No è un problema che coinvolge tutte le categorie professionali (avvocati, commercialisti, medici, ingegneri, architetti ecc.) Alcune di queste sono diventate nei fatti partite iva che lavorano come dipendenti, senza i benefici di queste ultimi.
Altre riescono a salvarsi e fare sia i dipendenti che i liberi professionisti/collaboratori.
Io delle cliniche odontoiatriche non mi fido più di tanto, ho come il sentore che si inventino problemi inesistenti, ed utilizzino un approccio meno conservativo possibile.
Sotto un certo livello di tariffe non si può scendere senza diminuire la qualità e la professionalità. Economie di scala o meno, alcuni lavori hanno bisogno di tempo e attenzione per essere fatti. La banale otturazione non è solo "chiudo il buco" ma "ricostruisco la forma anatomica del dente".
Secondo me però la questione è prospettiva sistemica globale.
Nella clinica lavorano dentisti formati alla stessa maniera di quelli prima, verosimilmente saranno più giovani e quindi con meno esperienza alle spalle.
Su interventi routinari, che per definizione rappresentano la stragrande maggioranza, la differenza qualitativa non esiste: è solo che attribuiamo al dentista di fiducia delle maggiori abilità. Ma se pensiamo al totale dei dentisti, significherebbe pensare che avere un maggior numero di dentisti di fiducia comporti una maggior qualità pur essendo de facto gli stessi dentisti.
Per operazioni più delicate trovo sensato, anche umanamente, affidarsi a qualcuno che ci dia maggior serenità e sicurezza.
Le economie di scala pesano per 3 motivi:
- i costi fissi si spalmano, cosa ovvia
- è possibile fare maggiori investimenti, dai macchinari al marketing
- riescono a interagire coi gruppi assicurativi ponendosi sul mercato (esempio stupido, se dal fondo puoi prenotare direttamente online è un bel vantaggio commerciale)
Poi sono concorde nel pensare che siano furbacchioni cercando di piazzare interventi aggiuntivi.
Io non ce l'ho coi professionisti, ma penso sia innegabile che le loro posizioni siano attaccate dal capitale proprio per i margini. Se l'80% del mercato, qualsiasi esso sia, è rappresentato da utenza standard è fisiologico che pure la professionalità che lo segua sia standard. Non vedo perché ipotizzare che i professionisti siano in media overskilled rispetto alla loro attività quotidiana.
Se il sanitario è borderline perché il rapporto umano rimane rilevante, negli altri mercati è in pratica già avvenuto.