Da mercoledì 28 giugno, la «Venere degli Stracci» di
Michelangelo Pistoletto sarà in Piazza Municipio a
Napoli.
Questa chiamasi vera critica, di Aldo Elefante
"Pistoletto purtroppo è diventato un problema per se stesso. Ha avuto delle grandi intuizioni e ha realizzato delle opere significative, ma adesso dal “Terzo Paradiso” in poi, e gli manifestai qualche perplessità su questo progetto paradantesco in una serata ospite a cena nella sua casa di Corniglia tredici anni fa, è caduto come la Abramovic nella trappola della società dello spettacolo e si sta autodistruggendo. Ci saremmo aspettati una maggiore coscienza critica da questi artisti, che invece sono felici di diventare dei divi e contenti di sputtanarsi per la goduria del grande pubblico, ma forse ci siamo sbagliati e li abbiamo sopravvalutati. Questa “Venere degli stracci” gigante è davvero una presenza imbarazzante, come i grandi Babbi Natale dell’era De Magistris, sponsorizzati da commercianti e Regione. Ma forse è pure peggio. Si tratta infatti di una "popizzazione" ad uso dei turisti ignoranti di un bellissimo lavoro di arte povera.
È la parodia di se stessa. E non mi meraviglia che venga accolta a Napoli, città divenuta ignorante, ma purtroppo sempre stata incline all’ossequio per lo straniero (e anche se sei di Biella qui sei considerato tale) e per il potere. Io ci vedo lo zampino del critico amico degli artisti potenti, che purtroppo è diventato consulente del Comune, vale a dire Vincenzo Trione, che oggi su Repubblica annuncia trionfalmente l’installazione comunicandoci anche quanto pesa.
Ma sicuramente saranno complici di quest’operazione i nostri migliori galleristi, e cioè quelli che stanno riempendo, adesso vedo che hanno invaso anche la Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, la città con opere davvero banali di Jean Fabre, che competono in oleografismo con quelle del “pulcinellaro” Lello Esposito (ma almeno lui è napoletano)."