proveniamo da qui: http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=1151457
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Ciao a tutti,
rispondiamo al post di mmzz. La pubblicità è una componente essenziale del modello di business ING DIRECT, che come banca diretta pura opera per precisa scelta solo attraverso canali diretti (internet e telefono), in assenza di costosi sportelli e filiali bancarie.
Per quanto possa essere importante l’investimento pubblicitario della “banca della zucca” (attualmente tra l’altro non siamo tra i big spender del settore), si tratta comunque di costi sensibilmente inferiori a quelli di mantenere una rete di agenzie e filiali sul territorio. Vantaggio questo che si riverbera proprio sul cliente consentendogli di ottenere rendimenti interessanti, ma non fuori mercato.
Il 2,50% è infatti un tasso che oggi viene offerto come invito alla prova per i nuovi clienti ed è valido per un periodo limitato di un anno. In seguito i tassi offerti si assestano all’1,50% come tasso base e possono arrivare fino al 2,60% per soluzioni con deposito ad un anno e importi di una certa rilevanza.
Si tratta di tassi vantaggiosi – soprattutto se paragonati ai magri rendimenti dei conti correnti tradizionali - ma non eccessivi e non superiori a quelli dei principali concorrenti bancari come emerge da semplici analisi comparative.
ING DIRECT Italia non sta inoltre operando in perdita. Nel 2009 la banca ha chiuso in positivo con un utile di 25 milioni di euro, mentre a livello di Gruppo ING (di cui ING DIRECT fa parte) l’utile 2009 è stato di 748 milioni di euro, in ripresa rispetto alla perdita di -304 milioni nel 2008.
Non ci è invece molto chiaro quale sia la fonte che ha realizzato la newsletter finanziaria citata su Soldionline in cui si afferma che il conto deposito sarebbe dieci volte più rischioso rispetto ad un titolo di stato. Maggiori informazioni in merito potrebbero sicuramente essere utili.
Grazie!
ING DIRECT Italia
Media Relations
Buongiorno,
volevo farvi una domanda in merito agli investimenti che fate. Mi pare di aver letto che qualche frequentatore del forum ha chiesto il vostro bilancio per aver informazioni in merito ... io purtroppo anche se lo inoltraste non saprei leggerlo e mi perderei fra numeri e voci.
Sarebbe però interessante sapere quale investimenti fate per garantire il 2,50 per un anno (logica dice che per fare affari, bisogna guadagnare di più).
Quindi,tolti gli ingenti costi di pubblicità, di personale (call center, informatici, ecc.) e di struttura informatica, presumo che gli investimenti che praticate vi renderanno almeno il triplo. Per cui mi domandavo in che strumenti e in quale stato (visto che siete mondiali) investite per avere l'8% o forse anche di più (?).
Tempo fa avevo letto un articolo che parlava di vostre operazioni in titoli tossici (non è lo stesso articolo, ma l'ho ritrovato anche qui: http://borsa-finanza.myblog.it/arch...llimento-conto-arancio-ing-direct-rischi.html) e la cosa è un po' preoccupante.
Ciao e grazie
I mutui* ed i prestiti finanziari alla clientela!
Be', ragazzi, di questo bisogna rendergliene merito, sono frasi inconfutabili.unito a 9 anni di attività svolta in Italia con serietà, professionalità, trasparenza, mantenimento delle promesse, costi ridotti all’osso, nessuna coercizione verso la clientela, forte impulso alla concorrenza, recensioni positive dai principali opinion leader e studiosi del settore
Ci auguriamo che questo chiarimento, unito a 9 anni di attività svolta in Italia con serietà, professionalità, trasparenza, mantenimento delle promesse, costi ridotti all’osso, nessuna coercizione verso la clientela, forte impulso alla concorrenza, recensioni positive dai principali opinion leader e studiosi del settore possa avere fugato i dubbi residui.
Saluti a tutti,
Media Relations
ING DIRECT Italia
Buongiorno a tutti gli utenti,
vorremmo specificare che nel corso del 2009 ING DIRECT Italia (rappresentata con il simbolo della zucca e che offre Conto e Mutuo Arancio) non ha effettuato tagli al personale, in linea con quanto comunicato e contrariamente a quanto si sostiene nel blog citato.
L’autore del blog, Alessandro Broi, ha già provveduto a cambiare il titolo dell’intervento correggendo l’informazione data: l’episodio di esubero cui faceva riferimento la lettera riportata nel post, infatti, riguarda ING Bank che, pur facendo anch'essa parte del gruppo ING, opera in Italia con un business e un piano commerciale distinto e indipendente da quello della banca on line.
Grazie a tutti,
ING DIRECT Italia
Media Relations
Ciao a tutti,
rispondiamo al post di mmzz. La pubblicità è una componente essenziale del modello di business ING DIRECT, che come banca diretta pura opera per precisa scelta solo attraverso canali diretti (internet e telefono), in assenza di costosi sportelli e filiali bancarie.
Per quanto possa essere importante l’investimento pubblicitario della “banca della zucca” (attualmente tra l’altro non siamo tra i big spender del settore), si tratta comunque di costi sensibilmente inferiori a quelli di mantenere una rete di agenzie e filiali sul territorio. Vantaggio questo che si riverbera proprio sul cliente consentendogli di ottenere rendimenti interessanti, ma non fuori mercato.
Il 2,50% è infatti un tasso che oggi viene offerto come invito alla prova per i nuovi clienti ed è valido per un periodo limitato di un anno. In seguito i tassi offerti si assestano all’1,50% come tasso base e possono arrivare fino al 2,60% per soluzioni con deposito ad un anno e importi di una certa rilevanza.
Si tratta di tassi vantaggiosi – soprattutto se paragonati ai magri rendimenti dei conti correnti tradizionali - ma non eccessivi e non superiori a quelli dei principali concorrenti bancari come emerge da semplici analisi comparative.
ING DIRECT Italia non sta inoltre operando in perdita. Nel 2009 la banca ha chiuso in positivo con un utile di 25 milioni di euro, mentre a livello di Gruppo ING (di cui ING DIRECT fa parte) l’utile 2009 è stato di 748 milioni di euro, in ripresa rispetto alla perdita di -304 milioni nel 2008.
Non ci è invece molto chiaro quale sia la fonte che ha realizzato la newsletter finanziaria citata su Soldionline in cui si afferma che il conto deposito sarebbe dieci volte più rischioso rispetto ad un titolo di stato. Maggiori informazioni in merito potrebbero sicuramente essere utili.
Grazie!
ING DIRECT Italia
Media Relations
Sarebbe molto bello, questo permetterebbe ad Ing Direct di confortarsi con la clientela per poter migliorare i propri prodotti e servizi.Buongiorno a tutti i frequentatori di FOL.
Vediamo con piacere che siete interessati ad una nostra presenza più assidua sul forum! Terremo in considerazione questa richiesta e cercheremo, nei limiti del possibile, di intervenire maggiormente.
Come fa ING DIRECT ad offrire tassi vantaggiosi se non effettuando operazioni rischiose?
E’ questa una domanda che talvolta ci è capitato di sentirci rivolgere, non tanto dai clienti ma altri operatori del settore, principalmente qualche anno fa, quando ING DIRECT era l’unica ad offrire il conto deposito a tassi allettanti, piuttosto che in tempi recenti, in cui i tassi offerti non sono così diversi da quelli dei competitor.
Per dare una risposta è fondamentale innanzitutto che non si trascuri una delle motivazioni che sta alle radidi di questa questione: il modello di business esclusivamente diretto. In totale assenza di sportelli, ING DIRECT è in grado di girare una maggiore quota di rendimento ai propri clienti.
Ciò premesso la raccolta di ING DIRECT Italia è da sempre investita da una tesoreria a livello europeo sulla base di criteri in grado di garantire elevata liquidabilità degli stessi (non potrebbe essere altrimenti avendo a che fare con un deposito a vista) e forte contenimento dei rischi.
Questi i criteri in base ai quali vengono scelti gli investimenti:
• strategia “buy and hold”, ovvero acquisto di titoli con l’obiettivo di tenerli in portafoglio e esclusione di operazioni di speculazione sui titoli e investimenti azionari;
• i titoli acquistati devono essere per precisa policy altamente liquidi e a rischio basso: per il 90% circa sono titoli AAA e AA;
• presenza crescente in portafoglio di mutui italiani;
• investimenti sulla base del comportamento della clientela e non sulla base di un “mismatch” (disallienamento dei tassi) come è stato sostenuto da alcuni.
Ci auguriamo che questo chiarimento, unito a 9 anni di attività svolta in Italia con serietà, professionalità, trasparenza, mantenimento delle promesse, costi ridotti all’osso, nessuna coercizione verso la clientela, forte impulso alla concorrenza, recensioni positive dai principali opinion leader e studiosi del settore possa avere fugato i dubbi residui.
Saluti a tutti,
Media Relations
ING DIRECT Italia
Come fa ING DIRECT ad offrire tassi vantaggiosi se non effettuando operazioni rischiose?
E’ questa una domanda che talvolta ci è capitato di sentirci rivolgere, non tanto dai clienti ma altri operatori del settore, principalmente qualche anno fa, quando ING DIRECT era l’unica ad offrire il conto deposito a tassi allettanti, piuttosto che in tempi recenti, in cui i tassi offerti non sono così diversi da quelli dei competitor.
Per dare una risposta è fondamentale innanzitutto che non si trascuri una delle motivazioni che sta alle radidi di questa questione: il modello di business esclusivamente diretto. In totale assenza di sportelli, ING DIRECT è in grado di girare una maggiore quota di rendimento ai propri clienti.
Ciò premesso la raccolta di ING DIRECT Italia è da sempre investita da una tesoreria a livello europeo sulla base di criteri in grado di garantire elevata liquidabilità degli stessi (non potrebbe essere altrimenti avendo a che fare con un deposito a vista) e forte contenimento dei rischi.
Questi i criteri in base ai quali vengono scelti gli investimenti:
• strategia “buy and hold”, ovvero acquisto di titoli con l’obiettivo di tenerli in portafoglio e esclusione di operazioni di speculazione sui titoli e investimenti azionari;
• i titoli acquistati devono essere per precisa policy altamente liquidi e a rischio basso: per il 90% circa sono titoli AAA e AA;
• presenza crescente in portafoglio di mutui italiani;
• investimenti sulla base del comportamento della clientela e non sulla base di un “mismatch” (disallienamento dei tassi) come è stato sostenuto da alcuni.
Ci auguriamo che questo chiarimento, unito a 9 anni di attività svolta in Italia con serietà, professionalità, trasparenza, mantenimento delle promesse, costi ridotti all’osso, nessuna coercizione verso la clientela, forte impulso alla concorrenza, recensioni positive dai principali opinion leader e studiosi del settore possa avere fugato i dubbi residui.
Saluti a tutti,
Media Relations
ING DIRECT Italia
Buongiorno Ing Direct,
leggo ora dei vostri interventi "ufficiali" su questo forum e ciò è lodevole. Ma quest'ultimo commento poco mi soddisfa perchè DAVERO INCOERENTE ed IN CONTRASTO con la realtà. Se davvero i vostri investimenti sono SEMPRE ispirati al contenimento dei rischi e alla tutela dei vostri clienti, come si spiegano gli investimenti che avete compiuto negli Alt A, la cui RISCHIOSITA' è quasi comparabile ai MUTUI SUBPRIME che hanno dato origine alla crisi tuttora in atto?
Sperando che abbiate la cortesia di rispondermi, vi saluto