Re: Re: Re: l'investitore istituzionale si preoccupa ben poco dei percorsi casuali della borsa ..
Condivido le perplessità circa l'attrazione fatale di così tante persone verso un'attività che si rivela ostica ai più, fin dai primi mesi di trading.
Comunque non credo si possa paragonare il trading inteso come attività principale a qualsivoglia iniziativa commerciale o imprenditoriale, una frase di Jeff Cooper illustra bene il concetto : "Negli USA ci sono probabilmente meno trader professionisti che operano full time che non atleti professionisti.
Dovete essere preparati ad un lavoro duro e costante......ecc.."
Tutti noi abbiamo fatto qualche sport a livello agonistico da ragazzini; quanti ora sono diventati professionisti e riescono a camparci? Pochissimi e a vari livelli....ma , proprio come nel trading,vale la pena provarci.
Non volermene PAT ma nei tuoi interessanti post non lasci spazio ad un fattore fondamentale: l'attitudine.
L'attitudine al trading vale il 70% dei risultati nell'intraday e nello scalping e non è soggetta a simulazioni montecarlo, troppo soggettiva la questione. La proporzione 1 a 10 la reputo altre che corretta, giusta e fisiologica...
Da un libro di mia figlia: " In natura uno dei predatori più dotati è senzaltro il puma o leone di montagna : le caratteristiche di resistenza, agilità e furtività rendono questo animale un predatore senza eguali.......
.....l'85% degli attacchi del puma va a buon fine. La sua dieta varia dai bovini più grandi sino a piccoli roditori e persino lucertole...."
Ora , fermo restando che di lucertole non si campa... ....sono d'accordo con te e Lester su un punto : troppi corsi,libri e exsupertrader dai risultati dubbi usano specchi truccati per far sentire predatori nati delle vittime predestinate...
Scritto da Piedi a Terra
In effetti questo entusiasmo verso un'attivita' fallimentare di massa come lo scalping o il trading intraday puo' apparire un mistero.
Se le statistiche ci dicono che solo 1 su 10 tra gli scalper ha la probabilita' di resistere dopo 5 anni - e non vi e' motivo a questo punto di dubitare viste le evidenze che su questo forum si stanno un po' alla volta accumulando, grazie al contributo un po' da parte di tutti- quali allora sono le ragioni del fallimento dello scalping e del trading stretto?
Condivido fino ad un certo punto la tesi dell'insufficiente conoscenza e cronica capacita' di pianificazione dei rischi che adombra il parallelismo con un'attivita' commerciale o professionale. Non puo' essere l'unico motivo, perche' sappiamo che pur a ridosso dei centri commerciali esistono ugualmente tante attivita' commerciali floride specializzate nel piccolo commercio.
Non si riesce ad intravedere nel commercio e nelle attivita' liberali una cosi' clamorosa evidenza di fallimenti, analoga a quella riscontrata nel trader votato allo scalping on line.
Avranno pur difficolta' a resistere con la crisi economica, ma nessun commerciante crolla miseramente come i trader on line qui presenti, che vendono scriteriatamente decine e decine di opzioni allo scoperto e poi a danno fatto vanno a chiedere come rimediare agli amici del FOL.
Condivido le perplessità circa l'attrazione fatale di così tante persone verso un'attività che si rivela ostica ai più, fin dai primi mesi di trading.
Comunque non credo si possa paragonare il trading inteso come attività principale a qualsivoglia iniziativa commerciale o imprenditoriale, una frase di Jeff Cooper illustra bene il concetto : "Negli USA ci sono probabilmente meno trader professionisti che operano full time che non atleti professionisti.
Dovete essere preparati ad un lavoro duro e costante......ecc.."
Tutti noi abbiamo fatto qualche sport a livello agonistico da ragazzini; quanti ora sono diventati professionisti e riescono a camparci? Pochissimi e a vari livelli....ma , proprio come nel trading,vale la pena provarci.
Non volermene PAT ma nei tuoi interessanti post non lasci spazio ad un fattore fondamentale: l'attitudine.
L'attitudine al trading vale il 70% dei risultati nell'intraday e nello scalping e non è soggetta a simulazioni montecarlo, troppo soggettiva la questione. La proporzione 1 a 10 la reputo altre che corretta, giusta e fisiologica...
Da un libro di mia figlia: " In natura uno dei predatori più dotati è senzaltro il puma o leone di montagna : le caratteristiche di resistenza, agilità e furtività rendono questo animale un predatore senza eguali.......
.....l'85% degli attacchi del puma va a buon fine. La sua dieta varia dai bovini più grandi sino a piccoli roditori e persino lucertole...."
Ora , fermo restando che di lucertole non si campa... ....sono d'accordo con te e Lester su un punto : troppi corsi,libri e exsupertrader dai risultati dubbi usano specchi truccati per far sentire predatori nati delle vittime predestinate...