[OT] en attendant franchino

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

    Per continuare a leggere visita questo LINK
I mesi di assenza sono diventati tre, dal 20 Agosto al 20 Novembre.


Anche lo yogurt al salame e' rivoluzionario.
http://www.finanzaonline.com/forum/...ar-giannino-difficilino-114.html#post39331171


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Non tornerà più.

È stato un piacere leggerlo.

Mancherà, anche a Templar :p
 
Strano però.
Già in passato altre volte era stato assente dal forum per un po'.

Ma il 31-8 , dopo solo 11 giorni di assenza, templar iniziava un thread auspicandone il ritorno.

Come se sapesse che l' assenza sarebbe stata lunga ...
 
All'inizio pensavo che Templar fosse un alter ego di FrankB. :D

Però forse no :D
 
Una delle nemesi di frankb si è compiuta alla fine. Che rasoiata di là, ragazzi ...

Mala tempora currunt.
 
Una delle nemesi di frankb si è compiuta alla fine.

Visto che FrankB non si vede più in giro, mi sono permesso di riportare in vita i suoi vecchi messaggi anche di là, qualificandomi come "biografo non ufficiale". :eekk:
http://www.finanzaonline.com/forum/...-zona-cesarini-vol-14-a-114.html#post44977702



Il rischio e' rischio sia se alla fine vinci, sia se perdi. Lo so che e' un concetto difficile da capire, ma chi "investe" tutti i suoi soldi sul rosso non e' che di colpo diventa furbo se poi esce il rosso.
http://www.finanzaonline.com/forum/...0-e-quasi-lalba-vol-6-a-188.html#post42314334
 
che nemesi? E dov'è "di là"? :mmmm:

Di là è la sezione Obbligazioni.
Negli ultimi anni FrankB aveva inutilmente avvisato i "fratelli bancamarchisti" che la certezza di rimborso a 100 delle Sub (il rosso) era solo una pericolosa illusione. Azioni ed obbligazioni subordinate sono state adesso completamente azzerate dal CdM: è uscito il nero.
CdM approva decreto per il salvataggio di quattro banche medio-piccole - Rai News



E' come giocare alla roulette convinti che, per un qualsivoglia motivo, non possa uscire che il rosso. Poi chiaramente uno puo sia perdere che vincere, ma l'idiozia e' nella convinzione iniziale che magari ti fa puntare anche i soldi per l'operazione di poveranonna.
http://www.finanzaonline.com/forum/...80-e-quasi-lalba-vol-6-a-79.html#post41627112
 
Ultima modifica:
Contra Marx su lavoro e valore - Ludwig von Mises Italia

https://it.wikipedia.org/wiki/Utilità_marginale


Corso di Economia con Huerta (II, 20esima Lezione B)
SCRITTO DA FRANCESCO CARBONE
MERCOLEDÌ 04 AGOSTO 2010 14:37

Nel corso della storia troviamo diversi pensatori in grado di comprendere l’evoluzione spontanea delle istituzioni. In particolare ci sono intuizioni molto interessanti nella Spagna del secolo dell’oro da parte di alcuni cattedratici del diritto e della morale della scuola di salamanca, i quali, attraverso l’analisi dei fenomeni economici legati al flusso di metalli in arrivo dalle americhe, compiono i primi importanti passi nella giusta direzione. (si veda a tal proposito una delle prossime traduzioni dal titolo Quattrocento Anni di Efficienza Dinamica)

Purtroppo l’analisi teorica di Adam Smith introduce diversi errori che porteranno all’ossessione per la concezione oscurantista dell’equilibrio nonché alla teoria marxista del valore-lavoro. La macroeconomia fondata e costruita sull’equilibrio ha subito un forte colpo a partire dalla caduta di muro di berlino, e con la crisi economica attuale, che non era stata prevista né dagli economisti né dai loro modelli, è giunto davvero il momento che cerchi di riformarsi.

Critica e demolizione della teoria marxista del plusvalore

E' senza dubbio la teoria che ha avuto le conseguenze più gravi e drammatiche. E’ stata il fondamento del socialismo moderno, da quello più radicale, strettamente marxista, a quello odierno che pervade la gestione politica della società attuale. Tutte le rivoluzioni sociali, tutti i demagoghi, tutti i movimenti sindacali, si basano sulla teoria dello sfruttamento. Con gli strumenti analitici sviluppati durante il corso siamo adesso in grado di dimostrare come le teorie marxiste siano pure falsità scientifiche, ed è tragico che a causa di esse, anche per difendere delle enormi menzogne, siano morte milioni di persone.

La teoria marxista è stata demolita già 150 anni fa. Nonostante Bohm Bawerk ne abbia dimostrato l’assoluta falsità scientifica, tuttavia, ancora oggi milioni di persone detestano e avversano la proprietà privata, credono ancora che i lavoratori siano sfruttati dai capitalisti che si appropriano di una parte importante della produzione, sotto forma di interesse, beneficio imprenditoriale, etc etc.

L'origine della teoria marxista si può far ricondurre alla riforma protestante. Se vogliamo è proprio l'ossessione calvinista per il lavoro che ha portato all’errore marxista. I protestanti considerano il futuro come predeterminato, e su questa base sviluppano una cultura del lavoro come misura e razionalità del valore. A partire da Adam Smith, si cerca di definire il valore in termini oggettivi, come qualcosa che viene determinato dal lavoro, dalle ore lavoro impiegate per produrre qualcosa. Adam Smith con le sue analisi di fatto dà legittimazione scientifica ai marxisti.

E' Johann Karl Rodbertus a porre le basi della teoria dello sfruttamento che Marx riprenderà in seguito. Vediamo i quattro punti che la definiscono:

1) tutti i beni economici sono frutto esclusivo del lavoro umano;
2) gli operai non ricevono il valore integro della produzione al quale hanno diritto;
3) i lavoratori vengono obbligati a ricevere meno di quanto producono a causa di istituzioni come la schiavitù in passato, la proprietà privata o il contratto di lavoro nel presente. L'interesse o reddito fondiario, rappresenta un altro fattore attraverso il quale si ruba ai lavoratori agricoli il prodotto del loro lavoro.
4) il valore di cambio, o prezzo dei beni è uguale al costo di produzione in termini di lavoro incorporato.

E qundi le nostre critiche:

Primo: è falso affermare che tutti i beni economici siano frutto esclusivo del lavoro umano. Ad esempio i beni della natura, anche se non incorporano alcun lavoro, sono beni economici. La partenza di Rodbertus è quindi erronea.

Secondo: il tempo è importante. Ci sono beni che hanno richiesto la stessa quantità di lavoro ma che sul mercato hanno un valore molto differente. Si pensi semplicemente al vino giovane e a quello invecchiato. La verità è che ogni processo produttivo, per essere portato a termine, richiede tempo. Le alternative, quindi, sono due: o il lavoratore decide di aspettare tutto il tempo necessario richiesto dal processo produttivo, oppure desidera essere pagato in anticipo. E' la ragione per la quale abbiamo sempre parlato di valore ATTUALIZZATO della produttività marginale. Non si può pretendere di essere pagati OGGI quello che sarà DOMANI il valore futuro della produzione. Il processo di produzione si svolge nel tempo, e il tasso di interesse non rappresenta espropriazione, sfruttamento, ma incorpora semplicemente il tasso sociale delle preferenze temporali, secondo le quali, per definizione, coeteris paribus, valorizziamo di più i beni presenti rispetto a quelli futuri. La maggior parte delle persone vuole essere pagata subito, in anticipo, senza aspettare il termine del processo produttivo, e soprattutto senza partecipare al rischio d’impresa, e all’incertezza del futuro.

Terzo: il valore di un bene è sempre soggettivo. Nel produrre un bene possiamo metterci tutto il lavoro che vogliamo, ma se nessuno lo vuole esso non vale nulla. Il valore dipende sempre dall’esistenza di un soggetto e della sua azione. Il valore non è intrinseco, non sta lì incorporato nelle cose, è sempre la conseguenza di una proiezione mentale. Non sono i costi a determinare i prezzi, ma sono i prezzi, determinati dalle valorizzazioni soggettive, a determinare i costi. L'attore economico imprenditore è disposto a sostenere i costi della produzione solo se pensa che la produzione futura permetterà di recuperare i costi sostenuti previamente, restituendo in aggiunta un beneficio imprenditoriale. Per colpa degli economisti inglesi, Adam Smith compreso, questo clamoroso errore ha avuto conseguenze importanti. Tutta la concezione statica dell’equilibrio rappresenta la degenerazione di questo errore.

Quarto: la teoria è piena di contraddizioni e ragionamenti circolari, non ha né capo né coda. Cosa determina il valore del lavoro? Il costo. E cosa determina i costi? Il lavoro!

Karl Marx riprende la teoria di Rodbertus apportando qualche elemento aggiuntivo. Espone la sua teoria in tre volumi. Il primo Das Kapital è del 1867, precedente quindi alla rivoluzione marginalista del 1871. Il secondo e il terzo escono postumi nel 1885 e nel 1894.

Dopo la pubblicazione del primo libro, Marx si rende conto delle contraddizioni in cui è caduto e promette di dare risposte nei volumi successivi, risposte che non arriveranno mai.

Vediamo quali sono le innovazioni di Marx rispetto a quanto già esposto da Rodbertus:

1) l'utilizzo della metodologia dialettica mutuata da Hegel: tesi, antitesi, sintesi;
2) essendo già ben chiaro il primo errore di base di Rodbertus, Marx chiarisce che si deve scoprire il valore, non dei beni economici, ma delle mercanzie, cioè di quei beni prodotti dal lavoro umano;
3) Marx fa riferimento e cerca appoggio sulla autorità aristetolica: gli scambi avvengono perché i beni coinvolti nello scambio hanno lo stesso valore. Si cerca pertanto il denominatore comune di questo valore identico e ovviamente Marx lo trova nella quantità di lavoro incorporata;
4) il plusvalore si ottiene obbligando il lavoratore a prestare ore lavoro non remunerate. Come conseguenza, ancora oggi è ben diffusa l'idea che meno si lavora meno si viene sfruttati, e ciò a sua volta spinge continuamente le organizzazioni sindacali a chiedere un monte ore lavoro sempre minore, come se lavorando meno si potesse automaticamente essere sfruttati meno e pagati di più;
5) Marx introduce la teoria del polilogismo, da utilizzare come arma di protezione verso le critiche. L'astuto ragionamento è il seguente: se mi critichi sei un borghese, non sei imbuito dalla logica proletaria. Tutto quello che stiamo dicendo qua dentro è frutto della logica borghese e pertanto non valido.
6) Marx non si pone il problema di pensare e spiegare come funzionerebbe il socialismo. Secondo la logica hegeliana il socialismo arriverà come conseguenza del fallimento del sistema capitalista.
7) Le imprese si concentreranno sempre di più in monopoli e cartelli, concentrando le loro ricchezze in un numero ristretto di persone, mentre i proletari cresceranno in numero sempre maggiore fino alla rivoluzione che porterà al nirvana socialista.

Le critiche opposte a Rodbertus sono applicabili anche a Marx, tuttavia ce ne sono anche altre 5. Vediamole.

Primo: è falso che lo scambio implica uguaglianza. E' tutto il contrario, lo scambio NON implica uguaglianza. Come abbiamo visto durante il corso, lo scambio avviene proprio quando c’è diversità di valorizzazioni soggettive. La diversità spinge entrambe le parti ad effettuare lo scambio e guadagnare dallo stesso un proprio beneficio soggettivo. Marx semplicemente raccoglie il grave errore compiuto a suo tempo da Aristotele.

Secondo: per spiegare i valori dei beni sulla base della teoria del plusvalore restringe la definizione degli stessi solo alla mercanzia, ma così facendo lascia fuori i beni della natura, per i quali non ne spiega o ne non sa spiegare il valore.

Terzo: il comune denominatore poteva essere qualcos'altro: la scarsità, la rarità, il peso. L’idea di utilizzare il lavoro è finalizzata ad alimentare, sulla base di una presunta analisi scientifica, il movimento politico. Quella di Marx è una truffa intellettuale volta a perseguire fini politici.

Quarto: La struttura logica della mente è la stessa per tutti. Il polilogismo non ha alcun fondamento. Peraltro Marx è di famiglia borghese, non era imbuito di cultura proletaria. Lo stesso dicasi per il suo amico Engels, famiglia di imprenditori tessili, ovvero, la quintessenza dello sfruttatore. La teoria del polilogismo è realizzata semplicemente per immunizzarsi contro la critica scientifica.

Quinto: la critica di Von Mises secondo la quale il socialismo non può funzionare perché è impossibile organizzare la società tramite ordini coattivi. Neanche il processo continuo di concentrazione capitalista è possibile. C’è infatti un limite alla dimensione delle imprese determinato dal calcolo economico. Se si integra verticalmente il processo produttivo si perde l’informazione dei prezzi e il calcolo economico che ne consegue, a scapito di una corretta ed efficiente allocazione delle risorse.

In conclusione, Marx è colpevole di falsità e disonestà scientifica. La sua idea preconcetta è quella di fomentare la rivoluzione sociale. Il marxismo rappresenta la più grande truffa intellettuale del pensiero moderno e le sue idee hanno causato ingiustamente milioni di morti. Demolire intellettualmente i sostenitori del marxismo e del socialismo è un compito morale di tutte le persone responsabili e intellettualmente oneste che cercano la verità scientifica.
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Corso di Economia con Huerta (II, 20esima Lezione B)
 
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