Dal 2006 abbiamo avuto crisi 2008 e covid, due anomalie abbastanza rilevanti.come tassi siamo a valori del 2006 sia fed sia bce, quindi ai massimi degli ultimi 20 anni...
Non che non possano arrivarne altre, eh, per carita'
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Dal 2006 abbiamo avuto crisi 2008 e covid, due anomalie abbastanza rilevanti.come tassi siamo a valori del 2006 sia fed sia bce, quindi ai massimi degli ultimi 20 anni...
questa affermazione rafforzerebbe il ragionamento che alla fine si torna alla normalità, se consideriamo i tassi attuali.Dal 2006 abbiamo avuto crisi 2008 e covid, due anomalie abbastanza rilevanti.
Non che non possano arrivarne altre, eh, per carita'
Gia', ma quale e' la normalita', e soprattutto quale sara' la nuova normalita'?questa affermazione rafforzerebbe il ragionamento che alla fine si torna alla normalità, se consideriamo i tassi attuali.
Quello che penso è semplice: non c'è da cambiare niente. Il pigro funzionerà sempre e, in media, funzionerà molto meglio di chi fa gestione attiva (di qualsiasi tipo) a parità di rischio. Se non funziona è perché i mercati vanno "male": se i mercati vanno male, vanno male per tutti e non soltanto per gli investitori pigri. I rendimenti li crea il mercato, non l'uomo.ma infatti a questo punto se la discussione si sposta sulla creazione di un portafoglio semi pigro stiamo andando fuori thread. io posso solo ipotizzare che la de-correlazione tra i due asset ritorni a funzionare come in passato una volta terminato il periodo dei tassi negativi e del qe da parte delle banche centrali. fenomeno, quest’ultimo, che ha fatto saltare alcuni principi classici della finanza e che tuttora sta influenzando insieme ai fiumi di soldi riversati sul mercato durante la pandemia. in conclusione, e senza voler affermare nessuna certezza, o si torna prima o poi al passato oppure andrebbe rivista la filosofia del portafoglio pigro. non nascondo che una tale discussione potrebbe portare ad una vera e propria rivoluzione sull’argomento da noi tanto seguito. personalmente cerco di non farmi condizionare dagli ultimi anni e aspetto che il mercato ri-trovi il suo equilibrio. @dedalo che cosa ne pensa a proposito?
Ti ringrazio come sempre per l'intervento, perché da te -come dalla maggior parte degli utenti di questo thread- ho imparato e sto imparando moltissimo.Quindi per me non c'è da rivoluzionare la filosofia del portafoglio pigro. C'è solo da capire - a un altro livello - che l'approccio pigro è di lungo termine. Non è di breve e non è di medio termine. E' di lungo e lunghissimo termine.
Ti ringrazio come sempre per l'intervento, perché da te -come dalla maggior parte degli utenti di questo thread- ho imparato e sto imparando moltissimo.
Avrei solo una domanda in riferimento alla parte che ho quotato: cosa succede al pigro quando il lunghissimo termine scade? Come dovrebbe/potrebbe evolvere quando -invento- ho fatto i miei 40 anni di pigro e ora, a 75 anni, il lunghissimo termine sta diventando una scommessa?
Perché nella mia testa (e accolgo volentierissimo qualsiasi correzione) per il lungo e lunghissimo termine c'è il 100% azionario, dove massimizzo i rendimenti a svantaggio della volatilità del breve/medio termine, con la scommessa che il mercato sul lungo periodo sia sempre in crescita.
Con un pigro (correzioni sempre accette) sto invece cercando un miglior bilanciamento tra rendimento e stabilità, quindi non quanto siano cresciute le cifre allo scadere del lungo termine, ma che queste crescano con calma oscillando il meno possibile nel breve/medio termine. Forse sto mescolando l'idea del pigro con specifici portafogli pigri, ma la sensazione che ho è che la maggior parte di questi siano molto difensivi, che non mi pare una caratteristica da lunghissimo termine.
Ti ringrazio come sempre per l'intervento, perché da te -come dalla maggior parte degli utenti di questo thread- ho imparato e sto imparando moltissimo.
Avrei solo una domanda in riferimento alla parte che ho quotato: cosa succede al pigro quando il lunghissimo termine scade? Come dovrebbe/potrebbe evolvere quando -invento- ho fatto i miei 40 anni di pigro e ora, a 75 anni, il lunghissimo termine sta diventando una scommessa?
Perché nella mia testa (e accolgo volentierissimo qualsiasi correzione) per il lungo e lunghissimo termine c'è il 100% azionario, dove massimizzo i rendimenti a svantaggio della volatilità del breve/medio termine, con la scommessa che il mercato sul lungo periodo sia sempre in crescita.
Con un pigro (correzioni sempre accette) sto invece cercando un miglior bilanciamento tra rendimento e stabilità, quindi non quanto siano cresciute le cifre allo scadere del lungo termine, ma che queste crescano con calma oscillando il meno possibile nel breve/medio termine. Forse sto mescolando l'idea del pigro con specifici portafogli pigri, ma la sensazione che ho è che la maggior parte di questi siano molto difensivi, che non mi pare una caratteristica da lunghissimo termine.
Dove sbaglio?
Ti dico quello che ho imparato in questi anni di studio, eventualmente mi smentiranno i più esperti. Io mi sono basato su queste assunzioni.Ti ringrazio come sempre per l'intervento, perché da te -come dalla maggior parte degli utenti di questo thread- ho imparato e sto imparando moltissimo.
Avrei solo una domanda in riferimento alla parte che ho quotato: cosa succede al pigro quando il lunghissimo termine scade? Come dovrebbe/potrebbe evolvere quando -invento- ho fatto i miei 40 anni di pigro e ora, a 75 anni, il lunghissimo termine sta diventando una scommessa?
Perché nella mia testa (e accolgo volentierissimo qualsiasi correzione) per il lungo e lunghissimo termine c'è il 100% azionario, dove massimizzo i rendimenti a svantaggio della volatilità del breve/medio termine, con la scommessa che il mercato sul lungo periodo sia sempre in crescita.
Con un pigro (correzioni sempre accette) sto invece cercando un miglior bilanciamento tra rendimento e stabilità, quindi non quanto siano cresciute le cifre allo scadere del lungo termine, ma che queste crescano con calma oscillando il meno possibile nel breve/medio termine. Forse sto mescolando l'idea del pigro con specifici portafogli pigri, ma la sensazione che ho è che la maggior parte di questi siano molto difensivi, che non mi pare una caratteristica da lunghissimo termine.
Dove sbaglio?
Quello che penso è semplice: non c'è da cambiare niente. Il pigro funzionerà sempre e, in media, funzionerà molto meglio di chi fa gestione attiva (di qualsiasi tipo) a parità di rischio. Se non funziona è perché i mercati vanno "male": se i mercati vanno male, vanno male per tutti e non soltanto per gli investitori pigri. I rendimenti li crea il mercato, non l'uomo.
L'errore che si continua a fare anche in questo thread, secondo me, è sempre il solito: concentrarsi sul breve e non sul lungo termine.
Aspettavo la tua visione che condivido perfettamente. trovandomi in una fase di costruzione del mio portafoglio pigro è inevitabile che la pressione del momento si fa sentire come le sirene di Ulisse. chiaramente non mettendo in discussione l’intera architettura ad ogni segnale ma alcune spigolature della struttura (vedi obbligazionario breve/lungo o una quota di tecnoloco world) ancora giacciono in un ipotetico limbo in attesa di elevarsi a definitiva scelta pigra o viceversa di essere abbandona una volta fugato ogni ragionevole dubbio. grazie per aver condiviso la tua solita e solida visione.
Quando scade l'orizzonte temporale... è perché ti servono i soldi giusto? A 75 anni ti servono tutti insieme? Non credo: arriverai a 75 anni con un portafoglio che è lì da 40 anni, che spero ti sia come minimo diventato 10x (poi dipende se è il risultato di un PIC, di un PAC o di entrambi), il cui controvalore è una certa cifra X. Probabilmente, inizierai a decumulare ogni anno in base a quanto ti serve per vivere o per integrare la pensione. Poi nel calcolo entrano altri fattori: eredi si/no, ecc.Ti ringrazio come sempre per l'intervento, perché da te -come dalla maggior parte degli utenti di questo thread- ho imparato e sto imparando moltissimo.
Avrei solo una domanda in riferimento alla parte che ho quotato: cosa succede al pigro quando il lunghissimo termine scade? Come dovrebbe/potrebbe evolvere quando -invento- ho fatto i miei 40 anni di pigro e ora, a 75 anni, il lunghissimo termine sta diventando una scommessa?
Un portafoglio pigro può benissimo essere 100% azionario. Ce ne sono diversi che sono così. Perché no, se uno è adatto a quel tipo di portafoglio. In questo senso, andrebbe tenuta sempre presente questa semplice tabella:Perché nella mia testa (e accolgo volentierissimo qualsiasi correzione) per il lungo e lunghissimo termine c'è il 100% azionario, dove massimizzo i rendimenti a svantaggio della volatilità del breve/medio termine, con la scommessa che il mercato sul lungo periodo sia sempre in crescita.
Come dicevo prima, no, non è così. Di portafoglio pigri ce ne sono tantissimi già preconfezionati e se ne possono creare altri a piacimento, basta che abbiano una logica dietro.Con un pigro (correzioni sempre accette) sto invece cercando un miglior bilanciamento tra rendimento e stabilità, quindi non quanto siano cresciute le cifre allo scadere del lungo termine, ma che queste crescano con calma oscillando il meno possibile nel breve/medio termine. Forse sto mescolando l'idea del pigro con specifici portafogli pigri, ma la sensazione che ho è che la maggior parte di questi siano molto difensivi, che non mi pare una caratteristica da lunghissimo termine.
Dove sbaglio?
L'investitore pigro ha un obiettivo di lungo termine e crea, da solo o con l'aiuto di qualcuno, il portafoglio più adatto a raggiungere quell'obiettivo (semplifico, ma ci sono un po' di passaggi da seguire, investire è un processo e non è mai semplicemente scegliere X strumenti finanziari). Questa fase iniziale è "attiva", è inevitabile che sia così perché si devono fare parecchie scelte, diverse delle quali soggettive. E' il momento più importante di un investimento e può/deve durare quanto serve, non bisogna forzare i tempi.
Una volta partiti, poi, è la noia a farla da padrone. Per un sacco di anni l'unica cosa attiva da fare sarà ribilanciare una volta all'anno (se non addirittura meno frequentemente) o, al limite, capire come investire eventuale nuova liquidità considerando il portafoglio che già si ha nel caso in cui arrivi un'eredità ecc (eventi "straordinari").
Sì è giusto quello che dici, anche nel breve si può investire "pigro" magari con un ETF obbligazinario a brevissimo. Però nel breve è giusto un parcheggio della liquidità, a meno di non prendersi rischi alti.@Dario! attento che risk parity è una metodologia specifica che vuole allocare ad ogni singola asset class lo stesso rischio, tipicamente utilizzando la leva. altrimenti per avere lo stesso rischio senza leva devi mettere un mucchio di bond e poche azioni.
i portafogli pigri cercano di fare bene in tutte le fasi economiche questo si.
Io non mi trovo d'accordo invece a dire che il portafoglio pigro sia solo un portafoglio di lungo periodo. Questo lascerebbe intendere che invece chi non ha il lungo periodo deve "accontentarsi" di qualche schifezza come CD o Btp valore guadagnando praticamente niente ovvero iniziare a fare ragionamenti "eh beh questo è caro e questo no" (ragionamenti che abbiamo visto essere comunque fallaci sia nel breve che nel lungo periodo). Il portafoglio pigro va bene sempre anche se si hanno 3 anni o 5 anni, è comunque migliore di tutte le altre strategie di investimento. Ci sono tanti portafogli che hanno massimo perso per due anni di fila e rendimenti attesi del 6-7%. certo ci vuole un po' più di attenzione a costruirli ma esistono e sono assolutamente da considerare. Che poi chi conosce realmente l'orizzonte temporale? magari quei soldi mi potrebbero servire (e quindi bene evitare portafoglio con anni e anni di Draw Down) ma anche no (l'orizzonte temporale si allunga) e continuare a macinare interessi composti.
Viceversa il tipo caratteriale "orsetto" troverà sempre una scusa per non investire dicendo che i soldi gli servono (tipicamente c'è solo l'1% di possibilità che realmente gli servano) e continuerà a rimandare e mettere polizze,cd e altri bond corti. Che poi è l'allocazione finanziaria dell'italiano medio che si è infatti impoverito grandemente, se avesse avuto un portafoglio pigro 60-40 oggi sarebbe più ricco di un amerikeno .
Può darsi che sia ottimista. Chi va dal breve in breve per me non sta investendo, sta cercando un minimo di remunerazione sulla sua liquidità proprio perché ha una paura fottuta bestiale di investire perché non tollera il segno meno.boh a me sembrano discorsi troppo professionali e/o professorali. Intanto diciamo che quello che vedo è tantissima gente che si inventa un orizzonte temporale breve ma in realtà il problema è che ha una paura fottuta bestiale di vedere il segno meno sul deposito titoli.
Esempio classico il forte risparmiatore, con evidente certezza di reddito che però se le inventa tutte per dire che i soldi gli possono servire. Imprevisti di ogni tipo possono arrivare all'orizzonte.
Il problema è che se penso a tutti gli imprevisti anche il meteorite che mi casca in testa o il terremoto (dove non ci sono mai stati terremoti) alla fine non investo più (cosa che vedo frequentissimamente). Quindi il tuo assunto caro Dedalo è che l'investitore o aspirante tale sia in grado di definire non dico con precisione ma con ragionevolezza il suo orizzonte temporale è quantomeno ottimista.
Con me qui sfondi porta aperta, mi sembra di averlo scritto in uno dei post precedenti. E' inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta.Allargate sto cavolo di orizzonte temporale e smettetela di ingannare voi stessi con presunti problemi che dovessero presentarsi. fate una specie di streching degli orizzonte temporale allenando ogni giorno la vostra tolleranza al segno meno (non al rischio si badi bene).
Su lazyportfolioetf.com le statistiche sono un po' peggiori. Vanno indietro addirittura di 97 anni se non sbaglio. Anche nei miei calcoli sono peggiori, soprattutto per l'investitore dell'area euro che usa strumenti in $.E poi prendiamo un portafoglio come il golden butterfly, da quando è possibile risalire (portfoliovisualizer.com dal 1977, curvo in euro dal 2007) non è mai stato sotto per più di 1 anno e 9 mesi. a me sembra che sia un rischio ragionevole che in due anni male che vada faccio pari e patta (ma rendimento medio storico è invece 9.5% !!)
Ci può stare, non sei certo pazzo.Certo se i soldi mi servono tra tre mesi al 99% allora non è da considerare ma già 2-3 anni io valuterei opportunità di portafoglio pigro. Poi magari sarò pazzo io eh!! ma i numeri non me li sono inventati.
Sono d'accordo. Però sono pochi gli investitori "allenati" da questo punto di vista. Per chi lo è, tutto può essere valido, perché sa gestire anche il caso sfortunato. Per un investitore "normale", credo serva maggiore prudenza, anche per questo io insisto nel lungo termine, perché per chi riesce a investire nel lungo termine le sorprese in teoria dovrebbero essere minori. Ma non è affatto facile, purtroppo.Insomma per me l'attitudine al rischio e alla perdita temporanea va anche allenata, questo rimane l'aspetto essenziale dell'investimento, io posso convincere e martellare quanto voglio di quanto faccia schifo il risparmio gestito e quanto sia bello investire pigramente, ma poi se come si scende del 10% arrivano gli attacchi di panico c'è poco da fare con statistiche di ogni tipo e rassicurazionni...
Si vedo non sapevo che facesse tutta la statistica anche lazyportfolioetfSu lazyportfolioetf.com le statistiche sono un po' peggiori. Vanno indietro addirittura di 97 anni se non sbaglio. Anche nei miei calcoli sono peggiori, soprattutto per l'investitore dell'area euro che usa strumenti in $.
Ma a parte questo, se uno vuole investire 2 anni con un Golden Butterfly è liberissimo di farlo, ci mancherebbe. Rimane che, sempre secondo me, sta parcheggiando per 2 anni la liquidità con la speranza di fare meglio di un conto deposito o di un ETF obbligazionario di brevissimo. Con un po' di rischio in più.