Il tuo ragionamento può essere confutato con un controesempio. Piccolo OT sperando venga tollerato.
In Sudafrica nel 1990 non c'era stato nessun "lavaggio del cervello multiculturale" per i precedenti 80 anni, eppure il governo bianco è caduto lo stesso, per di più senza guerre o colpi di stato. Dall'oggi al domani, cambio di governo e di modello sociale a 180° senza sparare un colpo. Ciò è avvenuto nonostante il regime pro-Apartheid fosse saldamente al governo da decenni, con il controllo totale dei mass media locali e sostenuto da una popolazione bianca armata fino ai denti e tutt'altro che remissiva. Come lo spieghi?
Perché in Cina e Giappone, dopo un graduale allentamento delle regole migratorie, e conseguente aumento della popolazione immigrata, non potrebbe succedere lo stesso? Con l'immigrazione caldeggiata dalle aziende per comprimere il costo del lavoro, come avvenuto in Sudafrica nella seconda metà del XX secolo e da noi negli ultimi anni?
Cerco di allacciarmi e parlare anche di Milano.
Il SudAfrica è una nazione nera. Il fatto di essere colonizzata non cambia la sostanza di un popolo che è nero e africano.
Il Giappone è una nazione unica. Mediamente non amano "gli altri" e tendono ad essere conservatori: per dirla in soldoni, gli occidentali li incuriosiscono e ci interagiscono anche volentieri, ma poi ognuno a casa sua.
Sui Cinesi non saprei, ma dalla loro hanno il fatto di crescere comunque ad un buon ritmo ed avere un'impostazione da regime.
Su Milano secondo me è inevitabile che cresca la % di popolazione di origine non italiana, ma mi sembrano esagerati gli scenari da banlieue.