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Blog di Beppe Grillo
devono aver letto gli ultimi sondaggi e sono andati in tilt....
.....Le variabili da prendere in considerazione, da qui a febbraio, sono ancora tante. Uno dei punti interrogativi più grandi è il Movimento 5 Stelle. Su quanti voti possano raccogliere i candidati di Beppe Grillo le previsioni danno poche certezze. Si parla, comunque, di numeri di rilievo. Se, infatti, i sondaggi Swg per Agorà danno al M5S il 19 per cento dei consensi, quello Ipr per il Tg3 porta questo valore al 17 per cento. Per Piepoli i grillini si attesterebbero soltanto al 15 per cento. Se le percentuali non concordano, i dati sembrano andare tutti nella stessa direzione su un punto:
il calo di consensi del Movimento fondato dal comico genovese rispetto a novembre è tra il 3 e il 5 per cento. Il minor credito dell’M5S avvantaggerebbe tutti gli altri competitor, dalla sinistra alla destra passando per il centro. “E’ naturale che Grillo diminuisse le proprie forze – spiega Piepoli - per marzo 2013 era già stato posizionato sotto il 15 per cento. E’ la naturale evoluzione dei cosiddetti ‘movimenti stocastici’, cioè altamente variabili, dopo un avvio brillante si ridimensionano”.
L’appeal decrescente dei grillini, a quanto affermano gli analisti della complicata materia politica, avrebbe un motivo: le tensioni all’interno del Movimento. Non bastassero le accese polemiche in occasione delle recenti primarie dell’M5S sulla scelta dei candidati, sugli oscuri meccanismi del voto on line e sul conteggio delle preferenze, le sfuriate di Grillo hanno acceso ancora di più gli animi. I diktat dell’ex comico genovese, diffusi sul blog personale e tramite video senza possibilità di replica o contraddittorio, infatti, hanno portato all’espulsione di Giovanni Favia e Federica Salsi. Un evento giunto al culmine di un lungo periodo di tensioni interne. Nei mesi scorsi il consigliere regionale in Emilia Romagna del Movimento 5 Stelle e la consigliera comunale bolognese, infatti, erano stati oggetto di pubbliche reprimende per aver partecipato a programmi televisivi, disobbedendo al proprio leader.
Prima di Favia e Salsi stessa sorte era toccata a Valentino Tavolazzi, attivista ferrarese del M5S, espulso per l’interpretazione della norma che impedisce ai grillini di presentarsi per un terzo mandato politico. Per ultimo la scure del “profeta del vaffa” è caduta sull’intero gruppo consiliare grillino al Comune di Forlì, che paga il sostegno pubblico espresso dalla consigliera Raffaella Pirini a Federica Salsi. E anche il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, rischia di subire presto le conseguenze del suo dissenso al leader. I risultati di questi episodi non sono del tutto prevedibili.
Saranno, comunque, gli italiani a valutare quanto credito meriti un Movimento che, in tutte le sue manifestazioni, si sta dimostrando forse troppo al di fuori dei vecchi schemi della politica nostrana.