pensione anticipata versando contributi

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

2.) Non faccio nulla, non verso nullo, tra 14 anni mi ritrovo ad aver speso almeno 20.000€ di IRPEF ed ho però 20.000€ in tasca
Non consideri neppure quello che invece ci potresti fare in alternativa con i 40000€ che hai a disposizione.
E infatti se invece di nasconderli sotto al materasso li depositassi per i prossimi 14 anni su un conto deposito che oggi offre anche il 5% su lunghi orizzonti temporali alla fine della fiera i 40000€ ti restituirebbero più di 20000€ di solo interesse pulito per un totale di 60000€ a titolo di tesoretto personale al momento del pensionamento.
 
Grazie donasalieri,

facciamo opzione 3.)
40.000€ per 10 anni CD Banca Sistema interssi a fine vincolo (tralscio altri CD perchè sono solo a 5 anni e poi non so fare i conti con gli interessi composti nel caso di interessi corrisposti a cedole)

Lordo 5% netto 3.7%, interessi netti su 40.000€ -> 14.800€
Avrei un utile di 20.000€ IRPEF - 14.800€ di 5200€ più un ISEE mediamente più alto di 4000€ visto per 10anni i 40.000€ depositati.

Alla fine mi ritrovo nelle migliori delle previsioni con 45.000€ in più e vado in pensione a 68 anni invece che a 65 anni.
Ma se andassi a 65anni, in 3 anni, penso di recuperare i 45.000 -> (45.000/39mesi) (consideri la 13°) = 1150€ al mese.

Cosa ne pensate?

P.S. allo stato attuale non ho cmq 40.000€ liberi da investire...
 
Per quel che mi riguarda ,sfondi un muro aperto, io se avessi denaro sufficiente per poterlo investire per comprarmi il tempo ,lo investire tutto . Il tempo è denaro ...... ma è anche vero il contrario, con il denaro si può comprare il tempo .
 
P.S. allo stato attuale non ho cmq 40.000€ liberi da investire...
Se non hai i soldi liberi allora il discorso investimento non è possibile a meno che tu non faccia un pac.
Da quanto scrivi però mi pare tu sia un contributivo puro per cui perchè dovresti andare in pensione a 68 anni?
Ragionando con le regole pensionistiche attuali, se adesso hai 44 anni in pensione puoi decidere di andarci a 65 anni e 10 mesi indipendentemente dal riscatto o meno dei buchi contributivi (sempre che il riscatto sia ancora possibile).
 
Perchè so che l'età pensionbile attualmente è di 67,3 o 67,7 anni non ricordo quale delle due, mentre 65 anni e 10 mesi è una opzione particolare?
 
Perchè so che l'età pensionbile attualmente è di 67,3 o 67,7 anni non ricordo quale delle due, mentre 65 anni e 10 mesi è una opzione particolare?
Se sei un contributivo puro puoi andare in pensione con l'anticipata contributiva anagrafica per la quale bastano 20 anni di contributi e un assegno pensionistico di almeno 2,8 volte l'ammontare dell'assegno sociale.
E sicuramente a 65 anni rientrerai in queste prescrizioni potendo fruire di tale pensione all'età di 65 anni e 10 mesi.
Prima di buttare soldi dalla finestra ti suggerisco di informarti meglio circa la tua situazione pensionistica presso un caf o un consulente.
 
Opzione 4) fondo pensione?

Recuperi IRPEF, se muori va in eredità, possibilità di uscire prima mediante RITA
 
Grazie donasalieri,

facciamo opzione 3.)
40.000€ per 10 anni CD Banca Sistema interssi a fine vincolo (tralscio altri CD perchè sono solo a 5 anni e poi non so fare i conti con gli interessi composti nel caso di interessi corrisposti a cedole)

Lordo 5% netto 3.7%, interessi netti su 40.000€ -> 14.800€
Avrei un utile di 20.000€ IRPEF - 14.800€ di 5200€ più un ISEE mediamente più alto di 4000€ visto per 10anni i 40.000€ depositati.

Alla fine mi ritrovo nelle migliori delle previsioni con 45.000€ in più e vado in pensione a 68 anni invece che a 65 anni.
Ma se andassi a 65anni, in 3 anni, penso di recuperare i 45.000 -> (45.000/39mesi) (consideri la 13°) = 1150€ al mese.

Cosa ne pensate?

P.S. allo stato attuale non ho cmq 40.000€ liberi da investire...
mi spiace ma è da folli regalarli all' inps e poi 20 anni prima o +? ( e se ti dovesse capitare qualcosa? speriamo mai) meglio che rimangano in famiglia
 
Ok, sul ragionamento morte ante 70, purtroppo con le casualità non si possono fare previsioni e questa è solo una scommessa, o si vince o si perde.

Buttiamola sul lato economico (tralasciando che potrei invesitre il capitale in bla bla, tanto io oltre un Conto Deposito non mi avventuro):

1.) Verso 40.000€ in 10 anni, ne detraggo dal mio monte IRPEF 20.000€ in 14anni () (attualmente verso di IRPEF 7000€ circa - 3500€ per detrazioni 50% per i prossimi 6/7 anni), mi trovo alla fine ad aver speso 20.000€ con + 5 anni contributivi completi

2.) Non faccio nulla, non verso nullo, tra 14 anni mi ritrovo ad aver speso almeno 20.000€ di IRPEF ed ho però 20.000€ in tasca

e poi facciamo (finta) che tra 15anni vi saluto tutti dall'alto dei cieli, ma mia moglie e prole sono vivi e vegeti e godano di ottima saluta...

Non è meglio l'opzione 1 ? O sbaglio ragionamento ?

Grazie a tutti per il confronto e l'aiuto!

tu deduci tutti i 40.000 euro, per cui il "guadagno" deriva dalla tua aliquota IRPEF marginale al massimo il 43%
 
Opzione 4) fondo pensione?

Recuperi IRPEF, se muori va in eredità, possibilità di uscire prima mediante RITA

Grazie ocampana, non ci avevo pensato, rifletterò anche su questo.
tu deduci tutti i 40.000 euro, per cui il "guadagno" deriva dalla tua aliquota IRPEF marginale al massimo il 43%

Scusami Topone,
questa non l'ho capita,
la detrazione (non deduzione) spetta per il 50% di quanto versato suddiviso in 5 annualità e defalca la capienza IRPEF già calcolato in base all'aliquota di riferimento.
 
Scusa nei tuoi calcoli non vedo la deduzione applicata ai contributi volontari che a differenza dei FP non hanno limiti. Dovresti prendere la tua aliquota marginale ed applicare i calcoli relativi.
 
Grazie ocampana, non ci avevo pensato, rifletterò anche su questo.


Scusami Topone,
questa non l'ho capita,
la detrazione (non deduzione) spetta per il 50% di quanto versato suddiviso in 5 annualità e defalca la capienza IRPEF già calcolato in base all'aliquota di riferimento.
ma da quello che ho sempre saputo i contributi di deducono non si detraggono, almeno è quello che la commercialista mi ha detto anni fa quando avevo intenzione di riscattare un periodo di due anni

per cui fatto un imponibile fiscale di 50.000 su cui mi pago sui primi

15000 il 23%
fino a 28.000 il 25%
fino a 50.000 il 35%
oltre il 43%

se deduco 4.000 euro paghero l' IRPEF su 46.000

per cui considero la deducibilità ottenuta un "recupero" del 35% la mia aliquota marginale + alta

ovviamente sull' imponibile fiscale si tolgono anche le eventuali detrazioni lavoro dipendente e coniuge a carico
 
Ciao Topone,

quanto da te esposto vale secondo me per i versamenti volontari e/o fondi pensione,
mentre per la pace contributiva si applica (copio ed incollo):

Detrazione onere versato per la pace contributiva si spalma su 14 anni
Pace contributiva: detrazione totale in 14 anni, ogni anno si detrae il 50% del versato ripartito tra il primo e i 4 anni successivi.

Con risposta n 181 l’Agenzia delle Entrate chiarisce che la detrazione del 50% dall’imposta lorda dei contributi riscattati (con piano di dilazione decennale), ai sensi dell’art.20 del DL n.4 del 28 gennaio 2019 e nota come pace contributiva può essere ripartita in ciascun anno d’imposta in cinque rate annuali di pari importo a partire dall’anno di versamento e nei quattro successivi.

Ciò comporterà che il beneficio venga fruito in 14 anni complessivi poiché in ogni anno si procederà a detrarre un quinto dell’importo versato nell’anno stesso e le quote provenienti dagli anni precedenti.
 
Scusa nei tuoi calcoli non vedo la deduzione applicata ai contributi volontari che a differenza dei FP non hanno limiti. Dovresti prendere la tua aliquota marginale ed applicare i calcoli relativi.
Grazie Nemor,

da prendere in considerazione, anche se per me è più importante abbandonare il prima possibile il lavoro che l'aspetto economico...ovviamente non voglio andare in pensine a 63 anni con 100€ di pensione al mese e tantomeno a 68 anni con assegno pieno...

Però ti devo dire, che mi faccio qualche conto con qualche fondo pensione simulando un versamento di 40.000€ e vedo quale potrebbe essere la rendita e valutare magari di abbandonare il lavoro un po prima...
 
Ciao Topone,

quanto da te esposto vale secondo me per i versamenti volontari e/o fondi pensione,
mentre per la pace contributiva si applica (copio ed incollo):

Detrazione onere versato per la pace contributiva si spalma su 14 anni
Pace contributiva: detrazione totale in 14 anni, ogni anno si detrae il 50% del versato ripartito tra il primo e i 4 anni successivi.

Con risposta n 181 l’Agenzia delle Entrate chiarisce che la detrazione del 50% dall’imposta lorda dei contributi riscattati (con piano di dilazione decennale), ai sensi dell’art.20 del DL n.4 del 28 gennaio 2019 e nota come pace contributiva può essere ripartita in ciascun anno d’imposta in cinque rate annuali di pari importo a partire dall’anno di versamento e nei quattro successivi.

Ciò comporterà che il beneficio venga fruito in 14 anni complessivi poiché in ogni anno si procederà a detrarre un quinto dell’importo versato nell’anno stesso e le quote provenienti dagli anni precedenti.
a voi giovani vi scontano tutto :D

si ho dato un occhiata, si tu puoi detrarre io posso solo dedurre perche o che siano contributi da riscatto o volontari non potrei godere della pace contributiva, oltre al fatto che tu puoi rateizzare in 10 anni e io in 5 non c'è rispetto per i vecchiotti :D
 
tu deduci tutti i 40.000 euro, per cui il "guadagno" deriva dalla tua aliquota IRPEF marginale al massimo il 43%

Scusami Topone,
questa non l'ho capita,
la detrazione (non deduzione) spetta per il 50% di quanto versato suddiviso in 5 annualità e defalca la capienza IRPEF già calcolato in base all'aliquota di riferimento.

La deduzione citata da Topone vale per i versamenti standard (es. riscatto laurea).
Per la cd "pace contributiva" invece vale la detrazione del 50% come riportato da deutschland.

@Deutschland: nei tuoi calcoli valuta anche rischio morte prima del pensionamento e rischio licenziamento prima dei 14 anni (che non ti consentirebbe più di detrarre quanto versato).
 
Buongiorno a tutti e grazie a chi vorrà mi aiutare su una bella decisione da prendere:

circa 3 anni feci domanda all'INPS per il calcolo in merito alla pace/riscatto contributivo art. 20 del decreto 4-2019 e devo dire che qualche giorno fa mi è arrivata la risposta.

Per coprire i vari buchi contributivi pari a circa 240 settimane mi chiedono poco più di 40.000€ (da versare tutti insiemi o in 120 rate ad interssi 0)

Di seguito la mia situazione:

Ho 44 anni, Laurea quinquennale , 2 figlie minorenni, casa e terreni (per uso agricolo personale) di proprietà e 17/18 anni di contributi pieni.
I miei primi contribuiti previdenziali risalgono all'anno 2000 (poca roba 5/6 settimane), poi vari lavoretti, un anno interno di militare, altri lavoretti, 2 anni di attività autonoma e poi lavoro stabile da dipendente.

Considerando che posso affrontare econmicamente la spesa e poteri detrarre la metà dei 40.000 nei prossimi 14anni perchè ho capienza e verserei a rate e che il mio obiettivo è andare in pensione il prima possibile e non con il massimo assegno (già ora mi viene la febbre se penso che a 67 anni mi devo ancora sfrantumare la testa).

Voi cosa mi consigliate di fare?
Io non sono in grado di farmi i conti e vorrei un parere da qualcuno più esperto!
Inoltre, ma essendo passati 3 anni questa opzione di pace/riscatto contributivo art. 20 del decreto 4-2019 è ancora valida o è scaduta?

Ciao @Deutschland ,

ti consiglio di postare i tuoi quesiti nel thread dedicato:
Pace Contributiva - il riscatto delle scoperture contributive.
Avrai così modo di trovare più facilmente risposte al riguardo, rimanendo in topic.

N.d.R.: io ti consigli di procedere, personalmente sto versando € 42.000 dal 2020 e sono già quasi a metà dell'importo versato.

Buona giornata.
 
''DECORRENZA EFFETTIVA'' DEI CONTRIBUTI PER RISCATTO LAUREA

Salve, ho un 'domandone' da porre per dirimere un dubbio piuttosto rilevante

Vorrei sapere se, nel caso di domanda di pensione contributiva anticipata anagraficamente, i contributi pagati dal 2002 in poi sono considerati "per cassa" - e cioè dopo il 1° gennaio 1996 (come richiesto dall'opzione in questione) - oppure vengono considerati coperti da contribuzione i quattro anni effettivi di università per il conseguimento della laurea (in questo caso, essendo il periodo degli studi antecedente la data del 31 dicembre 1995, non sarebbe quindi consentito l'accesso all'opzione in parola ai sensi di quanto disposto dall'art. 24, comma 11, del Decreto-Legge 201/2011).

Nel caso di specie, nell'Estratto Conto contributivo/previdenziale dell'INPS NON SONO PRESENTI attività lavorative svolte prima del 1° gennaio 1996 né contributi ad esse riferibili.
Anche l'insieme degli altri requisiti (anagrafici e contributivi) risulta essere pienamente soddisfatto.


Il fulcro di tutto sembrerebbe risiedere nel significato da attribuire alla parola "decorrenza" presente in varie norme di legge riguardo al c.d. ACCREDITO DEI CONTRIBUTI...



DECRETO-LEGGE 6 dicembre 2011, n. 201

( omissis )
11. Fermo restando quanto previsto dal comma 10, per i lavoratori
con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre
successivamente al 1° gennaio 1996
il diritto alla pensione
anticipata, previa risoluzione del rapporto di lavoro, puo' essere
conseguito, altresi', al compimento del requisito anagrafico di
sessantatre anni, a condizione che risultino versati e accreditati in
favore dell'assicurato almeno venti anni di contribuzione effettiva e
che l'ammontare mensile della prima rata di pensione risulti essere
non inferiore ad un importo soglia mensile, annualmente rivalutato
sulla base della variazione media quinquennale del prodotto interno
lordo (PIL) nominale, appositamente calcolata dall'Istituto nazionale
di statistica (ISTAT), con riferimento al quinquennio precedente
l'anno da rivalutare, pari per l'anno 2012 a 2,8 volte l'importo
mensile dell'assegno sociale . . .
( ... )




Circolare INPS numero 28 del 18-02-2022


2.2 Pensione anticipata (art5. 24,commi 10 e 11, del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011). Requisito contributivo

( omissis )

Con riferimento ai soggetti il cui primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, il requisito anagrafico previsto dall’articolo 24, comma 11, del decreto-legge n. 201 del 2011, convertito dalla legge n. 214 del 2011, che consente l’accesso alla pensione anticipata con almeno 20 anni di contribuzione effettiva e con il requisito del c.d. importo soglia mensile, si perfeziona, anche per il biennio 2023/2024, al raggiungimento dei 64 anni.
( ... )



Di norma in Italiano il significato della parola "decorrenza" è "inizio", "principio" (tranne le espressioni in cui - come nel caso della "decorrenza dei termini di custodia cautelare" descritta nel linguaggio della terminologia giudiziaria - non indichi in realtà il termine finale di un dato evento) :
rimane da appurare se in materia di previdenza e contributi pensionistici la data limite della DECORRENZA di cui trattasi - in questo caso il 1° gennaio 1996 - sia da intendersi riferita alla collocazione temporale dello svolgimento del periodo di studi riscattati (avvenuti realmente PRIMA del 1° gennaio 1996) oppure tale data sia da riferire al periodo in cui realmente è avvenuto - come "principio contabile di cassa" - il versamento del dovuto per il riscatto in questione (nella fattispecie i contributi in oggetto sono stati pagati dal 2002 in avanti, e perciò abbondantemente DOPO il 1° gennaio 1996).

Si consideri inoltre che di recente è stata introdotta la possibilità del "riscatto agevolato della laurea", di talché attualmente è ammesso - e reputato utile ai fini previdenziali e pensionistici - il versamento dei contributi di riscatto degli anni universitari anche quando venga PAGATO OGGI, con valenza retroattiva riguardante corsi di studi svolti e collocati temporalmente in un PERIODO ANTECEDENTE IL 1° GENNAIO 1996 : relativamente a ciò, potrebbe forse essere invocata l'inammissibilità giuridica eventualmente contenuta in una "reformatio in peius"...


Insomma, si tratta di stabilire - al fine di richiedere ufficialmente all'INPS la c.d. 'certificazione al diritto' (diritto al pensionamento) - se la più volte e in più disposizioni menzionata "DECORRENZA" riguarda il PERIODO IN CUI SI SONO SVOLTI gli STUDI UNIVERSITARI oppure la data (o le date) in cui ha avuto luogo l' EFFETTIVO VERSAMENTO DEI CONTRIBUTI...



Grazie anticipatamente della risposta
 
Il riscatto degli anni di laurea (anche parziale) rappresenta un accredito contributivo che si colloca nel periodo di conseguimento della laurea ossia a partire dall'anno di iscrizione in poi.
Quindi se hai conseguito una laurea, fosse anche a cavallo del '96, e la riscatti anche solo parzialmente, il primo contributo accreditato risulterà nel primo anno di iscrizione all'università.
Ti vuoi attaccare al significato delle parole ma non cambia il succo del discorso in quanto una cosa è l'accredito e un'altra il pagamento.
L'accredito si spalma temporalmente in un certo periodo mentre il pagamento si può collocare in un periodo differente.
Quando pagare lo decidi tu ma i periodi temporali che ti saranno accreditati e che risulteranno coperti da contribuzione li decide l'inps.
Come sai gli accrediti contributivi non possono sovrapporsi per cui se riscatti la laurea il periodo che ti sarà accreditato contributivamente sarà il periodo in cui si inserisce la tua laurea e non altri periodi successivi che invece risulteranno accreditati con i contributi relativi a quei determinati periodi (da lavoro, volontari, ecc.).
E infatti se ipoteticamente durante parte del periodo di laurea hai lavorato con accredito di contribuiti la laurea (anche a distanza di tempo) non sarà riscattabile per il periodo che risulta già coperto da contributi.
 
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