Portafoglio pigro, consistenza portafoglio e tranquillità (Vol XIII)

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Infatti, non a caso, gli unici anni con euro relativamente più forte (e tassi più alti) su USA e dollaro sono stati i primi anni dalla sua nascita fino al 2013-2014, cioè quando ancora ci si poteva illudere che potesse essere/diventare un valido competitor alla valuta rifugio per eccellenza... ma poi purtroppo si è capito l'andazzo vero e tutti i limiti di una UE tenuta insieme solo con lo scotch e che di "unione" ha ben poco, ed ecco che certi livelli non si sono più visti manco col binocolo da ormai 9 anni consecutivi :rolleyes:
Quindi almeno 12 anni... Mi sarebbe piaciuto leggere sull'hedging come inutilità nel 2012...
 
Dei "se" son piene le fosse. Insomma, una copertura che diventa essa stessa scommessa mi pare un po' un controsenso.

Certo che e' un rischio, ma non e' nemmeno un obbligo: se lo si teme, uno puo' sempre investire solo in euro, direttamente in euro.

La copertura è la protezione da una scommessa: quando assicuri la macchina contro gli eventi naturali, stai facendo una scommessa sperando di trovarti la macchina alluvionata così hai pagato per qualcosa?? Siamo li...

Per il resto, il discorso è semplice ed affrontato più e più volte anche direttamente dai gestori con studi e whitepapers. Sull'azionario, la protezione valutaria può essere trascurabile, in primis perchè il rendimento atteso è più alto dell'oscillazione valutaria, ed anche perchè l'azione per sua natura è il valore di qualcosa espresso in valuta corrente. Per cui il cambio influisce poco sul valore effettivo.
Sull'obbligazionario, le oscillazioni valutarie sono al contrario molto influenti rispetto al rendimento atteso.

The FX Dilemma: An Introduction to Hedging Currency Risk in Bond Portfolios
 
La copertura è la protezione da una scommessa: quando assicuri la macchina contro gli eventi naturali, stai facendo una scommessa sperando di trovarti la macchina alluvionata così hai pagato per qualcosa?? Siamo li...

Infatti personalmente non assicurerei mai la macchina contro gli eventi naturali. Se devo vivere anche con questa ansia, piuttosto, mi prendo una carretta che se mi si alluviona o mi si grandina non mi crea stress (e risparmio due volte).
Poi, assicurare contro le alluvioni, in un paese dove non piove piu' da dieci anni puo' non essere il massimo dell'efficienza...
Forse e' il caso di fare qualche considerazione sul clima.
E comunque la cosa puo' essere letta all'inverso: ovvero pago l'hedging nella speranza che lui ripaghi me.
E credo che la speranza non sia un atteggiamento che porti molto lontano, in finanza.
 
Infatti personalmente non assicurerei mai la macchina contro gli eventi naturali. Se devo vivere anche con questa ansia, piuttosto, mi prendo una carretta che se mi si alluviona o mi si grandina non mi crea stress (e risparmio due volte).
Poi, assicurare contro le alluvioni, in un paese dove non piove piu' da dieci anni puo' non essere il massimo dell'efficienza...
Forse e' il caso di fare qualche considerazione sul clima.
Va bene dire che l'hedging è una specie di assicurazione (lo scrivo spesso anche io), ma scendere ancora di più nello specifico significa forzare le similitudine tra due fenomeni che sono molti diversi.
La probabilità che l'andamento del tasso di cambio:
  • Influenzi negativamente il rendimento: è del 50% circa. Testa o croce.
  • Influenzi negativamente la volatilità: è il 100% per il cash. E' prossima al 100% per le obbligazioni governative dei paesi sviluppati e, in generale, per le obbligazioni meno volatili. E' meno alta per gli strumenti finanziari più volatili (mercato azionario, bond high yield, emergenti, corporate) ma quasi certamente superiore al 50%.
La probabilità che la macchina venga danneggiata da un evento naturale è infinitamente più bassa.

Poi ci sono molte altre differenze (repetita iuvant): se l'evento assicurato non si verifica, l'oggetto assicurato mantiene il suo valore. Nel caso degli investimenti e del rischio di cambio, il rendimento può salire grazie al movimento favorevole dei tassi di cambio. Il premio di assicurazione è sempre un costo per macchine, case, salute, ecc., mentre può essere un "guadagno" nel caso dell'hedging.
Ancora, i tassi di cambio si potrebbero muovere a sfavore ma per piccole differenze, ma il costo dell'hedging potrebbe essere superiore al beneficio (e viceversa).

E la differenza che quasi nessuno osserva, ma è importante proprio per chi è meno esperto: anche se accade che il tasso di cambio si muova a favore dell'investitore dell'area euro che non ha hedgiato, chi ha hedgiato ha comunque abbassato la volatilità dell'investimento (che come scrivevo sopra, è la regola nell'obbligazionario meno volatile, quello che si usa per abbassare la volatilità del portafoglio).

L'eventuale minor rendimento non è un problema per chi hedgia, perché il suo scopo era abbassare la volatilità del portafoglio. Questa cosa è normale quando si usa l'obbligazionario per mitigare la volatilità dell'azionario, perché non dovrebbe esserlo quando si usa l'obbligazionario hedgiato rispetto a quello non hedgiato?

E comunque la cosa puo' essere letta all'inverso: ovvero pago l'hedging nella speranza che lui ripaghi me.
Se uno ha capito veramente come funziona il rischio di cambio, non "spera" assolutamente nulla nei confronti del rendimento.

E' esattamente l'opposto. La speranza è in chi non hedgia, in chi si assume il rischio di cambio, semmai, perché spera che il rendimento in valuta locale sia più alto, grazie all'andamento del tasso di cambio, rispetto al rendimento in valuta estera. Spera che il tasso di cambio si muova in suo favore e possa fargli guadagnare di più.

Chi hedgia non spera nulla: vuole assicurarsi che il rendimento in valuta locale sia uguale al rendimento in valuta estera. Vuole eguagliare in euro, ad esempio, il rendimento in dollari di un investimento obbligazionario: non vuole né aumentarlo, né diminuirlo (fatto salvo il costo dell'hedging, di cui è consapevole e che è disposto a pagare).

E' chi non hedgia, quindi, che spera nel colpaccio: i bond americani danno il 5%? Io investo in un ETF in USD non hedgiato e spero che quel 5% mi diventi più alto grazie all'andamento per me favorevole dei tassi di cambio. Rischio e spero che le cose vadano bene.

Anche sulla volatilità, chi hedgia non spera: è certo di non aumentarla sugli investimenti poco volatiliti, ed ha le probabilità largamente in suo favore anche su quelli volatili.
E credo che la speranza non sia un atteggiamento che porti molto lontano, in finanza.
Sono d'accordo, ma vallo a dire a chi si assume il rischio di cambio in modo poco consapevole. Perché chi l'ha capito davvero, sa benissimo che non coprendosi spera di guadagnare di più del rendimento di mercato grazie al boost del cambio. E va benissimo, come va benissimo mitigare il rischio di cambio con l'hedging o limitandosi a investire nell'area euro. Se c'è consapevolezza, va bene tutto.

Quello che è pericoloso è rischiare senza capire il tipo di rischio che ci sta assumendo. Purtroppo, verrà il momento che in tanti lo scopriranno a proprie spese.
 
Vorrei iniziare ad inserire nel mio portafoglio anche il Nasdaq.
Ho messo gli occhi sul ANAU di Axa (IE000QDFFK00).
TER dello 0,14%, quote da 12€ e replica fisica totale.
Per i più esperti, è tutto oro quello che luccica oppure c'è "la fregatura"?

AXA IM Nasdaq 100 UCITS ETF USD Acc

Grazie
Mi auto rispondo
ANAU 2.png


3% quando compri (mercato primario) e 0% quando vendi (mercato secondario) in pratica.
Poca chiarezza comunque...

A fronte di questo, mi sono buttato sul Xtrackers XNAS (IE00BMFKG444) con un TER 0.2% e un NAV ancora facilmente gestibile di 32€.
Gli altri a replica fisica (Invesco e iShares) erano troppo grandi per un Pac.
Grandezza fondo: 400 milioni
 
Poi ci sono molte altre differenze (repetita iuvant): se l'evento assicurato non si verifica, l'oggetto assicurato mantiene il suo valore. Nel caso degli investimenti e del rischio di cambio, il rendimento può salire grazie al movimento favorevole dei tassi di cambio. Il premio di assicurazione è sempre un costo per macchine, case, salute, ecc., mentre può essere un "guadagno" nel caso dell'hedging.

E' la stessa cosa: l'asset hedgiato mantiene il valore meno il costo di hedging, il bene assicurato mantiene il valore meno il costo sostenuto per assicurarlo (sempre soldi miei che escono sono, i vasi comunicanti...)
E ancora, anche l'assicurazione sui beni puo' diventare un guadagno: se ho la kasko e striscio la fiancata dell'auto ho "guadagnato" di piu' di chi non ce l'ha, che invece deve ripararla a sue spese.
Se non succede nulla, ho pagato e ho quindi perso valore complessivo. Se succede qualcosa ho pagato, ma meno del danno, quindi ho guadagnato valore complessivo.

Ancora, i tassi di cambio si potrebbero muovere a sfavore ma per piccole differenze, ma il costo dell'hedging potrebbe essere superiore al beneficio (e viceversa).

E la differenza che quasi nessuno osserva, ma è importante proprio per chi è meno esperto: anche se accade che il tasso di cambio si muova a favore dell'investitore dell'area euro che non ha hedgiato, chi ha hedgiato ha comunque abbassato la volatilità dell'investimento

In questo caso ha semplicemente abbassato la volatilita' tosando il rendimento.

L'eventuale minor rendimento non è un problema per chi hedgia, perché il suo scopo era abbassare la volatilità del portafoglio. Questa cosa è normale quando si usa l'obbligazionario per mitigare la volatilità dell'azionario, perché non dovrebbe esserlo quando si usa l'obbligazionario hedgiato rispetto a quello non hedgiato?

Discorso in parte condivisibile con l'obbligazionario.
Con l'azionario non ha molto senso: se compro azioni di una azienda estera in cui credo non lo faccio certo per speculare sul cambio, insomma e' l'ultimo dei problemi.

Se uno ha capito veramente come funziona il rischio di cambio, non "spera" assolutamente nulla nei confronti del rendimento.

E' esattamente l'opposto. La speranza è in chi non hedgia, in chi si assume il rischio di cambio, semmai, perché spera che il rendimento in valuta locale sia più alto, grazie all'andamento del tasso di cambio, rispetto al rendimento in valuta estera. Spera che il tasso di cambio si muova in suo favore e possa fargli guadagnare di più.

Chi hedgia non spera nulla: vuole assicurarsi che il rendimento in valuta locale sia uguale al rendimento in valuta estera. Vuole eguagliare in euro, ad esempio, il rendimento in dollari di un investimento obbligazionario: non vuole né aumentarlo, né diminuirlo

E questo che mi fa automaticamente dire: se vuoi speculare/guadagnare sul costo del denaro (questo e' l'obbligazionario, in fondo), perche' farlo su una valuta estera? Fallo direttamente sulla tua valuta.
Se all'estero te lo pagano di piu', ma poi gli devi lasciare sul piatto il differenziale a copertura, che senso ha?
A parita' di rischio emittente, si intende.
 
E' la stessa cosa: l'asset hedgiato mantiene il valore meno il costo di hedging, il bene assicurato mantiene il valore meno il costo sostenuto per assicurarlo (sempre soldi miei che escono sono, i vasi comunicanti...)
A differenza di un'assicurazione "classica", non sempre è un costo.
E ancora, anche l'assicurazione sui beni puo' diventare un guadagno: se ho la kasko e striscio la fiancata dell'auto ho "guadagnato" di piu' di chi non ce l'ha, che invece deve ripararla a sue spese.
Non è un guadagno, sei rimasto quello di prima (hai guadagnato il rendimento di mercato). Perde quello che ha dovuto pagare la sua fiancata. Poi vabbè, guadagno invece di non perdo può essere interpretato nello stesso modo, ma non vedo l'utilità in questo tipo di similitudini forzate.
Se non succede nulla, ho pagato e ho quindi perso valore complessivo. Se succede qualcosa ho pagato, ma meno del danno, quindi ho guadagnato valore complessivo.



In questo caso ha semplicemente abbassato la volatilita' tosando il rendimento.
No, la volatilità la abbassi a prescindere dal rendimento. E' qualcosa che ti rimane indipendentemente dal rendimento e che può, da sola, valere il "prezzo del biglietto" (costo dell'hedging).
Discorso in parte condivisibile con l'obbligazionario.
Con l'azionario non ha molto senso: se compro azioni di una azienda estera in cui credo non lo faccio certo per speculare sul cambio, insomma e' l'ultimo dei problemi.
Infatti, non è il motivo principale per cui si usa l'hedging. Ma rimane il fatto che la maggior parte del tempo la volatilità dell'azionario con cambio aperto aumenta.
E questo che mi fa automaticamente dire: se vuoi speculare/guadagnare sul costo del denaro (questo e' l'obbligazionario, in fondo), perche' farlo su una valuta estera? Fallo direttamente sulla tua valuta.
Se all'estero te lo pagano di piu', ma poi gli devi lasciare sul piatto il differenziale a copertura, che senso ha?
A parita' di rischio emittente, si intende.
Perché diversifichi. Un conto è investire una buona percentuale del tuo capitale sull'obbligazionario dell'area euro. Un altro, investirla sull'obbligazionario globale. A chi non interessa la diversificazione sull'obbligazionario, l'area euro è più che sufficiente.
 
Mi auto rispondoVedi l'allegato 2942773

3% quando compri (mercato primario) e 0% quando vendi (mercato secondario) in pratica.
Poca chiarezza comunque...

A fronte di questo, mi sono buttato sul Xtrackers XNAS (IE00BMFKG444) con un TER 0.2% e un NAV ancora facilmente gestibile di 32€.
Gli altri a replica fisica (Invesco e iShares) erano troppo grandi per un Pac.
Grandezza fondo: 400 milioni
Temo sia tu ad avere poca chiarezza… in quanto retail tu compri sul secondario! Il mercato primario è quello degli “Authorized participants” e dubito fortemente tu ne faccia parte

https://www.blackrock.com/au/intermediaries/ishares/authorized-participants-and-market-makers
 
Ultima modifica di un moderatore:
E' chi non hedgia, quindi, che spera nel colpaccio: i bond americani danno il 5%? Io investo in un ETF in USD non hedgiato e spero che quel 5% mi diventi più alto grazie all'andamento per me favorevole dei tassi di cambio. Rischio e spero che le cose vadano bene.
Grazie della spiegazione.
Infatti, non è il motivo principale per cui si usa l'hedging. Ma rimane il fatto che la maggior parte del tempo la volatilità dell'azionario con cambio aperto aumenta.
Ho letto con interesse tutti gli interventi. La morale che mi sono portato a casa è che per un obbligazionario extra Euro userei senz'altro l'hedged, anche a costo di perdermi parte del guadagno.

Ma riguardo gli azionari mondo, non ho capito se alla fine il consiglio è quello di usare hedged o usare hedged per metà, o non usarli affatto.
 
l'hedge non è un'assicurazione ma una copertura
per quanto sottile possa sembrare questa differenza è invece sostanziale.
Infatti se mi casca un tocco di grandine sulla macchina o ammazzo qualcuno sulle strisce non esiste alcuna probabilità che ci possa guadagnare, posso solo perdere. e posso perdere una montagna di soldi. è quindi assolutamente sensato pagare un piccolo premio per evitare una sciagura per quanto poco probabile (se non fosse poco probabile il premio sarebbe viceversa gigante).

Viceversa col cambio posso sia guadagnare che perdere

sia il termine "assicurazione" che "rischio" sono quindi usati in modo sbagliato perchè fanno intendere che siano una cosa buona la prima e cattiva la seconda , con una impostazione (a mio modo di vedere) che va bene per il sottoscrittore di polizze ramo I a capitale garantito ma mal si adatta a investitore pigro con portafoglio prevalentamente azionario con ampia esposizione sui mercati.

Non esiste nessun rischio e nessuna assicurazione ma una variabile che volendo si può anestetizzare o meno.

per il resto nn mi ripeto visto che ho più volte espresso la mia perplessita verso l'hedge soprattutto euro vs usd

la mia opinione resta sempre la stessa: il portafoglio va visto tutto insieme e la variabilità del portafoglio va vista tutto insieme. quindi l'investitore che ha un orizzonte temporale limitato o una bassa propensione al rischio dovrebbe ridurre la variabilità del risultato finale facendo sì che il rendimento medio atteso abbia una distribuzione di probabilità il più possibile ridotta, in questo cercando di massimizzare comunque il rendimento. siccome le variabilità di portafoglio sono le medie geometriche dei singoli asset (più le vari ecovarianze incrociate, ma per ora lasciamole da parte) questo significherà ridurre gli asset più variabili e quindi in primis andare a ridurre la parte azionaria (come avremo scritto centinaia di volte). Ad esempio in un portafoglio 60-40 con varianza di circa 7 per i bond e 14 per un azionario mondo il contributo dei bond alla variabilità è appena un 20% mentre l'azionario conta per l'80%.
 
Ultima modifica:
Grazie della spiegazione.

Ho letto con interesse tutti gli interventi. La morale che mi sono portato a casa è che per un obbligazionario extra Euro userei senz'altro l'hedged, anche a costo di perdermi parte del guadagno.

Ma riguardo gli azionari mondo, non ho capito se alla fine il consiglio è quello di usare hedged o usare hedged per metà, o non usarli affatto.
Da parte mia, una volta capito il rischio di cambio sull'azionario il consiglio è quello di scegliere la strada che fa stare più tranquillo l'investitore. Tutte e tre le tue ipotesi sono corrette se si allineano alle preferenze di chi investe. Anche perché soltanto a posteriori si potrà valutare quale sarebbe stata la scelta migliore, cosa che non servirà più a niente se non a soddisfare una curiosità.
 
l'hedge non è un'assicurazione ma una copertura
per quanto sottile possa sembrare questa differenza è invece sostanziale.
Infatti se mi casca un tocco di grandine sulla macchina o ammazzo qualcuno sulle strisce non esiste alcuna probabilità che ci possa guadagnare, posso solo perdere. e posso perdere una montagna di soldi. è quindi assolutamente sensato pagare un piccolo premio per evitare una sciagura per quanto poco probabile (se non fosse poco probabile il premio sarebbe viceversa gigante).

Viceversa col cambio posso sia guadagnare che perdere

sia il termine "assicurazione" che "rischio" sono quindi usati in modo sbagliato perchè fanno intendere che siano una cosa buona la prima e cattiva la seconda , con una impostazione (a mio modo di vedere) che va bene per il sottoscrittore di polizze ramo I a capitale garantito ma mal si adatta a investitore pigro con portafoglio prevalentamente azionario con ampia esposizione sui mercati.

Non esiste nessun rischio e nessuna assicurazione ma una variabile che volendo si può anestetizzare o meno.

per il resto nn mi ripeto visto che ho più volte espresso la mia perplessita verso l'hedge soprattutto euro vs usd
Vabbè, andiamo a dirlo a tutti questi testoni che da secoli parlano di "rischio di cambio" (Exchange Rate risk) a vanvera.

Riscriviamo la finanza, che noi la sappiamo meglio.
 
dovresti chiederti perchè ti stai facendo bruciare il rendimento mettendo i soldi in una gestione patrimoniale a tassazione annuale per essere investito 100% azionario quando ti basterebbe un unico etf.

Inoltre scrivi "...preferisco farmi assistere da qualcuno che fà questo di lavoro, che ci studia ed ha i mezzi per quanto meno capire l'andamento del mercato..."

Ti suggerisco questo sito

SPIVA | S&P Dow Jones Indices

Ciao
Ritornando sulla questione , non per difendere il mio "progetto euclidea" , anzi tutt'altro peer provare a vedere nuovi punti di vista, ritorno su queste due considerazioni che mi sono tornate in mente ieri sera quando ho confrontato il rendimento del mio PAC Euclidea con il LS 80/20 che riporto di seguito :
2021 : LS +20,75% ; EU +13,20% (ho aperto a fine aprile quindi quasi 5 mesi in meno rispetto al LS)
2022: LS -13% ; EU -9,15%
2023 YTD :
LS +8,35% ; EU +8,37%
2023 3 Mesi
: +0,70% ; EU +1,18%
Il metodo di calcolo del rendimento di Euclidea che ho preso in considerazione è il MW che tiene conto dei costi di gestione di Euclidea (quindi anche il costo della transazione di acquisto mensile dato che è un pac ed il costo della consulenza).
Il LS è al lordo di queste commissioni (comm.acquisto quote mensili).


Quindi, almeno in questi quasi 3 anni, nei momenti di GAIN Euclidea segue abbastanza fedelmente il LS (o viceversa) , mentre nei momenti di LOSS (solo 1 volta a dire il vero) Euclidea si è comportata molto meglio (quasi 4 punti percentuali o più se consideriamo che il rendimento del LS NON tiene conto delle spese).
E' pur vero che il primo anno su quel 13% fatto ci ho pagato le tasse che non ho potuto compensare con il LOSS del 2022 (ma che si spera compensare già quest'anno :yes:)...
 
No, la volatilità la abbassi a prescindere dal rendimento. E' qualcosa che ti rimane indipendentemente dal rendimento e che può, da sola, valere il "prezzo del biglietto" (costo dell'hedging).

Qua ho molte perplessita'.
In un asset non hedgiato (e ipotizzando un hedging perfetto, cosa che non sempre e', ma va bene) abbiamo due variabili: la volatilita' del sottostante e la volatilita' del cambio. Ora, non e' scritto da nessuna parte che le due cose siano in sincrono. Possono benissimo essere addirittura in controfase (una sorta di autohedge, come spesso accade con certi HY), o comunque liberamente decorrelate.
L'hedging, in teoria, elimina una delle due variabili. Ma questo non necessariamente significa abbassare sempre e comunque la volatilita' totale. Che poi e' quella che ci interessa a fini pratici, e non accademici.

anche se accade che il tasso di cambio si muova a favore dell'investitore dell'area euro che non ha hedgiato, chi ha hedgiato ha comunque abbassato la volatilità dell'investimento

Io ho scritto:
In questo caso ha semplicemente abbassato la volatilita' tosando il rendimento.
Chi non ha hedgiato si e' preso un guadagno ulteriore dato dal cambio favorevole. Chi ha hedgiato quel surplus l'ha perso.
Abbiamo capito che ha abbassato la volatilita', ma ha pagato (in termini di mancato guadagno, che e' la stessa cosa) per questo.
Ovviamente in caso contrario le cose sarebbero andate all'inverso.

Perché diversifichi. Un conto è investire una buona percentuale del tuo capitale sull'obbligazionario dell'area euro. Un altro, investirla sull'obbligazionario globale. A chi non interessa la diversificazione sull'obbligazionario, l'area euro è più che sufficiente.

Anche in questo caso, ho i miei dubbi. Se voglio diversificare, non e' piu' logico prendere direttamente gli asset in valuta originaria (in questo caso usd ed euro)?
L'hedging, in quel caso, lo fara' il mio ribilanciamento, tra le valute in cui investo. E credo sarebbe anche piu' efficiente.
Scende la quota in usd e sale quella euro? Vendo la seconda e compro la prima. Lo stesso al contrario, mantentendo le proporzioni.
E lo posso fare secondo le due variabili di cui sopra, sia sulla volatilita' del sottostante che su quella della valuta, indipendentemente o all'unisono.
L'unico handicap, se cosi' vogliamo definirlo, e' che questo modo di operare non e' molto pigro...
E ovviamente funziona bene con orizzonti temporali che non sempre si hanno a disposizione.
 
Qua ho molte perplessita'.
In un asset non hedgiato (e ipotizzando un hedging perfetto, cosa che non sempre e', ma va bene) abbiamo due variabili: la volatilita' del sottostante e la volatilita' del cambio. Ora, non e' scritto da nessuna parte che le due cose siano in sincrono. Possono benissimo essere addirittura in controfase (una sorta di autohedge, come spesso accade con certi HY), o comunque liberamente decorrelate.
L'hedging, in teoria, elimina una delle due variabili. Ma questo non necessariamente significa abbassare sempre e comunque la volatilita' totale. Che poi e' quella che ci interessa a fini pratici, e non accademici.
Esatto, entra in gioco la covarianza tra il rendimento del tasso di cambio e quella dell'investimento in valuta estera. Se l'investimento in valuta è poco volatile (governativi paesi sviluppati, ad esempio), la volatilità in valuta locale sarà più alta il 100% delle volte o quasi. Se è molto volatile, questa percentuale scende ma rimane (almeno nei miei test) largamente superiore al 50%.
Tra non molto uscirà una mia nuova pubblicazione che tratterà anche questo argomento.
Io ho scritto:
In questo caso ha semplicemente abbassato la volatilita' tosando il rendimento.
Chi non ha hedgiato si e' preso un guadagno ulteriore dato dal cambio favorevole. Chi ha hedgiato quel surplus l'ha perso.
Abbiamo capito che ha abbassato la volatilita', ma ha pagato (in termini di mancato guadagno, che e' la stessa cosa) per questo.
Ovviamente in caso contrario le cose sarebbero andate all'inverso.
Sì certo. Perché quello era il suo obiettivo: abbassare (o non alzare) la volatilità del suo portafoglio. D'altra parte, perché inseriamo obbligazionario nei portafogli, se non abbassarne la volatilità?
Se non fosse così investiremmo tutti 100% azionario (che è l'asset col rendimento atteso più alto, escludendo roba complessa o derivati)
Anche in questo caso, ho i miei dubbi. Se voglio diversificare, non e' piu' logico prendere direttamente gli asset in valuta originaria (in questo caso usd ed euro)?
Sì ma torni molto probabilmente ad aumentare la volatilità del portafoglio. Non solo quella, in realtà: anche altre misure di rischio peggiorano (max drawdown, recovery period, ecc.).
L'hedging, in quel caso, lo fara' il mio ribilanciamento, tra le valute in cui investo. E credo sarebbe anche piu' efficiente.
Scende la quota in usd e sale quella euro? Vendo la seconda e compro la prima. Lo stesso al contrario, mantentendo le proporzioni.
E lo posso fare secondo le due variabili di cui sopra, sia sulla volatilita' del sottostante che su quella della valuta, indipendentemente o all'unisono.
Ho testato un po' questa strategia, di cui avevamo discusso in passato. Le misure di rischio non sono migliorate se non marginalmente (altra cosa potrebbe essere l'impatto sul rendimento).
L'unico handicap, se cosi' vogliamo definirlo, e' che questo modo di operare non e' molto pigro...
E ovviamente funziona bene con orizzonti temporali che non sempre si hanno a disposizione.
Anche questo è vero, diventa una gestione un po' troppo attiva, anche se puoi ribilanciare tutto insieme una volta all'anno o quando hai stabilito di fare i ribilanciamenti "classici".
 
Ritornando sulla questione , non per difendere il mio "progetto euclidea" , anzi tutt'altro peer provare a vedere nuovi punti di vista, ritorno su queste due considerazioni che mi sono tornate in mente ieri sera quando ho confrontato il rendimento del mio PAC Euclidea con il LS 80/20 che riporto di seguito :
2021 : LS +20,75% ; EU +13,20% (ho aperto a fine aprile quindi quasi 5 mesi in meno rispetto al LS)
2022: LS -13% ; EU -9,15%
2023 YTD :
LS +8,35% ; EU +8,37%
2023 3 Mesi
: +0,70% ; EU +1,18%
Il metodo di calcolo del rendimento di Euclidea che ho preso in considerazione è il MW che tiene conto dei costi di gestione di Euclidea (quindi anche il costo della transazione di acquisto mensile dato che è un pac ed il costo della consulenza).
Il LS è al lordo di queste commissioni (comm.acquisto quote mensili).


Quindi, almeno in questi quasi 3 anni, nei momenti di GAIN Euclidea segue abbastanza fedelmente il LS (o viceversa) , mentre nei momenti di LOSS (solo 1 volta a dire il vero) Euclidea si è comportata molto meglio (quasi 4 punti percentuali o più se consideriamo che il rendimento del LS NON tiene conto delle spese).
E' pur vero che il primo anno su quel 13% fatto ci ho pagato le tasse che non ho potuto compensare con il LOSS del 2022 (ma che si spera compensare già quest'anno :yes:)...
Ma hai confrontato un PAC con un altro PAC o con un PIC sul LS?
 
Quando ho impostato la mia strategia di investimento e ho scelto di conseguenza i prodotti, ho ritenuto che Il ruolo fondamentale del mio portafoglio diversificato di obbligazioni IG, non fosse finalizzato alla ricerca del massimo rendimento, perché questa missione sarebbe stata svolta dalla mia componente azionaria.

In effetti molti studi accademici hanno dimostrato che obbligazioni con buon rating hanno garantito nel medio e lungo termine stabilità nei periodi in cui le asset class più volatili, come le azioni, scendevano e la copertura valutaria ha aiutato a svolgere questa funzione.


Fonte Vanguard:
Screenshot 2023-10-12 alle 08.21.40.png



Sinceramente per l'obiettivo che mi sono prefissato, qualora subissi tra x anni effettivamente un'erosione dei rendimento totale a causa del costo di copertura, me ne farei una ragione è stato il prezzo da pagare per godere dei vantaggi di una buona diversificazione, mantenendo un approccio lazy.
Se invece il rendimento sarà migliore, allora oltre alla corretta (dal mio punto di vista) gestione prudente di un asset obbligazionario diversificato con la copertura, si sarò aggiunta anche la fortuna :D
 

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