Se mi citi il cameriere e gli impiegati, de facto, stai parlando di accessibilità a tutti. Poi metti prezzi meno accessibili a tutti, per cui faccio il pignolo.
Come ti ho detto, lo stesso discorso si poteva fare nel 2019, eppure..
Ma erano due discorsi diversi, era per spiegarti che se perdi dei posti di lavoro non per forza li sostituisci... Se non sostituisci i camerieri, vuoi davvero sostituire figure molto verticalizzate come quelle che costituiscono la classe medio-alta di Milano? Già non riesci ad attrarre gli stranieri, ora pure gli italiani li devi andare a pescare fra quelli con le famiglie (sempre più) ricche.... Auguri...
Va bene che sei ingegnere, ma che numeri vuoi per una similitudine su due città universalmente riconosciute come "capitale dell'auto".
Ti ho messo numeri demografici di una città in spopolamento, l'analisi economica me la eviterei.
Rispondo solo perchè Torino rientra nel topic, essendo uno dei "competitor" di Milano per studenti e professionisti. Detroit ha più che dimezzato la sua popolazione, è diventata un esempio globale di declino urbano con livelli elevatissimi di criminalità. Il PIL ha fatto quasi -40% da inizio 2000 e la disoccupazione ha toccato picchi enormi. Torino è credo la terza economia italiana, ha una popolazione in
leggero declino ma un PIL in crescita, una ricchezza pro capite alta, in generale buoni parametri economici soprattutto in alcuni settori (è un piccolo hub tecnologico sopra i 2 miliardi di euro di fatturato e, sempre nel piccolo del mercato italiano, una startup-city.
Questo per farti capire che la tua visione secondo cui un giovane o un professionista non dovrebbe andare a Torino perchè Torino diventerà la nuova Detroit è del tutto fuorviante.
Chiaramente Milano ha parametri migliori, ma se facciamo un disegno in scala, vedi Torino un po' sotto Milano e Detroit manco la vedi col binocolo.
Vivi dove vuoi, ma traspare dai tuoi riferimenti il concetto di accessibilità. Ossia, per tutti, ma non proprio tutti, e casualmente la linea di discriminazione è quella dominante nel topic, cioè il giovane rampante con ottimo salario.
Altrimenti 3-4 anni fa ti saresti accorto che era già così per il salario medio milanese.
Io eviterei di metterla sul personale, eh...
Come tutti, vedo ridursi le mie prospettive (ad esempio di vivere in appartamenti grandi, nuovi o lussuosi), ma non sono uno di quelli che è stato lasciato indietro. Allo stesso tempo ci rendiamo conto che il vantaggio di spostarci è sempre più ampio e quindi penso sia normale rimettere in discussione le proprie priorità. Se ci sto pensando
io, anche se per ora solo di striscio, chissà quanti altri ci stanno pensando, no?
Mi parli di trend demografici, imprese che si spostano, evoluzioni della società.
Capiamoci, o si parla dell'immobiliare e si ragiona su 10-15 anni oppure parliamo di lungo termine, ma in questo caso vale letteralmente tutto.
10-15 anni va benissimo, l'ho già scritto. Credi di poter erodere il potere d'acquisto per altri 10-15 anni senza vedere effetti, perchè c'è il
fieno in cascina?
Va bene, torniamo al 2019 e la middle class continua a uscire. Non si scappa, se i salari sono quelli i prezzi per stare in equilibrio dovrebbero essere a livelli 2015.
2019 era un 20% fa, senza considerare l'inflazione che ha fatto un altro 10%...
Mi sembra che una bella fetta di accessibilità in più già ci fosse. Se poi conti alla mano bisogna tornare al 2015, io non lo escludo. Ma se 800€ diventano 1000, il tuo reddito familiare deve passare da 2400 a 3000, se diventano 1200 siamo già a 3600.
Improvvisamente ti accorgi che la coppia da 1500€ ancora ce la faceva, oggi diventa una coppia in cui entrambi stanno sui 1800€, è per dirti che la quantità di gente che escludi sale molto in fretta... Quindi no, nel 2019 la famiglia da 3k al massimo andava in periferia (già riqualificata), oggi va a Pioltello...
[sto considerando due redditi da 25k che rappresentano il 40% dei redditi a Milano quindi siamo già sopra la mediana]
Perché comunque i prezzi rappresentano una barriera e la loro crescita va a scremare la domanda al punto che prima o poi non sarà sufficiente a mantenere i livelli raggiunti, intravvedo prospettive recessive con brutti scenari sull'Italia per cui i prezzi attuali mi sembrano alti per poter durare.
Io non penso che Milano diventi una città per soli investitori, speculatori, turisti e ricchi veri, penso che a queste categorie si aggiunga quella classe di lavoratori patrimonializzati che secondo la mia visione ha trainato la domanda recente.
Capisco ma le recessioni colpiscono sempre a macchia, quindi se sei altamente patrimonializzato e 'sto benedetto fieno non finisce mai, a Milano ci potrai venire lo stesso no?
Sono d'accordo con tutti voi sull'importanza del fieno e degli aiuti in famiglia, è anche un fatto noto.
Tuttavia non lo sopravvaluterei: il costo-beneficio di comprare/vivere a Milano è sempre più un costo e sempre meno un beneficio.
In pratica si va sempre più verso l'hype (o la speranza, come preferisci) e sempre meno verso la reale opportunità di rientrare dall'investimento.