Costo: 5,493 miliardi di euro. I lavori cominciarono nel 2003 ma il vero spartiacque furono gli arresti che tra 2013 e 2014 scoperchiarono il sistema di tangenti, colpendo imprenditori, politici e vertici del concessionario unico, il Consorzio Venezia Nuova.....
scusate!
Non hai detto nulla,non ne fai una analisi quantitativa.
Quanto hanno rubato coloro implicati nella vicenda....
pochi milioni? Quanto la magistratura è riuscita a recuperare quelle somme?
La marea del 2019 ha causato oltre un miliardo di danni.....mille milioni per colpa politiche dei governi di sinistra!
Wikipedia ndagine per presunte tangenti e finanziamenti illeciti (2014)
Il 4 giugno 2014 un blitz delle Fiamme Gialle ha portato all'arresto di 35 persone tra imprenditori, manager, amministratori e politici coinvolti in un circolo di tangenti nell'ambito dei finanziamenti al progetto MOSE. I capi d'imputazione sono reati di natura finanziaria quali corruzione, concussione e finanziamento illecito.[84] Tra gli arrestati figurano Renato Chisso, Assessore regionale alle Infrastrutture dal 2000 (PdL) accusato di corruzione per aver ricevuto uno stipendio fisso da
200-250 000 euro l'anno, lo stesso sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, accusato di finanziamento illecito di
450-550 000 euro [/COLOR]per la sua campagna elettorale da Sindaco nel 2010 (PD, sebbene il partito abbia preso le distanze dichiarando che Orsoni non sia iscritto[85]) e l'ex vicecomandante nazionale della Guardia di Finanza Emilio Spaziante, accusato di aver fornito dietro compenso ad altri indagati «informazioni riservate sulle indagini in corso e su alcune verifiche fiscali operate dalle Fiamme gialle sulle attività del Consorzio Nuova Venezia, sfruttando le sue conoscenze e il suo potere all'interno del corpo incassando 500 mila euro dal Consorzio».[senza fonte]
La procura di Venezia ha formulato anche una richiesta di arresto per l'ex Presidente della Regione Veneto Giancarlo
Galan (FI/PdL), accusato di corruzione per avere ricevuto oltre 1 milione di euro di stipendio annuale anche una volta terminato l'incarico di Presidente di Regione dal Consorzio di Mazzacurati, lavori milionari per la ristrutturazione della sua villa di Cinto Eugano sempre da Baita oltre che ingenti somme di denaro, come per Chisso, trasferiti sempre dal capo della Maltauro Baitain conti a suoi prestanome nel Sud-est asiatico e San Marino, come confermato dalla sua ex segretaria particolare Minutillo. Secondo la ricostruzione processuale, il consorzio Venezia Nuova avrebbe raccolto circa 10 milioni di euro in 4 anni con un sistema di false fatturazioni, poi girati come tangenti ai politici per favorire e velocizzare la realizzazione dell'opera.[86]
Nel corso dell'inchiesta sono stati arrestati anche il tesoriere e consigliere regionale del PD veneto Giampiero Marchese e l'europarlamentare PdL Lia Sartori, ex vicepresidente della Giunta e presidente del Consiglio regionale del Veneto, accusati di finanziamento illecito per ottenere contributi per le loro campagne elettorali. Coinvolti, senza essere indagati, per essere stati i procacciatori dei finanziamenti dal Consorzio Venezia Nuova per politici locali e a loro volta foraggiati, l'ex Presidente della Provincia di Venezia ed ex Responsabile PD Enti Locali e Organizzazione nelle Segreterie nazionali Bersani ed Epifani, il deputato Davide Zoggia, l'ex Presidente della Provincia di Belluno e consigliere regionale Pd Sergio Reolon, i quali in quanto ricandidati rispettivamente a Presidente della Provincia di Venezia e a Presidente della Provincia di Belluno nel 2009 avrebbero ricevuto rispettivamente 65 mila e 10 mila euro dal Consorzio, e il deputato veneziano Pd Michele Mognato.[senza fonte]
Per Orsoni, i 3 insieme a Marchese lo imposero a prendere il finanziamento dal Presidente del Consorzio Mazzacurati e dall'imprenditore Maltauro per la sua campagna a Sindaco della Laguna nel 2010). Il 4 luglio, viene arrestato anche l'ex deputato PdL e consigliere politico dell'ex Ministro dell'Economia dei Governi Berlusconi Giulio Tremonti accusato di aver incassato una tangente di 500 mila euro dal Consorzio per far sbloccare al CIPE i finanziamenti necessari per il MOSE (tangente che poi Milanese avrebbe rigirato proprio all'ex Ministro Tremonti, non indagato). Indagato anche l'ex Ministro dell'Ambiente e delle Infrastrutture e dei Trasporti nei Governi Berlusconi Altero Matteoli che sarebbe entrato nel gioco di dazioni di denaro, in cambio di favori, costruito da Mazzacurati, concessionario del ministero delle Infrastrutture per la realizzazione dell'opera, accusato di aver condizionato l'assegnazione dei lavori con la creazione di fondi neri da destinare al finanziamento illecito.[senza fonte]
Dalle carte inoltre emergerebbe anche il coinvolgimento dell'ex Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta (PD) che avrebbe ricevuto 150 mila euro dal Consorzio per la candidatura a Segretario del Pd nelle primarie 2007 tramite la Fondazione Vedrò, dell'ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in tutti i Governi Berlusconi Gianni Letta che avrebbe chiesto al Consorzio di affidare appalti a persone da lui indicate come l'ex Ministro dei trasporti, sempre di un governo Berlusconi, Pietro Lunardi per 500 mila euro, dell'ex Ministro della Pubblica Amministrazione del Governo Berlusconi IV e candidato Sindaco del centrodestra a Venezia nel 2010 Renato Brunetta, che avrebbe ricevuto da Baita 50 mila euro per la campagna amministrativa a Sindaco, come per il competitor Orsoni, per accattivarsi entrambi e dell'ex Sindaco di Venezia Massimo Cacciari, ferreo oppositore del MOSE, che chiese a Mazzacurati 300 mila euro per la sponsorizzazione del Venezia Calcio. Gli interessati hanno smentito il loro coinvolgimento nell'inchiesta dando mandato ai loro avvocati di tutelare la loro onorabilità. Tra gli arrestati numerosi imprenditori con appalti nel MOSE, collaboratori e segretari personali dei politici coinvolti, funzionari regionali, magistrati delle acque che avrebbero dovuto sorvegliare sugli appalti venendo invece stipendiati annualmente con 400 mila euro dal Consorzio e persino un magistrato della Corte dei Conti per avere, anch'egli «compiuto atti contrari ai suoi doveri» ricevendo dal Consorzio tra i 400 e i 500 000 euro (che poi sarebbero divenuti 600 000) l'anno per venire meno al suo ruolo di controllore.[senza fonte]
Il giorno successivo, il 5 giugno, Orsoni viene sospeso dalla carica di sindaco dal prefetto Domenico Cuttaia, mentre Chisso rassegna le proprie dimissioni da assessore regionale con un telegramma.[87] Il 13 giugno 2014, dopo aver patteggiato 4 mesi (respinto dal GIP per la gravita delle contestazioni) e la revoca degli arresti domiciliari, Orsoni si dimette da sindaco di Venezia dopo essere stato sfiduciato sia dal PD nazionale che dai suoi consiglieri di maggioranza.[88] Il 10 luglio la Giunta per le Autorizzazioni della Camera dà il primo via libera all'arresto del deputato di FI Galan, ex Governatore del Veneto.[senza fonte]