♥♠♣♦ Non TUTTO ma di TUTTO ... anche Tenaris - Vol.03 - Mar..2024 per @DANYeuro

è insindacabile che il mercato sia short

quello che sta succedendo è solo una mera distorsione della realtà dei fatti !
tutto regolare

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data 30/12/2023


dai che mancano 50 punti..... :fiufiu: :fiufiu: :fiufiu: :fiufiu: :fiufiu: :fiufiu: :fiufiu: :fiufiu: (contratto marzo ovviamente.. )

Poi.....................
In queste condizioni dei mercati ogni traguardo, anche sparato ad cazzum, è raggiungibile. Non esiste più l'economia reale che ne determina l'andamento. L'esempio più l'ampante è, appunto, il dax. La Germania è in recessione, all'orizzonte, bene che vada per quest'anno, si prospetta stagnazione, eppure.......sale a perdifiato. Ormai (ma questo accade da almeno tre lustri) le correzioni serie (peraltro subito assorbite) avvengono solo in presenza di eventi eccezionali ed imprevedibili.

Da cosa dipende tutto questo? A mio parere dal fiume di liquidità riversata nei mercati dalla banche centrali e solo minimamente riassorbita dalle stesse. Questa valanga di soldi deve trovare uno sbocco e lo trova nei derivati e, soprattutto, negli etf. Come sappiamo gli etf sono fondi passivi che replicano gli indici comprando, in %, ogni titolo che lo compone secondo, appunto, la percentuale che ogni titolo incide sull'indice stesso. Questo provoca una rincorsa all'acquisto sempre e solo di quei pochi grandi titoli (tecnologici in Usa, banche e pochi buoni industriali in Europa). In queste condizioni è un continuo rincorrere se stessi, non c'è più, ne potrà più esserci (finchè dura questo andazzo) rotazione nè correzioni (salvo, appunto, un evento catastrofico imprevedibile).

Per cui, io adesso sparo 20.000 di dax. Si può tranquillamente scommettere che, se quest'anno non ci saranno eventi imprevedibili, quel traguardo si raggiunge.
 
Unicredit, l’ad Andrea Orcel più fiducioso di poter utilizzare il capitale in eccesso per fare acquisizioni e battere i risultati 2023
Il ceo ha detto che sarebbe deluso di dover solo restituire il capitale in eccesso (fino a 10 miliardi di euro) agli azionisti. Ok ad acquisizioni che possano generare sinergie e avere un tasso di rendimento interno aggiustato per il rischio di almeno il 15%. L’internalizzazione dell'attività assicurativa unit linked nel 2025
Andrea Orcel, è apparso più fiducioso di poter utilizzare il capitale in eccesso (9-10 miliardi di euro pre Basilea IV e 6-7 miliardi post Basilea IV) per fare acquisizioni. «Sarei deluso di doverlo solo restituire» agli azionisti, ha detto Orcel nel corso della European financials conference di Morgan Stanley. «Sarebbe deludente se i rigidi criteri stabiliti da Unicredit per valutare potenziali acquisizioni impedissero alla banca di impiegare almeno una parte dell'ampio capitale in eccesso in questo modo», ha indicato.
L’importante, a suo dire, è fare acquisizioni (più volte si è parlato di un interesse per Banco Bpm, di recente per Generali attraverso Mediobanca e fuori dai confini nazionali per Commerzbank) che abbiano un senso strategico, possano generare sinergie e avere un tasso di rendimento interno aggiustato per il rischio di almeno il 15%. Unicredit è molto disciplinata su questo. «Ritengo che a un certo punto serva investire per far crescere il business e che quindi M&A al giusto prezzo sia preferibile (alla sola distribuzione del capitale, ndr)», ha continuato Orcel, spiegando che l'elevato costo del capitale proprio delle banche impedisce di «abbassare la barra» per le possibili acquisizioni, anche quando gli asset potrebbero essere strategici. In quest’ottica, il management ha guardato a «varie opzioni, c'è molto rumore, ma chi segue la speculazione sarà molto deluso», ha avvertito il banchiere.

Egm, Neosperience lancia una nuova piattaforma per le imprese potenziata dall’intelligenza artificiale
Il prodotto è pensato per aumentare l’efficienza delle imprese in settori che vanno dal manifatturiero ai servizi finanziari. Prosegue intanto l’iter per la quotazione della controllata Neosperience Health al Nasdaq
Neosperience, pmi innovativa quotata sull’indice Euronext Growth Milan (Egm), e attiva nel settore dell'intelligenza artificiale, ha lanciato Neosperience Pulse, una nuova piattaforma potenziata dall’AI generativa. Il prodotto, che si integra con i principali sistemi informativi aziendali, è pensato per aumentare l’efficienza delle imprese in settori che vanno dal manifatturiero ai servizi finanziari.
Dopo l’annuncio il titolo di Neosperience scambia a 2,04 euro, in rialzo del 2% alle 11 di mercoledì 13 marzo. Nell’ultimo anno la società ha guadagnato circa il 5%, con un’accelerazione negli ultimi 30 giorni (+14% circa)
Neosperience Pulse consente alle aziende di creare un «Digital Twin» (gemello digitale) dei propri processi produttivi, integrando i dati e permettendo un monitoraggio dettagliato. L’intelligenza artificiale generativa può aiutare ad anticipare anomalie e inefficienze, guidando le decisioni strategiche delle società e riducendo i costi.
Basata su ricerche documentate e vincitrice di premi accademici, Neosperience Pulse mira a migliorare la sincronizzazione dei flussi di materiali e la puntualità delle consegne, proiettando le aziende verso il futuro dell'Industria 4.0 e oltre.
Prosegue intanto il percorso di quotazione della controllata Neosperience Health al Nasdaq. A dicembre Neosperience aveva fatto sapere di aver depositato presso la Security and Exchange Commission (Sec) la documentazione necessaria per avviare il processo di ipo, con l’intenzione di andare in borsa già nel primo trimestre 2024. Al momento, però, la società è ancora in attesa del disco verde della Consob americana e secondo fonti di mercato l’iter dovrebbe concludersi nei prossimi mesi

Stellantis colloca un nuovo bond dual tranche: per quella green domanda 11 volte superiore all’offerta
Stellantis ha avviato il collocamento di un’emissione dual tranche composta da un benchmark a 6,5 anni e un titolo green a 12 anni. E intanto a tre mesi mesi dall’inaugurazione inizia l’ampliamento dello stabilimento Fiat a Orano in Algeri

Bond, Bper Banca pronta a lanciare un’obbligazione garantita a 7 anni.
A distanza di un mese Bper Banca torna sul mercato obbligazionario. L’istituto di credito ha dato mandato a un pool di banche di collocare un covered bond a 7 anni short da massimi 500 milioni di euro. Le obbligazioni bancarie garantite vanno parecchio di moda come dimostra l’ultima collocata da Mediobanca.
 
In queste condizioni dei mercati ogni traguardo, anche sparato ad cazzum, è raggiungibile. Non esiste più l'economia reale che ne determina l'andamento. L'esempio più l'ampante è, appunto, il dax. La Germania è in recessione, all'orizzonte, bene che vada per quest'anno, si prospetta stagnazione, eppure.......sale a perdifiato. Ormai (ma questo accade da almeno tre lustri) le correzioni serie (peraltro subito assorbite) avvengono solo in presenza di eventi eccezionali ed imprevedibili.

Da cosa dipende tutto questo? A mio parere dal fiume di liquidità riversata nei mercati dalla banche centrali e solo minimamente riassorbita dalle stesse. Questa valanga di soldi deve trovare uno sbocco e lo trova nei derivati e, soprattutto, negli etf. Come sappiamo gli etf sono fondi passivi che replicano gli indici comprando, in %, ogni titolo che lo compone secondo, appunto, la percentuale che ogni titolo incide sull'indice stesso. Questo provoca una rincorsa all'acquisto sempre e solo di quei pochi grandi titoli (tecnologici in Usa, banche e pochi buoni industriali in Europa). In queste condizioni è un continuo rincorrere se stessi, non c'è più, ne potrà più esserci (finchè dura questo andazzo) rotazione nè correzioni (salvo, appunto, un evento catastrofico imprevedibile).

Per cui, io adesso sparo 20.000 di dax. Si può tranquillamente scommettere che, se quest'anno non ci saranno eventi imprevedibili, quel traguardo si raggiunge.
cristallino nella sintesi
 
In queste condizioni dei mercati ogni traguardo, anche sparato ad cazzum, è raggiungibile. Non esiste più l'economia reale che ne determina l'andamento. L'esempio più l'ampante è, appunto, il dax. La Germania è in recessione, all'orizzonte, bene che vada per quest'anno, si prospetta stagnazione, eppure.......sale a perdifiato. Ormai (ma questo accade da almeno tre lustri) le correzioni serie (peraltro subito assorbite) avvengono solo in presenza di eventi eccezionali ed imprevedibili.

Da cosa dipende tutto questo? A mio parere dal fiume di liquidità riversata nei mercati dalla banche centrali e solo minimamente riassorbita dalle stesse. Questa valanga di soldi deve trovare uno sbocco e lo trova nei derivati e, soprattutto, negli etf. Come sappiamo gli etf sono fondi passivi che replicano gli indici comprando, in %, ogni titolo che lo compone secondo, appunto, la percentuale che ogni titolo incide sull'indice stesso. Questo provoca una rincorsa all'acquisto sempre e solo di quei pochi grandi titoli (tecnologici in Usa, banche e pochi buoni industriali in Europa). In queste condizioni è un continuo rincorrere se stessi, non c'è più, ne potrà più esserci (finchè dura questo andazzo) rotazione nè correzioni (salvo, appunto, un evento catastrofico imprevedibile).

Per cui, io adesso sparo 20.000 di dax. Si può tranquillamente scommettere che, se quest'anno non ci saranno eventi imprevedibili, quel traguardo si raggiunge.

Tutto vero, ma nella mia lunga carriera di questi discorsi ne ho sentiti tanti, ma poi è sempre arrivato puntuale il conto.
Di una cosa possiamo essere certi, il conto arriverà e più si sale e più sarà salato.

Però è innegabile che le borse al momento sono tutte long.
 
Tutto vero, ma nella mia lunga carriera di questi discorsi ne ho sentiti tanti, ma poi è sempre arrivato puntuale il conto.
Di una cosa possiamo essere certi, il conto arriverà e più si sale e più sarà salato.

Però è innegabile che le borse al momento sono tutte long.
Lo so, anch'io frequento questa giostra da 40 anni e, come te, ne ho sentiti e viste tante. Ma ora, sempre secondo me e per le ragioni che ho sintetizzato sopra, è cambiato tutto. Non ci sono più i cicli economici e le bolle che (prima o poi) si sgonfiavano. Ora quei pochi titoli (soprattutto tecnologici che operano in monopolio) che stanno trascinando i listini fanno utili a gogo. Non cerano gli etf (dai quali si smobilizza solo in presenza di paure da eventi improvvisi e catastrofici) che movimentano migliaia di miliardi. La stessa politica (i governi), dappertutto prevalgono le destre egoiste, non quelle sociali e, di conseguenza, è tutto un rincorrersi di taglio tasse, ricerca di profitto, riduzione servizi sociali, proliferazione di guerre (per aumentare/mantenere il potere dei politici egoisti) che gonfiano (aimè purtroppo) le industrie delle armi, ecc. ecc. mi fermo perchè non si finirebbe mai di elencare nefandezze

PS. per tornare ai target" ad cazzum" , solo qualche mese fa lo avresti mai detto che, ad ora, saremmo arrivati a 34,000 noi, a 18.000 il dax e a5200 lo spoor? Sarebbe sembrato fantafinanza, eppure siamo li. Per inciso, non auspico questo, anz, il mio auspicio sarebbe una seria e sanissima correzione in modo da petere cominciare a comprare qualcosa, cosa che, in queste condizioni, mi guardo bene dal fare. Ad ottobre scorso (come avevo scritto qui) feci il pieno di BTP (60% del capiatle liquido) e, per almeno i prossimi 2 anni, me li tengo belli stretti.
 
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fortunato lei che conosce politici non egoisti
 
La Cina avvia la rottamazione di Stato per cittadini e imprese ma le borse vanno in rosso
Il governo di Pechino cerca di rivitalizzare un’economia in deflazione. Aumentano le tensioni fra Usa e Cina su TikTok, l’app video in mano alla cinese ByteDance che il Congresso americano intende bandire dal paese a meno che non venga venduta. Futures positivi

Apertura poco convincente delle borse europee. Il Dax segna un +0,07%, il Cac40 un +0,43%, il Ftse100 un -0,06% e il Ftse Mib un +0,20% a 33.952 punti. Appuntamento clou della seduta con l'indice dei prezzi alla produzione Usa, attentamente monitorato dal mercato in attesa di nuovi spunti per comprendere il percorso dei tassi Fed. I prezzi alla produzione sono compresi nell'indice Pce sui consumi personali, l'indicatore sull'inflazione più seguito dalla Fed. Il dato, per il quale il consenso prevede una lettura invariata su mese a +0,3% e a +1,1% su anno, in rialzo dal precedente 0,9%, assume una particolare importanza dopo l'incremento superiore alle attese per l'indice dei prezzi al consumo del mese scorso.

In corsa di Leonardo (+3,43% a 21,41 euro), rimontano sia Erg (+1,51% a 24,26 euro) sia Tim (+1,18% a 0,2148 euro) che resta sorvegliato speciale perché continua la caccia ai mandanti del crollo del titolo. Nonostante le indagini di Consob siano ancora in corso, lo scenario che sembrerebbe emergere, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è che ci sia un’operatività diffusa, con high frequency trading e day trading a farla da padrona, complice un titolo come quello di Tim estremamente liquido e volatile. Alle spalle degli importanti spostamenti di volumi degli ultimi giorni, insomma, non ci sarebbe un investitore che sta rastrellando azioni in vista dell’assemblea o che se ne sta disfando per ridurre la propria quota.
In rialzo anche Iveco (+0,41% a 12,22 euro) ed Eni (+1% a 15,13 euro) che oggi tengono i rispettivi Capital Markets Day. Tra l’altro, Eni ha a concluso il programma di buyback lanciato lo scorso maggio, acquistando azioni per un controvalore di circa 2,2 miliardi di euro. Si vengono così a creare le condizioni perché il governo - che possiede circa il 32,4% di Eni, attraverso il 27,7% detenuto da Cdp e il 4,7% in mano al Tesoro - possa tagliare la sua partecipazione.
Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, ha ceduto lo 0,135% di Mediobanca (-0,12% a 12,98 euro) tra il 4 e l'8 marzo. Ancora comprata Unicredit (+0,67% a 32,36 euro) con l’ad, Andrea Orcel, che è apparso più fiducioso di poter utilizzare il capitale in eccesso (9-10 miliardi di euro pre Basilea IV e 6-7 miliardi post Basilea IV) per fare acquisizioni. «Sarei deluso di doverlo solo restituire» agli azionisti, ha detto Orcel.
Tra le altre banche, Credem passa di mano a 8,9 euro (+0,11%) dopo che Moody's ha alzato il rating sui depositi a lungo termine a Baa1 con un outlook stabile. Stabile a quota 4,493 euro Snam nonostante il dividendo più ricco a valere sul bilancio 2023 (0,2820 euro per azione) e un utile netto adjusted superiore alla guidance. Per il resto, si segnala che Bernstein ha alzato il target price su Ferrari (+0,13% a 387,9 euro) a 365 euro, viceversa Hsbc ha tagliato il target price su Enel (+0,10% a 6,215 euro) a 7,20 euro.

Spreddo 121,35
 
E' tutta una bolla ma non lo dico Io ma i fatti !

e nella vita Non contano le parole ma i fatti !!

:rolleyes:
 
Lo so, anch'io frequento questa giostra da 40 anni e, come te, ne ho sentiti e viste tante. Ma ora, sempre secondo me e per le ragioni che ho sintetizzato sopra, è cambiato tutto. Non ci sono più i cicli economici e le bolle che (prima o poi) si sgonfiavano. Ora quei pochi titoli (soprattutto tecnologici che operano in monopolio) che stanno trascinando i listini fanno utili a gogo. Non cerano gli etf (dai quali si smobilizza solo in presenza di paure da eventi improvvisi e catastrofici) che movimentano migliaia di miliardi. La stessa politica (i governi), dappertutto prevalgono le destre egoiste, non quelle sociali e, di conseguenza, è tutto un rincorrersi di taglio tasse, ricerca di profitto, riduzione servizi sociali, proliferazione di guerre (per aumentare/mantenere il potere dei politici egoisti) che gonfiano (aimè purtroppo) le industrie delle armi, ecc. ecc. mi fermo perchè non si finirebbe mai di elencare nefandezze

PS. per tornare ai target" ad cazzum" , solo qualche mese fa lo avresti mai detto che, ad ora, saremmo arrivati a 34,000 noi, a 18.000 il dax e a5200 lo spoor? Sarebbe sembrato fantafinanza, eppure siamo li. Per inciso, non auspico questo, anz, il mio auspicio sarebbe una seria e sanissima correzione in modo da petere cominciare a comprare qualcosa, cosa che, in queste condizioni, mi guardo bene dal fare. Ad ottobre scorso (come avevo scritto qui) feci il pieno di BTP (60% del capiatle liquido) e, per almeno i prossimi 2 anni, me li tengo belli stretti.
Nella stalla di Febbraio c'è anche un sondaggio
 
Lo so, anch'io frequento questa giostra da 40 anni e, come te, ne ho sentiti e viste tante. Ma ora, sempre secondo me e per le ragioni che ho sintetizzato sopra, è cambiato tutto. Non ci sono più i cicli economici e le bolle che (prima o poi) si sgonfiavano. Ora quei pochi titoli (soprattutto tecnologici che operano in monopolio) che stanno trascinando i listini fanno utili a gogo. Non cerano gli etf (dai quali si smobilizza solo in presenza di paure da eventi improvvisi e catastrofici) che movimentano migliaia di miliardi. La stessa politica (i governi), dappertutto prevalgono le destre egoiste, non quelle sociali e, di conseguenza, è tutto un rincorrersi di taglio tasse, ricerca di profitto, riduzione servizi sociali, proliferazione di guerre (per aumentare/mantenere il potere dei politici egoisti) che gonfiano (aimè purtroppo) le industrie delle armi, ecc. ecc. mi fermo perchè non si finirebbe mai di elencare nefandezze

PS. per tornare ai target" ad cazzum" , solo qualche mese fa lo avresti mai detto che, ad ora, saremmo arrivati a 34,000 noi, a 18.000 il dax e a5200 lo spoor? Sarebbe sembrato fantafinanza, eppure siamo li. Per inciso, non auspico questo, anz, il mio auspicio sarebbe una seria e sanissima correzione in modo da petere cominciare a comprare qualcosa, cosa che, in queste condizioni, mi guardo bene dal fare. Ad ottobre scorso (come avevo scritto qui) feci il pieno di BTP (60% del capiatle liquido) e, per almeno i prossimi 2 anni, me li tengo belli stretti.
il covid per me ha cambiato modus operandi
con la liquidità selvaggia che è stata messa le già poche regole di consuetudine sono saltate
ormai i dati macro diventano persino grotteschi per come sono recepiti , lo scollamento dall economia reale è pressoche totale

Trovo anche commoventi tante analisi di trader esperti a livello nazionale e alcuni sul forum quando vogliono dare una spiegazione di natura tecnica e mi riferisco per esempio a venerdi scorso quando wally è andato giù pesante e si prospettava un inversione di trend quasi certa da lunedi.. Poi adesso ,passati 3 giorni tutti danno spiegazioni naturali sull'ovvietà dell'andamento dei mercati . Ovvietà che non c'è per niente visto che a dati macro brutti si sale (prospettando tagli dei tassi vicini) e a dati macro belli si sale comunque (economia forte che se ne frega dei tassi alti ).
Pertanto quando i liquidi saranno pochi e ci stiamo avvicinando smonteranno un po di posizioni , alcuni hanno gia iniziato a farlo dopo la trimestrale di nvda cosi come molti insider hanno venduto le loro stock.

la politica poi lasciamola stare , abbiamo dei personaggi da entrambe le parti incommentabili , e purtroppo in europa negli ultimi anni si sono livellati sui nostri standard e in molti casi addirittura ci hanno superati in inadeguatezza
 
Hsbc continua a consigliare l’acquisto del titolo Enel, pur limando il target price, in vista del cda del 21 marzo che dovrà approvare i conti del 2023 (ha stime allineate a quelle del consenso), previsti solidi in Italia, America Latina e nel settore delle energie rinnovabili in Usa.

Sesa L’utile netto di pertinenza è stato pari a 64,9 milioni (-3,6%), dopo l’aumento degli oneri finanziari netti. In aumento i ricavi consolidati a 2,39 miliardi, (+10%) così come l’ebitda consolidato a 180,3 milioni (+15,6%)

Iveco, il piano industriale al 2028: 19 miliardi di ricavi e 5,5 di investimenti. Il titolo vola (+11,4%) a 13,5 euro
Iveco, che investirà oltre 5,5 miliardi in cinque anni, prevede al 2028 un margine ebit rettificato del 7-8% e un utile netto rettificato consolidato di 0,9 miliardi. Il titolo si impenna a Piazza Affari oltre quota 13 euro in scia al piano e a un lieve ritocco in positivo delle stime sul 2024 grazie alla cessione di Magirus. Il gruppo sigla anche una partnership con Ford Otosan e rafforza quella con Hyundai Motor. Il ceo Marx: per Iveco Defence non ci sono discussioni che vadano oltre partnership

Nvidia nel Dow Jones 30? Possibile con un nuovo split azionario. Sale l’attesa per l’evento sull’AI
La storia del titolo Nvidia è la ragione più convincente per aspettarsi un altro frazionamento azionario a breve, secondo gli analisti. Nvidia GTC 2024 (dal 18 al 21 marzo), l'evento tecnologico sull'unità di elaborazione grafica del colosso Usa, è diventata una conferenza globale sull'intelligenza artificiale. In attesa, BofA e Wedbush alzano i rispettivi target price sull’azione a livelli stellari

Esprinet perde terreno a Piazza Affari dopo i conti in rosso.
perde terreno sul listino Star (-0,4% a 5,02 euro) in scia ai conti in rosso diffusi la sera prima. A febbraio la società aveva diffuso il dato preliminare dei ricavi, evidenziando un calo del 15% a 3,98 miliardi e innescando una discesa del titolo.
I conti completi della società, attiva nella consulenza, nella vendita e noleggio di prodotti tecnologici e cybersecurity, riportano un ebitda rettificato di 64,1 milioni, -29%, e un utile netto rettificato di 24,2 milioni, -51%, mentre la posizione finanziaria netta mostra un miglioramento passando da una cassa negativa per 83 milioni nel 2022 a 15,5 milioni di cassa netta nel 2023.

D’Amico (Dis), conti record nel 2023 ma il quarto trimestre chiude in frenata. Sale il dividendo
L’annuncio della crescita della cedola non basta a sostenere a Piazza Affari le azioni della società di navigazione, che trasporta soprattutto idrocarburi raffinati
D’Amico International Shipping (Dis) chiude il 2023 in crescita. Il quarto trimestre ha mostrato però dei segnali di rallentamento, anche se si è concluso poco al di sopra delle attese di Equita. Così il pomeriggio del 14 marzo il titolo D’Amico scambia a 6,13 euro, in calo del 3,77%. L’annuncio della crescita della cedola (21,14 centesimi per azione dagli 1,53 centesimi del 2022) non è bastato a sostenere le azioni della società di navigazione che trasporta soprattutto idrocarburi raffinati.


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