Questa e' follia, peggio della Gestapo

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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presto non sarà più possibile:

Pagamento col bancomat? Dal 2014 sarà obbligatorio accettarlo



il problema sarà di riuscire a difendere tutti i nuovi utenti di carte di credito dagli abusi della banche/poste specie alla luce delle sempre più numerose clonazioni/truffe.


rimane che se voglio pagare contanti, devo poterlo fare, non vedo perchè se ho 50 mila euro in banca (ipotesi) debbano obbligarmi a usare il bancomat, allora, che dal mio conto spariscano i contanti
 
presto non sarà più possibile:

Pagamento col bancomat? Dal 2014 sarà obbligatorio accettarlo

il problema sarà di riuscire a difendere tutti i nuovi utenti di carte di credito dagli abusi della banche/poste specie alla luce delle sempre più numerose clonazioni/truffe.

E ele commissioni sono/diventano una nuova pesante tassa a favore di enti privati e non dello stato.

commissioni tra l'1 e il 3,5% sul tutti gli importi lordissimi (ovvero inclusivi di IVA, tasse, costi fissi e variabili).
Ipotizzando a titolo di esempio (molto realistico) utili netti in una forchetta 7-20% del fatturato, le commissioni sarebbero pari ad una tassa flat compresa tra il 50% e il 5% . ??????????????????????????????????????????
 
non vedo perchè se ho 50 mila euro in banca (ipotesi) debbano obbligarmi a usare il bancomat, allora, che dal mio conto spariscano i contanti

Se potessero, lo farebbero.
Quando potranno, lo faranno.
 
rimane che se voglio pagare contanti, devo poterlo fare, non vedo perchè se ho 50 mila euro in banca (ipotesi) debbano obbligarmi a usare il bancomat, allora, che dal mio conto spariscano i contanti

se hai 50.000 euro in banca i contanti son già spariti...

:o
 
la discussione mi sta avvincendo, e vorrei proporre ai professionisti che leggono il treddo un caso limite di un mio conoscente

mettiamo un cittadino privato che non svolga alcuna attività de non quella di trader 10 orre al gg davanti al PC.

mai fatto attività professionale , consulenze o robe simili. Da impiegato con ritenuta a trader.

mettiamo che questo sia uno dei 2700 italiani che dichiari piu' di 1 milione di euro e di conseguenza paghi la sua mezza milionata di tasse annue per redditi fondiari (locazione immobili da eredità stradichiarata)

Il suo reddito netto mensile è di 45.000 euro netti (assumendo zero il trading)

Ovviamente stracongruo con tutti i redditest che si puo' inventare testadiminkia, nn ha barche cavalli, aerei, eccetera.....sta bello paciarotto nel milione.



mettiamo prelevi in cash il 20% del suo reddito cioè 9000 euro al mese.

è quanto si puo' permettere, per ristoranti weekend e divertimenti vari ed anche per beneficenza ad un paio di parenti stretti con la minima.

solo di pieno con la touareg se ne vanno 200 a settimana facili.

Mi domando che tipo di evasione gli possa essere contestata visto che non ha attività lavorativa e i server della banca certificano, eseguito per eseguito che lui sta 10 ore al giorno seduto al PC dal lunedi' al venerdc on 100 eseguiti al giorno.

Mi sembra evidente che per evadere devi avere tempo per una attività, o una professionalità da spendere.

i weekend li passa in una delle sue tre case vacanza, dichiarate pagate imu e balle varie.

se quelli dell'ade ci provano gli sputa in un okkio
 
Ultima modifica:
Secondo me possono sempre contestargli che, mentre sta seduto al PC, tra una tradata e l'altra, svolge un lavoro in nero. :p
 
Non ho letto tutto il topic causa lunghezza. E' accaduto anche a me. Per il lavoratore autonomo la presunzione per i prelievi esigui fatti dal proprio conto corrente e' limitata dalla stessa amministrazione dello stato che sul punto si e' espressa con risoluzione. Quindi se hai preso importi sotto i 500 euro a distanze non troppo corte (una, due volte alla settimana) la cosa non e' facilmente contestabile. E' in ogni caso sempre consigliabile al professionista il tenere due conti: uno per l'attivita' professionale e uno per le proprie spese. Sarebbe sempre sufficiente togliere i soldi dal conto corrente professionale, inserirli in quello personale e spenderli come si vuole. In alternativa tenere la contabilita' ordinaria e contabilizzare le movimentazioni in uscita dal conto personale come prelievi propri.

Scusa, fammi capire.
Io sono un autonomo, se prelevo 500 euro a settimana, non mi possono contestare nulla?
 
Ha!Ha, Forse li ho fregati! Il mio supermarket conserva tutti gli scontrini che a loro volta sono collegati alla tessera punti che e' NOMINALE! Oggi mi hanno gia' consegnato tutto 13.000 euro 2008 14.000 nel 2009. Adesso vediamo cosa hanno da dire alla Stasi

azz..... non ci avevo pensato pensa un pò a procurarti scontrini di altre persone...... potrebbe diventare un'attività ... naturalmente in nerooooo....:D

metterò un annuncio su eBay......:p
 
la discussione mi sta avvincendo, e vorrei proporre ai professionisti che leggono il treddo un caso limite di un mio conoscente

mettiamo un cittadino privato che non svolga alcuna attività de non quella di trader 10 orre al gg davanti al PC.

mai fatto attività professionale , consulenze o robe simili. Da impiegato con ritenuta a trader.

mettiamo che questo sia uno dei 2700 italiani che dichiari piu' di 1 milione di euro e di conseguenza paghi la sua mezza milionata di tasse annue per redditi fondiari (locazione immobili da eredità stradichiarata)

Il suo reddito netto mensile è di 45.000 euro netti (assumendo zero il trading)

Ovviamente stracongruo con tutti i redditest che si puo' inventare testadiminkia, nn ha barche cavalli, aerei, eccetera.....sta bello paciarotto nel milione.



mettiamo prelevi in cash il 20% del suo reddito cioè 9000 euro al mese.

è quanto si puo' permettere, per ristoranti weekend e divertimenti vari ed anche per beneficenza ad un paio di parenti stretti con la minima.

solo di pieno con la touareg se ne vanno 200 a settimana facili.

Mi domando che tipo di evasione gli possa essere contestata visto che non ha attività lavorativa e i server della banca certificano, eseguito per eseguito che lui sta 10 ore al giorno seduto al PC dal lunedi' al venerdc on 100 eseguiti al giorno.

Mi sembra evidente che per evadere devi avere tempo per una attività, o una professionalità da spendere.

i weekend li passa in una delle sue tre case vacanza, dichiarate pagate imu e balle varie.

se quelli dell'ade ci provano gli sputa in un okkio


Talo qui ,un altro trader da Ballarò ........... ma va ciapà i rat.......... adieu!! :D
 
azz..... non ci avevo pensato pensa un pò a procurarti scontrini di altre persone...... potrebbe diventare un'attività ... naturalmente in nerooooo....:D

metterò un annuncio su eBay......:p

che c'entra che è nominale io uso le carte intestate ad altre persone...
 
Non vorrei aver capito male ... ma quel che ti è capitato dovrebbe essere dovuto al fatto che hai un unico conto bancario nel quale fai confluire i movimenti relativi alla tua attività di professionista e quelli relativi alle tue esigenze personali ...
In altre parole, bisogna tenere separati il conto personale da quello delle attività professionali ... in tal modo i movimenti della Ditta individuale sono sempre verificabili e giustificabili ... :rolleyes:

ciao shark
leggi le ultime tre righe

Sull'obbligo di conto corrente per i professionisti | Giurdanella.it
 
Perché io farei impicci? Poverina, questa casta di ladri riesce a giustificare le sue ruberie facendo leva sul popolo ignorante di cui tu rappresenti un campione ideale. Non vi rendete conto che da quando hanno votato il pareggio di bilancio e l'adesione ai vari fondi salva banche devono trovare il denaro per pagare la loro quota? Dei 100 mld (200.000 mld di lire) per il salvataggio di Bankia 18mld (praticamente il gettito IMU) li ha versati l'Italia e così via. Non potendo più stampare moneta perché ancorati a quel mega imbroglio che è l'Euro dove andiamo a prenderli? Ai cittadini è ovvio! E come facciamo? Aumentiamo tasse sui beni primari: casa, benzina, IVA, c/c. E poi li ESTORCIAMO con leggine apposite contenute nel "Salva Italia" che IMPONGONO L'ONERE DELLA PROVA al cittadino di non aver speso i suoi soldi evadendo imposte. Che pena, se si cerca di avvisare gli altri in modo che non gli accada quello che ti sta succedendo ti senti dare di quello fa impicci.Che pena

Bel post, e tutto verissimo. Presto anche gli ottusi i.dioti "male non fare, nulla temere", che da forza ai ladri governativi nel privarci dei nostri risparmi, proveranno sulla loro pelle la vessatorietà e l'ingiustizia da dittatura poliziesca e fiscale dell'Italietta. Scappare, subito.
 
Riporto una analisi che trovo particolarmente veritiera della attuale situazione, non è mia ma la condivido integralmente:

"...La cosa più triste è che la gente si beve allegramente la catzata dell’evasione fiscale come causa del dissesto economico dello Stato.
Non si rende conto che quello del mancato gettito a causa dell'evasione è un numero buttato lì da gentaglia incapace e corrotta, tanto per addossare a terzi disonesti la causa del disastro.
Tanto si tratta di un numero indimostrabile (visto che l'evasione è ciò che non è dichiarato, quindi stimato ma sconosciuto), buono per giustificare qualsiasi mancanza.
Nella Germania degli anni '20 si accusavano gli ebrei di avere messo in ginocchio l’economia, nel medioevo le streghe, oggi gli evasori, "'chè se non evadessero loro non dovrei pagargliele io, le tasse!".

In realtà basta saper leggere i numeri reali, che dicono che lo Stato incassa poco meno della Francia o dell’Inghilterra (a fronte di una economia che rispetto a quelle è ben più ridotta) o della Germania, come mostrato prima da Stenmark.
E questo dimostra che il contribuente italiano, pur con una pressione fiscale che nella storia è stata superata solo da quella che costrinse Robin Hood a prendere arco e frecce contro lo Sceriffo di Nottingham, è mediamente diligente.

Oppure possiamo fare la prova del nove, ovvero sommare il presunto sommerso al PIL, così da scoprire che se tale evasione fosse vera, vorrebbe dire che la nostra economia reale è ai livelli della Germania!

Sarà che, invece dell'evasione fiscale così cara al popolino invidioso e livoroso, ansioso di trovare un caprio espiatorio negli "evasori" per appagare la propria frustrazione, non abbiano ragione tutti gli organismi internazionali (WEF, WTO, FMI, Transparency International e così via) che, nell’analisi delle cause del dissesto italiano, non parlano mai dell’evasione fiscale come della causa, bensì fanno chiaro riferimento al peso della burocrazia, al costo della politica autoreferenziale ed incapace peggio di una dittatura militare del terzo mondo, alla corruzione dilagante, ad una pubblica amministrazione fatta di inetti e scansafatiche (abbiamo più dipendenti pubblici degli USA), ad un sistema giudiziario incapace e marcio (il più costosa d’Europa, e lunedì ho un'udienza per risarcimento danni di un incidente in moto del 2006!).
Forse che tutti questi, che i numeri li sanno ben leggere, e che non hanno bisogno di assecondare la plebaglia ignorante e forcaiola per ottenerne i voti, non si sono accorti che il problema italiano è l’evasione fiscale?
Oppure la verità è che non abbiamo nessun problema di evasione fiscale, essendo questa una quota fisiologica ed allineata in tutti gli altri stati occidentali, che i Governi considerano preventivamente a bilancio esattamente come un'impresa riserva un fondo per la svalutazione dei crediti?
Vogliamo magari parlare degli imprenditori costretti a fare nero per pagare le tasse? O quelli che devono farsi una finanziaria sennò a fine anno non riescono a pagare l'IRPEF?

Certo, in Italia abbiamo migliaia di evasori fiscali totali. Peccato che però abbiamo decine di migliaia di aziende che, pur non guadagnando un euro, dichiarano bilanci in attivo (e dunque pagano tasse non dovute), per non vedersi arrivare la finanza dato che, come diceva prima sempre l'ottimo Stenmark in merito alla tabella sui presunti redditi aziendali scorporati da quelli delle persone fisiche titolari delle aziende stesse: se per tre anni presenti bilanci in passivo - cosa questi tempi normalissima - la finanza ti considera, per legge, società di comodo.
E' allora davvero "socialmente accettabile un provvedimento di deportazione in massa dei siciliani adducendo che se in Sicilia non ci fosse la mafia non sarebbe necessaria la stortura della deportazione"?

E che dire dell’IRAP (unico Paese al mondo che ha una tassa sulla struttura aziendale anzichè sul reddito… e che paghi pure se sei in passivo o in start-up)?
Oppure della indeducibilità (se non per quote ridicole e fuori dal mondo) di automobili, telefonia, spese di rappresentanza, contravvenzioni e pranzi di lavoro, laddove in tutti gli altri paesi europei sono interamente deducibili?

Ovvero spese che portano il bilancio civilistico - poniamo - ad un risultato di 100 (ovvero quello che tu hai guadagnato veramente), ed il bilancio fiscale a 150 (ovvero quello su cui tu paghi le tasse perchè è il minimo consentito dagli studi di settore).
Con il risultato che dei tuoi 100, pagate le tasse, non te ne rimangono 57 (come ti raccontano, e che già sarebbe un impatto fiscale tra i più alti la mondo), ma te ne rimangono 32.5 (ovvero devi pagare il 45% sui 150 che sei costretto a dichiarare, non sui 100 che guadagni), ed ecco perchè gl'imprenditori dicono che la pressione fiscale in italia è del 67%, non del 45!
E se, alla fine, con quei 32.5 che ti sono rimasti, vuoi realizzare il sogno di una vita e comprarti una 911 di terza mano, ecco che allora scatta il redditometro, perchè “secondo loro”, per poterti permettere "IL Porsche" non dovevi averne guadagnati 32.5 ma 325, così scatta l’accertamento induttivo che ti affibbia una presunta evasione fiscale di centinaia di migliaia di euro (svariate volte il tuo guadagno reale).
Ed ovviamente la plebaglia forcaiola ed ignorante, che appena può chiede al negoziante di non emettere lo scontrino per avere uno sconto e che per uno sconto maggiore si venderebbe pure la mamma, festeggerà esultante perchè le forze dell’ordine hanno scovato un altro evasore. "
 
Riporto una analisi che trovo particolarmente veritiera della attuale situazione, non è mia ma la condivido integralmente:

"...La cosa più triste è che la gente si beve allegramente la catzata dell’evasione fiscale come causa del dissesto economico dello Stato.
Non si rende conto che quello del mancato gettito a causa dell'evasione è un numero buttato lì da gentaglia incapace e corrotta, tanto per addossare a terzi disonesti la causa del disastro.
Tanto si tratta di un numero indimostrabile (visto che l'evasione è ciò che non è dichiarato, quindi stimato ma sconosciuto), buono per giustificare qualsiasi mancanza.
Nella Germania degli anni '20 si accusavano gli ebrei di avere messo in ginocchio l’economia, nel medioevo le streghe, oggi gli evasori, "'chè se non evadessero loro non dovrei pagargliele io, le tasse!".

In realtà basta saper leggere i numeri reali, che dicono che lo Stato incassa poco meno della Francia o dell’Inghilterra (a fronte di una economia che rispetto a quelle è ben più ridotta) o della Germania, come mostrato prima da Stenmark.
E questo dimostra che il contribuente italiano, pur con una pressione fiscale che nella storia è stata superata solo da quella che costrinse Robin Hood a prendere arco e frecce contro lo Sceriffo di Nottingham, è mediamente diligente.

Oppure possiamo fare la prova del nove, ovvero sommare il presunto sommerso al PIL, così da scoprire che se tale evasione fosse vera, vorrebbe dire che la nostra economia reale è ai livelli della Germania!

Sarà che, invece dell'evasione fiscale così cara al popolino invidioso e livoroso, ansioso di trovare un caprio espiatorio negli "evasori" per appagare la propria frustrazione, non abbiano ragione tutti gli organismi internazionali (WEF, WTO, FMI, Transparency International e così via) che, nell’analisi delle cause del dissesto italiano, non parlano mai dell’evasione fiscale come della causa, bensì fanno chiaro riferimento al peso della burocrazia, al costo della politica autoreferenziale ed incapace peggio di una dittatura militare del terzo mondo, alla corruzione dilagante, ad una pubblica amministrazione fatta di inetti e scansafatiche (abbiamo più dipendenti pubblici degli USA), ad un sistema giudiziario incapace e marcio (il più costosa d’Europa, e lunedì ho un'udienza per risarcimento danni di un incidente in moto del 2006!).
Forse che tutti questi, che i numeri li sanno ben leggere, e che non hanno bisogno di assecondare la plebaglia ignorante e forcaiola per ottenerne i voti, non si sono accorti che il problema italiano è l’evasione fiscale?
Oppure la verità è che non abbiamo nessun problema di evasione fiscale, essendo questa una quota fisiologica ed allineata in tutti gli altri stati occidentali, che i Governi considerano preventivamente a bilancio esattamente come un'impresa riserva un fondo per la svalutazione dei crediti?
Vogliamo magari parlare degli imprenditori costretti a fare nero per pagare le tasse? O quelli che devono farsi una finanziaria sennò a fine anno non riescono a pagare l'IRPEF?

Certo, in Italia abbiamo migliaia di evasori fiscali totali. Peccato che però abbiamo decine di migliaia di aziende che, pur non guadagnando un euro, dichiarano bilanci in attivo (e dunque pagano tasse non dovute), per non vedersi arrivare la finanza dato che, come diceva prima sempre l'ottimo Stenmark in merito alla tabella sui presunti redditi aziendali scorporati da quelli delle persone fisiche titolari delle aziende stesse: se per tre anni presenti bilanci in passivo - cosa questi tempi normalissima - la finanza ti considera, per legge, società di comodo.
E' allora davvero "socialmente accettabile un provvedimento di deportazione in massa dei siciliani adducendo che se in Sicilia non ci fosse la mafia non sarebbe necessaria la stortura della deportazione"?

E che dire dell’IRAP (unico Paese al mondo che ha una tassa sulla struttura aziendale anzichè sul reddito… e che paghi pure se sei in passivo o in start-up)?
Oppure della indeducibilità (se non per quote ridicole e fuori dal mondo) di automobili, telefonia, spese di rappresentanza, contravvenzioni e pranzi di lavoro, laddove in tutti gli altri paesi europei sono interamente deducibili?

Ovvero spese che portano il bilancio civilistico - poniamo - ad un risultato di 100 (ovvero quello che tu hai guadagnato veramente), ed il bilancio fiscale a 150 (ovvero quello su cui tu paghi le tasse perchè è il minimo consentito dagli studi di settore).
Con il risultato che dei tuoi 100, pagate le tasse, non te ne rimangono 57 (come ti raccontano, e che già sarebbe un impatto fiscale tra i più alti la mondo), ma te ne rimangono 32.5 (ovvero devi pagare il 45% sui 150 che sei costretto a dichiarare, non sui 100 che guadagni), ed ecco perchè gl'imprenditori dicono che la pressione fiscale in italia è del 67%, non del 45!
E se, alla fine, con quei 32.5 che ti sono rimasti, vuoi realizzare il sogno di una vita e comprarti una 911 di terza mano, ecco che allora scatta il redditometro, perchè “secondo loro”, per poterti permettere "IL Porsche" non dovevi averne guadagnati 32.5 ma 325, così scatta l’accertamento induttivo che ti affibbia una presunta evasione fiscale di centinaia di migliaia di euro (svariate volte il tuo guadagno reale).
Ed ovviamente la plebaglia forcaiola ed ignorante, che appena può chiede al negoziante di non emettere lo scontrino per avere uno sconto e che per uno sconto maggiore si venderebbe pure la mamma, festeggerà esultante perchè le forze dell’ordine hanno scovato un altro evasore. "

se il popolo itagliota non fosse completamente idi.ota e servo il paese non sarebbe fallito
 
In quella sentenza si parla di un dentista che dichiarava nel 2005 un reddito di ben 6.453,00. E' per gente così che poi vanno a rompere le scatole ad altri che forse non c'entrano....
Saluti, WS
Sono d'accordo , cio' non toglie che gli accertamenti andrebbero condotti con sensibilita' ed intelligenza, non terrorizzando la gente onesta che lavora e non evade.
 
riporto una analisi che trovo particolarmente veritiera della attuale situazione, non è mia ma la condivido integralmente:

"...la cosa più triste è che la gente si beve allegramente la catzata dell’evasione fiscale come causa del dissesto economico dello stato.
Non si rende conto che quello del mancato gettito a causa dell'evasione è un numero buttato lì da gentaglia incapace e corrotta, tanto per addossare a terzi disonesti la causa del disastro.
Tanto si tratta di un numero indimostrabile (visto che l'evasione è ciò che non è dichiarato, quindi stimato ma sconosciuto), buono per giustificare qualsiasi mancanza.
Nella germania degli anni '20 si accusavano gli ebrei di avere messo in ginocchio l’economia, nel medioevo le streghe, oggi gli evasori, "'chè se non evadessero loro non dovrei pagargliele io, le tasse!".

In realtà basta saper leggere i numeri reali, che dicono che lo stato incassa poco meno della francia o dell’inghilterra (a fronte di una economia che rispetto a quelle è ben più ridotta) o della germania, come mostrato prima da stenmark.
E questo dimostra che il contribuente italiano, pur con una pressione fiscale che nella storia è stata superata solo da quella che costrinse robin hood a prendere arco e frecce contro lo sceriffo di nottingham, è mediamente diligente.

Oppure possiamo fare la prova del nove, ovvero sommare il presunto sommerso al pil, così da scoprire che se tale evasione fosse vera, vorrebbe dire che la nostra economia reale è ai livelli della germania!

Sarà che, invece dell'evasione fiscale così cara al popolino invidioso e livoroso, ansioso di trovare un caprio espiatorio negli "evasori" per appagare la propria frustrazione, non abbiano ragione tutti gli organismi internazionali (wef, wto, fmi, transparency international e così via) che, nell’analisi delle cause del dissesto italiano, non parlano mai dell’evasione fiscale come della causa, bensì fanno chiaro riferimento al peso della burocrazia, al costo della politica autoreferenziale ed incapace peggio di una dittatura militare del terzo mondo, alla corruzione dilagante, ad una pubblica amministrazione fatta di inetti e scansafatiche (abbiamo più dipendenti pubblici degli usa), ad un sistema giudiziario incapace e marcio (il più costosa d’europa, e lunedì ho un'udienza per risarcimento danni di un incidente in moto del 2006!).
Forse che tutti questi, che i numeri li sanno ben leggere, e che non hanno bisogno di assecondare la plebaglia ignorante e forcaiola per ottenerne i voti, non si sono accorti che il problema italiano è l’evasione fiscale?
Oppure la verità è che non abbiamo nessun problema di evasione fiscale, essendo questa una quota fisiologica ed allineata in tutti gli altri stati occidentali, che i governi considerano preventivamente a bilancio esattamente come un'impresa riserva un fondo per la svalutazione dei crediti?
Vogliamo magari parlare degli imprenditori costretti a fare nero per pagare le tasse? O quelli che devono farsi una finanziaria sennò a fine anno non riescono a pagare l'irpef?

Certo, in italia abbiamo migliaia di evasori fiscali totali. Peccato che però abbiamo decine di migliaia di aziende che, pur non guadagnando un euro, dichiarano bilanci in attivo (e dunque pagano tasse non dovute), per non vedersi arrivare la finanza dato che, come diceva prima sempre l'ottimo stenmark in merito alla tabella sui presunti redditi aziendali scorporati da quelli delle persone fisiche titolari delle aziende stesse: Se per tre anni presenti bilanci in passivo - cosa questi tempi normalissima - la finanza ti considera, per legge, società di comodo.
E' allora davvero "socialmente accettabile un provvedimento di deportazione in massa dei siciliani adducendo che se in sicilia non ci fosse la mafia non sarebbe necessaria la stortura della deportazione"?

E che dire dell’irap (unico paese al mondo che ha una tassa sulla struttura aziendale anzichè sul reddito… e che paghi pure se sei in passivo o in start-up)?
Oppure della indeducibilità (se non per quote ridicole e fuori dal mondo) di automobili, telefonia, spese di rappresentanza, contravvenzioni e pranzi di lavoro, laddove in tutti gli altri paesi europei sono interamente deducibili?

Ovvero spese che portano il bilancio civilistico - poniamo - ad un risultato di 100 (ovvero quello che tu hai guadagnato veramente), ed il bilancio fiscale a 150 (ovvero quello su cui tu paghi le tasse perchè è il minimo consentito dagli studi di settore).
Con il risultato che dei tuoi 100, pagate le tasse, non te ne rimangono 57 (come ti raccontano, e che già sarebbe un impatto fiscale tra i più alti la mondo), ma te ne rimangono 32.5 (ovvero devi pagare il 45% sui 150 che sei costretto a dichiarare, non sui 100 che guadagni), ed ecco perchè gl'imprenditori dicono che la pressione fiscale in italia è del 67%, non del 45!
E se, alla fine, con quei 32.5 che ti sono rimasti, vuoi realizzare il sogno di una vita e comprarti una 911 di terza mano, ecco che allora scatta il redditometro, perchè “secondo loro”, per poterti permettere "il porsche" non dovevi averne guadagnati 32.5 ma 325, così scatta l’accertamento induttivo che ti affibbia una presunta evasione fiscale di centinaia di migliaia di euro (svariate volte il tuo guadagno reale).
Ed ovviamente la plebaglia forcaiola ed ignorante, che appena può chiede al negoziante di non emettere lo scontrino per avere uno sconto e che per uno sconto maggiore si venderebbe pure la mamma, festeggerà esultante perchè le forze dell’ordine hanno scovato un altro evasore. "


santo subito
 
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