Dav. c. G.
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Io sono favorevole al pareggio di bilancio in Costituzione. E' ammesso non avere il pareggio in momenti particolari, come lo fu ad esempio il 2008 e il 2011, ma dal 2011 sono passati 8 anni quindi se fossi la commissione boccerei di brutto queste manovre che non fanno altro che aumentare il debito. Anzi, trovo anche giusto il fiscal compact quindi ci dovrebbe essere una tendenza alla riduzione del debito. Invece più passa il tempo più si fa l'opposto. E dato che lo fanno anche altri Stati europei, anche in maniera più eclatante di noi, trovo anche giusto a questo punto fregarcene e fare come fanno gli altri. Però questo modo di fare presenterà il conto. Per poter pensionare 100 lavoratori costringiamo a lavorare (quando saranno anziani 150 giovani). E quello che mi fa più rabbia è che quasi nessun politico capisce questo, che la cosa da fare non è il debito, ma ripristinare un minimo di ordine nei conti soprattutto intergenerazionali. E la spesa pensionistica era già in aumento fino al 2030, che senso ha aumentarla ancora? Renzi parla anche bene, ma gli unici che hanno ridotto un po' la spesa pensionistica (in prospettiva) sono stati Monti e Di Maio, quest' ultimo però non si è opposto a quota 100 per poter partorire un RdC anch'esso raffazonato e per il momento controproducente.
Ormai mi son messo il cuore in pace che andremo avanti con debito crescente, spesa pensionistica crescente, tassi di sconto "polari" finchè avremo un riassestamento "brutale". Quindi godiamocela finchè (relativamente) dura.
Di Maio avrebbe ridotto la spesa pensionistica dopo aver votato quota cento? E di quanto? Di cento milioni annui in 3 anni dopo aver votato con Salvini una quota cento che costa 38 miliardi negli anni?