Salve a tutti. In seguito al decesso di mio padre, io e mio fratello, quali unici eredi, abbiamo ereditato un rapporto titoli (contenente un BTP) cointestato a mio padre e me e custodito presso BN*; il conto di regolamento è invece intestato unicamente a mio padre. Abbiamo intenzione di chiudere tutti i rapporti con BN*, e trasferire detto rapporto ad Unicr* (che offre condizioni nettamente migliori), dove apriremo, a tal fine, un conto cointestato. Sorgono, allora, due problemi:
1. Fattibilità tecnica dell’operazione di trasferimento, tenuto conto della differenza delle cointestazioni: da A+B (presso BNL) a B+C (presso Unicredit).
Mi è stato detto che l’operazione di trasferimento, trattandosi di un titolo caduto in successione, non presenta nessuna problematicità ed è dunque immediatamente fattibile.
2. Prezzo di carico del titolo.
Non sono riuscito ad ottenere una risposta univoca dalle due banche. Elenco le risposte ricevute:
i) il prezzo di carico sarà esattamente quello “storico”, ovvero quello originario di aggiudicazione del titolo (cioè, 102).
ii) il prezzo di carico è pari a quello di mercato del giorno di apertura della successione (data di morte del de cuius).
iii) il prezzo di carico è pari alla media aritmetica dei prezzi rilevati nel mese precedente al decesso del de cuius.
Ora, il fondamento giuridico di ii) sembra essere l’art. 750 c.c.:
<<La determinazione del valore dei titoli dello Stato, degli altri titoli di credito quotati in borsa e delle derrate e delle merci il cui prezzo corrente è stabilito dalle mercuriali, si fa in base ai listini di borsa e alle mercuriali del tempo dell'aperta successione>>
Il fondamento giuridico di iii) sembra essere l’art 82, comma 5, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR):
<<Nel caso di acquisto per successione, si assume come costo il valore definito o, in mancanza, quello dichiarato agli effetti dell'imposta di successione, nonché, per i titoli esenti da tale imposta, il valore normale alla data di apertura della successione>>,
laddove per “valore normale” deve intendersi – come per altro chiarito dalla Risoluzione 120/2001 della Agenzia delle Entrate, il valore di cui all’art. 9, comma 4, lettera a) del TUIR:
<< Il valore normale e' determinato [...] per le azioni, obbligazioni e altri titoli negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri, in base alla media aritmetica dei prezzi rilevati nell'ultimo mese>>.
Non sono certo che il comma 5 dell’art. 82 del TUIR sia ancora in vigore (tenderei a dire di no). E non sono nemmeno certo che le risposte delle banche non stiano facendo confusione tra “valorizzazione” e prezzo di carico” (che sono concetti distinti, sebbene non separati).
In ogni caso, non ho ricevuto al momento una risposta univoca. Avrete capito che il problema è determinato dal fatto che, se il prezzo di carico sarà quello di cui all’ipotesi ii) o iii), al momento di una futura vendita o del rimborso del titolo alla scadenza si genererà sicuramente un notevole guadagno in conto capitale (capital gain), visto che in quel periodo di crisi nera il prezzo dei BTP era anche sotto i 90.
Preciso che la banca (BN*) mi ha formalmente, e semplicemente, chiesto di indicare nella dichiarazione di successione il valore nominale del BTP. Io ho provveduto (quadro B2 del mod. 4) a riportare la metà del valore nominale, visto che il rapporto titoli era contestato – anche se, a rigore, i titoli di Stato non confluiscono nell’attivo ereditario. La dichiarazione è stata già registrata ed una copia autentica già consegnata alla banca, che ha conseguentemente svincolato i rapporti finanziari a favore degli eredi.
La mia domanda, l’avrete capito, è:
- quale sarà questo benedetto prezzo di carico del titolo sul nuovo rapporto titoli?
- quale delle due banche, visto che chiederò il trasferimento dei rapporti, determinerà il prezzo di carico?
1. Fattibilità tecnica dell’operazione di trasferimento, tenuto conto della differenza delle cointestazioni: da A+B (presso BNL) a B+C (presso Unicredit).
Mi è stato detto che l’operazione di trasferimento, trattandosi di un titolo caduto in successione, non presenta nessuna problematicità ed è dunque immediatamente fattibile.
2. Prezzo di carico del titolo.
Non sono riuscito ad ottenere una risposta univoca dalle due banche. Elenco le risposte ricevute:
i) il prezzo di carico sarà esattamente quello “storico”, ovvero quello originario di aggiudicazione del titolo (cioè, 102).
ii) il prezzo di carico è pari a quello di mercato del giorno di apertura della successione (data di morte del de cuius).
iii) il prezzo di carico è pari alla media aritmetica dei prezzi rilevati nel mese precedente al decesso del de cuius.
Ora, il fondamento giuridico di ii) sembra essere l’art. 750 c.c.:
<<La determinazione del valore dei titoli dello Stato, degli altri titoli di credito quotati in borsa e delle derrate e delle merci il cui prezzo corrente è stabilito dalle mercuriali, si fa in base ai listini di borsa e alle mercuriali del tempo dell'aperta successione>>
Il fondamento giuridico di iii) sembra essere l’art 82, comma 5, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR):
<<Nel caso di acquisto per successione, si assume come costo il valore definito o, in mancanza, quello dichiarato agli effetti dell'imposta di successione, nonché, per i titoli esenti da tale imposta, il valore normale alla data di apertura della successione>>,
laddove per “valore normale” deve intendersi – come per altro chiarito dalla Risoluzione 120/2001 della Agenzia delle Entrate, il valore di cui all’art. 9, comma 4, lettera a) del TUIR:
<< Il valore normale e' determinato [...] per le azioni, obbligazioni e altri titoli negoziati in mercati regolamentati italiani o esteri, in base alla media aritmetica dei prezzi rilevati nell'ultimo mese>>.
Non sono certo che il comma 5 dell’art. 82 del TUIR sia ancora in vigore (tenderei a dire di no). E non sono nemmeno certo che le risposte delle banche non stiano facendo confusione tra “valorizzazione” e prezzo di carico” (che sono concetti distinti, sebbene non separati).
In ogni caso, non ho ricevuto al momento una risposta univoca. Avrete capito che il problema è determinato dal fatto che, se il prezzo di carico sarà quello di cui all’ipotesi ii) o iii), al momento di una futura vendita o del rimborso del titolo alla scadenza si genererà sicuramente un notevole guadagno in conto capitale (capital gain), visto che in quel periodo di crisi nera il prezzo dei BTP era anche sotto i 90.
Preciso che la banca (BN*) mi ha formalmente, e semplicemente, chiesto di indicare nella dichiarazione di successione il valore nominale del BTP. Io ho provveduto (quadro B2 del mod. 4) a riportare la metà del valore nominale, visto che il rapporto titoli era contestato – anche se, a rigore, i titoli di Stato non confluiscono nell’attivo ereditario. La dichiarazione è stata già registrata ed una copia autentica già consegnata alla banca, che ha conseguentemente svincolato i rapporti finanziari a favore degli eredi.
La mia domanda, l’avrete capito, è:
- quale sarà questo benedetto prezzo di carico del titolo sul nuovo rapporto titoli?
- quale delle due banche, visto che chiederò il trasferimento dei rapporti, determinerà il prezzo di carico?