Paolo1956
LOREM IPSUM
- Registrato
- 20/6/10
- Messaggi
- 7.166
- Punti reazioni
- 981
Previsioni di crescita di 0.2% nel 2019 e 0.8% nei successivi.
Mah, tu che idea ti sei fatta sul 2019?
Che aria si respira nel tuo ambiente?
Follow along with the video below to see how to install our site as a web app on your home screen.
Nota: This feature may not be available in some browsers.
Settimana di risk-off per i principali indici per via dei timori legati all’inflazione persistente e alle prospettive di tassi ancora elevati a lungo. Anche se il report di oggi sull’indice core Pce, la misura molto gradita alla Fed per valutare l’inflazione, ha mostrato un parziale raffreddamento, o quantomeno una stabilità. L’indice ha riportato una crescita su base annua del 2,8%, in linea con le previsioni degli analisti e con la rilevazione del mese precedente. Questo dovrebbe lasciare più margine di manovra alla Fed per abbassare i tassi di interesse nel corso del 2024. Passando al Vecchio Continente, il report sull’inflazione dell’Eurozona ha mostrato un indice al 2,6%, oltre il 2,5% atteso e in accelerazione rispetto al 2,4% precedente.
Per continuare a leggere visita il link
Previsioni di crescita di 0.2% nel 2019 e 0.8% nei successivi.
Mah, tu che idea ti sei fatta sul 2019?[...]
[...]Che aria si respira nel tuo ambiente?
...la parola che sintetizza meglio la situazione è 'scapoma' ...
Il primo Q si è in effetti rivelato un pochino meglio di quanto si poteva pensare.
Ad ora il 2Q me lo aspetto stabile, poi vedremo.
Tutto al netto di possibili crisi di governo di qui a giugno (prob. > 50%) e di eventuali crisi finanziarie nell'anno (sempre possibili ma per ora non molto probabili).
PS: mi ero scordato di ringraziare Fog per la risposta articolata. Lo faccio ora.
Non sono ottimista ma, onestamente, non sono in grado di valutare a livello macro tutti i possibili influssi, negativi e positivi, per poter dare un'opinione
Premesso che la valenza statistica di quello che 'vedo' dal mio angolo ristretto di visuale è prossima allo zero , comunque la parola che sintetizza meglio la situazione è 'scapoma'
Per essere più specifici, aziende medio-piccole e relativamente innovative in campo R&D non vedono opportunità di crescita (sia a livello di dimensioni che di investimenti).
Chi si basa su commesse/progetti in Italia può contare su pochissime aziende grandi/istituzioni con cui collaborare e, quindi, la contrattazione è fortemente sbilanciata (si accettano richieste di 'sconto' su commesse che spesso coprono solo i costi perchè è meglio che non lavorare affatto, il che di certo non favorisce investimenti e aumento delle dimensioni).
Chi opera già su commesse/progetti in ambito UE o internazionali, invece, prima o poi si chiede che senso ha avere la sede in Italia quando ci sono parchi tecnologici all'estero che creano realmente un ecosistema in cui competere e in cui provare ad ingrandirsi (anche consociandosi) è tutt'altro che difficile.
Chi resta, anche considerando le dimensioni aziendali, è destinato ad una bassa produttività (le competenze che esulano dal core business diretto dell'azienda e che, tuttavia, sono necessarie nell'ambito di una competizione internazionale, sono inevitabilmente affidate a mezzo servizio a 'interni', competenti sì, ma in altri ambiti), oltre all'inevitabile stimolo a fare deflazione salariale per 'stare nei costi' (il che equivale ad un suicidio posticipato in un campo che cambia in termini di 'qualche anno', non decenni, e in cui attrarre competenze elevate è vitale).
ecco l'altro fanatico…
questo non è un "governo"...questo è un circo di pagliacci...giusto quanto il popolo che rappresenta
poi, un altra cosa...la produzione di questo paese mediocre non riesce a competere con la produzione degli altri ad armi pari?
l'italia ha bisogno in eterno di avere una moneta cartastraccia perchè i consumatori se degnino ad acquistare i nostri prodotti?
basta già con le baggianate!
Io faccio questa analisi:
Il rallentamento ha cause esogene e endogene.
Quelle endogene sono state causate dall'incertezza dei primi mesi del governo, dove quei c###### hanno straparlato e hanno contribuito a un blocco degli investimenti. Se sapranno evitare nuovi conflitti gravi con l'EU e mine vaganti come l'aumento dell'IVA e non dilapideranno il tacito appoggio americano le cose dovrebbero stabilizzarsi.
Scusa ma uno dei maggiori motivi del contendere con l'EU è proprio l'aumento IVA che ci chiedono da bruxelles, nell'ottica del contenimento del deficit. Ma sarebbe un'ulteriore mazzata alla nostra economia sull'orlo della recessione
......
Infatti andrebbe evitato....
Abbiamo bisogno di un po' più di mercato interno....
Scusa ma uno dei maggiori motivi del contendere con l'EU è proprio l'aumento IVA che ci chiedono da bruxelles, nell'ottica del contenimento del deficit. Ma sarebbe un'ulteriore mazzata alla nostra economia sull'orlo della recessione
Ormai penso che i mercati abbiano capito che l'austerità non migliora la solvibilità di un paese, del resto dal governo monti in poi il debito/pil è solo peggiorato causa mancata crescita del PIL, azzoppato dagli aumenti di tasse
Non credo in una impennata dello spread se dovesse essere varata una finanziaria incentrata sulla riduzione delle tasse, flat tax e sterilizzazione dell'aumento iva, basta evitare altre pagliacciate assistenzialiste come il rdc o il decreto dignità
bravo a sottolineare l'appoggio usa, senza quello secondo me già l'estate scorsa lo spread sarebbe volato. Non è una cosa da poco
Ma quale austerità è mai stata fatta? Siamo al 56o anno di deficit consecutivo.
L'aumento dell'Iva è una proposta italiana ed è pure nella finanziaria 2019 votata dal governo del cambiamento
verissimo
Il problema non è il deficit che dall' 11,38 del 91 è calato all'1,50 del 2007,in costanza del debito pari a 100.
Il problema vero è l'incapacità ad avere un pil reale che il debito contenga e renda sostenibile.
Non è vera la stotiella che racconta il premier in pectore che negli ultimi 10 anni il debito è aumentato di 600 miliardi per giustificare la flat tax,quella e tutta spesa per interessi dovuti ad un PIL insufficiente.
Sono le politiche attive sulla crescita che bisogna mettere in primo piano,non le fanfaronate di uno statista per caso.