Opzioni

Domanda difficilotta ma importante:
è in corso quotazione di Poste Italiane, che capitalizzerebbe intorno ai 10 MLD di €
per cui è verosimile che saranno previste opzioni isoalpha in quotazione.
Secondo la vostra esperienza quanto tempo ci vorrà?
 
L'esercizio di una opzione che è andata In The Money è praticamente automatico, per cui ti troverai le 500 azioni in portafoglio, la cosa si può evitare vendendo sul mercato l'opzione entro il giorno precedente alla scadenza.

ciao grazie della risposta. Ho ancora dei dubbi se l'opzione va ''out of the money''?

Tornando all'esempio di eni.
  1. Scadenza 30 giorni
  2. Prezzo di strike 13 euro (da dei vincoli questo prezzo? nel senso oltre ad aver capito che è il prezzo di acquisto delle azioni in questo caso ha altri significati?)
  3. Acquisto una call
  4. 500 pezzi di eni sono un opzione
  5. Pago l'opzione 2 euro

Dopo 30 giorni ho eni che quota 12 euro ma voglio comunque esercitare il diritto di comprare quei 500 pezzi di eni...posso farlo anche se è svantaggioso?
 
ciao grazie della risposta. Ho ancora dei dubbi se l'opzione va ''out of the money''?

Tornando all'esempio di eni.
  1. Scadenza 30 giorni
  2. Prezzo di strike 13 euro (da dei vincoli questo prezzo? nel senso oltre ad aver capito che è il prezzo di acquisto delle azioni in questo caso ha altri significati?)
  3. Acquisto una call
  4. 500 pezzi di eni sono un opzione
  5. Pago l'opzione 2 euro

Dopo 30 giorni ho eni che quota 12 euro ma voglio comunque esercitare il diritto di comprare quei 500 pezzi di eni...posso farlo anche se è svantaggioso?

Puoi, ma non hai alcuna ragione di farlo.

Esercitando la call spendi 13€ per azione + 2€ per azione che hai pagato per la call.

Avresti un PMC di 15€ per una azione che quota 12.

Se proprio vuoi avere le ENI, fai scadere l'opzione perdendo 2€ per azione, ma compri a mercato la ENI a 12€, sostanzialmente il tuo PMC è 14e.
 
ciao grazie della risposta. Ho ancora dei dubbi se l'opzione va ''out of the money''?

Tornando all'esempio di eni.
  1. Scadenza 30 giorni
  2. Prezzo di strike 13 euro (da dei vincoli questo prezzo? nel senso oltre ad aver capito che è il prezzo di acquisto delle azioni in questo caso ha altri significati?)
  3. Acquisto una call
  4. 500 pezzi di eni sono un opzione
  5. Pago l'opzione 2 euro

Dopo 30 giorni ho eni che quota 12 euro ma voglio comunque esercitare il diritto di comprare quei 500 pezzi di eni...posso farlo anche se è svantaggioso?
Come acquirente della call hai il diritto di acquistare i titoli a prezzo strike a scadenza, ma se chiedi di comprarle quando và otm credo che chiameranno la neuro! :) Perchè mai dovresti comprare a 13 una cosa che sul mercato vale 12?
Inoltre mi domando perchè continui a fare degli esempi di acquisto di opzioni, la statistica non è dalla tua parte, il 75% delle opzioni mondiali scade senza essere esercitata, ci sarà pure una ragione!

E' difficle trovare qualcuno ceh mette in essere una strategia basata sul solo acquisto di una opzione (call o put che sia), la strategia più sensata partendo dal tuo esempio è fare uno spread, compro la call 13 e contemporaneamente vendo la call diciamo 15, perchè calcolo che il titolo possa fare un 10/11% in questo mese di vita.
In questo modo se la tua sensazione è giusta guadagni 2 € per 500 =1000€ meno la spesa del premio netto (acquisto-vendita) mentre se và male avrai speso meno. Se poi si ferma nel mezzo avrai comunque risparmiato sul premio
 
Puoi, ma non hai alcuna ragione di farlo.

Esercitando la call spendi 13€ per azione + 2€ per azione che hai pagato per la call.

Avresti un PMC di 15€ per una azione che quota 12.

Se proprio vuoi avere le ENI, fai scadere l'opzione perdendo 2€ per azione, ma compri a mercato la ENI a 12€, sostanzialmente il tuo PMC è 14e.

azz hai ragione!!!!! Piccolo conticino che mi era sfuggito!!!
Ottimo è una scommessa e non fa per me :bow:OK! Grazie :)
 
Come acquirente della call hai il diritto di acquistare i titoli a prezzo strike a scadenza, ma se chiedi di comprarle quando và otm credo che chiameranno la neuro! :) Perchè mai dovresti comprare a 13 una cosa che sul mercato vale 12?
Inoltre mi domando perchè continui a fare degli esempi di acquisto di opzioni, la statistica non è dalla tua parte, il 75% delle opzioni mondiali scade senza essere esercitata, ci sarà pure una ragione!

E' difficle trovare qualcuno ceh mette in essere una strategia basata sul solo acquisto di una opzione (call o put che sia), la strategia più sensata partendo dal tuo esempio è fare uno spread, compro la call 13 e contemporaneamente vendo la call diciamo 15, perchè calcolo che il titolo possa fare un 10/11% in questo mese di vita.
In questo modo se la tua sensazione è giusta guadagni 2 € per 500 =1000€ meno la spesa del premio netto (acquisto-vendita) mentre se và male avrai speso meno. Se poi si ferma nel mezzo avrai comunque risparmiato sul premio

:bow::bow::bow::bow::bow::bow::bow: tutto chiaro :) Grazie ancora
 
Come acquirente della call hai il diritto di acquistare i titoli a prezzo strike a scadenza, ma se chiedi di comprarle quando và otm credo che chiameranno la neuro! :) Perchè mai dovresti comprare a 13 una cosa che sul mercato vale 12?
Inoltre mi domando perchè continui a fare degli esempi di acquisto di opzioni, la statistica non è dalla tua parte, il 75% delle opzioni mondiali scade senza essere esercitata, ci sarà pure una ragione!

E' difficle trovare qualcuno ceh mette in essere una strategia basata sul solo acquisto di una opzione (call o put che sia), la strategia più sensata partendo dal tuo esempio è fare uno spread, compro la call 13 e contemporaneamente vendo la call diciamo 15, perchè calcolo che il titolo possa fare un 10/11% in questo mese di vita.
In questo modo se la tua sensazione è giusta guadagni 2 € per 500 =1000€ meno la spesa del premio netto (acquisto-vendita) mentre se và male avrai speso meno. Se poi si ferma nel mezzo avrai comunque risparmiato sul premio

Il che non significa che chi vende ha un vantaggio statistico.:no::no:
 
Sono stato tentato di non risponderti proprio, ma avrei lasciato un dubbio nei lettori del forum, premesso che non ci tengo a fare con te un'altra discussione sterile come quella sulle covered call, il fatto stesso che i MM siano VENDITORI di opzioni ti dovrebbe fare riflettere.
Ogniuno si faccia le sue ricerche e le sue convinzioni, io dopo 40 anni di trading e almeno 20 di studio delle opzioni, mi sono fatto le mie e nessuno me le toglie e una di queste è senz'altro il vantaggo statistico del venditore di opzioni rispetto al compratore, almeno sotto il profilo del fatto di trovarle ITM, del resto quando leggi il delta cosa significa? di fatto la percentuale di possibilità che una opzione finisca ITM e quindi quando leggi un delta 0,25 per esempio, cosa vuol dire se non che ha il 75% di finire scaduta?
Ovviamente non si può liquidare la cosa in un post sarebbe riduttivo viste le sfaccettature che il trading in opzioni ha. Proprio per questo ho fondato una associazione di trader per il loro studio.

La chiudo qui se vuoi confrontarti con me fallo in pvt e lascia tranquillo gli utenti del forum ;)
 
Sono stato tentato di non risponderti proprio, ma avrei lasciato un dubbio nei lettori del forum, premesso che non ci tengo a fare con te un'altra discussione sterile come quella sulle covered call, il fatto stesso che i MM siano VENDITORI di opzioni ti dovrebbe fare riflettere.
Ogniuno si faccia le sue ricerche e le sue convinzioni, io dopo 40 anni di trading e almeno 20 di studio delle opzioni, mi sono fatto le mie e nessuno me le toglie e una di queste è senz'altro il vantaggo statistico del venditore di opzioni rispetto al compratore, almeno sotto il profilo del fatto di trovarle ITM, del resto quando leggi il delta cosa significa? di fatto la percentuale di possibilità che una opzione finisca ITM e quindi quando leggi un delta 0,25 per esempio, cosa vuol dire se non che ha il 75% di finire scaduta?
Ovviamente non si può liquidare la cosa in un post sarebbe riduttivo viste le sfaccettature che il trading in opzioni ha. Proprio per questo ho fondato una associazione di trader per il loro studio.

La chiudo qui se vuoi confrontarti con me fallo in pvt e lascia tranquillo gli utenti del forum ;)

Buongiorno, ehiii qualcuno più anziano (diborsa) di me io sono solo :'( 30 anni che trado...
comunque concordo con quanto dici
praticamente io preferisco sempre e solo vendere (prima o poi mi copro ovviamente) non solo per un problema di strike e % di successo ma anche e soprattuto per sfruttare il time decay ..
OK!
 
Sono stato tentato di non risponderti proprio, ma avrei lasciato un dubbio nei lettori del forum, premesso che non ci tengo a fare con te un'altra discussione sterile come quella sulle covered call, il fatto stesso che i MM siano VENDITORI di opzioni ti dovrebbe fare riflettere.
Ogniuno si faccia le sue ricerche e le sue convinzioni, io dopo 40 anni di trading e almeno 20 di studio delle opzioni, mi sono fatto le mie e nessuno me le toglie e una di queste è senz'altro il vantaggo statistico del venditore di opzioni rispetto al compratore, almeno sotto il profilo del fatto di trovarle ITM, del resto quando leggi il delta cosa significa? di fatto la percentuale di possibilità che una opzione finisca ITM e quindi quando leggi un delta 0,25 per esempio, cosa vuol dire se non che ha il 75% di finire scaduta?
Ovviamente non si può liquidare la cosa in un post sarebbe riduttivo viste le sfaccettature che il trading in opzioni ha. Proprio per questo ho fondato una associazione di trader per il loro studio.

La chiudo qui se vuoi confrontarti con me fallo in pvt e lascia tranquillo gli utenti del forum ;)


Hai studiato 20 anni ma continui a confondere purtroppo probabilità con “valore atteso”.

Dal libro “Giocati dal caso” di Taleb

“Si immagini di comprare l'opzione per un dollaro. Che valore mi aspetto che abbia l'opzione tra un mese? Quasi tutti pensano che sia zero, ma non è così. L'opzione ha un'alta probabilità, diciamo il 90 percento, di valere zero alla scadenza, ma forse una probabilità del 10 percento di valere in media 10 dollari. Chi mi vende l'opzione per un dollaro, quindi, non incassa un profitto privo di rischio. Se avesse comprato l'azione a 100 dollari e aspettato un mese, avrebbe potuto rivenderla per 120. Quel dollaro, quindi, non è certo un modo facile per fare soldi. Allo stesso modo, comprare un'opzione non significa sprecare denaro. Anche i professionisti, a volte, fanno confusione, confondendo il valore atteso e lo scenario più probabile (in questo caso il valore atteso è un dollaro e lo scenario più probabile che l'opzione valga zero). Danno eccessiva importanza allo stato più probabile, e cioè che il mercato non si muova affatto; ma un'opzione è semplicemente una media ponderata su tutti i possibili prezzi che l'azione può assumere”
 
Hai studiato 20 anni ma continui a confondere purtroppo probabilità con “valore atteso”.

Dal libro “Giocati dal caso” di Taleb

“Si immagini di comprare l'opzione per un dollaro. Che valore mi aspetto che abbia l'opzione tra un mese? Quasi tutti pensano che sia zero, ma non è così. L'opzione ha un'alta probabilità, diciamo il 90 percento, di valere zero alla scadenza, ma forse una probabilità del 10 percento di valere in media 10 dollari. Chi mi vende l'opzione per un dollaro, quindi, non incassa un profitto privo di rischio. Se avesse comprato l'azione a 100 dollari e aspettato un mese, avrebbe potuto rivenderla per 120. Quel dollaro, quindi, non è certo un modo facile per fare soldi. Allo stesso modo, comprare un'opzione non significa sprecare denaro. Anche i professionisti, a volte, fanno confusione, confondendo il valore atteso e lo scenario più probabile (in questo caso il valore atteso è un dollaro e lo scenario più probabile che l'opzione valga zero). Danno eccessiva importanza allo stato più probabile, e cioè che il mercato non si muova affatto; ma un'opzione è semplicemente una media ponderata su tutti i possibili prezzi che l'azione può assumere”

Avere studiato non vuol dire conoscere tutto, comunque se rileggi il mio post e il tuo Taleb non direi che i concetti siano così differenti a parte le parole usate per esprimerli.
 
Da Wikipedia

In teoria della probabilità il valore atteso (chiamato anche media, speranza o speranza matematica) di una variabile casuale X , è un numero indicato con E/X, che formalizza l'idea euristica di valore medio di un fenomeno aleatorio.
...........
In matematica, un processo aleatorio è la versione probabilistica del concetto di sistema dinamico
 
Ultima modifica:
mahhaa secondo me state facendo un po di casino derivante o da una cattiva traduzione di quanto scritto da Taleb o da una traduzione esatta di una cazz@ta scritta dal mitico ... :)
parlare di valore atteso (in senso matematico) di una opzione non ha senso...
per conoscere il valore di una opzione a tot giorni dalla sua scadenza basta usare una delle 1000 apps disponibili per PC smartphone tablet ecc per calcolare la formula di Black & Scholes...
che è com'è noto una equazioni di 2 grado a tre incognite (valire del sottostante, tempo a scadenza, volatilità) che uno deve introdurre per conoscere il valore della opzione...
il concetto di valore atteso è una altra cosa...
 
e comunque dato che non credo che Taleb non conosca la Black@schooles ed il concetto di valore atteso.. credo che probabilmente la traduzione non è stata il max
 
Rino, è proprio quello che volevo dire, ma purtroppo devo andare dietro al ragionamento di Bookmaker per quello ho postato la definizione da Wikipedia.
Non potevo rispondergli tout court "e che c'azzecca" :D
 
Sto incontrando notevole difficolta' nel gestire secondo il mio metodo,ripetutamente spiegato, margini/payoff con 2 diversi sottostanti BUND E STOXX.La banca me li accorpa.
Abituato ai metodi scientifici col solo Bund,non riesco ancora a trovare la quadratura del cerchio anche con lo Stoxx,il tutto complicato dal fatto che accreditano liquidita' in proporzione vendite/compere o viceversa.
Qualche idea per scindere e controllare i 2 margini separatamente?

non puoi aprire 2 conti derivati separati ?? :D
:D
 
Taleb non è un “pinco pallino” qualsiasi!

Non solo ha una conoscenza profonda della matematica: ha insegnato per tre quarti di decennio al Courant Institute of Mathematical Sciences della New York University e attualmente presso il Politecnico dell'Università di New York e l'Università di Oxford, ma può vantare una altrettanto profonda conoscenza in derivati in quanto amministra hedge fund ed è consulente della società finanziaria Universa Investments; è sufficiente leggere qualche suo scritto non divulgativo per rendersene conto!) a tal proposito riporto un paio di passi da "dynamic Hedging" di Taleb (pag.167) libro che consiglio di leggere:

"Circa un secolo fa un giovane matematico francese di nome Gaston Bachelier ebbe la guisa di scrivere, nella sua tesi di dottorato (tra le altre sorprendenti intuizioni), che il prezzo atteso domani di una call è il suo prezzo odierno. Diede la giusta risposta a ciò che molti principianti di opzioni non riescono a capire: che il time decay non è il profit/loss atteso di una opzione. Se l'opzione è prezzata alla giusta volatilità (ipotizzando tasso di interesse pari a zero) il time decay sarà atteso pari a zero."

Molti ex option trader sono caduti in questa “trappola”!
 

Allegati

  • Taleb.jpg
    Taleb.jpg
    53,3 KB · Visite: 207
  • Taleb (1).jpg
    Taleb (1).jpg
    70,8 KB · Visite: 192
Ultima modifica:
Taleb non è un “pinco pallino” qualsiasi!

Non solo ha una conoscenza profonda della matematica: ha insegnato per tre quarti di decennio al Courant Institute of Mathematical Sciences della New York University e attualmente presso il Politecnico dell'Università di New York e l'Università di Oxford, ma può vantare una altrettanto profonda conoscenza in derivati in quanto amministra hedge fund ed è consulente della società finanziaria Universa Investments; è sufficiente leggere qualche suo scritto non divulgativo per rendersene conto!) a tal proposito riporto un paio di passi da "dynamic Hedging" di Taleb (pag.167) libro che consiglio di leggere:

"Circa un secolo fa un giovane matematico francese di nome Gaston Bachelier ebbe la guisa di scrivere, nella sua tesi di dottorato (tra le altre sorprendenti intuizioni), che il prezzo atteso domani di una call è il suo prezzo odierno. Diede la giusta risposta a ciò che molti principianti di opzioni non riescono a capire: che il time decay non è il profit/loss atteso di una opzione. Se l'opzione è prezzata alla giusta volatilità (ipotizzando tasso di interesse pari a zero) il time decay sarà atteso pari a zero."

Molti ex option trader sono caduti in questa “trappola”!

Al di là delle marchette che stai tessendo a questo Taleb per i cui libri non spenderei un euro (ma sai com'è sono un ignorante) vorrei farti notare che continui a confermare quello che ho scritto (e per il quale mi hai velatamente dato dell'ignorante)

Quindi a prescindere da ciò, vorrei capire TU COME LA PENSI e non Taleb su quello che ha dato origine a questa discussione e cioè: Il venditore di opzioni ha un vantaggio statistico o no?
 
Al di là delle marchette che stai tessendo a questo Taleb per i cui libri non spenderei un euro (ma sai com'è sono un ignorante) vorrei farti notare che continui a confermare quello che ho scritto (e per il quale mi hai velatamente dato dell'ignorante)

Quindi a prescindere da ciò, vorrei capire TU COME LA PENSI e non Taleb su quello che ha dato origine a questa discussione e cioè: Il venditore di opzioni ha un vantaggio statistico o no?

Se dici una imprecisione su un forum pubblico è giusto che qualcuno lo faccia notare. Il fatto poi che non spendi “un euro” ai libri si vede!

E vengo alla domanda: apparentemente sembrerebbe che il venditore abbia un vantaggio statistico per il fatto che richiede un premio al rischio maggiore rispetto a quello dettato dal calcolo probabilistico (volatilità implicita costantemente superiore rispetto a quella storica) per cui basterebbe vendere sistematicamente le opzioni con contestuali coperture dinamiche sul loro sottostante per crearsi una rendita di lungo periodo. In realtà non è così! Molti fondi sono andati falliti con questa pretesa. Le distribuzioni di probabilità dei rendimenti mostrano infatti curve grasse (le cosiddette fat tail) che fanno lievitare enormemente il valore atteso. Quindi non c’è ragione nel ritenere che chi vende sia più saggio di chi compra semmai sul lungo periodo potrebbe essere vero il contrario. Se uno vuole fare strategie di volatilità vende quando questa è relativamente alta e compra quando questa è relativamente bassa.
 

Allegati

  • Taleb.jpg
    Taleb.jpg
    24,8 KB · Visite: 186
Il fatto poi che non spendi “un euro” ai libri si vede!
Senti Book, io non ti ho offeso e tu per favore fai altrettanto, visto che non mi conosci e non sai cosa io faccia o non faccia e quale sia la mia preparazione.
E vengo alla domanda: apparentemente sembrerebbe che il venditore abbia un vantaggio statistico per il fatto che richiede un premio al rischio maggiore rispetto a quello dettato dal calcolo probabilistico (volatilità implicita costantemente superiore rispetto a quella storica) per cui basterebbe vendere sistematicamente le opzioni con contestuali coperture dinamiche sul loro sottostante per crearsi una rendita di lungo periodo. In realtà non è così! Molti fondi sono andati falliti con questa pretesa. Le distribuzioni di probabilità dei rendimenti mostrano infatti curve grasse (le cosiddette fat tail) che fanno lievitare enormemente il valore atteso. Quindi non c’è ragione nel ritenere che chi vende sia più saggio di chi compra semmai sul lungo periodo potrebbe essere vero il contrario. Se uno vuole fare strategie di volatilità vende quando questa è relativamente alta e compra quando questa è relativamente bassa.

Bravo hai scritto una cosa ovvia! non ho mai visto un vero trader fare il contrario.
 
Indietro