processo stazionario...?

gmb

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Parlando di serie storiche un processo stocastico stazionario ammette momenti non condizionali, che quindi sono ben definiti.

Allora volevo sentire il vostro parere su questo punto:
i rendimenti delle azioni risultano essere un processo stazionario
allora esiste una rendimento atteso di lungo periodo?
Dovremmo dire si, eppure appare non verosimile...
che ne dite?
 
Parlando di serie storiche un processo stocastico stazionario ammette momenti non condizionali, che quindi sono ben definiti.

Allora volevo sentire il vostro parere su questo punto:
i rendimenti delle azioni risultano essere un processo stazionario
allora esiste una rendimento atteso di lungo periodo?
Dovremmo dire si, eppure appare non verosimile...
che ne dite?

Non è in contraddizione. E' solo che probabilmente questa media di lungo termine non è costante, ma essa stessa un processo stocastico latente, molto difficile da stimare a partire dai dati osservati.
 
Parlando di serie storiche un processo stocastico stazionario ammette momenti non condizionali, che quindi sono ben definiti.

Allora volevo sentire il vostro parere su questo punto:
i rendimenti delle azioni risultano essere un processo stazionario
allora esiste una rendimento atteso di lungo periodo?
Dovremmo dire si, eppure appare non verosimile...
che ne dite?

I rendimenti delle azioni sono indipendenti dal tempo?
 
Non è in contraddizione. E' solo che probabilmente questa media di lungo termine non è costante, ma essa stessa un processo stocastico latente, molto difficile da stimare a partire dai dati osservati.

Ma la costanza della media di lungo periodo non dovrebbe essere una delle caratteristiche più rilevanti dei processi stazionari? Non è proprio questa la contraddizione?

Comunque non ho mai ragionato di processo latente ma solo di momenti e previsioni condizionali e non sul processo di base. Hai riferimenti su questi processi latenti?
 
Ma la costanza della media di lungo periodo non dovrebbe essere una delle caratteristiche più rilevanti dei processi stazionari? Non è proprio questa la contraddizione?

Occhio a non fare confusione: non è la costanza della media di lungo periodo a qualificare un processo come stazionario, ma la sua indipendenza diretta dal tempo, e di conseguenza la finitezza dei suoi momenti al tendere del tempo a infinito. il che non è la stessa cosa se ci rifletti un attimo. E siccome oggi mi sento prodigo ti faccio anche un esempio (preso a prestito dal grandissimo Gianni Amisano). Il processo:

y(t) = c + beta*t + e(t) con E[e(t)] = 0 e Var[e(t)] = sigma2_e

ha media E[y(t)] = c + beta*t, dunque è stazionario per i momenti secondi, ma non per quanto riguarda il momento primo. Dunque, per essere precisi, il processo è qualificato come non stazionario. Tuttavia un processo del tipo:

y(t) = c + phi*y(t-1) + u(t) con E[u(t)] = 0 e Var[u(t)] = sigma2_u

con u(t) white noise. In questo caso si ha E[y(t)] = c/(1-phi) e Var[y(t)] = sigma2/(1-phi^2)

Si osserva subito che:
1) y(t) non dipende direttamente dal tempo "t" (come nell'altro caso), infatti i suoi momenti (non condizionali) non variano al variare di "t"
2) se phi è in modulo minore di 1, il processo ha momenti finiti e ben definiti (ad esempio, la varianza è, come deve essere, cioè positiva)

Per cui, in questo caso, si conclude che il processo è stazionario. Si tratta infatti del ben noto processo AR(1) (la cui dimostrazione formale di stazionarietà nel caso di |phi| < 1, per inciso, si ottiene passandoper la sua rappresentazione in forma MA).

Comunque non ho mai ragionato di processo latente ma solo di momenti e previsioni condizionali e non sul processo di base. Hai riferimenti su questi processi latenti?

Sì, ma sono belli tosti. Se hai fegato puoi leggerti "MCMC Methods for financial Econometrics" di M. Johannes and N. polson, in particolare pag. 18.

Ciao!
 
Occhio a non fare confusione: non è la costanza della media di lungo periodo a qualificare un processo come stazionario, ma la sua indipendenza diretta dal tempo, e di conseguenza la finitezza dei suoi momenti al tendere del tempo a infinito. il che non è la stessa cosa se ci rifletti un attimo. E siccome oggi mi sento prodigo ti faccio anche un esempio (preso a prestito dal grandissimo Gianni Amisano). Il processo:

y(t) = c + beta*t + e(t) con E[e(t)] = 0 e Var[e(t)] = sigma2_e

ha media E[y(t)] = c + beta*t, dunque è stazionario per i momenti secondi, ma non per quanto riguarda il momento primo. Dunque, per essere precisi, il processo è qualificato come non stazionario. Tuttavia un processo del tipo:

y(t) = c + phi*y(t-1) + u(t) con E[u(t)] = 0 e Var[u(t)] = sigma2_u

con u(t) white noise. In questo caso si ha E[y(t)] = c/(1-phi) e Var[y(t)] = sigma2/(1-phi^2)

Si osserva subito che:
1) y(t) non dipende direttamente dal tempo "t" (come nell'altro caso), infatti i suoi momenti (non condizionali) non variano al variare di "t"
2) se phi è in modulo minore di 1, il processo ha momenti finiti e ben definiti (ad esempio, la varianza è, come deve essere, cioè positiva)

Per cui, in questo caso, si conclude che il processo è stazionario. Si tratta infatti del ben noto processo AR(1) (la cui dimostrazione formale di stazionarietà nel caso di |phi| < 1, per inciso, si ottiene passandoper la sua rappresentazione in forma MA).



Sì, ma sono belli tosti. Se hai fegato puoi leggerti "MCMC Methods for financial Econometrics" di M. Johannes and N. polson, in particolare pag. 18.

Ciao!

Debole o forte?
 
Parlando di serie storiche un processo stocastico stazionario ammette momenti non condizionali, che quindi sono ben definiti.

Allora volevo sentire il vostro parere su questo punto:
i rendimenti delle azioni risultano essere un processo stazionario
allora esiste una rendimento atteso di lungo periodo?
Dovremmo dire si, eppure appare non verosimile...
che ne dite?

Non è in contraddizione. E' solo che probabilmente questa media di lungo termine non è costante, ma essa stessa un processo stocastico latente, molto difficile da stimare a partire dai dati osservati.


gmb chiede: se le serie storiche sono un processo stazionario definisco la media e ottengo la stima del rendimento futuro (molto futuro...)

vampyro1 risponde: non è in contraddizione, "probabilmente" questa media di lungo termine non è costante e quindi non sai cosa aspettarti esattamente.

Segue dimostrazione matematica che immagino vi entusiasmi.

Se io fossi uno che ha studiato avrei risposto a gmb:

le serie storiche sono un processo stazionario in forma debole (la stazionarietà in senso forte è indimostrabile).

Quindi avrai una distribuzione dei rendimenti variante nel tempo anche se, spostandosi all'infinito tenderà(si spera?) ad una gaussiana.

Poichè questa distribuzione nel suo insieme cambierà forma, cambierà media che si sposterà a seconda dell'intervallo che comprenderà la nuova distribuzione.

Quindi, caro gmb, o sei meravigliosamente smart nell'identificare ciò che ti circonda o il tuo processo sarà stazionario (ovvero tenderà ad oscillare) verso una media che varia col variare del tempo.

Quindi il tuo rendimento atteso varierà col variare del tempo.

ed il tempo per incassare non è sufficientemente stabile per incassare con sicurezza. Ahimè:)

Ma poichè non ho studiato ho probabilmente infilato una corbelleria dietro l'altra e di questo (e altro) chiedo scusa:bow:
 
Ho paura che la questione si complichi più di quanto non pensassi.
 
I rendimenti delle azioni sono indipendenti dal tempo?

L'indipendenza dal tempo della legge distributiva che genera i dati è proprio la condizione necessaria per la stazionarietà.

E' realistico? Non credo

ma....i conti non tornano proprio bene.
Vedi avanti
 
Debole o forte?

Solo sulla debole si possono fare verifiche quindi chiediamo questa e lasciamo stare la forte.

Ma è da ricordare che la stazionarietà non implica necessariamente l'incorrelazione tra le realizzazioni. E non siamo in contraddizione con l'indipendenza dal tempo è su questo che ho dovuto ripassare un po.
 
Occhio a non fare confusione: non è la costanza della media di lungo periodo a qualificare un processo come stazionario, ma la sua indipendenza diretta dal tempo, e di conseguenza la finitezza dei suoi momenti al tendere del tempo a infinito. il che non è la stessa cosa se ci rifletti un attimo. E siccome oggi mi sento prodigo ti faccio anche un esempio (preso a prestito dal grandissimo Gianni Amisano). Il processo:

y(t) = c + beta*t + e(t) con E[e(t)] = 0 e Var[e(t)] = sigma2_e

ha media E[y(t)] = c + beta*t, dunque è stazionario per i momenti secondi, ma non per quanto riguarda il momento primo. Dunque, per essere precisi, il processo è qualificato come non stazionario. Tuttavia un processo del tipo:

y(t) = c + phi*y(t-1) + u(t) con E[u(t)] = 0 e Var[u(t)] = sigma2_u

con u(t) white noise. In questo caso si ha E[y(t)] = c/(1-phi) e Var[y(t)] = sigma2/(1-phi^2)

Si osserva subito che:
1) y(t) non dipende direttamente dal tempo "t" (come nell'altro caso), infatti i suoi momenti (non condizionali) non variano al variare di "t"
2) se phi è in modulo minore di 1, il processo ha momenti finiti e ben definiti (ad esempio, la varianza è, come deve essere, cioè positiva)

Per cui, in questo caso, si conclude che il processo è stazionario. Si tratta infatti del ben noto processo AR(1) (la cui dimostrazione formale di stazionarietà nel caso di |phi| < 1, per inciso, si ottiene passandoper la sua rappresentazione in forma MA).


Ciao!

Il primo non è stazionario (secondo me neanche in varianza, ma la differenza prima lo sarebbe).
Il secondo AR(1) è stazionario se |phi|<1 il che è tipicamente non vero per i prezzi, dove phi=1 ed infatti il processo non è stazionario;
ma per i rendimenti vale.
quindi:
E[rendimento]=c/(1-phi) come dicevi anche tu
ma, a parte che spesso nei dati sarebbe zero, è realistico ?
comunque è una costante, il processo latente dove sta?
(non ho ancora visto il rif.)
se phi è diverso da zero ci sono medie condizionali che variano col tempo
ma non mi interessa e non contraddice la stazionarietà di cui la costanza della
media non condizionale è non una condizione ma un frutto.
Sbaglio qualcosa?

(questi processi latenti centrano con la media condizionale?)
 
Quindi, caro gmb, o sei meravigliosamente smart nell'identificare ciò che ti circonda o il tuo processo sarà stazionario (ovvero tenderà ad oscillare) verso una media che varia col variare del tempo.

Quindi il tuo rendimento atteso varierà col variare del tempo.

quello che chiami media/ rendimento atteso è la/il condizionale o no?

se SI siamo un po fuori tema perché non mi interessa il comportamento della media condizionale, quella delle previsioni a breve/medio si intende.

se NO non ho capito bene il tuo concetto di stazionarietà
 
quello che chiami media/ rendimento atteso è la/il condizionale o no?

se SI siamo un po fuori tema perché non mi interessa il comportamento della media condizionale, quella delle previsioni a breve/medio si intende.

se NO non ho capito bene il tuo concetto di stazionarietà

Come quantifichi "breve/medio"?

:mmmm:
 
Come quantifichi "breve/medio"?

:mmmm:

Numericamente non saprei dirti, dipende dalla forza delle correlazioni.

Lungo periodo in termini teorici si ha col tempo che tende a +infinito

Parlando di rendimenti, per quanto li puoi trovare correlati, dopo al massimo (credo) 3 o 5 periodi siamo in sostanza al lungo periodo.
 
Parlando di serie storiche un processo stocastico stazionario ammette momenti non condizionali, che quindi sono ben definiti.

Allora volevo sentire il vostro parere su questo punto:
i rendimenti delle azioni risultano essere un processo stazionario
allora esiste una rendimento atteso di lungo periodo?
Dovremmo dire si, eppure appare non verosimile...
che ne dite?

Numericamente non saprei dirti, dipende dalla forza delle correlazioni.

Lungo periodo in termini teorici si ha col tempo che tende a +infinito

Parlando di rendimenti, per quanto li puoi trovare correlati, dopo al massimo (credo) 3 o 5 periodi siamo in sostanza al lungo periodo.

Quindi? Mi sfugge la questio.

Di cosa stiamo parlando?
 
I rendimenti delle azioni sono indipendenti dal tempo?

i prezzi delle azioni possono essere ricondotti ad una la catena di markov: il futuro non è condizionato dal passato se si conosce il presente.
cioe tutta l'informazione per periodi s<t non influenza lo sviluppo del processo per periodi s>t; la catena infatti è omogena e la P(Xn+1=x|Xn=y) = P(x,y) ; cioe non dipende da tempo
 
i prezzi delle azioni possono essere ricondotti ad una la catena di markov: il futuro non è condizionato dal passato se si conosce il presente.
cioe tutta l'informazione per periodi s<t non influenza lo sviluppo del processo per periodi s>t; la catena infatti è omogena e la P(Xn+1=x|Xn=y) = P(x,y) ; cioe non dipende da tempo

Affermazioni apodittiche di questo tenore sono da considerarsi patrimonio comune o andrebbero in qualche modo dimostrate?
 
i prezzi delle azioni possono essere ricondotti ad una la catena di markov: il futuro non è condizionato dal passato se si conosce il presente.
cioe tutta l'informazione per periodi s<t non influenza lo sviluppo del processo per periodi s>t; la catena infatti è omogena e la P(Xn+1=x|Xn=y) = P(x,y) ; cioe non dipende da tempo
Credo sarebbe il caso di scindere le ipotesi alla base dei modelli di pricing dei derivati dal comportamento dei mercati. Ipotizzare che i prezzi seguano un processo markoviano (leggasi assenza di memoria) può essere molto comodo per introdurre processi stocastici utili a fine modellistico. E' bene specificare che non è la descrizione della legge naturale che guida l'evolversi del sottostante: quella è ignota. Se tu trovassi un processo autocorrelato a diversi ritardi, ad esempio, dove andrebbe a finire tutto il costrutto sulle catene markoviane? In quel caso la probabilità di assumere un certo valore per il sottostante è fortemente condizionata dai valori assunti dal sottostante nei periodi precedenti.
 
Credo sarebbe il caso di scindere le ipotesi alla base dei modelli di pricing dei derivati dal comportamento dei mercati. Ipotizzare che i prezzi seguano un processo markoviano (leggasi assenza di memoria) può essere molto comodo per introdurre processi stocastici utili a fine modellistico. E' bene specificare che non è la descrizione della legge naturale che guida l'evolversi del sottostante: quella è ignota. Se tu trovassi un processo autocorrelato a diversi ritardi, ad esempio, dove andrebbe a finire tutto il costrutto sulle catene markoviane? In quel caso la probabilità di assumere un certo valore per il sottostante è fortemente condizionata dai valori assunti dal sottostante nei periodi precedenti.

Parole sante.

Dovrebbe tenerle a mente chiunque studi o si occupi di finanza quantitativa, anzi secondo me, con le dovute generalizzazioni, è vero in ogni campo della matematica applicata.
 
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