Esperienza personale di due settimane fa: dolore al petto retrosternale che mi era venuto dopo una settimana di trekking massacrante che avevo fatto in Umbria - avevo sottostimato le difficolta‘ e in più beccato le prime piogge. Dopo qualche giorno che non mi passa telefono al cardiologo di mia moglie che mi consiglia di andare al pronto soccorso dove mi avrebbero fatto tutto. erano le 7 di sera, prima non ero riuscito a contattarlo.
ospedale in provincia di treviso: all’accettazione mi accompagnano subito dentro dove mi mettono su una barella nel corridoio: ci sono dei letti con tutti i monitor ma per i casi più gravi. Subito arriva infermiera con il monitor per i parametri vitali mi prende la pressione pochi minuti e mI fanno l’ECG e mi mettono la cosa in vena per il prelievo del sangue. Poi arriva la dottoressa del pronto soccorso che mi fa una rapida anamnesi. In sala raggi per una schermografia al torace. Tempo un ora che arrivino gli esami del sangue e mi mandano anzi mi portano in carrozzina che mi sono un poco vergognato su in cardiologia dove dopo una breve attesa viene la cardiologa di turno recupera in rete la mia storia clinica e mi fa l’ecografia al cuore. Niente di anomalo ma mi dice che per sicurezza è meglio fare una prova sotto sforzo. Mi chiede se voglio essere ricoverato o se aspetto a casa un paio di gg che mi chiamano loro. Ovviamente decido di andare a casa. Mi riportano sempre in carrozzina al pronto soccorso e mi fanno un’altro prelievo sangue (poi controllando in internet ho scoperto che e’ prevista dal protocollo in caso di sospetto infarto) Un’ oretta che arrivino i risultati e la dottoressa del pronto soccorso mi dimette raccomandandomi di stare per precauzione a riposo fino alla prova sotto sforzo Torno a casa alle 2 di notte.
questo giovedi’: il lunedì dopo ho fatto la prova farmacologica sotto sforzo steso su un lettino a pedalare dopo che ti hanno iniettato un farmaco e con la cardiologa che mi fa un eco in tempo reale.
Tutto ok
grazie Regione Veneto, grazie Lega, grazie Zaia….