MUSICA, VIDEO, FILM e l'ARTE CONTEMPORANEA

L'Artista della mia infanzia
adesso pare un po' troppo 'intrippato' non solo con Facebook...

PI: Nonciclopedia, gli spari sopra

Vasco Rossi fa chiudere Nonciclopedia - Corriere della Sera

Nonciclopedia:Sospensione del servizio - Nonciclopedia

Vasco si difende: "Libertà di stampa non è libertà di offendere"

La polemica Vasco-Nonciclopedia e altri casi celebri - Wired.it

Ecco comunque un chiaro esempio
(negativo o positivo a seconda delle Vostre idee sul punto)
di quel che può ottenere (inizialmente) colui che si sente offeso in un forum...
 
Andrea Renzini

Dopo il film “Ravanello Pallido” ( del 2001 ) di Luciana Lettizzeto in cui avevo riconosciuto in una scena d’interno un quadro “storico” di Andrea Renzini Tauromachia” e del quale scrissi qui sul FOL della cosa allora, questa sera guardando il film “Chiedimi se sono felice” ( del 2000 ) di Aldo Giovanni e Giacomo in un interno, la casa di Giacomino si notano, sempre di sfuggita, mai soffermandosi nelle immagini, a mio avviso un Opera certamente di Federico Giuda ed una di Paola Pezzi.

Confermate ?!

Posso finalmente aggiornare tutti gli "Amici dell'Arte" sul Bravo Artista bolognese Andrea Renzini :


Volkwerk Folletto

Progetto analogico / digitale / acustico in pericoloso bilico tra musica colta ed echi popolari, assemblato da Andrea Renzini, artista visivo e musicista riflesso, incline agli sconfinamenti negli stilemi del linguaggio artistico, e Gian Luca Patini, chitarrista e manipolatore elettronico.
Tutte le subordinate della musica elettronica e sperimentale, con i suoi codici e dogmi, ma anche le agresti ballate acustiche compresse nella memoria uditiva, vengono assorbite e rilette tramite l'utilizzo di macchine a bassa definizione, improprie nei loro limiti, come aerosol e aspirapolvere, e finalizzate al raggiungimento del loro punto di non ritorno. Un profondo buco nero delle audiogerarchie, dove si depositano nefasti "filter bags" di hits, sporche playlist ammassate nell'indistinto scarto del vissuto, amplificate ed espulse dal rassicurante incedere del ronzio dei nebulizzatori d'aria accesi sul pulviscolo sonoro dell'esperienza. Il progetto conta inoltre sulla presenza di Wud, produttore e ingegnere del suono, e Virdo, condizionatore ritmico.


VOLKWERK FOLLETTO
Volkwerk Folletto
Prima pagina: dedica di apprezzamento di Hans Joachim Roedelius. Già dice molto, se la si incontra appena si apre il sofisticato libretto interno di Volkwerk Folletto. Sembrerà retorico sottolinearlo, ma raramente il packaging è stato così determinante nel giudicare un disco. Non per scelta del recensore, ma per strategia di visibilità neanche troppo celata. Il CD di Volkwerk Folletto è incernierato su un sacchetto da aspirapolvere. Il progetto di Andrea Renzini e Gian Luca Patini è una sorta di détorunement, un lavoro dialettico. Ce lo ricorda, dopo la frase di Roedelius, un breve saggio di Toni neri, personaggio quanto mai inserito in una militanza che lega la propria comprensibilità al passato. Per la proprietà transitiva, Volkwerk Folletto è un incrocio di immaginari, di culture. Un aspirapolvere italiano che sottrae linfa residuale da un quartiere operaio tedesco.

La metafora si arricchisce, se consideriamo la duplice meccanicità operosa che ha permesso il krautrock di raggiungere picchi così alti. Da un lato, il sound. Il motorik come espressione musicale di una catena di montaggio. Dall´altro, la collettività al lavoro. La coincidenza di tante teste eccellenti tutte dedicate a costruire una pratica estetica. E chi la ama ne seguirà i paesaggi nel lavoro di Renzini. È un disco per chi si scioglie sempre quando ascolta un motorik filologicamente ragionato - quindi non squisitamente compilativo, ma esplicitamente derivato, con passaggi logici abbastanza evidenti. Cal Neva Lodge è da manuale NEU! virata in down tempo; Gilera è da manuale Neu! e basta. Lyndon Grinch è invece un thriller sottocutaneo. Un modo di esprimere l´inquietudine Klaus Schulze-iana, synth-etica e "analogetica", ovvero basata sulla pratica dell´analogico come scelta quasi deontologica. Un lavoro di ricerca, potremmo dire, prima che di espressione.

L´obiettivo è concentrare in un sacco di carta tutta la polvere cosmica di cui si è capaci (anche la meno cruda, in falò). Volkwerk Folletto dimostra di non voler seguire il consiglio di Toni neri: "svuotate la poubelle dell´aspirapolvere". E noi consigliamo a tutto il progetto di scrollarsi di dosso le giustificazioni intellettuali. Come quando si usa un elettrodomestico.
 

Allegati

  • Folletto_Rolling.pdf
    444,1 KB · Visite: 168
Condivido. Bel multiplo e bel progetto. A quei prezzi confesso che ne ho preso qualcuno... :)

ps: faranno una performance mercoledì, alle 19, a Farnespazio, in galleria del toro 1. ci andrò... :yes:

Benvenuto tra gli "Amici dell'Arte"OK!:clap: !!!
 
Músicos de Tohoku cantam à esperança do Japão

O SING OUT FROM JAPAN

è stato creato per portare conforto e speranza a tutti,
che in qualche modo sono stati raggiunti
da violenti terremoti e tsunami che si è verificato il 11 marzo, 2011
nella regione di Tohoku, che si trova nel nord del Giappone

Grazie ai numerosi messaggi di solidarietà
e le preghiere di speranza inviati da tutti gli angoli del pianeta attraverso
La canzone giapponese MOLTO UE (guardando il cielo) e ONE LOVE.

Il progetto è stato completato con la collaborazione di artisti,
musicisti e abitanti della regione di Tohoku.


Clicca su questo link:
ONE LOVE /
 
Arte Contemporanea & TEATRO

Arte Contemporanea & TEATRO

Ieri sera sono andato a teatro con mia moglie a vedere la commedia:

" ART "

di Yasmina Reza​

Alessio Boni, Alessandro Haber e Gigio Alberti sono i protagonisti di "Art" la trasposizione teatrale del testo di Yasmina Reza interpretato dai tre noti attori e diretto da Giampiero Solari.

La commedia - oltre a quella dell'Amicizia - solleva la questione dell’Arte e dell'amicizia tra uomini a partire dall'acquisto di un quadro che funge da lente d'ingrandimento dei rapporti fra i tre amici di vecchia data: Serge, Marc e Yvan.
Serge, assecondando la sua passione per l’arte moderna, ha acquistato un dipinto ( un Quadro BIANCO ) molto costoso ora al centro di un dibattito tra i tre amici sul significato dell’arte astratta in paragone ad arti più rappresentative e tradizionali. Sotto la superficie, la commedia esplora con ironia la profondità e la complessità dell’amicizia.

Non sarà un caploavoro, ma ne consiglio vivamente "la visione" a tutti gli "Amici dell'Arte" del forum.
 
I colori della passione-The Mill and The Cross

Da 30 Marzo nelle sale italiane questo meravigliso capolavoro.



calvary.jpg


Questo è il miglior trailer.

 
I Raccontastorie

L'arte con Matì e Dadà - un cartone per spiegare l'arte ai bambini
La storia dell’arte spiegata ai bambini come non si era mai vista: a cartoni animati. Dall’atelier dei più grandi artisti, oltre la cornice, fino ad essere risucchiati dentro le loro più celebri opere, la curiosa piccola Matì ed il buffo amico Dadà vanno alla scoperta del fantastico mondo dell’arte dal Quattrocento all’Astrattismo in un viaggio eccezionale.





L'arte di Matì e Dadà, in onda su Rai YoYo


Sulle tracce di un mistero, alla ricerca di un oggetto strano, attraverso giochi visivi, i protagonisti si ritrovano immersi in divertenti avventure colorate, in animazione 2D e 3D. A volte persi in un labirintico capolavoro di Jackson Pollock. A tu per tu con Paolo Uccello che spiega ai bambini la Leggenda di San Giorgio e il Drago. Fianco a fianco, addirittura di Andrea Mantegna, per aiutarlo a riportare dentro l'oculo della Camera degli Sposi di Mantova un putto fuggitivo. Nel bel mezzo della corte reale spagnola assistono alla creazione de Las Meninas di Diego Velasquez. E le sorprese sono assicurate per la gioia dei più piccoli!



La nuova serie in tredici puntate “L’arte con Matì e Dadà” in onda su Rai Yoyo ogni giorno - da lunedì 11 aprile 2011 - porta la firma di Achtoons srl, agenzia di comunicazione specializzata in studio e sviluppo di characters originali e testimonial di fantasia e azienda impegnata dal 1999 nella produzione di serie televisive nel settore del disegno animato e degli spot con animazioni.



L'arte con Matì e Dadà è un format ideato da Giovanna Bo, già sceneggiatrice per Walt Disney Italia e dal 2000 imprenditrice titolare di Achtoons, regista e produttrice e Augusta Eniti esperta in progetti editoriali dedicati all'integrazione di arte, didattica e multimedia.

La serie – sceneggiata da Gerald Lewis e Giovanna Bo con la direzione artistica e delle animazioni dell’argentino Mauricio Assone - si propone di essere, in maniera ludica, un primo approccio alla storia dell'arte e alla cultura visiva per il target preschool. La grafica è colorata e innovativa. La sceneggiatura risulta immediata e in grado al contempo di centrare con chiarezza concetti difficili quali ad esempio: prospettiva, action painting, impressionismo.



Educare i bambini all’arte, alle forme, alla visione di quadri e sculture, alla conoscenza dei pittori che hanno reso grande la storia e la cultura è operazione ambiziosa e traguardo non semplice: ecco perché c’è attesa tra insegnanti, genitori, critici, giornalisti ed esperti di didattica museale per vedere la serie a cartoni animati. Soprattutto perché – oltre alla funzione didattica che il progetto ha come finalità dichiarata attraverso una sana forma di divertimento come possono essere i cartoni animati – L’Arte con Matì e Dadà è anche un omaggio alla Storia dell’Arte ed, in parte anche all’Italia, che illustre tradizione vanta in questo senso.

i Raccontastorie

I Raccontastorie è una nuova iniziativa editoriale per i più piccoli.
Una collezione di fiabe, leggende popolari e storie tratte dalla mitologi , distribuita in edicola e in abbonamento. Ogni uscita comprende un libretto illustrato e un CD.
E’ un’iniziativa destinata ai bambini, ma non è escluso che anche gli adulti si lascino sedurre, com’ è già successo al califfo delle Mille e una notte.

Riporto dal loro sito web:​



I disegni che accompagnano i testi sono tutti stati realizzati da artisti contemporanei. Cosa che fa una grande differenza: un illustratore professionista, anche il più fantasioso, il più creativo, il più trasgressivo si confronta con un compito preciso, quello appunto di illustrare il testo, di corredarlo di immagini, di renderlo più chiaro sottolineandone i contenuti, di commentarlo. Gli artisti invece fanno i conti con un obbiettivo diverso, sono più fedeli a se stessi che al testo e si esprimono con un'altra libertà. Viaggiano paralleli, e con molte divagazioni.
In più hanno un rapporto speciale con il tempo e con la produzione – forse vicino a quello dei bambini, per i quali non esiste o non dovrebbe esistere un’economia del tempo- che rende anche il mio lavoro con loro molto diverso rispetto ad altre mie esperienze editoriali

Per ora gli artisti che hanno aderito all'iniziativa sono circa una ventina, rappresentativi di buona parte della scena italiana contemporanea. Oltre a Luca Pancrazzi, autore del progetto grafico e art director, ci sono (li cito in ordine alfabetico): Mario Airò, Stefano Arienti, Carlo Benvenuto, Vincenzo Cabiati, Pierluigi Calignano, Guido Canziani, Chiara Camoni, Pietro Capogrosso, Letizia Cariello, Marco Cingolani, Cuoghi e Corsello, Marta Dell’Angelo, Mario Della Vedova, Armin Linke, Claudia Losi, Coralla Maiuri, Andrea Marescalchi, Eva Marisaldi, Amedeo Martegani, Liliana Moro, Adrian Paci, Alessandro Pessoli, Federico Pietrella, Leonardo Pivi, Gabriele Picco. Ma ne arriveranno altri, non solo italiani e non solo di questa generazione.
Ho cominciato a parlarne con Luca Pancrazzi, di cui conoscevo la passione per la tipografia, i libri, ma non la competenza sulla grafica e il desk top publishing. Dopo che lui ha indossato il ruolo di art director, le cose sono venute un po’ da sole, alcuni artisti a cui sono vicina, altri che sono vicini a Luca e poi via via…Staremo a vedere quali e quanti altri sentiranno il richiamo della fiaba. Siccome stampiamo a due colori (ogni numero è caratterizzato da due colori speciali usati sia per il testo che per le immagini) i lavori che consegnano gli artisti dopo le scansioni, vengono trattati da Luca a video prima della stampa: si è creata così una sorta di laboratorio molto interessante, perché nessuno viene a patti col proprio modo di operare- c’è chi usa i pennarelli, chi la matita, la macchina fotografica,il filo da ricamo, la fotocopiatrice, il computer, - ma poi quasi tutti sono fiduciosamente curiosi di vedere che cosa succede al loro lavoro dopo che è passato sotto lo scanner
 
In merito a questo trhead volevo segnalarvi curiosamente due film:

-Sissignore del 1968,un film diretto ed interpretato da Ugo Tognazzi;ebbi occasione di vedere uno spezzone sulla rai per caso e intravidi una bella ed enorme opera di Adami e altre opere contemporanee.

-The International del 2009 con Clive Owen;film davvero bello ed interessantre;c'è una scena che ha a che fare con l'arte;visto sul canale Cielo;la cosa bizzarra però è che quando ho finito di vedere il film o girato e sulla rai e in un programma c'era come ospite anche un certo prof.Claudio Borghi!Casualità?fate voi:D

Buona visione!
 
per gli amanti dei tappeti natura

 
Arte.eco - Cinema e Meccanica: l`Arte di Thorsten Kirchhoff

Arte.eco - Cinema e Meccanica: l`Arte di Thorsten Kirchhoff​


Thorsten Kirchhoff, artista danese trapiantato in italia è sostenitore di un’arte moderna che opera attraverso linguaggi eterogenei come la pittura, la scultura e il cinema. La mistione di codici e strumenti è alla base della passione per la meccanica e per le auto che paiono avere le stesse caratteristiche del montaggio cinematografico. L’ideazione della Overdrive che dà il titolo al film diretto dallo stesso Kirchhoff è il simbolo del feticcio meccanico e dei suoi analogici legami con il mondo. Lo stato dell’arte è confuso e altalenante perché l’arte fatica a trovare espressione in un mondo che deve solo consumare.
 
Chi mi sa aiutare?

E' un po' OT, ma ci provo..

ogni tanto mi torna in mente un documentario trasmesso dalla RAI, erano gli anni '70, in bianco e nero. Allora ne rimasi colpito: due persone nude, un uomo e una donna, su un palcoscenico spoglio, corrono l'uno verso l'altra; ripetutamente, a volte si scontrano e poi proseguono la corsa, altre volte si sfiorano a passano oltre...
Allora non capii il senso , però ricordo che mi affascinò e mi intrigò quella rappresentazione che credo, addesso ne son convinto, doveva essere la perfomance di un artista. Ogni tanto ci penso e mi torna la voglia di rivederlo e sapere di chi è.
A nessuno di voi forumisti amanti dell'arte la scena ricorda qualcosa?
Guido
 
322. Marina Abramovic (1946) 'Relation in Space' 1976. 7 stampe alla gelatina sali d'

E' un po' OT, ma ci provo..

ogni tanto mi torna in mente un documentario trasmesso dalla RAI, erano gli anni '70, in bianco e nero. Allora ne rimasi colpito: due persone nude, un uomo e una donna, su un palcoscenico spoglio, corrono l'uno verso l'altra; ripetutamente, a volte si scontrano e poi proseguono la corsa, altre volte si sfiorano a passano oltre...
Allora non capii il senso , però ricordo che mi affascinò e mi intrigò quella rappresentazione che credo, addesso ne son convinto, doveva essere la perfomance di un artista. Ogni tanto ci penso e mi torna la voglia di rivederlo e sapere di chi è.
A nessuno di voi forumisti amanti dell'arte la scena ricorda qualcosa?
Guido

322. Marina Abramovic (1946) 'Relation in Space' 1976. 7 stampe alla gelatina sali d'argento, vintage, 18/30. 40,5 x 30,5 cm. ciascuna (colophon 40 x 30 cm). (7) est. €35000 – €40000 Firma dell'autrice sul colophon. Le 7 fotografie sono timbrate sul verso ‘Foto di Piccolo Sillani',l'opera è accompagnata da un colophon a stampa ‘Edizioni delCavallino 1977’’ firmato da Marina Abramovic come attestatodell'autenticità della Performance, l'esemplare proposto in venditaè il numero 18. La sequenza di 7 fotografie testimonia la Performance realizzata daMarina Abramovic il 16 Luglio 1976 alla Biennale di Venezia, operapoi pubblicata dal Cavallino l'anno successivo. Provenienza: Galleria Cavallino Venezia, Galleria Martano Torino(attuale proprietario).

Tratto da: Marina Abramovic - Opere - Prezzi e stime delle opere di Abramovic
 

Allegati

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322. Marina Abramovic (1946) 'Relation in Space' 1976. 7 stampe alla gelatina sali d'argento, vintage, 18/30. 40,5 x 30,5 cm. ciascuna (colophon 40 x 30 cm). (7) est. €35000 – €40000 Firma dell'autrice sul colophon. Le 7 fotografie sono timbrate sul verso ‘Foto di Piccolo Sillani',l'opera è accompagnata da un colophon a stampa ‘Edizioni delCavallino 1977’’ firmato da Marina Abramovic come attestatodell'autenticità della Performance, l'esemplare proposto in venditaè il numero 18. La sequenza di 7 fotografie testimonia la Performance realizzata daMarina Abramovic il 16 Luglio 1976 alla Biennale di Venezia, operapoi pubblicata dal Cavallino l'anno successivo. Provenienza: Galleria Cavallino Venezia, Galleria Martano Torino(attuale proprietario).

Tratto da: Marina Abramovic - Opere - Prezzi e stime delle opere di Abramovic

Grande Investart! Proprio questa!
 
322. Marina Abramovic (1946) 'Relation in Space' 1976. 7 stampe alla gelatina sali d'argento, vintage, 18/30. 40,5 x 30,5 cm. ciascuna (colophon 40 x 30 cm). (7) est. €35000 – €40000 Firma dell'autrice sul colophon. Le 7 fotografie sono timbrate sul verso ‘Foto di Piccolo Sillani',l'opera è accompagnata da un colophon a stampa ‘Edizioni delCavallino 1977’’ firmato da Marina Abramovic come attestatodell'autenticità della Performance, l'esemplare proposto in venditaè il numero 18. La sequenza di 7 fotografie testimonia la Performance realizzata daMarina Abramovic il 16 Luglio 1976 alla Biennale di Venezia, operapoi pubblicata dal Cavallino l'anno successivo. Provenienza: Galleria Cavallino Venezia, Galleria Martano Torino(attuale proprietario).

Tratto da: Marina Abramovic - Opere - Prezzi e stime delle opere di Abramovic

Volevo darti un "verde", ma mi dicono che devo votare altri utenti prima....)) Comunque, grazie forum (investart) , da quanto tempo volevo ritrovare questa immagine persa nella mia memoria
 
E' un po' OT, ma ci provo..

ogni tanto mi torna in mente un documentario trasmesso dalla RAI, erano gli anni '70, in bianco e nero. Allora ne rimasi colpito: due persone nude, un uomo e una donna, su un palcoscenico spoglio, corrono l'uno verso l'altra; ripetutamente, a volte si scontrano e poi proseguono la corsa, altre volte si sfiorano a passano oltre...
Allora non capii il senso , però ricordo che mi affascinò e mi intrigò quella rappresentazione che credo, addesso ne son convinto, doveva essere la perfomance di un artista. Ogni tanto ci penso e mi torna la voglia di rivederlo e sapere di chi è.
A nessuno di voi forumisti amanti dell'arte la scena ricorda qualcosa?
Guido

me lo ricordo anch'io quello "speciale" sulla rai che all'epoca INCREDIBILMENTE aveva mostrato non in ultima serata diverse scene della performance
che all'epoca mi avevano lasciato alquanto perplesso
ma allora ero una giovane mente non ancora dedita all'estetica dell'arte ;)

per saperne di più
Mario Carbone/Posto Fisso. Marina Abramovi e Ulay a Bologna, 1977


sarebbe bello riesumare tutti i documentari di carbone
ma la povera rai tv non si occupa di valorizzare questa parte della sua immensa raccolta
purtroppo
 
Oggi in tv ho visto uno spot di un immobiliarista bello abbronzato che alle sue spalle sfoggiava un bel Fontana!
Bravo RobertinoOK!
 
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