Quali materie studiare e quali testi comprare per studiare l'economia da autodidatta?

Salve, ritorno qui per chiedere una cosa, per chi lo sapesse: per studiare matematica finanziaria bisogna avere pre-requisiti di statistica inferenziale?
 
Mi sono laureato in ingegneria gestionale quando la laurea durava ancora 5 anni. Ho quindi studiato (vado a memoria) Economia Politica, Gestione dell'innovazione e dei progetti, Finanza Aziendale, Gestione organizzativa + Controllo di gestione, Gestione aziendale. Dovrei aver condensato le basi dell'economia.

Una laurea in economia male non ti fa, ma riducendo all'osso cosa mi è servito davvero per essere un migliore investitore?
- il fol (a me cos'è il disaggio all'università non me lo hanno insegnato, magari ad economia lo fanno, ho letto nei post precedenti un "Economia degli intermediari finanziari" che sembra molto promettente)
- il Brealey - Myers (il libro di finanza su cui ho studiato, comprende cose come il costo del capitale, il valore attuale netto/il rendimento calcolato come TIR, le opzioni put/call, la relazione tra prezzo e rendimento di un'obbligazione. un buon libro di finanza è imprescindibile, preferibilmente non quello che usano ad economia, ma in altri corsi che si occupano anche di economia, così hai solo le cose più importanti)
- se volessi approfondire, un libro di ragioneria non sarebbe male (la partita doppia è una roba complicata ma non del tutto inutile, sarebbe bello quando un'azienda presenta i conti capirci cosa sono tutte quelle sigle e quelle cifre che spara, altrimenti sei in balia del sentiment del giornalista che li commenta, e non sempre i commenti sono univoci)
- non trascurerei qualcuno dei libri "commerciali/divulgativi" di macroeconomia, se ben fatto potrebbe introdurti alle relazioni tra tassi di interesse, livello dei prezzi e tasso di occupazione senza avventurarsi nelle varie formule (non ne conosco, ma la macroeconomia è una roba complicata che - a differenza dei dati di bilancio - secondo me può essere resa più semplice/meno tecnica)
 
Mi sono laureato in ingegneria gestionale quando la laurea durava ancora 5 anni. Ho quindi studiato (vado a memoria) Economia Politica, Gestione dell'innovazione e dei progetti, Finanza Aziendale, Gestione organizzativa + Controllo di gestione, Gestione aziendale. Dovrei aver condensato le basi dell'economia.

Una laurea in economia male non ti fa, ma riducendo all'osso cosa mi è servito davvero per essere un migliore investitore?
- il fol (a me cos'è il disaggio all'università non me lo hanno insegnato, magari ad economia lo fanno, ho letto nei post precedenti un "Economia degli intermediari finanziari" che sembra molto promettente)
- il Brealey - Myers (il libro di finanza su cui ho studiato, comprende cose come il costo del capitale, il valore attuale netto/il rendimento calcolato come TIR, le opzioni put/call, la relazione tra prezzo e rendimento di un'obbligazione. un buon libro di finanza è imprescindibile, preferibilmente non quello che usano ad economia, ma in altri corsi che si occupano anche di economia, così hai solo le cose più importanti)
- se volessi approfondire, un libro di ragioneria non sarebbe male (la partita doppia è una roba complicata ma non del tutto inutile, sarebbe bello quando un'azienda presenta i conti capirci cosa sono tutte quelle sigle e quelle cifre che spara, altrimenti sei in balia del sentiment del giornalista che li commenta, e non sempre i commenti sono univoci)
- non trascurerei qualcuno dei libri "commerciali/divulgativi" di macroeconomia, se ben fatto potrebbe introdurti alle relazioni tra tassi di interesse, livello dei prezzi e tasso di occupazione senza avventurarsi nelle varie formule (non ne conosco, ma la macroeconomia è una roba complicata che - a differenza dei dati di bilancio - secondo me può essere resa più semplice/meno tecnica)

Ciao. Non voglio assolutamente una laurea in economia infatti.

- Ahah, no no, ad economia non ti insegnano il disaggio 😂.
Lo so per certo perché l'ho dovuto spiegare ad un mio amico (laureato magistrale in economia aziendale alla Bocconi ed appassionato di finanza) quando ci si imbatté nella scelta di alcune obbligazioni.
Il disaggio è fondamentale conoscerlo per un investitore, altrimenti non sei in grado di calcolare il prezzo di carico di un'obbligazione e la relativa eventuale plus o minusvalenza. Serve ai fini fiscali nella sostanza.
- Costo capitale, VAN, TIR, prezzo/rendimento bond, opzioni, sono anch'essi tutti concetti che padroneggio molto bene grazie al mio studio da autodidatta su fol e manuali. Però quel libro che dici lo voglio comunque comprare in futuro (al momento ne sto leggendo un altro).
- Ecco, questa è la parte dove sono "debole" rispetto a tutte quelle che hai detto. Ovvero la ragioneria, il bilancio, le partite doppie, eccetera... io di queste cose non so una ceppa. Questa è la mia grossa lacuna da colmare, cosa che voglio fare al più presto.
- La macro anch'essa mi piace tanto e conosco le varie relazioni tra tassi di interesse, prezzi, occupazione, eccetera.

PS: mi pare che tu mi abbia consigliato dei libri in privato (non ricordo se eri tu), comunque li ho segnati che me li leggerò in futuro 😄
 
Mi sono laureato in ingegneria gestionale quando la laurea durava ancora 5 anni. Ho quindi studiato (vado a memoria) Economia Politica, Gestione dell'innovazione e dei progetti, Finanza Aziendale, Gestione organizzativa + Controllo di gestione, Gestione aziendale. Dovrei aver condensato le basi dell'economia.

Una laurea in economia male non ti fa, ma riducendo all'osso cosa mi è servito davvero per essere un migliore investitore?
- il fol (a me cos'è il disaggio all'università non me lo hanno insegnato, magari ad economia lo fanno, ho letto nei post precedenti un "Economia degli intermediari finanziari" che sembra molto promettente)
- il Brealey - Myers (il libro di finanza su cui ho studiato, comprende cose come il costo del capitale, il valore attuale netto/il rendimento calcolato come TIR, le opzioni put/call, la relazione tra prezzo e rendimento di un'obbligazione. un buon libro di finanza è imprescindibile, preferibilmente non quello che usano ad economia, ma in altri corsi che si occupano anche di economia, così hai solo le cose più importanti)
- se volessi approfondire, un libro di ragioneria non sarebbe male (la partita doppia è una roba complicata ma non del tutto inutile, sarebbe bello quando un'azienda presenta i conti capirci cosa sono tutte quelle sigle e quelle cifre che spara, altrimenti sei in balia del sentiment del giornalista che li commenta, e non sempre i commenti sono univoci)
- non trascurerei qualcuno dei libri "commerciali/divulgativi" di macroeconomia, se ben fatto potrebbe introdurti alle relazioni tra tassi di interesse, livello dei prezzi e tasso di occupazione senza avventurarsi nelle varie formule (non ne conosco, ma la macroeconomia è una roba complicata che - a differenza dei dati di bilancio - secondo me può essere resa più semplice/meno tecnica)
No in realtà mi ero sbagliato, non ho parlato con te in privato 😄. Comunque quel libro che hai citato mi era già stato segnalato da un altro utente del forum, insieme ad altri libri di completamento...
 
Ciao. Non voglio assolutamente una laurea in economia infatti.

- Ahah, no no, ad economia non ti insegnano il disaggio 😂.
Lo so per certo perché l'ho dovuto spiegare ad un mio amico (laureato magistrale in economia aziendale alla Bocconi ed appassionato di finanza) quando ci si imbatté nella scelta di alcune obbligazioni.
Il disaggio è fondamentale conoscerlo per un investitore, altrimenti non sei in grado di calcolare il prezzo di carico di un'obbligazione e la relativa eventuale plus o minusvalenza. Serve ai fini fiscali nella sostanza.
- Costo capitale, VAN, TIR, prezzo/rendimento bond, opzioni, sono anch'essi tutti concetti che padroneggio molto bene grazie al mio studio da autodidatta su fol e manuali. Però quel libro che dici lo voglio comunque comprare in futuro (al momento ne sto leggendo un altro).
- Ecco, questa è la parte dove sono "debole" rispetto a tutte quelle che hai detto. Ovvero la ragioneria, il bilancio, le partite doppie, eccetera... io di queste cose non so una ceppa. Questa è la mia grossa lacuna da colmare, cosa che voglio fare al più presto.
- La macro anch'essa mi piace tanto e conosco le varie relazioni tra tassi di interesse, prezzi, occupazione, eccetera.

PS: mi pare che tu mi abbia consigliato dei libri in privato (non ricordo se eri tu), comunque li ho segnati che me li leggerò in futuro 😄
Ciao, la conoscenza è sempre una risorsa ( concordo sul conoscere tutto e di piu' ) pero' , a prescindere da tutto quello che imparerai ( sono oltre 30 anni che lavoro nel settore trading/investimenti con istituzionali, advisor , come trader privato da anni ecc , quindi ti parlo con cognizione di causa ) mi spiace deluderti ma poco o nulla della macroeconomia potrà servirti ad investire " al meglio". I mercati finanziari e la macroeconomia sono due cose che sovente non hanno alcuna correlazione . La cosa fondamentale che è emersa dal 2008 in poi sono l'importanza della attività delle banche centrali e le ripercussioni sui mercati delle loro azioni e le correlazioni coi dati macro essenziali, quello si. Anche avere almeno le basi di statistica aiuta a capire determinati concetti.
PS: per farti capire che non ti serve a nulla nella pratica operativa : stamane intervista ad Orcel per i numeri di Unicredit : dati ottimi ( tutti lo sapevano da un mese , le conference call con gli analisti sono pubbliche, obiettivi, buy back ecc ): 15 giorni fa la notizia e la paura per SVB , UCG dopo una salita del 50% scende del 25% in pochi giorni ( da quasi 20 euro a 15 ) , vedi allegato, poi risale del 30% , ieri ha perso tanto e oggi aprirà a +5/6% : che te ne fai della macroeconomia? Chi è entrato a 20 una settimana prima di quelli che sono entrati a 15 sapevano esattamente le stesse cose sui numeri di UCG
 

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Ciao, la conoscenza è sempre una risorsa ( concordo sul conoscere tutto e di piu' ) pero' , a prescindere da tutto quello che imparerai ( sono oltre 30 anni che lavoro nel settore trading/investimenti con istituzionali, advisor , come trader privato da anni ecc , quindi ti parlo con cognizione di causa ) mi spiace deluderti ma poco o nulla della macroeconomia potrà servirti ad investire " al meglio". I mercati finanziari e la macroeconomia sono due cose che sovente non hanno alcuna correlazione . La cosa fondamentale che è emersa dal 2008 in poi sono l'importanza della attività delle banche centrali e le ripercussioni sui mercati delle loro azioni e le correlazioni coi dati macro essenziali, quello si. Anche avere almeno le basi di statistica aiuta a capire determinati concetti.
PS: per farti capire che non ti serve a nulla nella pratica operativa : stamane intervista ad Orcel per i numeri di Unicredit : dati ottimi ( tutti lo sapevano da un mese , le conference call con gli analisti sono pubbliche, obiettivi, buy back ecc ): 15 giorni fa la notizia e la paura per SVB , UCG dopo una salita del 50% scende del 25% in pochi giorni ( da quasi 20 euro a 15 ) , vedi allegato, poi risale del 30% , ieri ha perso tanto e oggi aprirà a +5/6% : che te ne fai della macroeconomia? Chi è entrato a 20 una settimana prima di quelli che sono entrati a 15 sapevano esattamente le stesse cose sui numeri di UCG

Sì sì, ma figurati, prevedere i mercati nel breve periodo è impossibile.
Però sapere un minimo come funziona la macroeconomia ti permette di capire il perché le cose vanno in un certo modo.
Comunque, in una situazione come quella attuale, io ad esempio deduco che i mercati sono posizionati male per il semplice fatto che scontano tagli dei tassi mentre Powell ha detto che non li taglierà (e non potrebbe farlo manco volendo perché l'inflazione riparte se no)
 
PS: per le aziende singole, tipo il tuo esempio di UCG, devi tipo sapere i bilanci, la situazione interna, le prospettive di settore, conoscere il managment, modello di business... quelle cose lì suppongo, di cui io non so nulla, è la mia grossa lacuna.
Infatti al momento investo solo in ETF e obbligazioni
 
Sì sì, ma figurati, prevedere i mercati nel breve periodo è impossibile.
Però sapere un minimo come funziona la macroeconomia ti permette di capire il perché le cose vanno in un certo modo.
Comunque, in una situazione come quella attuale, io ad esempio deduco che i mercati sono posizionati male per il semplice fatto che scontano tagli dei tassi mentre Powell ha detto che non li taglierà (e non potrebbe farlo manco volendo perché l'inflazione riparte se no)
Certamente ti permette di capire ma non di trarre conclusioni operative che abbiano delle conseguenze "logiche" ; nel breve o nel lungo è uguale, i mercati sono correlati alla realtà macroeconomica quando vogliono ( o si vogliono dare spiegazioni o giustificazioni per un movimento piuttosto che l'altro) : molto spesso sono prettamente tecnici ( in occasione delle scadenze tecniche o dei posizionamenti che ci sono a mercato, ecco magari queste cose sarebbe meglio capire/imparare) e fanno il contrario di quello che il buon senso macroeconomici direbbe.
"Messi male" tu dici perchè scontano .......con tutti gli operatori che ci sono a mercato, ciascuno con view ed operatività diverse, con finalità diverse , CHI vuoi che sappia cosa stanno scontando i mercati , nessuno, figurati noi poveri mortali che mettiamo dentro due spicci se leggiamo qualche numero di bilancio. I mercati sono "strani" , hanno diverse modalità di funzionamento .
Sui tassi ci sarebbe da scrivere un papiro riguardo a quanto hai detto , il bund e il btp e il tnote stanno facendo escursioni di 5 figure senza che sia cambiato nulla di macroeconomia. Il mercato non si deve prevedere si deve "capire" perchè le notizie macro cambiano continuamente e non possono essere un postulato per il futuro.
 
Certamente ti permette di capire ma non di trarre conclusioni operative che abbiano delle conseguenze "logiche" ; nel breve o nel lungo è uguale, i mercati sono correlati alla realtà macroeconomica quando vogliono ( o si vogliono dare spiegazioni o giustificazioni per un movimento piuttosto che l'altro) : molto spesso sono prettamente tecnici ( in occasione delle scadenze tecniche o dei posizionamenti che ci sono a mercato, ecco magari queste cose sarebbe meglio capire/imparare) e fanno il contrario di quello che il buon senso macroeconomici direbbe.
"Messi male" tu dici perchè scontano .......con tutti gli operatori che ci sono a mercato, ciascuno con view ed operatività diverse, con finalità diverse , CHI vuoi che sappia cosa stanno scontando i mercati , nessuno, figurati noi poveri mortali che mettiamo dentro due spicci se leggiamo qualche numero di bilancio. I mercati sono "strani" , hanno diverse modalità di funzionamento .
Sui tassi ci sarebbe da scrivere un papiro riguardo a quanto hai detto , il bund e il btp e il tnote stanno facendo escursioni di 5 figure senza che sia cambiato nulla di macroeconomia. Il mercato non si deve prevedere si deve "capire" perchè le notizie macro cambiano continuamente e non possono essere un postulato per il futuro.
Scusami, in che senso "nel breve e nel lungo è uguale"? Graham, Lynch e Warren non credo sarebbero d'accordo con quello che hai detto. Sul lungo contano i risultati (gli utili), non ci sono caxxi 😁.

Riguardo a quello che i mercati scontano, ovviamente si intende una media aggregata, ovvero si prendono i milioni di operatori con view diverse e si vede qual è il posizionamento medio pesato (i prezzi dell'sp500 e dei tresauries ad esempio).
Io non so bene come si guardano, ma penso ci siano degli indicatori che mostrano cosa i mercati scontano, tipo i future sui tassi fed o robe del genere... non so di preciso ma so che è possibile avere quel tipo di view.
Anche tipo gli scostamenti tra mondo obbligazionario e azionario e robe così... ripeto, non so di preciso ma credo sia possibile...
 
Certamente ti permette di capire ma non di trarre conclusioni operative che abbiano delle conseguenze "logiche" ; nel breve o nel lungo è uguale, i mercati sono correlati alla realtà macroeconomica quando vogliono...

Concordo, a me sembra che (e parlo però da persona che segue questioni economiche principalmente per curiosità personale, non per lavoro )...a me pare che i mercati soprattutto nel breve periodo seguano delle narrative più o meno legate a questioni reali e concrete, narrative che si affermano magari per qualche settimana o giorno, e poi vengono sostituite da altro. E solo ogni tanto queste narrative sono legate a questioni macroeconomiche, o monetarie, o politiche. Alcuni esempi possono essere: "un poco di crisi bancaria, inflazione che cala, fed che taglia i tassi e poi ripresa economica"; oppure: "accidenti, falliscono tante banche". Sovente nel breve periodo, per i mercati, nemmeno è importante se poi si realizza veramente ciò che corrisponde ad una certa narrativa: si diffonde una certa idea, i mercati la scontano, poi si passa ad altro.

Nel lungo periodo conta invece la crescita.

Considerazioni macroeconomiche, politiche, monetarie, possono solo servire a capire la realtà, magari a proporre degli scenari, ma non si può certo pensare nè di prevedere il futuro, nè si può credere che i mercati debbano poi seguire a lungo una certa narrativa.

Diciamo che considerazioni macroeconomiche, politiche e monetarie possono essere un'ottimo punto di partenza per descrivere una fetta della realtà.

Ad esempio oggi vediamo il notevole rimbalzo di titoli bancari che sino a ieri parevano destinati a fallire, ma le considerazioni macroeconomiche sono di scarso aiuto per capire se questa crisi bancaria è alla fine ed appunto si proseguirà con calo dell'inflazione, aziende che lincenziano un po' per poi prepararsi ad un nuovo ciclo espansivo.
Sarei abbastanza fiducioso, ma certamente sono possibili altri scenari.
 
Scusami, in che senso "nel breve e nel lungo è uguale"? Graham, Lynch e Warren non credo sarebbero d'accordo con quello che hai detto. Sul lungo contano i risultati (gli utili), non ci sono caxxi 😁.

Riguardo a quello che i mercati scontano, ovviamente si intende una media aggregata, ovvero si prendono i milioni di operatori con view diverse e si vede qual è il posizionamento medio pesato (i prezzi dell'sp500 e dei tresauries ad esempio).
Io non so bene come si guardano, ma penso ci siano degli indicatori che mostrano cosa i mercati scontano, tipo i future sui tassi fed o robe del genere... non so di preciso ma so che è possibile avere quel tipo di view.
Anche tipo gli scostamenti tra mondo obbligazionario e azionario e robe così... ripeto, non so di preciso ma credo sia possibile...
Neretto: anche loro ne hanno pestate di "cacche " che hanno dovuto vendere in perdita ( l'ascesa degli utili non è sempre una costante) ma coi flussi di denaro continui è molto piu' semplice fare questo genere di "scommesse" sulle aziende, tu mica puoi fare come loro, se ti becchi una Saipem ( ad esempio) , fiore all'occhiello del listino a 45 euro con utili ottimi , non ti rialzi piu'. Guardati i valori dei principali titoli nostrani ..... . PS: non ho avuto tempo di postarlo perchè impegnato sui mercati ma i Fed found erano cosi', https://www.cmegroup.com/markets/in...trading/interest-rates/countdown-to-fomc.html i dati ripeto sono sotto gli occhi di tutti , e cosa ti avrebbero detto ? Una discesa di quasi il 2% poi una risalita il giorno dopo la conferma di cose che già tutti sapevano. Nel breve . Quindi il futuro ( nel lungo ) come sarà ? Non lo sai , nel breve e nel lungo le cose cambiano continuamente e bisogna sempre adattarsi e seguire "il sentiment" del mercato piu' che la macroeconomia, ( le rotazioni settoriali sono dettate dalla macroeconomia ma è sempre il mercato col suo sentiment che decide quando farlo non la logica , sarebbe bello se fosse cosi' facile , tutti gli economisti e analisti sarebbero ricchi ) che certamente occorre conoscere e capirla soprattutto nelle sue conseguenze pratiche .
Poi se la cosa ti fa stare piu' tranquillo studia pure i bilanci , i numeri ecc che sono utili per capire ma non mi farei troppe illusioni sul miglioramento delle scelte o delle performance OK! PS: leggi la rubrica di Fugnoli tutti i sabati e imparerai molto sulle correlazioni macro https://www.kairospartners.com/video-e-notizie/il-rosso-e-il-nero/OK!
 
@biondao ha sempre ragione! :)
Comincia a leggere Pensieri lenti e veloci di Kahneman, non voglio toglierti il gusto perchè è un libro bellissimo ma avrai una visione differente una volta finito. Concordo pienamente che cultura+curiosità+open mind siano cose a cui tutti dovrebbero aspirare, rimane il fatto che ci sono due opzioni: 1) nessuno ha mai portato a termine la combo 2) chi è riuscito nell'impresa all'atto pratico sbaglia.
Non credo al mondo esista una singola persona che possa dire di essere uscito in gain in tutte le operazioni finanziarie fatte. L'assioma studio = soldi non è tale. Fai benissimo a studiare, ma dal mio punto di vista se l'introduzione è più studio più guadagno, avrai delle delusioni.
 
Neretto: anche loro ne hanno pestate di "cacche " che hanno dovuto vendere in perdita ( l'ascesa degli utili non è sempre una costante) ma coi flussi di denaro continui è molto piu' semplice fare questo genere di "scommesse" sulle aziende, tu mica puoi fare come loro, se ti becchi una Saipem ( ad esempio) , fiore all'occhiello del listino a 45 euro con utili ottimi , non ti rialzi piu'. Guardati i valori dei principali titoli nostrani ..... . PS: non ho avuto tempo di postarlo perchè impegnato sui mercati ma i Fed found erano cosi', https://www.cmegroup.com/markets/in...trading/interest-rates/countdown-to-fomc.html i dati ripeto sono sotto gli occhi di tutti , e cosa ti avrebbero detto ? Una discesa di quasi il 2% poi una risalita il giorno dopo la conferma di cose che già tutti sapevano. Nel breve . Quindi il futuro ( nel lungo ) come sarà ? Non lo sai , nel breve e nel lungo le cose cambiano continuamente e bisogna sempre adattarsi e seguire "il sentiment" del mercato piu' che la macroeconomia, ( le rotazioni settoriali sono dettate dalla macroeconomia ma è sempre il mercato col suo sentiment che decide quando farlo non la logica , sarebbe bello se fosse cosi' facile , tutti gli economisti e analisti sarebbero ricchi ) che certamente occorre conoscere e capirla soprattutto nelle sue conseguenze pratiche .
Poi se la cosa ti fa stare piu' tranquillo studia pure i bilanci , i numeri ecc che sono utili per capire ma non mi farei troppe illusioni sul miglioramento delle scelte o delle performance OK! PS: leggi la rubrica di Fugnoli tutti i sabati e imparerai molto sulle correlazioni macro https://www.kairospartners.com/video-e-notizie/il-rosso-e-il-nero/OK!
Capito, grazie dei consigli.
Ma quindi cos'è che fa battere il mercato sul lungo periodo?
Tu batti il mercato, giusto? Altrimenti, se così non fosse, potrei farlo pure io il tuo lavoro semplicemente comprando un ETF azionario. Quindi la domanda è: tu che strategia usi per battere il mercato, visto che studiare la macroeconomia e i bilanci non funziona?
 
Capito, grazie dei consigli.
Ma quindi cos'è che fa battere il mercato sul lungo periodo?
Tu batti il mercato, giusto? Altrimenti, se così non fosse, potrei farlo pure io il tuo lavoro semplicemente comprando un ETF azionario. Quindi la domanda è: tu che strategia usi per battere il mercato, visto che studiare la macroeconomia e i bilanci non funziona?
@Nascio le uniche che battono il mercato con costanza e profitto le trovi la notte
 
Ciao a tutti, avrei bisogno di un ottimo manuale di ragioneria generale/bilanci aziendali.
Qual è secondo voi un manuale completo, scritto in maniera appassionata e molto comprensibile, metodico e che ha a cuore di essere ben capito dallo studente?

Io ho trovato questo sito: I migliori libri e manuali di ragioneria

Qual è il migliore tra questi? Oppure ne avete un altro da consigliare?
Insomma, vorrei il miglior manuale di questo tipo
 
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