PIL 2019 Italia

Intanto la produzione industriale di febbraio continua a rimbalzare (+0.8% m/m contro un consensus di -0.8%) dopo la crescita di gennaio e su Bloomberg si stima già di un aumento del GDP del primo trimestre pari a 0.3% (l'industria pesa per un quinto) ipotizzando un'uscita dalla recessione.

Qui l'impressione è che le stime siano fatte molto a tentoni (un pò da tutti) perchè lo scenario è di difficile lettura (molti dei rischi macro globali sono di natura politica e quindi sono on/off, senza mezze misure) e non mi sorprenderebbe vedere (in assenza di shock esogeni particolari) un PIL su almeno dello 0.5% a fine anno contro tutte le aspettative.

Inoltre l'euro debole sul dollaro sta facendo rimbalzare anche la Germania (e noi a ruota).

Infine l'aumento dell'IVA nel 2020, se confermato, potrebbe spostare opportunisticamente una parte di consumi di beni durevoli nell'ultimo trimestre del 2019.

Non c'è nulla da festeggiare eh, sia chiaro...
 
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Mah, tu che idea ti sei fatta sul 2019?[...]

Non sono ottimista ma, onestamente, non sono in grado di valutare a livello macro tutti i possibili influssi, negativi e positivi, per poter dare un'opinione :boh:

[...]Che aria si respira nel tuo ambiente?

Premesso che la valenza statistica di quello che 'vedo' dal mio angolo ristretto di visuale è prossima allo zero :yes:, comunque la parola che sintetizza meglio la situazione è 'scapoma' :D

Per essere più specifici, aziende medio-piccole e relativamente innovative in campo R&D non vedono opportunità di crescita (sia a livello di dimensioni che di investimenti).

Chi si basa su commesse/progetti in Italia può contare su pochissime aziende grandi/istituzioni con cui collaborare e, quindi, la contrattazione è fortemente sbilanciata (si accettano richieste di 'sconto' su commesse che spesso coprono solo i costi perchè è meglio che non lavorare affatto, il che di certo non favorisce investimenti e aumento delle dimensioni).
Chi opera già su commesse/progetti in ambito UE o internazionali, invece, prima o poi si chiede che senso ha avere la sede in Italia quando ci sono parchi tecnologici all'estero che creano realmente un ecosistema in cui competere e in cui provare ad ingrandirsi (anche consociandosi) è tutt'altro che difficile.

Chi resta, anche considerando le dimensioni aziendali, è destinato ad una bassa produttività (le competenze che esulano dal core business diretto dell'azienda e che, tuttavia, sono necessarie nell'ambito di una competizione internazionale, sono inevitabilmente affidate a mezzo servizio a 'interni', competenti sì, ma in altri ambiti), oltre all'inevitabile stimolo a fare deflazione salariale per 'stare nei costi' (il che equivale ad un suicidio posticipato in un campo che cambia in termini di 'qualche anno', non decenni, e in cui attrarre competenze elevate è vitale).
 
Il primo Q si è in effetti rivelato un pochino meglio di quanto si poteva pensare.
Ad ora il 2Q me lo aspetto stabile, poi vedremo.

Tutto al netto di possibili crisi di governo di qui a giugno (prob. > 50%) e di eventuali crisi finanziarie nell'anno (sempre possibili ma per ora non molto probabili).

PS: mi ero scordato di ringraziare Fog per la risposta articolata. Lo faccio ora.
 
Il primo Q si è in effetti rivelato un pochino meglio di quanto si poteva pensare.
Ad ora il 2Q me lo aspetto stabile, poi vedremo.

Tutto al netto di possibili crisi di governo di qui a giugno (prob. > 50%) e di eventuali crisi finanziarie nell'anno (sempre possibili ma per ora non molto probabili).

PS: mi ero scordato di ringraziare Fog per la risposta articolata. Lo faccio ora.

anche qui mi trovi d'accordo, il chè mi impensierisce.
Allora vediamo meglio.
Io concordo con te perchè suppongo che i risultati positivi economici di questo governo legati a delle significative riforme a sfondo sociale
si potranno vedere in concreto al massimo alla fine del secondo anno per me.
Anche per te vale lo stesso ????
 
Non sono ottimista ma, onestamente, non sono in grado di valutare a livello macro tutti i possibili influssi, negativi e positivi, per poter dare un'opinione :boh:



Premesso che la valenza statistica di quello che 'vedo' dal mio angolo ristretto di visuale è prossima allo zero :yes:, comunque la parola che sintetizza meglio la situazione è 'scapoma' :D

Per essere più specifici, aziende medio-piccole e relativamente innovative in campo R&D non vedono opportunità di crescita (sia a livello di dimensioni che di investimenti).

Chi si basa su commesse/progetti in Italia può contare su pochissime aziende grandi/istituzioni con cui collaborare e, quindi, la contrattazione è fortemente sbilanciata (si accettano richieste di 'sconto' su commesse che spesso coprono solo i costi perchè è meglio che non lavorare affatto, il che di certo non favorisce investimenti e aumento delle dimensioni).
Chi opera già su commesse/progetti in ambito UE o internazionali, invece, prima o poi si chiede che senso ha avere la sede in Italia quando ci sono parchi tecnologici all'estero che creano realmente un ecosistema in cui competere e in cui provare ad ingrandirsi (anche consociandosi) è tutt'altro che difficile.

Chi resta, anche considerando le dimensioni aziendali, è destinato ad una bassa produttività (le competenze che esulano dal core business diretto dell'azienda e che, tuttavia, sono necessarie nell'ambito di una competizione internazionale, sono inevitabilmente affidate a mezzo servizio a 'interni', competenti sì, ma in altri ambiti), oltre all'inevitabile stimolo a fare deflazione salariale per 'stare nei costi' (il che equivale ad un suicidio posticipato in un campo che cambia in termini di 'qualche anno', non decenni, e in cui attrarre competenze elevate è vitale).

Se si continua a cercare le opportunità di crescita (sia a livello di dimensioni che di investimenti) nei contorsionismi dell'offerta è naturale che tu debba riconoscere una sorta di impotenza ma non per tue incapacità ma perchè gli investimenti dipendono essenzialmente dalla domanda e la domanda si divide in domanda interna e domanda estera. La domanda estera è legata a fattori non da noi dipendenti ed è tradizionalmente ingessata dall'euro,in particolare quella intra-ue che per noi è la più significativa.La domanda interna è invece pilotabile sulla base delle politiche espansive dei redditi che vengono portate avanti dai ns governi e che comunque anch'esse risentono dell'euro che rendono più appetibili e competitive le produzioni teutoniche e francesi c/o di noi.
A questo punto direi che i giudizi maggiormente possibilii vadano spostati sull'efficacia delle politiche espansive dei redditi portate avanti da questo governo senza nulla potere sugli shock esterni.

Nb
sempre per evitare le solite piogge di critiche gratuite che pioveranno dai pensatori (si fa per dire !!! ) libbberisti denoantri, che quanto detto sopra nulla toglie alle politiche sull'offerta che vanno portate avanti quanto possibile, solamente che esse non sono determinanti per ricreare un mercato ingessato ma sono solo dei volani.
 
Italy_Auto_Sales.jpeg

Immatricolazioni auto Italia monthly: Il mese di maggio sarà importante per capire come vanno i consumi….
 
Un anticipatore della variazione del PIL Italia fatto in casa (Dati PIL Q, Forecast mensile) (da leggere come derivata seconda del PIL )My Forecast 20190506.jpg

dati da 02/2011 a 06/05/2019
 
ecco l'altro fanatico…

questo non è un "governo"...questo è un circo di pagliacci...giusto quanto il popolo che rappresenta :o

poi, un altra cosa...la produzione di questo paese mediocre non riesce a competere con la produzione degli altri ad armi pari?
l'italia ha bisogno in eterno di avere una moneta cartastraccia perchè i consumatori se degnino ad acquistare i nostri prodotti?


basta già con le baggianate! KO!

Mi era sfuggito questo post .
Soprassiedo sull'insulto,anche se io al posto tuo mi sarei un pò di più preoccupatao per le scempiaggiani che dici,che farebbero più effetto
su qualche altro social con diverso profilo.
Comunque ti preciso che io,nel modo più assoluto,non sono per nessun partito o difensore a priori di un governo.

Noi Aerodynamik siamo quello che siamo e cioè abbiamo tanti difetti ma anche tanti pregi come del resto altri paesi.
Non esistono differenze di DNA riscontrabili scientificamente a parte alcune insistenze da parte del ben noto A.Hitler.
Il problema è che pur essendo sempre gli stessi,in passato crescevamo sino a diventare una potenza tra le potenze,anche se non la prima,e a partire dal 2000 invece regrediamo.
Cos'è successo nel 2000?
L'euro o no ? quindi la spiegazione è presto trovata.
Vedi il fatto di vendere i ns prodotti con una moneta sopravvalutta ci indebolisce soprattutto perchè in contemporanea i ns parteners storici (germaniae francia) se ne
avvantaggiano. Non è vero che questo paese mediocre non riesce a competere con la produzione degli altri ad armi pari,perchè l'euro ha per statuto il fatto di favorire i paesi forti a danno di quelli piccoli , è esattamente l'opposto di quello che dici tu.L'euro è servito ad avvantaggiare impropriamente i paesi ns competitors più forti a danno nostro.
 
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.Peggiorano nel mese di maggio le aspettative sull'economia italiana (e non solo). Indicatori leading USA anche in ribasso, come le aspettative di inflazione. Nel III Q 2019 potrebbe tornare il segno "-" davanti alla variazione YY del PIL Italia.

Qualche segnale di stretta creditizia.
 

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  • Forecast PIL 201905.jpg
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Io faccio questa analisi:

Il rallentamento ha cause esogene e endogene.

Quelle endogene sono state causate dall'incertezza dei primi mesi del governo, dove quei c###### hanno straparlato e hanno contribuito a un blocco degli investimenti. Se sapranno evitare nuovi conflitti gravi con l'EU e mine vaganti come l'aumento dell'IVA e non dilapideranno il tacito appoggio americano le cose dovrebbero stabilizzarsi.

Scusa ma uno dei maggiori motivi del contendere con l'EU è proprio l'aumento IVA che ci chiedono da bruxelles, nell'ottica del contenimento del deficit. Ma sarebbe un'ulteriore mazzata alla nostra economia sull'orlo della recessione

Ormai penso che i mercati abbiano capito che l'austerità non migliora la solvibilità di un paese, del resto dal governo monti in poi il debito/pil è solo peggiorato causa mancata crescita del PIL, azzoppato dagli aumenti di tasse

Non credo in una impennata dello spread se dovesse essere varata una finanziaria incentrata sulla riduzione delle tasse, flat tax e sterilizzazione dell'aumento iva, basta evitare altre pagliacciate assistenzialiste come il rdc o il decreto dignità

bravo a sottolineare l'appoggio usa, senza quello secondo me già l'estate scorsa lo spread sarebbe volato. Non è una cosa da poco
 
Scusa ma uno dei maggiori motivi del contendere con l'EU è proprio l'aumento IVA che ci chiedono da bruxelles, nell'ottica del contenimento del deficit. Ma sarebbe un'ulteriore mazzata alla nostra economia sull'orlo della recessione
......

Infatti andrebbe evitato....

Abbiamo bisogno di un po' più di mercato interno....
 
Infatti andrebbe evitato....

Abbiamo bisogno di un po' più di mercato interno....

però se lo eviti inevitabilmente arriverà un'altra letterina... lo scontro ormai è inevitabile, vedremo se l'ue sceglierà la linea dura o sarà più accondiscendente
 
Scusa ma uno dei maggiori motivi del contendere con l'EU è proprio l'aumento IVA che ci chiedono da bruxelles, nell'ottica del contenimento del deficit. Ma sarebbe un'ulteriore mazzata alla nostra economia sull'orlo della recessione

Ormai penso che i mercati abbiano capito che l'austerità non migliora la solvibilità di un paese, del resto dal governo monti in poi il debito/pil è solo peggiorato causa mancata crescita del PIL, azzoppato dagli aumenti di tasse

Non credo in una impennata dello spread se dovesse essere varata una finanziaria incentrata sulla riduzione delle tasse, flat tax e sterilizzazione dell'aumento iva, basta evitare altre pagliacciate assistenzialiste come il rdc o il decreto dignità

bravo a sottolineare l'appoggio usa, senza quello secondo me già l'estate scorsa lo spread sarebbe volato. Non è una cosa da poco

Ma quale austerità è mai stata fatta? Siamo al 56o anno di deficit consecutivo.
L'aumento dell'Iva è una proposta italiana ed è pure nella finanziaria 2019 votata dal governo del cambiamento
 

Il problema non è il deficit che dall' 11,38 del 91 è calato all'1,50 del 2007,in costanza del debito pari a 100.

Il problema vero è l'incapacità ad avere un pil reale che il debito contenga e renda sostenibile.

Non è vera la stotiella che racconta il premier in pectore che negli ultimi 10 anni il debito è aumentato di 600 miliardi per giustificare la flat tax,quella e tutta spesa per interessi dovuti ad un PIL insufficiente.

Sono le politiche attive sulla crescita che bisogna mettere in primo piano,non le fanfaronate di uno statista per caso.
 
Il problema non è il deficit che dall' 11,38 del 91 è calato all'1,50 del 2007,in costanza del debito pari a 100.

Il problema vero è l'incapacità ad avere un pil reale che il debito contenga e renda sostenibile.

Non è vera la stotiella che racconta il premier in pectore che negli ultimi 10 anni il debito è aumentato di 600 miliardi per giustificare la flat tax,quella e tutta spesa per interessi dovuti ad un PIL insufficiente.

Sono le politiche attive sulla crescita che bisogna mettere in primo piano,non le fanfaronate di uno statista per caso.

Il realismo non porta voti. Le fandonie sì.
 
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