morto GIACOMO BULGARELLI

  • Ecco la 70° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana di risk-off per i principali indici per via dei timori legati all’inflazione persistente e alle prospettive di tassi ancora elevati a lungo. Anche se il report di oggi sull’indice core Pce, la misura molto gradita alla Fed per valutare l’inflazione, ha mostrato un parziale raffreddamento, o quantomeno una stabilità. L’indice ha riportato una crescita su base annua del 2,8%, in linea con le previsioni degli analisti e con la rilevazione del mese precedente. Questo dovrebbe lasciare più margine di manovra alla Fed per abbassare i tassi di interesse nel corso del 2024. Passando al Vecchio Continente, il report sull’inflazione dell’Eurozona ha mostrato un indice al 2,6%, oltre il 2,5% atteso e in accelerazione rispetto al 2,4% precedente.
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lo conobbi 1 anno fa all'areoporto, eravamo in fila
stava tornando in Italia dopo telecronaca Chelsea-Valencia
era gia' un po' provato
ma era di un grande umorismo, su tutto e tutti
molto alla mano, ci siamo fatti qualche risata sul calcio
simpatico e e divertente

peccato...ciao
 
quando il calcio aveva la faccia pulita
 
se qualcuno ha intenzione di salutarlo, alcune info.

Lunedi' i funerali, ma visto il grande numero di persone che si prevede parteciperanno ai funerali alle ore 11,45, la cerimonia non si svolgerà alla Certosa, bensì presso la Cattedrale Metropolitana di San Pietro in via dell’Indipendenza.

Celebrerà la funzione Sua Eccellenza Monsignor Ernesto Vecchi, Vescovo Ausiliare di Bologna, mentre domani mattina, dalle ore 10, verrà allestita la camera ardente nella casa di cura bolognese Villa Nigrisoli, dove era ricoverato. Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ha assicurato la sua presenza alla cerimonia e ha disposto l'esposizione della bandiera della Nazionale Italiana di calcio accanto al feretro.


Notte.
 
Addio Giacomino da Portonovo,la piò grènda bandìra dal Bùlagna che tarmèr al mònd al fèva :bow::bow::bow::bow:


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''Onorevole Giacomino, salute!'', addio a un grande del calcio
Pubblicato da Giuseppe Tassi Ven, 13/02/2009 - 12:32
''Onorevole Giacomino, salute!''. La frase, urlata nel megafono dal supertifoso Gino Villani, è la traccia dello specialissimo rapporto fra Bologna e il suo capitano. Quando Giacomo ''sputato dalla terra natia'', come direbbe il poeta Umberto Saba, usciva dalla scaletta degli spogliatoi, il primo tributo era per lui. Un grido di battaglia e di incoraggiamento ma anche un omaggio sentito al figlio più amato di questa città. Nato a Medicina in provincia di Bologna, studente di liceo classico al San Luigi, occhi cerulei e riga fra i capelli, come usava in quegli anni, Bulgarelli aveva la faccia pulita del bravo ragazzo ma anche il piglio del giovane playboy. Impossibile non amarlo, non sentirlo vicino: uno di noi, uno cresciuto a tagliatelle e scappellotti della mamma.

Sul campo Giacomo era un grande centrocampista, un interno classico capace di spezzare il gioco avversario e inventare calcio con una facilità assoluta. Era l'uomo degli assist, dell'ultimo passaggio, un vero artista della rifinitura. Ma era anche un giocatore generoso, pieno di slancio e di sano agonismo. Non tirava mai indietro la gamba e non lo fece neppure nella notte di Italia-Corea del Nord, ai mondiali del '66, quando il suo infortunio condannò la nazionale di Edmondo Fabbri a un' ingloriosa sconfitta firmata da Pak Doo Ik. Nel calcio italiano era il tempo degli ''abatini'', come li chiamava Gianni Brera, di Rivera e Mazzola. Bulgarelli era terzo fra contanto senno, ma per completezza tecnica e qualità atletiche meritava di essere il primo dei tre.

La fortuna non gli fu amica, perché dopo quello scudetto storico conquistato a soli 24 anni sotto la guida di Fulvio Bernardini, inseguì invano altri momenti di gloria alla guida del suo Bologna. Quella squadra che giocava come in paradiso aveva in Bulgarelli il suo architetto, il suo asse, il punto di equilibrio. A ispirare Nielsen e Haller, i divi stranieri dell'attacco, e le roboanti soluzioni aeree di Pascutti era sempre l'onorevole Giacomino. Al suo Bologna e alla città restò legato con un mastice inscindibile. Rifiutò anche le ghiotte offerte del Milan pur di restare sotto le Due Torri a rinnovare la sua leggenda e il suo vincolo con i colori rossoblù.

Generoso e indomito, Bulgarelli continuò a giocare in un Bologna che scivolava sempre più in basso in classifica fino agli anni maturi. Per aiutare la squadra e coprire il proprio tramonto atletico, accettò di giocare da libero, un libero moderno capace di impostare l'azione e di rilanciare il gioco, un antesignano di Scirea. Fu in quegli anni che pur di giocare, di scendere il campo con il suo Bologna, si sottopose a infiltrazioni al ginocchio, punture di cortisone, ausili medici continui. E non è escluso che quelle cure massicce abbiano lasciato traccia nel suo fegato che molti anni dopo gli ha presentato il conto.

Chiusa la carriera di calciatore a 35 anni, consumate un paio di sfortunate esperienze di lavoro, Giacomino si ributtò nel calcio da dirigente ma si ritrovò a guidare il Bologna di Tommaso Fabbretti, quello della prima storica retrocessione. E con grande rammarico dovette accompagnare i rossoblù verso il periodo più cupo della loro storia. Ma gli anni Novanta gli riservarono una terza vita calcistica: da commentatore televisivo. Era brillante, Giacomo, preciso, sempre pronto alla battuta e all'osservazione calzante. Un onorevole anche al microfono. E fuori dalla cabina di Telemontecarlo o della Rai restava l'uomo delizioso di sempre. Era bello incontrarsi in ogni angolo del mondo, sorridersi, annusarsi e riconoscersi come bolognesi doc, scherzare sulle sorti declinanti dei rossoblù e sulla loro ''certa'' resurrezione. E oggi perfino i ragazzini lo ricordano perchè la sua voce è stata la prima impiegata nel Videogioco ''Fifa '98''.

Uomo forte e coraggioso fino in fondo, Giacomo ha lottato per lunghi anni contro un tumore al fegato, ha subito un trapianto, è rinato mille volte dalle proprie ceneri. L'ho incontrato qualche mese fa al Dall'Ara, il viso scavato, gli occhi infossati, ma il suo sorriso era quello di sempre, a dispetto di tutto. E adesso che il buio l'ha portato via, Bulgarelli passa di diritto fra gli immortali del calcio. ''Onorevole Giacomino, salute!''
 
Ieri sera alle 20 circa c'è stato un bellissimo servizio su Sky di cui mi sono perso la prima parte purtroppo (spero lo facciano ripassare),mi sono anche commosso .In un'intervista a Giacomo ,credo abbastanza recente dato che aveva il viso mangiato dal male,ha raccontato che come premio per la vittoria dello scudetto del 1964 i giocatori ebbero l'equivalente di un trattorino (così...) ,che lui si comprò per la sua tenuta agricola.
Altro che le Ferrari dei gg. d'oggi..
Ho visto anche Perani e Pascutti,quest'ultimo mi ha colpito per come era dimesso,addirittura senza alcuni denti...deve essere messo non troppo bene,povero grande Ezio
 
Lo ricordo direttore sportivo del Palermo, eterno riposo dona lui signore.
 
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