Dedalo Invest
Consulenza a tariffa oraria
- Registrato
- 29/5/19
- Messaggi
- 2.526
- Punti reazioni
- 1.813
Visto che gli indici finanziari sono un concetto fondamentale nell'approccio di investimento lazy, ne approfitto per pubblicare questo post (disclaimer: pubblicizza un mio prossimo articolo).
Il testo seguente proviene dalla quinta sezione dell’articolo che uscirà lunedì intitolato “Nascita ed evoluzione degli indici di mercato”. Sarà il primo di una serie di almeno tre contributi: i successivi tratteranno delle diverse modalità di ponderazione degli indici e dell'importanza del Total Return vs Price Return.
5. GLI INDICI OBBLIGAZIONARI E LE LORO DIFFICOLTÀ INTRINSECHE
Nel vasto universo degli indici di investimento, quelli obbligazionari rappresentano una categoria particolarmente complessa.
A differenza del mercato azionario, noto per la sua trasparenza e facilità di accesso, il mercato obbligazionario opera attraverso una vasta e frammentata rete di scambi, molti dei quali over-the-counter (OTC).
Questa struttura rende difficile l'accesso a informazioni precise e aggiornate sulle quotazioni e i volumi di scambio, complicando significativamente la costruzione di indici che riflettano fedelmente le reali condizioni di mercato.
Il mercato delle obbligazioni è estremamente diversificato, con un'ampia gamma di titoli che vanno da quelli governativi a quelli societari e da debiti a breve termine a obbligazioni a lungo termine con strutture di pagamento complesse.
Ogni categoria di obbligazioni presenta specifiche caratteristiche di rischio e rendimento, il che rende particolarmente ardua la creazione di un indice obbligazionario unificato e rappresentativo.
A differenza degli indici azionari, tipicamente ponderati per capitalizzazione di mercato, l’applicazione di questo principio agli indici obbligazionari potrebbe portare a risultati controintuitivi, come una maggiore ponderazione per gli emittenti più indebitati.
Questa problematica ha spinto gli sviluppatori di indici a cercare metodi alternativi di ponderazione, come quelli basati sulla liquidità o sul rating del credito, in modo da rappresentare più accuratamente il profilo di rischio degli indici obbligazionari.
Una sfida particolare nella costruzione di indici obbligazionari è la gestione delle scadenze dei titoli. Le obbligazioni hanno date di scadenza predeterminate, a differenza delle azioni che, in teoria, possono esistere a tempo indeterminato.
Gli indici devono quindi gestire continuamente il turnover dei titoli per mantenere una rappresentazione fedele e attuale del mercato, evitando distorsioni causate da titoli in scadenza o da nuove emissioni.
Infine, gli indici obbligazionari sono particolarmente sensibili alle variazioni dei tassi di interesse e alle politiche monetarie delle banche centrali, che possono avere un impatto importante sul valore delle obbligazioni e, di conseguenza, sulla performance degli indici.
Creare indici capaci di adattarsi a queste dinamiche, pur mantenendo coerenza e rilevanza, rappresenta una sfida continua per gli sviluppatori di indici.
Nonostante le loro intrinseche difficoltà, gli indici obbligazionari sono strumenti vitali per gli investitori interessati al mercato del reddito fisso.
Il testo seguente proviene dalla quinta sezione dell’articolo che uscirà lunedì intitolato “Nascita ed evoluzione degli indici di mercato”. Sarà il primo di una serie di almeno tre contributi: i successivi tratteranno delle diverse modalità di ponderazione degli indici e dell'importanza del Total Return vs Price Return.
5. GLI INDICI OBBLIGAZIONARI E LE LORO DIFFICOLTÀ INTRINSECHE
Nel vasto universo degli indici di investimento, quelli obbligazionari rappresentano una categoria particolarmente complessa.
A differenza del mercato azionario, noto per la sua trasparenza e facilità di accesso, il mercato obbligazionario opera attraverso una vasta e frammentata rete di scambi, molti dei quali over-the-counter (OTC).
Questa struttura rende difficile l'accesso a informazioni precise e aggiornate sulle quotazioni e i volumi di scambio, complicando significativamente la costruzione di indici che riflettano fedelmente le reali condizioni di mercato.
Il mercato delle obbligazioni è estremamente diversificato, con un'ampia gamma di titoli che vanno da quelli governativi a quelli societari e da debiti a breve termine a obbligazioni a lungo termine con strutture di pagamento complesse.
Ogni categoria di obbligazioni presenta specifiche caratteristiche di rischio e rendimento, il che rende particolarmente ardua la creazione di un indice obbligazionario unificato e rappresentativo.
A differenza degli indici azionari, tipicamente ponderati per capitalizzazione di mercato, l’applicazione di questo principio agli indici obbligazionari potrebbe portare a risultati controintuitivi, come una maggiore ponderazione per gli emittenti più indebitati.
Questa problematica ha spinto gli sviluppatori di indici a cercare metodi alternativi di ponderazione, come quelli basati sulla liquidità o sul rating del credito, in modo da rappresentare più accuratamente il profilo di rischio degli indici obbligazionari.
Una sfida particolare nella costruzione di indici obbligazionari è la gestione delle scadenze dei titoli. Le obbligazioni hanno date di scadenza predeterminate, a differenza delle azioni che, in teoria, possono esistere a tempo indeterminato.
Gli indici devono quindi gestire continuamente il turnover dei titoli per mantenere una rappresentazione fedele e attuale del mercato, evitando distorsioni causate da titoli in scadenza o da nuove emissioni.
Infine, gli indici obbligazionari sono particolarmente sensibili alle variazioni dei tassi di interesse e alle politiche monetarie delle banche centrali, che possono avere un impatto importante sul valore delle obbligazioni e, di conseguenza, sulla performance degli indici.
Creare indici capaci di adattarsi a queste dinamiche, pur mantenendo coerenza e rilevanza, rappresenta una sfida continua per gli sviluppatori di indici.
Nonostante le loro intrinseche difficoltà, gli indici obbligazionari sono strumenti vitali per gli investitori interessati al mercato del reddito fisso.