Loryred
Nuovo Utente
- Registrato
- 18/9/15
- Messaggi
- 10.065
- Punti reazioni
- 855
Per la prima volta oso inaugurare una discussione su un tema che mi incuriosisce e di cui ho trovato poco sia in rete che in Fol a parte qualche incursione nel 3d Gutai, forse per un comune denominatore geografico e a differenza di quest'ultimo non ha alcuna conversazione specifica dedicata. Non esistono nemmeno le pagine WEB in italiano di Wikipedia dedicate ai suoi componenti... non so se per la scarsa attenzione nazionale o la loro scarsa importanza.
Si tratta di Mono-ha Corrente artistica rappresentata, soprattutto all’inizio degli anni 1970, dai giapponesi Nobuo Sekine (n. 1942), Katsurō Yoshida (n. 1943), Susumu Koshimizu (n. 1944), Katsuhiko Narita (1944-1992), Shingo Honda (n. 1944), Kishio Suga (n. 1944) e dal coreano Lee U-fan (n. 1936). Il nome («la scuola delle cose») si riferisce all’impiego di oggetti di cui si ricercano le relazioni reciproche e con lo spazio, indagando il rapporto tra l’uomo e il mondo materiale. (Ho riportato la definizione Treccani)
Mi incuriosisce molto, sia perchè mi risultano pochissime mostre dedicate ma pare un movimento in fase di riscoperta almeno culturale, poi ad es. Ufan a torto o a ragione qualche risultato importante al suo attivo lo ha raggiunto... sia perchè mi pare presenti diverse analogie? influenze? assonanze o casualità? o forse sembra solo a me!!! con i movimenti più importanti del periodo, minimal, arte povera, analitica, concettuale... con una ricerca sui materiali, ma in rapporto soprattutto con lo spazio e con il tempo.
Mi aspetto vs. contributi per capirlo ed anche per comprendere perchè sia anche così poco analizzato, se invece il tema non interessa lasciamolo estinguere tranquillamente.
Si tratta di Mono-ha Corrente artistica rappresentata, soprattutto all’inizio degli anni 1970, dai giapponesi Nobuo Sekine (n. 1942), Katsurō Yoshida (n. 1943), Susumu Koshimizu (n. 1944), Katsuhiko Narita (1944-1992), Shingo Honda (n. 1944), Kishio Suga (n. 1944) e dal coreano Lee U-fan (n. 1936). Il nome («la scuola delle cose») si riferisce all’impiego di oggetti di cui si ricercano le relazioni reciproche e con lo spazio, indagando il rapporto tra l’uomo e il mondo materiale. (Ho riportato la definizione Treccani)
Mi incuriosisce molto, sia perchè mi risultano pochissime mostre dedicate ma pare un movimento in fase di riscoperta almeno culturale, poi ad es. Ufan a torto o a ragione qualche risultato importante al suo attivo lo ha raggiunto... sia perchè mi pare presenti diverse analogie? influenze? assonanze o casualità? o forse sembra solo a me!!! con i movimenti più importanti del periodo, minimal, arte povera, analitica, concettuale... con una ricerca sui materiali, ma in rapporto soprattutto con lo spazio e con il tempo.
Mi aspetto vs. contributi per capirlo ed anche per comprendere perchè sia anche così poco analizzato, se invece il tema non interessa lasciamolo estinguere tranquillamente.