Piccolo esame di economia

mi sorprende che il professore abbia problemi di comprensione del testo. La globalizzazione è il più grande fenomeno del 20° secolo ha portato prosperità e ricchezza.

Se non vuoi legarla alla crescita non farlo, non si capisce perché tu voglia legarla alla mancata crescita.

Per farla breve: i protezionisti si impoveriscono

Ma non solo del XX secolo, peraltro.

Questo per me è un dato interessante:
Figure 1. The growth of world trade, 1800-2014 (log scale)
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World trade, 1800-2015 | VOX, CEPR’s Policy Portal

Come vediamo, il XIX secolo è un secolo di crescita e di grande sviluppo del commercio internazionale.
Come vediamo, la principale pausa negli stessi riguarda il periodo delle due guerre mondiali, con annessa grande depressione in mezzo. E probabilmente c'è una relazione.

Al contrario, post seconda guerra mondiale, quindi in un periodo di grande sviluppo per tutto l'occidente, la crescita del commercio internazionale è stata enorme, superiore a molti altri periodi.
Si è recuperato il tempo perduto in precedenza con contrasti dannosi.

Se poi negli ultimi 25 anni gli pseudo-marxisti light si sono divertiti a stampare come dei matti, massacrando i sistemi capitalistici occidentali ed i relativi abitanti, non è colpa del free trade.

Anzi, sono precisamente i benefici del free trade ad aver in qualche modo "permesso" che questo scempio andasse avanti così a lungo: è proprio la disponibilità di beni/servizi a prezzi vantaggiosi, data dalla globalizzazione, che ha permessi di contenere gli aumenti dei prezzi dei beni di consumo.

Si scambia la causa dei "mali moderni" proprio con ciò che li ha mitigati. :rolleyes:
 
Attendiamo con ansia di sapere dove e perché questi dati sono sbagliati.

Perchè stai facendo cherry picking. Prenditela con tutti i komunistelli che infestano il sudamerica.

Se ci sono Lula Chavez e Maduro è colpa del libero commercio? Siamo seri.
 
La crescita è un tasso che varia a livello assoluto senza alcuna correlazione con il livello di ricchezza di un paese?

Ma più che altro: conta solo la non meglio precisata "globalizzazione", indipendentemente da tutto il resto?

Perchè non postare i dati della crescita della corea del Nord, e sostenere che la globalizzazione non funziona, a questo punto. :)
 
"Invece di generare crescita, alcune politiche neoliberali hanno aumentato le disuguaglianze, mettendo a rischio l'espansione duratura"
Come incipit non c'è male devo dire. Non è una posizione ufficiale IMF ma sono tre economisti dell' IMF, tanto scarsi non devono essere se del loro lavoro si è occcupato persino il Guardian.

C'è anche Fassina?
O ci accontentiamo degli statalisti francesi al comando?
 
C'è anche Fassina?
O ci accontentiamo degli statalisti francesi al comando?

Vedo che non avete argomenti di sorta da avanzare.

Del resto cosa si può obiettare al dato semplicissimo che quando il commercio era regolato e i movimenti di capitali limitati (alla luce di quelli che i singoli Stati ritenevano i loro interessi) la crescita economica era all'incirca doppia di quella assicurata dalla globalizzazione?

In realtà dovrebbe essere l'opposto, dagli orrori dell'economia mista caratterizzata da una crescita asfittica saremmo dovuti passare, via riforme liberali, a un'età dell'oro con tassi di crescita doppi o tripli di quelli precedenti.

Invece, tassi di crescita per i quali oggi si stappa lo champagne negli anni '80 sarebbero stati considerati miserabili.
 
Vedo che non avete argomenti di sorta da avanzare.

Del resto cosa si può obiettare al dato semplicissimo che quando il commercio era regolato e i movimenti di capitali limitati (alla luce di quelli che i singoli Stati ritenevano i loro interessi) la crescita economica era all'incirca doppia di quella assicurata dalla globalizzazione?

In realtà dovrebbe essere l'opposto, dagli orrori dell'economia mista caratterizzata da una crescita asfittica saremmo dovuti passare, via riforme liberali, a un'età dell'oro con tassi di crescita doppi o tripli di quelli precedenti.

Invece, tassi di crescita per i quali oggi si stappa lo champagne negli anni '80 sarebbero stati considerati miserabili.

Risparmia la tastiera, parli con gente che dice che l'Italia cresce più del Giappone.
E' proprio inutile, questi negherebbero pure i forni crematori pur di dire che la globalizzazione è bellissima.
Fossero i CEO di Amazon potrei pure capire, ma la cosa grave è che hanno solo la sindrome di Stoccolma.
 
Vedo che non avete argomenti di sorta da avanzare.

Veramente ho scritto anche degli altri post, ma temo non ti piacessero.
Potevi rispondere a quello con la faccina :D a questo punto.

Del resto cosa si può obiettare al dato semplicissimo che quando il commercio era regolato e i movimenti di capitali limitati (alla luce di quelli che i singoli Stati ritenevano i loro interessi) la crescita economica era all'incirca doppia di quella assicurata dalla globalizzazione?

Potresti leggere i post, ad esempio. ;)
 
Veramente ho scritto anche degli altri post, ma temo non ti piacessero.
Potevi rispondere a quello con la faccina :D a questo punto.



Potresti leggere i post, ad esempio. ;)

Il problema è che il sistema austriaco si autodefinisce il migliore senza però essere mai stato realizzato in nessun luogo e in nessuna epoca.

Fondato su assiomi (fra cui il perfetto funzionamento dei mercati) il sistema austriaco si distingue per la stravaganza intellettuale, come ad esempio la crisi del '29 come causata di fatto dagli interventi messi in atto per superarla...

Nel caso del 2008, ad esempio, bisognava lasciar fallire le banche.

Sarebbe stata la grande occasione, dimostrare che il '29 era stato causato dall'eccesso di regole e non il contrario.

Per chi non lo sapesse, per gli austriaci non c'è alcuna differenza fra il fallimento di una latteria e quello di una Lehman Brothers.
 
Il problema è che il sistema austriaco si autodefinisce il migliore senza però essere mai stato realizzato in nessun luogo e in nessuna epoca.

Fondato su assiomi (fra cui il perfetto funzionamento dei mercati) il sistema austriaco si distingue per la stravaganza intellettuale, come ad esempio la crisi del '29 come causata di fatto dagli interventi messi in atto per superarla...

Nel caso del 2008, ad esempio, bisognava lasciar fallire le banche.

Sarebbe stata la grande occasione, dimostrare che il '29 era stato causato dall'eccesso di regole e non il contrario.

Per chi non lo sapesse, per gli austriaci non c'è alcuna differenza fra il fallimento di una latteria e quello di una Lehman Brothers.
sistema è parola grossa dal punto di vista scientifico è puro garbage mitologia e propagandismo per emotivi.
 
Vedo che su questo forum quando si propone una disquisizione semplice,logica alla portata di tutti come in questa area e cioè globalizzazione sì,globalizzazione no, c'è sempre qualcuno(in genere i libbberisti stradaioli) che ingaggia a botte di copia e incolla di grafici da internet inutili guerre di quartiere sui numeri.
Signori e' assolutamente inutile parlare di numeri senza aver prima chiarito l'aspetto teorico E' ASSOLUTAMENTE INUTILE !!!!.
I numeri da soli non parlano,sono come degli scatoloni vuoti siamo noi che gli diamo rilievo e consistenza tramite le teorie,poi semmai i numeri possono servire a confortare le teorie.

La globalizzazione è cosa sbagliata per tutta una serie di motivi che ho già espresso e che vedo non c'è alcuna replica decente in grado di esser commentata, e questo peraltro non può esser dimostrato con efficacia tramite i numeri della crescita negli ultimi 20 o 30 o 50 anni, è fatica sprecata e perder tempo.
La globalizzazione è cosa sbagliata in quanto rallenta una tendenza umana,peraltro irrefrenabile che è quella verso il progresso e la crescita. Ma questa tendenza negativa non è misurabile,così come non valutabile è la misura del progresso e della crescita che spesso sono alimentate da forze improvvise e assolutamente occasionali che nulla hanno a che vedere con la globalizzazione.
 
Ultima modifica:
Il problema è che il sistema austriaco si autodefinisce il migliore senza però essere mai stato realizzato in nessun luogo e in nessuna epoca.

Cosa ho scritto di austriaco? Hai problemi di comprensione del testo? :)

Proprio non vuoi leggere eh?
 
Vedo che su questo forum quando si propone una disquisizione semplice,logica alla portata di tutti come in questa area e cioè globalizzazione sì,globalizzazione no, c'è sempre qualcuno(in genere i libbberisti stradaioli) che ingaggia a botte di copia e incolla di grafici da internet inutili guerre di quartiere sui numeri.
Signori e' assolutamente inutile parlare di numeri senza aver prima chiarito l'aspetto teorico E' ASSOLUTAMENTE INUTILE !!!!.
I numeri da soli non parlano,sono come degli scatoloni vuoti siamo noi che gli diamo rilievo e consistenza tramite le teorie,poi semmai i numeri possono servire a confortare le teorie.

La globalizzazione è cosa sbagliata per tutta una serie di motivi che ho già espresso e che vedo non c'è alcuna replica decente in grado di esser commentata, e questo peraltro non può esser dimostrato con efficacia tramite i numeri della crescita negli ultimi 20 o 30 o 50 anni, è fatica sprecata e perder tempo.
La globalizzazione è cosa sbagliata in quanto rallenta una tendenza umana,peraltro irrefrenabile che è quella verso il progresso e la crescita. Ma questa tendenza negativa non è misurabile,così come non valutabile è la misura del progresso e della crescita che spesso sono alimentate da forze improvvise e assolutamente occasionali che nulla hanno a che vedere con la globalizzazione.

Alt, un momento.

La globalizzazione è stata introdotta come alternativa a un'economia che veniva considerata ormai bollita.

Era la sferzata che ci avrebbe portato a una nuova età dell'oro, con tassi di crescita mai visti prima.

Ora, non solo il miglioramento è stato modesto, quasi impercettibile, ma i vecchi tassi dell'orrida economia del passato erano doppi degli attuali, e parlando di un arco di tempo che supera il mezzo secolo non possiamo pensare che ciò sia casuale.

È giusto quello che dici sull'importanza della teoria, ma fino a un certo punto.

Studiare la storia economica è più che sufficiente per farsi un'idea di come l'economia funziona.

Non c'è bisogno di modelli per capire che il liberismo è una sciocchezza, anche perché non si avvale di nessun modello, di nessuna teoria.

È una collezione di precetti e di generalizzazioni microeconomiche che non si capisce che cosa abbiano a che fare con il mondo reale.

Poi, tieni conto che gli economisti ci mettono una ventina d'anni a sviluppare una teoria. Dieci per essere sicuri dell'esistenza del fenomeno in questione e altri dieci per cercare di interpretarlo.

Se invece si studia la storia economica si può evitare di fare tutta questa inutile fatica e non si prenderebbero neppure in considerazione, ad esempio, stupide teorie come quella della stagnazione secolare.

Come dire, l'economia ristagna, ma non per colpa della globalizzazione, ma per una tendenza secolare, non ho capito se di ordine metafisico o che altro.
 
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Alt, un momento.

La globalizzazione è stata introdotta come alternativa a un'economia che veniva considerata ormai bollita.

Era la sferzata che ci avrebbe portato a una nuova età dell'oro, con tassi di crescita mai visti prima.

Ora, non solo il miglioramento è stato modesto, quasi impercettibile, ma i vecchi tassi dell'orrida economia del passato erano doppi degli attuali, e parlando di un arco di tempo che supera il mezzo secolo non possiamo pensare che ciò sia casuale.

È giusto quello che dici sull'importanza della teoria, ma fino a un certo punto.

Studiare la storia economica è più che sufficiente per farsi un'idea di come l'economia funziona.

Non c'è bisogno di modelli per capire che il liberismo è una sciocchezza, anche perché non si avvale di nessun modello, di nessuna teoria.

È una collezione di precetti e di generalizzazioni microeconomiche che non si capisce che cosa abbiano a che fare con il mondo reale.

Poi, tieni conto che gli economisti ci mettono una ventina d'anni a sviluppare una teoria. Dieci per essere sicuri dell'esistenza del fenomeno in questione e altri dieci per cercare di interpretarlo.

Se invece si studia la storia economica si può evitare di fare tutta questa inutile fatica e non si prenderebbero neppure in considerazione, ad esempio, stupide teorie come quella della stagnazione secolare.

Come dire, l'economia ristagna, ma non per colpa della globalizzazione, ma per una tendenza secolare, non ho capito se di ordine metafisico o che altro.

ma,secondo me non è vero che la globalizzazione è stata introdotta come alternativa a un'economia che veniva considerata ormai bollita.
La globalizzazione è il necessario corollario alla restaurazione neoliberista anni 80 che poi altri non è che una sorta di estensione ai commerci internazionali della c.d. deregulation applicata come diktat dell'idea liberista nella gestione dei fenomeni economici interni. E la restaurazione neoliberista rappresenta la risposta che i capitalismi di tutto il modo,a far data del 1980, danno al disordine economico creato da un inflazione galoppante che diventava sempre più inconciliabile con le politiche keynesiane della spesa pubblica salvifica e con il modo di porla in essere.

inotre dici
È giusto quello che dici sull'importanza della teoria, ma fino a un certo punto.
Studiare la storia economica è più che sufficiente per farsi un'idea di come l'economia funziona
.

att.ne ma chi ha mai detto il contrario ???
Io ho solo detto che la teoria presiede ai dati che possono fornire solo una ulteriore conferma ad essa,e che quindi i dati da soli fuori da un logica interpretativa qualsivolglia sono il nulla,
semplice aritmetica.
Ma non ho mai detto che le teorie non debbono tener conto della storia,delle realtà concrete in cui si calano come interpretazioni e creazioni di alternative reali.
E da questo punto di vista anche il liberismo si può intendere così ,anche se la realtà storico sociale in cui è nato e cioè il capitalismo non ha oggi più quelle necessità di legittimazione
di una volta e lo stesso capitalismo per la sua stessa necessità di conservazione si è aperto a larghi tratti a visioni economiche più dinamiche e conflittuali.
 
eppure basterebbe lavorare un mese in albergo per capire come funziona(male) la globalizzazione :asd:
 
eppure basterebbe lavorare un mese in albergo per capire come funziona(male) la globalizzazione :asd:

Pensa te che la microeconomia,ovvero le teorizzazioni razionali sul vivere di singole famiglie e imprese,risultano difficilmente applicabili al mondo economico da rendere necessari
ragionamenati sulle macrograndezze che alla fine finiscono con il sovvertire quelle stesse teorizzazioni,figuriamoci delle banalizzazioni sul ns viver quotidiano a diretto contatto con gli stranieri come possa far luce sulla globalizzazione.
 
Si potrebbe più facilmente sostenere che la crescita diminuisce all'aumentare della tassazione. Vedere ad esempio aliquota IVA negli anni '50 e '60 nei paesi occidentali e vedere le stesse aliquote negli anni 2000. Idem per la tassazione sulle imprese. La globalizzazione allevia la piaga della tessazione perchè in qualche modo permette di spostare produzione e ormai anche consumi nei paesi meno tassati.
 
Si potrebbe più facilmente sostenere che la crescita diminuisce all'aumentare della tassazione. Vedere ad esempio aliquota IVA negli anni '50 e '60 nei paesi occidentali e vedere le stesse aliquote negli anni 2000. Idem per la tassazione sulle imprese. La globalizzazione allevia la piaga della tessazione perchè in qualche modo permette di spostare produzione e ormai anche consumi nei paesi meno tassati.

La globalizzazione allevia la piaga della tassazione perchè in qualche modo permette di spostare produzione e ormai anche consumi nei paesi meno tassati

Peccato che la concorrenza internazionale dovrebbe servire a premiare i migliori produttori e quindi a spostare le produzioni dove ci sono i più bravi che riescono a produrre in meno tempo e questo è il compito della divisone internazionale del lavoro e non quello di far pagare meno tasse.
Se no fa proprio quello che ho denunciato io,e cioè la globalizzazione rallenta il miglioramento produttivo nel pianeta e tu così me lo confermi.

Quando poi osserviamo che il fatto da te evidenziato tende in genere a favorire paesi meno evoluti e quindi con livelli di tassazioni spesso bassi e anche eludibili,va da sè che oltre a eludere le tasse la cosa abbassa anche il livello della domanda globale.
 
Quindi se mettiamo tassazione al 90% la domanda globale aumenta?
 
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