Monte dei Paschi, la Ue impone meno rimborsi ai risparmiatori traditi dai bond – Business Insider Italia
Continua a tenere banco il via libera della Commissione europea, giunto il primo giugno, alla ricapitalizzazione preventiva del monte dei Paschi di Siena. Nel dare il proprio benestare, Bruxelles ha posto tutta una serie di condizioni. Tra queste, oltre il tetto agli stipendi dei vertici della banca, che penalizza soprattutto la super retribuzione dell’amministratore delegato Marco Morelli, ci sono anche quelle legate ai rimborsi destinati ai piccoli investitori. Alla questione, la Commissione Ue dedica l’ultimo paragrafo del comunicato stampa con cui annuncia l’ok alla ricapitalizzazione di Mps, operazione che implica il ricorso a risorse pubbliche dopo la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni. E soprattutto, sugli indennizzi, l’atteggiamento di Bruxelles sembra essere decisamente rigido.
I risarcimenti pensati dal governo di Paolo Gentiloni, e in particolare dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, si pongono proprio l’obiettivo di “ristorare” i piccoli investitori che si apprestano a subire la conversione obbligatoria delle loro obbligazioni subordinate. Il meccanismo ideato, così come descritto nel comunicato stampa di Palazzo Chigi dello scorso dicembre, è piuttosto complesso: la banca propone ai risparmiatori di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate (e quindi meno rischiose) di nuova emissione; il Tesoro acquista le azioni da Mps, pagando la banca con moneta. In questo modo, i piccoli investitori che inizialmente avevano in mano bond subordinati si ritroveranno, grazie all’intervento pubblico, obbligazioni subordinate meno rischiose.
Roma 14/12/2016, Senato, discussione e voto di fiducia sul nuovo governo. Nella foto Paolo Gentiloni, Pier Carlo Padoan – foto di Pierpaolo Scavuzzo / AGF
La Commissione Ue, tuttavia, appare determinata a delimitare al massimo questa platea di piccoli investitori, riducendo di conseguenza il denaro pubblico impiegato dal Tesoro nell’ambito dell’operazione di ristrutturazione della banca senese. Da ricordare che finora, dopo che per Mps la Bce ha individuato un fabbisogno di 8,8 miliardi, erano stati ipotizzati circa 6-7 miliardi di risorse statali. Nel comunicato della Commissione Ue non si legge alcun numero, ma l’intenzione di ridurre al massimo l’intervento pubblico è evidente, anche perché è il presupposto stesso della ricapitalizzazione preventiva, che appunto si pone come eccezione alla normativa del “bail-in”. Quest’ultima, in linea di principio, stabilisce che, in caso di salvataggio bancario, a rimetterci debbano essere azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre i 100 mila euro, tendenzialmente senza interventi pubblici.
“Gli obbligazionisti subordinati retail“, cioè i piccoli investitori – scrive Bruxelles nella nota stampa – devono essere stati adeguatamente informati circa i potenziali rischi al momento dell’investimento negli strumenti finanziari”. Se così non è stato, e quindi se si può parlare di vendita irregolare (“misselling” in gergo), “le banche devono assicurare che non si verifichino effetti avversi sui piccoli obbligazionisti subordinati”. E ancora: “Questa forma di compensazione – scrive la Commissione Ue – rappresenta una questione separata rispetto alle regole del burden sharing (penalizzazione di azionisti e obbligazionisti subordinati, proprio come nel caso di Mps ndr) con aiuti di Stato. Mps rimborserà i piccoli investitori a cui sono stati venduti i bond in maniera irregolare convertendo questi bond in azioni e poi comprando le azioni dai piccoli investitori”. Azioni che saranno pagate in “più sicure obbligazioni tradizionali”. Nessuna menzione, dunque, nel comunicato di Bruxelles, al passaggio successivo secondo cui il Tesoro ricomprerà dalla banca le azioni che Mps ha, a sua volta, acquistato dai piccoli risparmiatori.
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Al contrario, la nota di Bruxelles è molto chiara sulla necessità di risarcire solo quei piccoli investitori che siano stati vittime di vendite irregolari. Non è affatto semplice delimitare il perimetro dei destinatari dei rimborsi tenendone conto. A febbraio, il decreto legge sulle banche che era stato varato alla vigilia di Natale ha ricevuto il via libera definitivo del Parlamento. Tra i paletti posti, oltre al limite già previsto dal testo originario che riserva l’indennizzo a coloro che non possano essere definiti grandi investitori professionali, ne è stato introdotto uno nuovo, secondo cui
è necessario che gli strumenti da risarcire siano stati acquistati prima del primo gennaio 2016, ossia prima dell’entrata in vigore del regolamento sul bail-in che ha di fatto alzato il livello di rischio delle obbligazioni subordinate. Insomma, sulla questione, decisamente complessa, si preannuncia già una trattativa, l’ennesima, particolarmente calda tra Italia ed Europa. “Stiamo approfondendo la questione dei rimborsi, ma una legge c’è ed è anche già stata approvata”, osserva una fonte finanziaria vicina a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia, riferendosi al decreto convertito a febbraio.