Rebus parte obbligazionaria nei portafogli pigri

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Secondo me non è questo il punto. Come sappiamo discorsi come quelli in grassetto non hanno a che vedere con l'ottica lazy. Impostare un portafoglio è una scelta strategica e non può basarsi sul rendimento del momento. E si può portare immagino un papiro di letteratura che indica che per orizzonti lunghi il rendimento lo avrai.
Il punto è che il tema è strategico, di consapevolezza di quello che può succedere scegliendo la parte obbligazionaria. Se ora non ti senti a tuo agio per l andamento della tua parte obbligazionaria secondo me hai fatto una scelta non pienamente consapevole (ma come me è XD: portafoglio long term 80/20, non mi tange ma portafoglio di medio termine 40/60 non ha avuto l'andamento coerente col profilo di rischio scelto)

Invece la mia valutazione è molto consapevole... Bisogna fare attenzione e non confondere il dito con la luna.
L'obiettivo mio non è rispettare una strategia basata sul passato e senza alcuna garanzia futura, ma averne una profittevole, possibilmente minimizzando il rischio.

Poi se si afferma che queste considerazioni sono OT in questo 3D lo accetto e mi fermo, anche perchè i portafogli lazy hanno l'enorme vantaggio di richiedere scarsa attenzione e competenza, avendo regole ferree. Credo però che un pf, per essere profittevole, debba essere monitorato, almeno per quanto riguarda eventi macro.
Uno di questi eventi macro è (stato) il rendimento nullo delle obbligazioni
 
È esattamente quello che sto facendo della mia parte obbligazionaria, una quota di AGGH e obbligazioni singole con varie scadenze così da scaglionarle nel tempo

Posso chiederti durata del portafoglio e quanto pesa la parte obbligazionaria? Per la scelta delle obbligazioni come hai ragionato?
 
Chi sceglie il portafoglio pigro deve poi attenersi scrupolosamente alle decisioni prese altrimenti è una scelta irrazionale.

Quindi se l'obbligazionario ben diversificato rende poco o va in negativo per alcuni anni, è corretto acquistarlo e non fare modifiche.

Se l'azionario mondiale ben diversificato va in laterale per un decennio perchè negli ultimi 12 anni si è automaticamente sbilanciato verso le big tech growth USA, e quindi di fatto realizza quella preponderanza di un settore e/o paese che negli assunti andrebbe evitata, è corretto acquistarlo e ribilanciarlo con gli altri strumenti seguendo alla lettera l'impostazione iniziale.

Le interpretazioni personali non si adattano in alcun modo alla ratio del portafoglio pigro, chi pensa che ci sia qualcosa da modificare o non fare (ad es.lasciare i soldi cash non va fatto, un ETF monetario o short term è sempre più sicuro del cash in conto corrente) non ha capito nulla e vorrebbe un sistema semplice ma con le sue regole e quindi dovrebbe rendersi conto subito che ha un problema rilevante: il portafoglio pigro non va bene per lui.

I portafogli pigri nascono da decenni di considerazioni e hanno una loro logica che va rispettata. Hanno anche e sopratutto una loro filosofia che va compresa e condivisa.

Per questi motivi non li utilizzo nè per me nè tantomeno per i miei clienti.
 
Invece la mia valutazione è molto consapevole... Bisogna fare attenzione e non confondere il dito con la luna.
L'obiettivo mio non è rispettare una strategia basata sul passato e senza alcuna garanzia futura, ma averne una profittevole, possibilmente minimizzando il rischio.

Poi se si afferma che queste considerazioni sono OT in questo 3D lo accetto e mi fermo, anche perchè i portafogli lazy hanno l'enorme vantaggio di richiedere scarsa attenzione e competenza, avendo regole ferree. Credo però che un pf, per essere profittevole, debba essere monitorato, almeno per quanto riguarda eventi macro.
Uno di questi eventi macro è (stato) il rendimento nullo delle obbligazioni

Si chiaro, io parlo e mi riferisco alla scelta della parte obbligazionaria per portafogli lazy
 
Chi sceglie il portafoglio pigro deve poi attenersi scrupolosamente alle decisioni prese altrimenti è una scelta irrazionale.

Quindi se l'obbligazionario ben diversificato rende poco o va in negativo per alcuni anni, è corretto acquistarlo e non fare modifiche.

Se l'azionario mondiale ben diversificato va in laterale per un decennio perchè negli ultimi 12 anni si è automaticamente sbilanciato verso le big tech growth USA, e quindi di fatto realizza quella preponderanza di un settore e/o paese che negli assunti andrebbe evitata, è corretto acquistarlo e ribilanciarlo con gli altri strumenti seguendo alla lettera l'impostazione iniziale.

Le interpretazioni personali non si adattano in alcun modo alla ratio del portafoglio pigro, chi pensa che ci sia qualcosa da modificare o non fare (ad es.lasciare i soldi cash non va fatto, un ETF monetario o short term è sempre più sicuro del cash in conto corrente) non ha capito nulla e vorrebbe un sistema semplice ma con le sue regole e quindi dovrebbe rendersi conto subito che ha un problema rilevante: il portafoglio pigro non va bene per lui.

I portafogli pigri nascono da decenni di considerazioni e hanno una loro logica che va rispettata. Hanno anche e sopratutto una loro filosofia che va compresa e condivisa.

Per questi motivi non li utilizzo nè per me nè tantomeno per i miei clienti.

Certamente il tuo punto di vista è più che condivisibile, anche perchè tu devi mettere al riparo i tuoi clienti e io invece sono un investitore privato ed ho piena responsabilità delle mie scelte.
E' importante che quando tu spieghi una strategia al cliente, questa debba avere un razionale solido. Io non ho questa esigenza
La mia attuale strategia è impiegare due anni per capire il più possibile come costruirmi un portafoglio su misura, dandomi criteri di monitoraggio non stressanti. La logica sarebbe quella di mantenere una parte basata su ETF ad accumulazione, una parte su ETF a distribuzione e una operativa/opportunistica
 
Posso chiederti durata del portafoglio e quanto pesa la parte obbligazionaria? Per la scelta delle obbligazioni come hai ragionato?

Il mio ptf è praticamente un 60/40. La parte azionaria in ottica pac è usacentrica e quindi molto esposta sul dollaro, così per maggior equilibrio per la parte obbligazionaria cerco solo posizioni in euro (gov e corporate). Attualmente AGGH ha un peso irrisorio, da inizio anno mi sono posizionato per il 50% circa su btp Italia di varie scadenze con bella soddisfazione a maggio quando hanno staccato dei cedoloni carnosi. In pratica faccio pac VA su azionario su pochissimi etf e pic su obbligazioni con quello che più mi interessa al momento. La liquidità la parcheggio su CD facilmente svincolabile
 
Cmq con l'aumento dei tassi che c'è stata e che ci sarà nell'immediato futuro, è probabile che sia il momento di acquistare ETF obbligazionari a prezzi bassi, sperando in una ripresa nei prossimi anni.
 
Chi sceglie il portafoglio pigro deve poi attenersi scrupolosamente alle decisioni prese altrimenti è una scelta irrazionale.

Quindi se l'obbligazionario ben diversificato rende poco o va in negativo per alcuni anni, è corretto acquistarlo e non fare modifiche.

Se l'azionario mondiale ben diversificato va in laterale per un decennio perchè negli ultimi 12 anni si è automaticamente sbilanciato verso le big tech growth USA, e quindi di fatto realizza quella preponderanza di un settore e/o paese che negli assunti andrebbe evitata, è corretto acquistarlo e ribilanciarlo con gli altri strumenti seguendo alla lettera l'impostazione iniziale.

Le interpretazioni personali non si adattano in alcun modo alla ratio del portafoglio pigro, chi pensa che ci sia qualcosa da modificare o non fare (ad es.lasciare i soldi cash non va fatto, un ETF monetario o short term è sempre più sicuro del cash in conto corrente) non ha capito nulla e vorrebbe un sistema semplice ma con le sue regole e quindi dovrebbe rendersi conto subito che ha un problema rilevante: il portafoglio pigro non va bene per lui.

I portafogli pigri nascono da decenni di considerazioni e hanno una loro logica che va rispettata. Hanno anche e sopratutto una loro filosofia che va compresa e condivisa.

Per questi motivi non li utilizzo nè per me nè tantomeno per i miei clienti.

È assolutamente così. Non c'è niente da aggiungere se non il fatto che la parte più difficile non è tanto scegliere un portafoglio rispetto a un altro, ma mantenere la rotta
 
È assolutamente così. Non c'è niente da aggiungere se non il fatto che la parte più difficile non è tanto scegliere un portafoglio rispetto a un altro, ma mantenere la rotta

Beh, sommessamente vorrei dire invece che questa non è una verità assoluta. Se fosse così avremmo un'allocazione che va bene per tutto e chiuderemmo il forum :D
Il distinguo importante è tra consulente e cliente, su questo non posso che concordare
 
Sì continua a valutare la componente "obbligazionaria" in base al rendimento che produce. Per me, è un errore.

La componente obbligazionaria - repetita iuvant (spero) - ha lo scopo di mitigare la volatilità. Poi, in seconda battuta, se porta anche un po' di rendimento (e nel lungo termine lo ha sempre fatto e credo che continuerà a farlo), tanto meglio. Se non lo porta, pace.

Si vuole un portafoglio che massimizzi al 100% il rendimento? Ok, toglietelo proprio l'obbligazionario. Basta fare un portafoglio 100% azionario: con un 100% azionario, si mette il rendimento in primo piano, trascurando del tuttto o quasi la volatilità, che siamo disposti a "sacrificare" non abbassandola di proposito.

Esistono lazy portfolios 100% azionari proprio con questo scopo.

Ovviamente, spero che chi faccia una scelta del genere abbia le conoscenze e la determinazione adatte a sopportarne la volatilità, altrimenti i problemi non tarderanno ad arrivare.
 
Sì continua a valutare la componente "obbligazionaria" in base al rendimento che produce. Per me, è un errore.

La componente obbligazionaria - repetita iuvant (spero) - ha lo scopo di mitigare la volatilità. Poi, in seconda battuta, se porta anche un po' di rendimento (e nel lungo termine lo ha sempre fatto e credo che continuerà a farlo), tanto meglio. Se non lo porta, pace.

Si vuole un portafoglio che massimizzi al 100% il rendimento? Ok, toglietelo proprio l'obbligazionario. Basta fare un portafoglio 100% azionario: con un 100% azionario, si mette il rendimento in primo piano, trascurando del tuttto o quasi la volatilità, che siamo disposti a "sacrificare" non abbassandola di proposito.

Esistono lazy portfolios 100% azionari proprio con questo scopo.

Ovviamente, spero che chi faccia una scelta del genere abbia le conoscenze e la determinazione adatte a sopportarne la volatilità, altrimenti i problemi non tarderanno ad arrivare.

Approvo molto. Ma per una 60enne si può ragionare allo stesso modo? Vale la regola 100 - numero di anni secondo te? Ho visto un esempio che va dal 1980 al 2017 dove si parte nel 1980 con 1000$ e se ne investono 1000 ogni anno. Nel 2017 si avrebbero $168.652 se si fosse investito solo in bond, $510.137 se si fosse investito solo in azioni S&P 500, $322.990 se si fosse investito 50/50, $347.251 se si fosse investito 100-età.
 
Ultima modifica:
Approvo molto. Ma per una 60enne si può ragionare allo stesso modo? Vale la regola 100 - numero di anni secondo te?

Secondo me più che la regola 100 - età, o similari, vale la regola dell'orizzonte temporale di investimento.

Se, per esempio, volessi lasciare tutto in eredità ai figli, non ci sarebbero grosse differenze ad avere 60 o 80 anni.

A questa, aggiungerei la regola del max drawdown sopportabile. Se per esempio un - 20% ti sembra insopportabile, allora andrei cauto con l'azionario...
 
Sì continua a valutare la componente "obbligazionaria" in base al rendimento che produce. Per me, è un errore.

La componente obbligazionaria - repetita iuvant (spero) - ha lo scopo di mitigare la volatilità. Poi, in seconda battuta, se porta anche un po' di rendimento (e nel lungo termine lo ha sempre fatto e credo che continuerà a farlo), tanto meglio. Se non lo porta, pace.

Si vuole un portafoglio che massimizzi al 100% il rendimento? Ok, toglietelo proprio l'obbligazionario. Basta fare un portafoglio 100% azionario: con un 100% azionario, si mette il rendimento in primo piano, trascurando del tuttto o quasi la volatilità, che siamo disposti a "sacrificare" non abbassandola di proposito.

Esistono lazy portfolios 100% azionari proprio con questo scopo.

Ovviamente, spero che chi faccia una scelta del genere abbia le conoscenze e la determinazione adatte a sopportarne la volatilità, altrimenti i problemi non tarderanno ad arrivare.

Non direi.
Nell'ultimo anno i fondi obbligazionari hanno fatto anche -20%, quindi direi che non hanno mitigato affatto la volatilità, piuttosto la hanno amplificata.
Inoltre se si prevede un rendimento zero, allora è meglio il contante: anche quello mitiga la volatilità.
 
Approvo molto. Ma per una 60enne si può ragionare allo stesso modo? Vale la regola 100 - numero di anni secondo te? Ho visto un esempio che va dal 1980 al 2017 dove si parte nel 1980 con 1000$ e se ne investono 1000 ogni anno. Nel 2017 si avrebbero $168.652 se si fosse investito solo in bond, $510.137 se si fosse investito solo in azioni S&P 500, $322.990 se si fosse investito 50/50, $347.251 se si fosse investito 100-età.

Ti ha risposto ottimamente @Abaddon poco sopra. Sono d'accordo con lui.
 
Non direi.
Nell'ultimo anno i fondi obbligazionari hanno fatto anche -20%, quindi direi che non hanno mitigato affatto la volatilità, piuttosto la hanno amplificata.
Inoltre se si prevede un rendimento zero, allora è meglio il contante: anche quello mitiga la volatilità.

Allora prendi un cd e quando lo ritieni giusto eh
i rendimenti dei bond saranno al 5/6% a tre anni e al 8/10% a 10 anni passerai lí.
Se poi per un qualche motivo a te sconosciuto i rendimenti si riappiattiranno e chi entra oggi farà 20% e tu ti terrai un cd al 2% e nessuna opzione successiva avrai perso.
Nessuno sa come andrà, magari ci sarà la terza guerra mondiale e l'euro non varrà piú nulla e godrà che avrà investito in remimbi o in yen o in chissacosa.
Gli scenari sono molteplici...talmente tanti che ad oggi il rischio e il rendimento di quella classe di investimento è esattamente quello che è perchè riassume le considerazioni di milioni di investitori che oggi la pensano cosí...ognuno fa le sue elucubrazioni e il supersondaggio mondiale gli assegna quel prezzo.
Se tu la pensi diversamente lo prendi una posizione attiva, rischia e poi ai vedrà come è andata.
L'esperienza dice che nella gestione di lungo periodo se ci pigli questa volta, sbaglierai probabilmente la prossima, poi ci riprenderai pee poi sbagliare ancora e chi è rimasto fermo e "pigro" ti guarderà arrabattarti mentre si beve uno spritz per avere alla fine li stesso risultato:boh::boh:
 
Ultima modifica:
Non direi.
Nell'ultimo anno i fondi obbligazionari hanno fatto anche -20%, quindi direi che non hanno mitigato affatto la volatilità, piuttosto la hanno amplificata.
Inoltre se si prevede un rendimento zero, allora è meglio il contante: anche quello mitiga la volatilità.

Purtroppo, continui a non capire che "ultimo anno" e "portafoglio pigro" non vanno d'accordo.

Sul discorso del rendimento zero: la "previsione" su che orizzonte temporale è? Di nuovo, parlando di portafogli pigri si fa per definizione riferimento a un orizzonte temporale lungo: per me, dai 15 anni in su (10 è proprio il minimo sindacale).
"Prevedi" che in 15 anni l'obbligazionario ti dia un rendimento negativo? Ok, in base alla tua previsione, meglio il contante. Col contante hai 2 certezze:
- la correlazione con l'azionario sarà 0 (ottica cosa)
- il rendimento sarà 0 (questa non è un'ottima cosa in generale, ma lo sarà nel caso in cui la tua previsione sull'obbligazionario si riveli esatta)

Chi prevede che l'obbligazionario produca un rendimento >0 su un orizzonte temporale di 15+ anni farà invece bene a metterlo in portafoglio. Poi dipende anche dalla % di obbligazionario nel portafoglio:
- se è il 20% o meno (80%+ azionario), alla fine la differenza sarà minima. Puoi anche sbagliare in pieno la tua previsione di rendimento zero per l'obbligazionario e l'impatto sulla performance totale del portafoglio sarà piccolo.
- se è dal 30/40% in su, le cose cambiano: basi gran parte della performance del portafoglio sulla tua previsione di rendimento 0 dell'azionario.

Hai un orizzonte temporale di pochi o addirittura 1 anno? Ok, lì l'imprevedibilità è totale, è come fare testa o croce. Ma non ha senso fare previsioni o confronti su orizzonti temporali così corti.

Sostituisci un ETF obbligazionario con uno o più BTP? Hai soltanto l'illusione di guadagnare di più perché i BTP restituiscono 100 e in più danno le cedole:
- Le cedole le devi reinvestire te. Se la cifra non è molto grande, non è semplice farlo e c'è un costo "tempo" da quantificare.
- Sulle cedole paghi le imposte anticipatamente. Solo il 12,5%, è vero, ma le paghi subito.
- Ti assumi parecchio rischio specifico. Che il BTP rimborsi sempre e comunque perché è sempre stato così in passato non ti dà alcuna certezza. Questo rischio in un ETF non ce l'hai. Se si tratta di somme contenute ok, ma su somme importanti una scelta simile è un azzardo da evitare.
- Chi ha acquistato BTP un anno fa, ha subito una perdita teorica (che si concretizza solo in caso di vendita) esattamente come chi detiene ETF. Se i tassi salgono, i prezzi scendono e lo fanno ovviamente anche quelli dei BTP (più o meno di un ETF a seconda del tipo di ETF obbligazionario).

In realtà, ammesso e non concesso che tu stia guadagnando di più coi i BTP (anzi che guadagnerai di più), lo stai facendo assumendoti un rischio più alto, anche se non lo vedi.
 
Vorrei chiarire due punti:

- se l'obbligazionario Euro e una parte (quella a duration media e lunga) dell'obbligazionrio USD (valutato in Eur) hanno perso nell'ultimo anno significa che una parte del percorso è già stata realizzata, non sappiamo quanto ancora si potrebbe perdere per via della normalizzazione ma è certo che ci sia maggior potenziale di risultato da oggi in avanti nell'obbligazionario di quanto ce ne fosse un anno fa perchè molto semplicemente i prezzi sono già scesi in poco tempo e in molti casi sono scesi parecchio

- ne consegue che la scelta di stare fuori dall'obbligazionario è meno sensata oggi rispetto a un anno fa ma la possibilità di perdita ulteriore nel breve termine è ancora presente e dipende in ultima analisi da andamento futuro dell'inflazione e decisione delle banche centrali di contrastarla aumentando i tassi;

- se dovessi considerare come sto lavorando, posso dire di aver impostato una combinazione di strumenti obbligazionari che si è rivelata in parte errata (potevo fare molto meglio evitando di stare sull'obbligazionario) nell'ultimo anno, ma con alcuni strumenti obbligazionari in positivo che sto facendo vendere in forte plus (oltre 10% in un anno su obbligazionario per me è una forte plus); a questo punto sto valutando se incrementare e di quanto man mano le categorie di obbligazionario che hanno maggior rendimento a scadenza e miglior rapporto rischio/rendimento; quindi non sono stato nè sto fuori dall'obbligazionario ma nemmeno seguo un ETF aggregato che non mi soddisfa e quindi non seguire il portafoglio lazy per me non significa non fare obbligazionario ma significa stare su obbligazionario in maniera differente e molto più attiva

- ho specificato l'ultimo punto perchè l'obbligazionario oggi inizia ad essere molto più attraente di un anno fa almeno in alcune categorie ma esiste la possibilità concreta di poter entrare a prezzi ancora più bassi tra qualche tempo; per questo sto allungando la duration complessiva ma lo sto facendo a piccoli passi

- non faccio portafogli pigri perchè se ho la possibilità di esercitare un ragionamento dinamico preferisco quest'ultima opzione; ma non significa che non consideri l'obbligazionario

- chi oggi fa ragionamenti sull'esclusione dell'obbligazionario credo corra il rischio di rendersi conto tardi o molto tardi che andava invece preso in considerazione

- leggo sovente discorsi in merito ai BTP: se il rendimento a scadenza è maggiore ad es. di un Bund sarà banale dirlo ma un motivo c'è ed è espresso dai rating; il debito pubblico italiano rende mediamente di più a scadenza perchè è giudicato molto più rischioso dai mercati, molto banale ma anche molto semplice; qualè il rischio che intravedo? quello di una crisi che porti alla fine alla decisione dell'euro a due velocità e quindi ad una svalutazione dell'euro debole il nostro rispetto all'euro forte (il Bund)

- se ritenete che non si possa arrivare a tanto state facendo una previsione; io non faccio previsioni quindi considero l'euro a due velocità come possibilità da tenere in considerazione

- se consiglio a volte BTP li valuto in funzione del risultato (cedola+delta prezzo) che potrebbero offrire nel periodo successivo (ad es. il risultato dei prossimi due anni di un BTP che scade tra tre anni rispetto ad uno che scade tra 20 anni); di fatto il risultato di un ETF che comprasse solo quei BTP; molti pare invece che considerino solo il rendimento a scadenza e poi mi piacerebbe sapere quanti davvero riescono a valutare correttamente un BTP indicizzato all'inflazione

- quindi chi decide di fare un portafoglio lazy dovrebbe considerare che tutto quanto scritto sopra non è oggetto di discussione perchè l'assunto dei lazy è esattamente l'opposto e un lazy a metà a mio parere non può esistere

- sarebbe meglio rendersi conto chiaramente da subito che non si sta facendo un lazy perchè oggi viene messo in dubbio l'obbligazionario, magari domani si mette in dubbio l'azionario mondiale
 
Sì continua a valutare la componente "obbligazionaria" in base al rendimento che produce. Per me, è un errore.

La componente obbligazionaria - repetita iuvant (spero) - ha lo scopo di mitigare la volatilità. Poi, in seconda battuta, se porta anche un po' di rendimento (e nel lungo termine lo ha sempre fatto e credo che continuerà a farlo), tanto meglio. Se non lo porta, pace.

Si vuole un portafoglio che massimizzi al 100% il rendimento? Ok, toglietelo proprio l'obbligazionario. Basta fare un portafoglio 100% azionario: con un 100% azionario, si mette il rendimento in primo piano, trascurando del tuttto o quasi la volatilità, che siamo disposti a "sacrificare" non abbassandola di proposito.

Esistono lazy portfolios 100% azionari proprio con questo scopo.

Ovviamente, spero che chi faccia una scelta del genere abbia le conoscenze e la determinazione adatte a sopportarne la volatilità, altrimenti i problemi non tarderanno ad arrivare.

Infatti mi pare che il grandissimo abbaglio è non capire quale è il ruolo che ha l'obbligazionario in un portafoglio..:o
 
Beh AGGH assomiglia molto al grafico di Terra Luna:o

Borsa Italiana_AGGH_2022-08-28_19-34-44.png
 
un aspetto fondamentale che ho dimenticato nei miei pensieri precedenti:

- un ETF obbligazionario o una obbligazione senza rischio di cambio o con hedging valutario (quindi escluso il rischio di perdere per via dei cambi), conduce ad un risultato certo nel medio-lungo periodo per via dell'incasso delle cedole e dei rimborsi a scadenza, salvo default di qualche componente, se si tratta di tasso fisso; non ben determinato ma abbastanza determinabile in caso di variabile o indicizzato e comunque positivo nella misura in cui si esce dai tassi negativi come sta accadendo o è accaduto; sempre sul nominale ovviamente

- un ETF azionario non dà queste "garanzie", nemmeno un azionario mondiale, nel breve o medio termine; potremmo avere quindi un azionario mondiale che lateralizza per 5 o 10 o più anni anche se tendenzialmente assumiamo che nel lungo periodo il risultato sia positivo; nel periodo tra il 1965 e il 1982 un investitore azionario che avesse comprato il Dow JONES Industrial avrebbe di fatto ottenuto un risultato appena positivo in termini nominali; non significa che tutte le azioni possono andare male significa che il totale del mercato potrebbe non rendere nulla per periodi prolungati

- ne deriva che le "certezze" che abbiamo in merito a obbligazionario e azionario sono ben poco certe e sempre per questi motivi preferisco un approccio dinamico, non è detto che tra dieci anni o 20 anni sarà risultato migliore ma è quello che mi fa dormire sonni tranquilli
 
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