Portafoglio pigro, consistenza portafoglio e tranquillità (Vol XIV)

Come fondo di emergenza, in alternativa o insieme al cd, cosa ne pensate di xeon e c3m?
Xeon è al 93% tassazione white list, 0,1% di TER, attualmente rende 3,8% lordo all'anno, è molto liquido ma è a replica sintetica purtroppo.
C3m rende qualcosa di meno, ter 0,15, 99% white list, è a replica fisica ma è poco liquido.

Fondo d'emergenza con replica sintetica è troppo rischioso per me, XEON è legato a Deutsche Bank, cosa si rischia in caso di problemi della banca?
 
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Il conto deposito con la banca è un rischio paragonabile al rischio di controparte di un etf a replica sintetica?
Correggetemi se sbaglio:
1. Ho cd in banca, la banca fallisce, perdo i soldi che però sono garantiti e quindi li rivedrò.
2. Ho xeon, deutsche bank fallisce, cosa succede? Xtrackers trova un altro garante?
 
Tutto vero.
Ma consentimi, uno che ha continuato a comprare quote, ligio alla regola di un PAC, durante il recente periodo di tassi negativi, con un LS si dava letteralmente la zappa sui piedi, su questo non ci sono santi. Ne' poteva dire di non sapere, di stare comprando (parti di) quote di un asset che rendeva zero e che sarebbe matematicamente crollato.
Eppure, anche allora, e io c'ero, esisteva chi osannava le virtu' degli LS.
Invece con i due asset, azionario e obbligazionario, sdoppiati e ognuno con vita propria, poteva evitare questo errore madornale quanto preannunciato
Quindi pigro si', ma fino a un certo punto.
Colgo l'occasione del tuo post ma è un commento generale: sarebbe il caso di smettere di fare considerazioni con il senno di poi. E' troppo facile. Non c'è stato nessun errore madornale né preannunciato da parte di chi detiene LS o, a maggior ragione, di chi costruisce un PAC con i LS (a meno che, mettendo da parte l'hindsight bias, si torni al 2012 circa quando i tassi raggiunsero per la prima volta l'1%. Si perché già allora si diceva che non sarebbero potuti scendere di più).

I LS sono un grande strumento per il lungo termine. Se, poi, ci si fa un PAC sopra, il calo dei bond è stata una ghiotta occasione per comprare a prezzi via via più bassi (stesso discorso che vale ovviamente per i cali dell'azionario).

Tra vent'anni, potremo fare qualche considerazione in più. E sì, sarei pronto a scommettere che i LS batteranno il 95% di ogni strategia di "gestione attiva" dei 2 ETF, specialmente se non basata su un algoritmo (che poi è l'unico modo per fare un confronto valido, sul discrezionale ci sono già i gestori di fondi attivi a dimostrarci quanto sia difficile quel tipo di gestione).
 
Colgo l'occasione del tuo post ma è un commento generale: sarebbe il caso di smettere di fare considerazioni con il senno di poi. E' troppo facile. Non c'è stato nessun errore madornale né preannunciato da parte di chi detiene LS o, a maggior ragione, di chi costruisce un PAC con i LS (a meno che, mettendo da parte l'hindsight bias, si torni al 2012 circa quando i tassi raggiunsero per la prima volta l'1%. Si perché già allora si diceva che non sarebbero potuti scendere di più).

I LS sono un grande strumento per il lungo termine. Se, poi, ci si fa un PAC sopra, il calo dei bond è stata una ghiotta occasione per comprare a prezzi via via più bassi (stesso discorso che vale ovviamente per i cali dell'azionario).

Tra vent'anni, potremo fare qualche considerazione in più. E sì, sarei pronto a scommettere che i LS batteranno il 95% di ogni strategia di "gestione attiva" dei 2 ETF, specialmente se non basata su un algoritmo (che poi è l'unico modo per fare un confronto valido, sul discrezionale ci sono già i gestori di fondi attivi a dimostrarci quanto sia difficile quel tipo di gestione).
Estremamente condivisibili le considerazioni sull'hindsight bias.

Tuttavia quando il decennale è arrivato a rendere 0%, il "marginal buyer" del Mercato (con la "M" maiuscola) che portava lo yield in territorio negativo era un prop desk di una banca o un fondo che:

1) comprava il bond
2) se lo metteva in asset swap
3) faceva repo funding a tasso negativo
4) si assicurava un positive carry di 15-30bps (largo circa)

Comportamento perfettamente razionale NON replicabile dall'investitore retail che, ad esempio, mantenendo esposizione ad un ETF tipo AGGG o simili per via del roll effettuato acquistava "indirettamente" bond a tassi negativi (assicurandosi un rendimento a scadenza negativo, senza se e senza ma).

Questo non può essere ignorato.

Aggiungo che eventuali paragoni della suddetta situazione con il fatto di mantenere posizioni equity a P/E elevatissimi sarebbero impropri, trattandosi di asset classes strutturalmente diverse.
 
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Estremamente condivisibili le considerazioni sull'hindsight bias.

Tuttavia quando il decennale è arrivato a rendere 0%, il "marginal buyer" del Mercato (con la "M" maiuscola) che portava lo yield in territorio negativo era un prop desk di una banca o un fondo che:

1) comprava il bond
2) se lo metteva in asset swap
3) faceva repo funding a tasso negativo
4) si assicurava un positive carry di 15-30bps (largo circa)

Comportamento perfettamente razionale NON replicabile dall'investitore retail che, ad esempio, mantenendo esposizione ad un ETF tipo AGGG o simili per via del roll effettuato acquistava "indirettamente" bond a tassi negativi (assicurandosi un rendimento negativo, senza se e senza ma).

Questo non può essere ignorato.

Aggiungo che eventuali paragoni della suddetta situazione con il fatto di mantenere posizioni equity a P/E elevatissimi sarebbero improprio, trattandosi di asset classes strutturalmente diverse.
Ma certo, e allora chi non vuole ignorare questo si metta pure a vendere l'obbligazionario la prossima volta. Oppure quando i P/E sono troppo alti venda pure l'azionario. E così via, si possono trovare decine di casi in cui fare un "intervento attivo" è molto logico.

Non è assolutamente sbagliato. Solo che la filosofia lazy di investimento non prevede tutto questo.
 
Ma certo, e allora chi non vuole ignorare questo si metta pure a vendere l'obbligazionario la prossima volta. Oppure quando i P/E sono troppo alti venda pure l'azionario. E così via, si possono trovare decine di casi in cui fare un "intervento attivo" è molto logico.

Non è assolutamente sbagliato. Solo che la filosofia lazy di investimento non prevede tutto questo.
Questa risposta è un discreto non sequitur. Potresti non aver compreso nel dettaglio ciò di cui parlavo e non avrei problemi a darti chiarimenti nel dettaglio.

Il tema che evidenziavo non è "essere lazy o meno". E' comprendere che anche in ambito di Efficient Market Hypotesis i prezzi di mercato sono determinati da attori non soggetti alle stesse regole (fiscali, legali, di possibilità di leverage, regolatorie, etc) di un retail che gestisce i suoi spicci (v. John Cochrane, genero di Fama).

La famosa "intelligenza collettiva" che definisce il "clearing price" ha ambiti di operatività diversi da quelle di un average joe con 100k, a cui magari la banca nel 2021 non applicava 50bps di tassi negativi sul c/c (e quei 50bps negativi erano "IL MERCATO").

Nella stragrande maggioranza dei casi (direi il 100% nel caso dell'equity market, se escludiamo i fattori fiscali) ciò può/deve essere ignorato perchè comunque non esistono alternative al riconoscere l'efficienza dei mercati nel determinare il prezzo di uno strumento in base alle informazioni esistenti. Ma non nel caso di cui ho parlato prima. E lo ripeto a scanso equivoci, questo valeva per il retail, non per l'istituzionale (IL MERCATO per il bund 10y era lui, non il retail).
 
Comportamento perfettamente razionale NON replicabile dall'investitore retail che, ad esempio, mantenendo esposizione ad un ETF tipo AGGG o simili per via del roll effettuato acquistava "indirettamente" bond a tassi negativi (assicurandosi un rendimento a scadenza negativo, senza se e senza ma).

Questo non può essere ignorato.

All'epoca (anni 2020-2021) l'unica difesa per il retail contro i tassi zero era la liquidita'. Cosa che i piu' avveduti hanno fatto. Dalla liquidita' liscia (se la banca consentiva di farlo gratis), a bond ed etf cortissimi o monetari.
Certo non e' facile lasciare praticamente disinvestite importanti fette di patrimonio, e' persino controintuitivo.
Ma chi e' entrato pesante in quegli anni su obbligazionario medio, lungo o anche aggregato (cosa che eri costretto a fare, se compravi un Lifestrategy), pur di mantenere intatte le proporzioni tra gli asset, si sta ancora leccando le ferite per la batosta, e non si puo' certo dire che non poteva immaginare, con un minimo di ragionamento spicciolo.

Aggiungo che eventuali paragoni della suddetta situazione con il fatto di mantenere posizioni equity a P/E elevatissimi sarebbero impropri, trattandosi di asset classes strutturalmente diverse.

Esattamente, l'obbligazionario ha sempre un limite inferiore, che e' la liquidita' pura, l'azionario no, puo' scendere o salire virtualmente all'infinito.
 
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te pensa @Dedalo Invest , io 12 mesi fa potevo fare all-in su Nvidia, quadruplicando il mio capitale in 12 mesi.

e pensa te, dal 2020 ad aprile 2023, potevo fare all in su apple triplicando il mio capitale in 3 anni....

il problema è che POTEVO...a saperlo!!!

:D :D :D :ambulanza: :ambulanza: :ambulanza:
 
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te pensa @Dedalo Invest , io 12 mesi potevo fare all-in su Nvidia, quadruplicando il mio capitale in 12 mesi.

e pensa te, dal 2020 ad aprile 2023, potevo fare all in su apple triplicando il mio capitale in 3 anni....

il problema è che POTEVO...a saperlo!!!
Strano che non hai scomodato il bitcoin :D
 
te pensa @Dedalo Invest , io 12 mesi fa potevo fare all-in su Nvidia, quadruplicando il mio capitale in 12 mesi.

e pensa te, dal 2020 ad aprile 2023, potevo fare all in su apple triplicando il mio capitale in 3 anni....

il problema è che POTEVO...a saperlo!!!

:D :D :D :ambulanza: :ambulanza: :ambulanza:
Avevi fatto x12 in 4 anni, ma come hai fatto a non pensarci:D
 
te pensa @Dedalo Invest , io 12 mesi fa potevo fare all-in su Nvidia, quadruplicando il mio capitale in 12 mesi.

e pensa te, dal 2020 ad aprile 2023, potevo fare all in su apple triplicando il mio capitale in 3 anni....

il problema è che POTEVO...a saperlo!!!

:D :D :D :ambulanza: :ambulanza: :ambulanza:

Stock picking è una questione che nessuno ha mai sollevato tranne te...si sta discutendo di obbligazioni o sbaglio?
Ad una Nvidia che sale, ci sono decine e decine di Alibaba, beyond meat , evergrade che scendono (o falliscono).
sulle azioni io (e penso tanti altri) non ho la capacità di analisi quindi me ne sto fuori sia dallo stock picking che dalla gestione attiva azionara, tassata al 26% oltretutto.

L'obbligazionario però ha delle regole diverse. fisse. Non semplici.
Concordi che i TDS con DM elevata calano di controvalore all'aumentare dei tassi* di interesse maggiormente di quelli a DM inferiore?

Unico rischi dei classici TDS tassi fissi europei/usa è il rischio emittente. Da considerare inoltre la convessità e lo spread e l'ovvia volatilità basata sulla DM, come principali fattori.
Ma alla scadenza pagano sempre 100 parlando di obbligazioni singole e non etf.
Questa caratteristica è fondamentale e a me da una certa garanzia anche parlando di scadenze lunghe>10/20 anni.

Estremizzo: Un retail che nel periodo di tassi negativi compra Austria 2117 a 230 esiste? Uno formato in materia no, Ma qualcuno per ignoranza in materia secondo me si. Magari lo compra un istituto o un fondo per mantenere una certa duration o classe dei titoli in pancia. O per altri motivi che non conosco.

Un investore retail che usa una gestione attiva sulle obbligazioni per me ha senso all'interno di un portafoglio diversificato che include anche azionario, considerando anche l'agevolata tassazione al 12.5% sui TDS dei principali paesi.

Capisco essere una soluzione non "pigra" ed inoltre non adatta a tutti.

Scegliere un LS con DM non troppo elevate è una via di mezzo che personalmente reputo ok,ma sono dell'idea che con una gestione attiva e oculata della parte obbligazionaria si possa fare di meglio.


*= In realtà, la variazione è scontata dal mercato ancora prima che ci sia l'aumento o la riduzione dei
tassi di interesse.

Edit ha doppiato il messaggio
 
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Ho commentato in merito alla razionalità della scelta, per un investitore retail, di non detenere obbligazioni con rendimento a scadenza negativo e al fatto che questo atteggiamento (se guardiamo al periodo 2020-2021) non avrebbe contraddetto in alcun modo l’aderenza all’Efficient Market Hypotesis. Cioè il povero investitore retail, vendendo un bond quando arrivava a rendimento a scadenza negativo, non stava davvero cercando di fare in modo attivo “outsmarting” del mercato, stava solo prendendo atto delle diverse condizioni soggettive (verificabili ex-ante in maniera deterministica, senza ipotesi o previsioni) in cui lui operava rispetto agli investitori istituzionali, che erano e sono i marginal buyers/sellers di mercato responsabili della determininazione del prezzo delle securities:

(1 prima semplicistica considerazione, se era davvero un retail “medio” la sua banca (parlo dell’area Euro) non gli applicava -50bps sulla liquidità in giacenza. Ora quei – 50pbs, lo ripeto, erano IL MERCATO (quello dell’Efficient Market Hypotesis, su cui la cosidetta filosofia Lazy si basa..). Pertanto per un investitore istituzionale era perfettamente razionale continuare ad acquistare, ad esempio, un OAT 5y a YTM -30bps (che si sarebbero tradotti in un pick-up di 20bps sull’alternativa di detenere cash) e con questi acquisti eventualmente spingere il rendimento a scadenza in territori ancora più negativi. Si poteva applicare lo stesso ragionamento al nostro investitore retail? Ovviamente no. Il nostro retail NON sta operando nello stesso MERCATO degli istituzionali. Prenderne atto NON contraddice in alcun modo l’Efficient Market Hypotesis. Poi se nel 2021 uno decide di continuare a detenere AGGG e indirettamente mediante il constant duration roll acquistare OAT 7y a -40bps per aderire in maniera “fideistica” alla filosofia Lazy come uno zelota va bene. Sono scelte. Basta che fosse PIENAMENTE consapevole del punto di cui sopra (cioè i prezzi di quelle securities stanno li perchè determinati da market players che operano su un piano diverso dal suo). Il mio dubbio è che molti di questi zeloti del Lazy la consapevolezza non ce l’avessero e facessero il ragionamento (in questo caso fallace): “il MERCATO ha ragione, non devo cercare di batterlo”.

(2 altro punto, più sofisticato del primo, si potrebbe osservare che pure a tassi obbligazionri negativi di -40/50bps gli istituzionali potessero estrarre, da strumenti molto liquidi con repo market sviluppato, un carry netto a scadenza positivo che ne rendesse perfettamente razionale l’acquisto, effettuando peraltro l’operazione in asset swap e quindi senza rischi diretti dal rialzo tassi. Non entro nei dettagli, ma anche qui si tratta chiaramente di un MERCATO precluso al nostro retail. Il precedente punto 1) è comunque sufficiente per esprimere il concetto.

Avevo poi concluso il mio primo messaggio con una precisazione piuttosto chiara

“Aggiungo che eventuali paragoni della suddetta situazione con il fatto di mantenere posizioni equity a P/E elevatissimi sarebbero impropri, trattandosi di asset classes strutturalmente diverse.”

Noto che, pur fatta detta precisazione, nella miglior tradizione “dialettica” del FOL sono partiti alcuni messaggi un po’ sguaiati su azionario a P/E massimi, NVIDIA, etc... vabbè “so’ ragazzi” !

Cercando di riportare la discussione su percorsi più costruttivi, come ho menzionato in precedenza esistono fattori oggettivi (determinabili ex-ante senza ipotesi o assunzioni) di natura regolatoria, legale, fiscale, di accesso a strumenti di trading etc. che possono rendere genuinamente inappropriate per un retail delle strategie di investimento guidate fondamentalmente dal mercato istituzionale. Lo sottolineo, questo avviene in casi MOLTO RARI e probabilmente solo nell’obbligazionario (nell’azionario secondo me praticamente mai), ma quello dei rendimenti a scadenza profondamente negativi è stato l’esempio più lampante.

Faccio un ulteriore esempio, di natura fiscale. Il mercato obbligazionario globale è guidato da investitori istituzionali che sono fondamentalmente “agnostici” dal punto di vista fiscale (lordisti). La loro “intelligenza collettiva” determina, in base alle informazioni disponibili, i prezzi di mercato. Prendiamo 2 diverse obbligazioni, un high-yield corporate e ed un high-yield Sovereign Emerging Market white list con identica duration e liquidità, che abbiano non solo lo stesso rating di agenzia esplicito, ma che il MERCATO prezzi incontrovertibilmente in modo esattamente uguale come spread/rendimento a scadenza. Per il MERCATO quei 2 strumento hanno lo stesso rapporto rischio/rendimento, sono sostanzialmente indifferenti come alternative. Per il retail italiano, ad esempio, no... visto che rendimento da guardare è quello after-tax e la prima è tassata al 26% e la seconda al 12,5%. Il retail italiano, scegliendo di deviare da un ipotetico “average market portfolio” e acquistando solo la seconda per via di una considerazione soggettiva verificabile ex-ante, sta cercando di “battere il mercato”? sta contraddicendo l’Efficient Market Hypotesis? Assolutamente no. L’esempio sui tassi negativi è su un altro piano, ma analogo.

A latere, suggerisco per chi abbia pazienza la lettura di “PORTFOLIOS FOR LONG-TERM INVESTORS” di John H. Cochrane.
 
Per fortuna che, come previsto dagli esperti, hanno tagliato i tassi a ottobre 2023 ah no ....a gennaio 2024...Ah no...a aprile 2024....Ah no...
 
Porti nuovamente una risposta che non c'entra nulla.

Nessuno qui ha mai parlato di quando e se avverrà il taglio dei tassi.
lascio a te seguire i tuoi "esperti" : sicuramente non sono i miei.

buona domenica a tutti.
 
Un investore retail che usa una gestione attiva sulle obbligazioni per me ha senso all'interno di un portafoglio diversificato che include anche azionario, considerando anche l'agevolata tassazione al 12.5% sui TDS dei principali paesi.

Capisco essere una soluzione non "pigra" ed inoltre non adatta a tutti.

Ho l'impressione che troppo spesso ci si dimentica di considerare che la liquidita' (sotto qualsiasi forma) e' comunque un asset, e pure importante.
Invece spesso viene visto come il demonio, investire sempre, investire tutto. Ma anche detenere liquidita' e' investire.
 
niente, non capisci il senso, quindi lascio perdere, col senno del poi, non capisci.
 
Beh il rischio cambio non viene mai considerato molto da molti e, sulle obbligazioni soprattutto, è più rischioso dello strumento stesso quindi la tua domanda non è affatto errata. Poi ognuno ha la sua idea ma preoccuparsi del rischio cambio non è affatto un errore
Rispondevo ad Oscar Pettinari che chiedeva ISIN al riguardo della domanda di Nicox86, che pensava di inserire nel portafogli GAGG, che è in dollari. Per cui davo per scontato che si fosse superato in quanto già valutato il tema del rischio cambio.
 
niente, non capisci il senso, quindi lascio perdere, col senno del poi, non capisci.
Capisco che porti argomentazioni da caciara." Ho letto e visto su YouTube che i tassi scendono" quindi mi muovo di conseguenza.
Non si parla di questo.
Col senno di poi, non tutti capiscono.
 
ciao mi permetto di intrufolarmi...ho spulciato qua e là online e sono giunto ad una bozza di portafoglio. mi sento abbastanza soddisfatto di essere arrivato a risultati simili rispetto a quanto scritto qua da molti utenti del forum (che a naso mi sembrano avere conoscenze molto superiori alle mie).

ovviamente non investirò tutto quel che ho negli ETF. ho anche titoli di stato, parecchie azioni (80% sono del DAX, dato che vivo in Germania), che mi garantiscono dividendi fino ad ora decenti, con variazioni nel complesso abbastanza contenute (e speriamo rimanga così...). solo non ci sto più dentro a seguire i valori di ogni singolo titolo, ogni anno calcolare lo storico dei dividendi e vedere se sono sopra o sotto.....cioè lo faccio volentieri ma mi serve qualcosa di più "easy" de gestire, ossia un ETF. anche perchè con le azioni mi tocca continuamente vedere andamenti, leggere articoli, date stacchi dividendi, etc. per capire quando entrare.

avrei intenzione di investire sul lungo termine (almeno 20 anni) una certa quota delle mie entrate in ETF azionari. vi indico sotto i nomi dei titoli, gli ISIN e i relativi pesi.

vi elenco i ragionamenti che ci ho fatto su prima di partorire la tabella sottostante:

- MSCI sembrerebbe il massimo della diversificazione, pur avendo i 70% negli USA
- per scollarmi di dosso il settore USA, ho quindi inserito lo stoxx 600. in quanto a rendimento rispetto all' MSCI World non c'è storia, ma preferisco avere una certa sicurezza di investire anche sull' euro senza sbilanciarmi del tutto sul dollaro
- MSCI emerging markets: inizialmente lo avevo scelto per diversificare e scollarmi un po' gli USA. a posteriori non mi sembra una cosa poi così strana in ottica di diversificazione
- etf sull'oro. se non sbaglio è proprio quello indicato in questo post in prima pagina. all'inizio avevo puntato ad un prodotto con copertura valutaria/hedged ma grazie al forum ho confrontato i rendimenti con i prodotti non hedged e ho concluso che alla lunga è meglio esporsi al cambio piuttosto che pagare più costi di gestione che poi si fanno sentire sui grafici dei rendimenti
- etf mercato svizzero: è secondo me poco equilibrato/diversificato. non mi dispiace avere però una piccola parte investita in CHF
- etf mercato indiano: in maniera ignorante mi sembra un mercato con molto potenziale.
- il 40% su stoxx 600 è puramente difensivo dato che il restante 60% praticamente tutto in dollaro

Nel complesso immagino avendo inserito l'ETF "svizzero" ed "indiano" di sicuro avrò qualche doppione ma non penso in maniera esagerata.

Vi sembra una strategia equilibrata, in un'ottica di lungo termine in cui punto a generare un aumento del capitale? partirei con circa 1000, massimo 1500 euro al mese, cui poi potrei fare delle aggiunte nel tempo a seconda degli andamenti dei mercati.

Ho da parte qualche decina di migliaie di euro che tengo come buffer....se ricapita un altro evento stile marzo 2020 (sperando non sia una guerra mondiale....scusate sono un po' tragico visto come va il mondo), sarei in grado di entrare e mediare...insomma entrare quando è un bagno di sangue....

Vi ringrazio in anticipo per i vostri consigli e appunti.

PS: se ho scritto delle boiate e gli ETF così combinati non hanno senso, bastonatemi pure, ben venga. ho tanto da imparare e mi sto facendo le ossa.

IndiceISINPeso %Valuta
iShares Core MSCI World UCITS ETF USD (Acc)IE00B4L5Y983
30%​
USD
Amundi Stoxx Europe 600 UCITS ETF AccLU0908500753
40%​
EUR
MSCI Emerging Markets IMI UCITS ETF (Acc)IE00BKM4GZ66
10%​
USD
Invesco Physical Gold AIE00B579F325
7%​
USD
AIS-AM.MSCI SWITZ. SFC.LU1681044993
5%​
CHF
Franklin FTSE India UCITS ETF USD AccIE00BHZRQZ17
8%​
USD
100%​
 
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Ho commentato in merito alla razionalità della scelta, per un investitore retail, di non detenere obbligazioni con rendimento a scadenza negativo e al fatto che questo atteggiamento (se guardiamo al periodo 2020-2021) non avrebbe contraddetto in alcun modo l’aderenza all’Efficient Market Hypotesis. Cioè il povero investitore retail, vendendo un bond quando arrivava a rendimento a scadenza negativo, non stava davvero cercando di fare in modo attivo “outsmarting” del mercato, stava solo prendendo atto delle diverse condizioni soggettive (verificabili ex-ante in maniera deterministica, senza ipotesi o previsioni) in cui lui operava rispetto agli investitori istituzionali, che erano e sono i marginal buyers/sellers di mercato responsabili della determininazione del prezzo delle securities:

(1 prima semplicistica considerazione, se era davvero un retail “medio” la sua banca (parlo dell’area Euro) non gli applicava -50bps sulla liquidità in giacenza. Ora quei – 50pbs, lo ripeto, erano IL MERCATO (quello dell’Efficient Market Hypotesis, su cui la cosidetta filosofia Lazy si basa..). Pertanto per un investitore istituzionale era perfettamente razionale continuare ad acquistare, ad esempio, un OAT 5y a YTM -30bps (che si sarebbero tradotti in un pick-up di 20bps sull’alternativa di detenere cash) e con questi acquisti eventualmente spingere il rendimento a scadenza in territori ancora più negativi. Si poteva applicare lo stesso ragionamento al nostro investitore retail? Ovviamente no. Il nostro retail NON sta operando nello stesso MERCATO degli istituzionali. Prenderne atto NON contraddice in alcun modo l’Efficient Market Hypotesis. Poi se nel 2021 uno decide di continuare a detenere AGGG e indirettamente mediante il constant duration roll acquistare OAT 7y a -40bps per aderire in maniera “fideistica” alla filosofia Lazy come uno zelota va bene. Sono scelte. Basta che fosse PIENAMENTE consapevole del punto di cui sopra (cioè i prezzi di quelle securities stanno li perchè determinati da market players che operano su un piano diverso dal suo). Il mio dubbio è che molti di questi zeloti del Lazy la consapevolezza non ce l’avessero e facessero il ragionamento (in questo caso fallace): “il MERCATO ha ragione, non devo cercare di batterlo”.

(2 altro punto, più sofisticato del primo, si potrebbe osservare che pure a tassi obbligazionri negativi di -40/50bps gli istituzionali potessero estrarre, da strumenti molto liquidi con repo market sviluppato, un carry netto a scadenza positivo che ne rendesse perfettamente razionale l’acquisto, effettuando peraltro l’operazione in asset swap e quindi senza rischi diretti dal rialzo tassi. Non entro nei dettagli, ma anche qui si tratta chiaramente di un MERCATO precluso al nostro retail. Il precedente punto 1) è comunque sufficiente per esprimere il concetto.

Avevo poi concluso il mio primo messaggio con una precisazione piuttosto chiara

“Aggiungo che eventuali paragoni della suddetta situazione con il fatto di mantenere posizioni equity a P/E elevatissimi sarebbero impropri, trattandosi di asset classes strutturalmente diverse.”

Noto che, pur fatta detta precisazione, nella miglior tradizione “dialettica” del FOL sono partiti alcuni messaggi un po’ sguaiati su azionario a P/E massimi, NVIDIA, etc... vabbè “so’ ragazzi” !

Cercando di riportare la discussione su percorsi più costruttivi, come ho menzionato in precedenza esistono fattori oggettivi (determinabili ex-ante senza ipotesi o assunzioni) di natura regolatoria, legale, fiscale, di accesso a strumenti di trading etc. che possono rendere genuinamente inappropriate per un retail delle strategie di investimento guidate fondamentalmente dal mercato istituzionale. Lo sottolineo, questo avviene in casi MOLTO RARI e probabilmente solo nell’obbligazionario (nell’azionario secondo me praticamente mai), ma quello dei rendimenti a scadenza profondamente negativi è stato l’esempio più lampante.

Faccio un ulteriore esempio, di natura fiscale. Il mercato obbligazionario globale è guidato da investitori istituzionali che sono fondamentalmente “agnostici” dal punto di vista fiscale (lordisti). La loro “intelligenza collettiva” determina, in base alle informazioni disponibili, i prezzi di mercato. Prendiamo 2 diverse obbligazioni, un high-yield corporate e ed un high-yield Sovereign Emerging Market white list con identica duration e liquidità, che abbiano non solo lo stesso rating di agenzia esplicito, ma che il MERCATO prezzi incontrovertibilmente in modo esattamente uguale come spread/rendimento a scadenza. Per il MERCATO quei 2 strumento hanno lo stesso rapporto rischio/rendimento, sono sostanzialmente indifferenti come alternative. Per il retail italiano, ad esempio, no... visto che rendimento da guardare è quello after-tax e la prima è tassata al 26% e la seconda al 12,5%. Il retail italiano, scegliendo di deviare da un ipotetico “average market portfolio” e acquistando solo la seconda per via di una considerazione soggettiva verificabile ex-ante, sta cercando di “battere il mercato”? sta contraddicendo l’Efficient Market Hypotesis? Assolutamente no. L’esempio sui tassi negativi è su un altro piano, ma analogo.

A latere, suggerisco per chi abbia pazienza la lettura di “PORTFOLIOS FOR LONG-TERM INVESTORS” di John H. Cochrane.
Grazie per il tuo lungo intervento,
si vede che ne sai , ciò che sai lo hai appreso da qualche fonte oltre al libro citato? Vorrei anch'io saperne di più, anche a solo scopo informativo
condivido la tua idea sugli ETF bond....
 
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