Devo convenire con te. Io infatti mi trovo in disaccordo con quanto gli USA hanno fatto in Iraq e quanto abbiamo fatto anche in Libia. Ci sono parti del mondo che non sono pronte a forme di democrazia e il dittatore di turno è la scelta meno peggiore di tutte . Purtroppo.
Io sono del parere che i confini sono sacri e nessuno per nessun motivo deve sfondare questi confini , che si tratti di USA , di Russia o di Cina....
Ora noi dobbiamo intervenire per far riavere all Ucraina le sue terre ma non dobbiamo destabilizzare troppo la Russia secondo me. Il mio obiettivo è riportare la Russia entro i suoi confini e farle capire che i confini di altre nazioni sono sacri, anche quelle che lei rivendica. Alla stessa stregua anche La Cina con Taiwan. Purtroppo non so se questo porterà a una caduta di Putin. Da un lato forse sarà inevitabile ma in tutta onestà io non la vedo come una cosa positiva. Co knew giustamente dici la destabilizzazione di una dittatura non ha mai portato del bene alla nazione stessa. E qui parliamo di una superpotenza con migliaia di testate nucleari...pensiamo se qualcuna di queste andasse in mano a una testa calda come Kadyrov....
Condivido tutto. Purtroppo anche il solo respingere Putin nei suoi confini (Crimea compresa, salvo referendum locale sotto stretto controllo di agenzie non governative e ONU, per arrivare a forme di autonomia e statuti speciali), cosa a mio avviso più che legittima sarebbe considerata da Putin una sconfitta paragonabile all'invasione della russia stessa (cosa che, se avvenisse, ma sarebbe folle, sarebbe veramente da scendere in piazza a favore dei russi, sarei il primo a farlo).
Ed è da questo che non si esce.
Gli ucraini hanno il pieno diritto di avere indietro territori e risarcimento danni di guerra (che non risarcirà mai però i morti, sia ucraini sia di quella parte russa costretta a combattere, per i macellai riconosciuti il discorso almeno per me è del tutto diverso, voglio il loro sangue e la loro testa), ma Putin non può permettersi di perdere perché sarebbero i suoi a fargli la festa
E da qui non se ne esce. Propendo tuttora per i diritti ucraini salvo, se Putin dovesse saltare, aiutare onestamente il più possibile la russia ad evitare quanto già visto in altri paesi dopo "l'esportazione della democrazia". Il grosso problema poi è evitare che le atomiche russe cadano nelle mani sbagliate
È comunque un dato di fatto che, guerra a parte, Putin inizia ad avere i suoi anni e sembra visibilmente stanco, anche se non fosse malato come si racconta
Quindi il problema della successione comunque si porrà nei prossimi anni.
Tanto vale togliersi il dente subito e affrontare la cosa senza scaricarne le conseguenze sugli ucraini
È quello che ho sempre sostenuto anch'io ed i precedenti non sono dei più riusciti.
L'ho scritto più volte Paesi tanto grandi ed eterogenei sono tenuti insieme dal pugno di ferro. Un'implosione o una disgregazione sarebbe a maggior ragione pericolosa visto l'imponente arsenale militare che potrebbe finire nelle mani di fanatici o per essere venduto sottobanco. Uno scenario di certo non tranquillizzante.
Esatto, lo penso anch'io da tempo. Molti russi, soprattutto della russia profonda, non sono abituati all'autodeterminazione e agli strumenti democratici. Solo nelle grandi città, quelle più occidentalizzate, sono concentrate queste richieste e questi bisogni (e quindi il dissenso).
L'intervento in proposito di Fabbri, questo bisogno d'ordine da parte della maggioranza del popolo russo, è stato molto interessante e decisamente nuovo ed originale, di solito Fabbri insisteva di più, relativamente alla motivazione dell'elevato consenso interno a Putin, sulla consolazione del popolo russo in miseria nel sentirsi però parte di una grande russia imperiale.
L'implosione della Russia è già successo con l'URSS. Più o meno sarà così
Si, e se ne sono viste le conseguenze anche a scoppio ritardato. La differenza è che allora c'era Gorbaciov, un duro con cui però si poteva trattare, sinceramente attaccato al suo popolo (non mi risulta per esempio che si sia mai arricchito) con un'etica personale inesistente in Eltsin e Putin
E Gorbaciov nel pieno della crisi economica che lo travolse venne lasciato da solo prendendosi poi tutte le colpe della crisi, non a caso Gorbaciov tanto è rispettato all'estero quanto odiato in russia.
L'occidente, soprattutto negli anni 90, ha sbagliato parecchio nella gestione del problema russo, doveva tendere la mano e ha invece voluto stravincere. Oggi ne paghiamo le conseguenze, fermo restando che Putin è ed è sempre stato quello che è, un leader che ne è sempre infischiato del suo popolo, con obiettivi imperiali da ottenere ad ogni costo, e in quanto tale principale responsabile, senza attenuanti, del suo operato