Secondo me, il top sarà l'Albania, una volta che entrerà nella UE.
San Marino punta ai pensionati «orfani» del Portogallo: «Qui tassazione agevolata, clima mite e buon cibo»
Promozione del territorio per essere attrattivi come «paradiso fiscale» alternativo
La piccola Repubblica di San Marino cerca di
attrarre pensionati nel suo “paradiso”, anche fiscale.
Meglio se ricchi, ancora di più se ex manager capaci di portare in dote la loro “expertise” con il sogno magari, di entrare nel consiglio di amministrazione di un’azienda che ha sede sul Titano e farla crescere. Pensionati sottoposti a
tassazione agevolata, con residenza “atipica” nella Repubblica più antica del mondo.
Come attrarre gli «orfani» del Portogallo
La prospettiva che potrebbe solleticare i desideri di chi sognava di godersi gli
anni post lavoro in Portogallo - ma è solo un esempio –dove dal primo gennaio è terminato il regime di tassazione speciale per residenti stranieri “non abituali”. L’obiettivo sammarinese è
attrarre centinaia di facoltosi pensionati all’anno, Marco Gatti, Segretario di Stato per le finanze e il bilancio (l’equivalente del ministro italiano), conferma. «Non c’è un numero predefinito, in questi giorni si sente dire di
cinquecento pensionati all’anno, ma c’è sicuramente la volontà anche politica di essere attrattivi per i pensionati stranieri, ovviamente a certe condizioni».
I requisiti
La normativa sammarinese sulle residenze atipiche per pensionati parla chiaro. Può essere richiesta da cittadini dei paesi dell’Unione Europea in Svizzera (ci sono poi altri casi particolari al vaglio del Congresso di Stato), ma non da tutti. I redditi annui
non devono scendere sotto i cinquantamila euro, in alternativa il patrimonio immobiliare non deve scendere sotto i 300mila euro. A proposito del patrimonio
almeno un terzo di questo deve essere trasferito in una banca della Repubblica e investito in titoli di Stato o in altri strumenti finanziari. «Diciamo che l’obiettivo – spiega Gatti – è quello di attrarre pensionati, si passi il termine ‘di qualità’». Le porte sono aperte, dunque, ma non a tutti. In Italia, ad esempio, i redditi richiesti sono di gran lunga sopra la media nazionale.
«Buon clima e vicino a tutto»
Il modo in cui la Repubblica di San Marino vuole fare gola ai pensionati ‘paperoni’ è presto detto.
L’imposta dovuta è fissata al 6% tra i 50mila e i centomila euro. Sopra i centomila euro si scende addirittura al 3%. Ma c’è un’altra clausola che permette di avere agevolazioni fiscali più forti del 6%. La tassazione al 3% è concessa anche agli ex dirigenti e funzionari degli organismi internazionali. «Il discorso è sempre quello di puntare sulla qualità – spiega Gatti – perché l’esperienza di queste persone può essere un valore aggiunto per San Marino». Di certo, ad oggi, alle porte di San Marino non ci sono pensionati in fila, ma
qualche nuovo residente un po’ attempato si è stabilito nella vecchia Repubblica, dopo aver vissuto in Italia, la maggior parte delle volte, e in particolare nelle regioni limitrofe. «San Marino è un posto tranquillo, sicuro, con un buon clima, un buon cibo e la Romagna alle porte. Ce la possiamo giocare», assicura Gatti.