RESIDENZA ALL'ESTERO: per pagare meno tasse sulle rendite finanziarie? VOLUME II

se tu segui il corretto procedimento paghi 1 volta sola e non hai bisogno di farti rimborsare nulla
ma nessuno ti obbliga a complicarti la vita da solo fecendoti tassare 2 volte per poi chiedere il rimborso

già spiegato nel passato, per i dividendi società italiane vi è la ritenuta 26% operata dalla banca italiana, che però non puoi portarti a credito fiscalmente per intero all'estero (% dipende dal trattato contro la doppia imposizione Italia -paese di residenza), ma si può chiedere il rimborso della differenza a meno che non si voglia rinunciarci.
 
già spiegato nel passato, per i dividendi società italiane vi è la ritenuta 26% operata dalla banca italiana, che però non puoi portarti a credito fiscalmente per intero all'estero (% dipende dal trattato contro la doppia imposizione Italia -paese di residenza), ma si può chiedere il rimborso della differenza a meno che non si voglia rinunciarci.

infatti vale solo per i dividendi di societá italiane, lo scrissi io (msg 1742 dell'8-4 con riportata comunicazione fineco in merito)
per il resto vale questo (non é difficile da capire se ti sforzi dovresti farcela, ma puoi anche continuare a credere che per poter usufruire di una tassazione piu bassa ti basta consegnare alla banca un'autocertificazione dove dichiari che hai spostato la tua residenza in qualche sperduta località dove nessuno ti verrà mai a cercare)
 

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non dipende da chi trovi allo sportello, ma dal paesi in cui vai a risiedere
se esiste un sistema di anagrafe simile a quello italiano dovrai fornire un certificato di residenza nel paese estero, se invece vai in UK dove non esiste una anagrafe come la ns. servono le copie delle bollette, te le chiedono pure a volte per aprire un conto bancario

dipende da chi trovi allo sportello:
al consolato del Brasile mi chiesero il contratto di lavoro e io mi rifutai di consegliarlelo, l´impiegato disse che mi avrebbe rifiutato l´iscrizione feci chiamare un altro funzionario che ritenne sufficcienti fattura internet, dichiarazioen di residenza e carta di identitá br
poi é chiaro che in un Paese dove le bollette non sono intestate all´inquilino in affitto non te le possono chiedere
 
già spiegato nel passato, per i dividendi società italiane vi è la ritenuta 26% operata dalla banca italiana, che però non puoi portarti a credito fiscalmente per intero all'estero (% dipende dal trattato contro la doppia imposizione Italia -paese di residenza), ma si può chiedere il rimborso della differenza a meno che non si voglia rinunciarci.

infatti vale solo per i dividendi di societá italiane, lo scrissi io (msg 1742 dell'8-4 con riportata comunicazione fineco in merito)
per il resto vale questo (non é difficile da capire se ti sforzi dovresti farcela, ma puoi anche continuare a credere che per poter usufruire di una tassazione piu bassa ti basta consegnare alla banca un'autocertificazione dove dichiari che hai spostato la tua residenza in qualche sperduta località dove nessuno ti verrà mai a cercare)

io non lo credo lo faccio, 2 banche su 3 che ho in italia mi applicano la ritenuta ridotta sui dividendi italiani come previsto dal trattato contro le doppie imposizioni. Probabilmente Fineco non vuole gestire eccezioni e pertanto applica 26% a tutti i clienti non residenti.
hai mai letto un trattato contro le doppie imposizioni ? pensi che la regola 183 gg valga per tutti i paesi ?
 
Io ti racconto la mia:

non ho oglie brasiliana, ma avevo codice fiscale, carta d'identà e patente e conto corrente/fondi con rendimenti stellari. Ho fatto la denuncia dei redditi ed a parte dichiarere (falsamente) è andata liscia.

In italia i miei CC.CC, sono rimasti tassati in amministrato e nessuno mi ha chiesto nulla. Per l'aire io davvero non ho fatto nulla se non la lunga fila per le impronte digitali (ma ovviamente avevo al mio fianco un consulente pagato dall'azienda). Vivevo in un flat in albergo, rimborsto, quindi nessuna bolletta e conto intstato a mio nome.

P.S.: per i primi sei mesi (sin quando non è arrivato il visto) la mia ex Azienda mi ha pagato lo stipendio in italia al netto di qualsiasi ritenuta :D

Sì ma una volta, adesso come faresti che devi dichiarare nel RW i conti e titoli all'estero?

Se i conti esteri non li dichiari come fai poi a riportarli in Italia? In contanti? Ma se sono somme piccole altrimenti?

Se i conti esteri li dichiari dovrai spiegare come si sono creati questi conti. O fai vadere che hai fatto bonifici dall'Italia verso tali conti o altrimenti l'AdE presumerà che si siano riempiti con redditi evasi.
 
Qualcuno può aiutarmi? avrei bisogno di informazioni sul regime fiscale per i residenti Italiani in Thailandia...ricordo che uno o più membri del forum ha dato disponibilità per fornire informazioni anche in privato ma non trovo il post....se possibile grazie.
 
per il medico: i cittadini che trasferiscono la residenza dall'Italia verso un altro Stato perdono il diritto all'assistenza sanitaria sia in Italia che all'estero e questo avviene automaticamente all'atto della cancellazione presso l'anagrafe comunale (cioé quando il comune riceve dal consolato che il cittadino si é iscritto all´aire).

Ad onor del vero va detto che quello che dici vale per tutti gli Italiani fatta eccezione per gli ex residenti in Veneto.
Regione Veneto guarantisce assistenza sanitaria anche ai suoi ex residenti
 
Qualcuno può aiutarmi? avrei bisogno di informazioni sul regime fiscale per i residenti Italiani in Thailandia...ricordo che uno o più membri del forum ha dato disponibilità per fornire informazioni anche in privato ma non trovo il post....se possibile grazie.

Ciao BuyorSell. Mi risulta che i residenti in Thailandia, oltre a guadagnare in salute, hanno una tassazione = ZERO sulle rendite finanziarie (obbligazioni, azioni, ecc.) ottenute da investimenti in titoli non Thailandesi. ;) :bye: :yes:
 
Ciao BuyorSell. Mi risulta che i residenti in Thailandia, oltre a guadagnare in salute, hanno una tassazione = ZERO sulle rendite finanziarie (obbligazioni, azioni, ecc.) ottenute da investimenti in titoli non Thailandesi. ;) :bye: :yes:
Infatti vorrei reperire la fonte normativa di questo, nonché' contattare un consulente esperto, grazie comunque! :)OK!
 
io non lo credo lo faccio, 2 banche su 3 che ho in italia mi applicano la ritenuta ridotta sui dividendi italiani come previsto dal trattato contro le doppie imposizioni. Probabilmente Fineco non vuole gestire eccezioni e pertanto applica 26% a tutti i clienti non residenti.
hai mai letto un trattato contro le doppie imposizioni ? pensi che la regola 183 gg valga per tutti i paesi ?

1-ma tu hai delle notevoli difficoltá a capire l´italiano:
premesso che stai scrivendo esattamente l´opposto di quanto hai sostenuto precedentemente:
vi è la ritenuta 26% operata dalla banca italiana, che però non puoi portarti a credito fiscalmente per intero all'estero ma si può chiedere il rimborso della differenza
l´aliquota ridotta, se te la applicano, te la applicano solo ai dividendi di aziende italiane, ma non te la applicano come tu hai sostenuto su qualsiasi tipologia di rendita finanziaria e peraltro contro la presentazione di un´autocertificazione, e non lo fanno perché ci sono delle leggi in merito e perché non paghi nulla all´Italia su cedole e dividendi di aziende straniere se sei residente estero, non perché alla banca gli gira di fare cosi
dipende dalle banche alcune accettano una autocertificazione
2-quello che ho allegato non il regolamento di fineco, ma é un estratto dal decreto legislativo riguardante il regime fiscale "degli interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari" e che dice molto chiaramente che la banca italiana deve ricevere l´attestazione dell´autoritá fiscale del Paese in cui il cliente ha la residenza altro che "risolvi tutto con un´autocertificazione" come tu sostieni (certo che se non capisci neppure questo...)
3-la normativa fiscale per i residenti esteri cita testualmente:
"Per essere considerati residenti all’estero esclusivamente ai fini fiscali, devono sussistere le seguenti condizioni:
non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili);
non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno;
non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno."
e non fa alcuna differenzianzione tra i Paesi in cui uno puó andare a vivere (sempre che poi uno emigri veramente e non si limiti a consegnare un´autocertificazione che vive in Papuasia alla banca cosi da non pagare piú le tasse in Italia)

PS il fatto che tu abbia 3 pf in 3 diverse banche (sempre che sia vero e non frutto della tua fantasia come la storia dell´autocertificazione) e tutti in regime amministrativo é un´ulteriore dimostrazione che tu non sai non solo di cosa stai parlando ma neppure cosa stai facendo
 
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Macchè privato. Io dico che evadere le tasse si può ovunque

evadere le tasse forse, come dici tu, si puó fare ovunque (ma é sempre piu difficile), ma comunque corri dei rischi, se puoi evitarli tanto meglio, peró non capisco dove vuoi arrivare con questo ragionamento

all'epoca la tassazione italiana su tutte le rendite finanziare, era il 12,5% ... quindi.
.

io ho scritto che pagando le tasse sulle rendite finanziarie in Brasile avresti avuto, nel periodo 1a di monti, vantaggi molto limitati.
In BR avresti pagato 10% e 15%, a seconda del prodotto finanziario, mentre in Italia era 12,5% su tutto, quindi...
 
1-ma tu hai delle notevoli difficoltá a capire l´italiano:
premesso che stai scrivendo esattamente l´opposto di quanto hai sostenuto precedentemente:

l´aliquota ridotta, se te la applicano, te la applicano solo ai dividendi di aziende italiane, ma non te la applicano come tu hai sostenuto su qualsiasi tipologia di rendita finanziaria e peraltro contro la presentazione di un´autocertificazione, e non lo fanno perché ci sono delle leggi in merito e perché non paghi nulla all´Italia su cedole e dividendi di aziende straniere se sei residente estero, non perché alla banca gli gira di fare cosi


già spiegato nel passato, per i dividendi società italiane vi è la ritenuta 26% operata dalla banca italiana, che però non puoi portarti a credito fiscalmente per intero all'estero (% dipende dal trattato contro la doppia imposizione Italia -paese di residenza), ma si può chiedere il rimborso della differenza a meno che non si voglia rinunciarci.

non ho sostenuto che il 26% venga applicato per qualsiasi tipologia di rendita finanziaria, ma per i dividendi da società italiane (vedi sopra) e comunque una ritenuta potrebbe essere applicata anche per dividendi di società estere (es. per le azioni società olandese CNH su deposito titoli in Italia mi viene trattenuta una ritenuta del 15%)


2-quello che ho allegato non il regolamento di fineco, ma é un estratto dal decreto legislativo riguardante il regime fiscale "degli interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari" e che dice molto chiaramente che la banca italiana deve ricevere l´attestazione dell´autoritá fiscale del Paese in cui il cliente ha la residenza altro che "risolvi tutto con un´autocertificazione" come tu sostieni (certo che se non capisci neppure questo...)


so che quello che hai pubblicato è un estratto del decreto (credo del 1986), ma mi riferivo al post originario 1742 in cui avevi postato il mail di Fineco
io non sono un esperto a livello mondiale e soprattutto non di paesi esotici
l'autocertificazione è prevista da AgE
Agenzia delle Entrate - Documentazione - Note in Italiano
se vuoi ti giro anche il modulo


3-la normativa fiscale per i residenti esteri cita testualmente:
"Per essere considerati residenti all’estero esclusivamente ai fini fiscali, devono sussistere le seguenti condizioni:
non essere stati iscritti nell’anagrafe delle persone residenti in Italia per più della metà dell’anno (e cioè per 183 giorni negli anni normali, 184 in quelli bisestili);
non avere avuto il domicilio in Italia per più di metà dell’anno;
non aver avuto dimora abituale in Italia per più della metà dell’anno."
e non fa alcuna differenzianzione tra i Paesi in cui uno puó andare a vivere (sempre che poi uno emigri veramente e non si limiti a consegnare un´autocertificazione che vive in Papuasia alla banca cosi da non pagare piú le tasse in Italia)

PS il fatto che tu abbia 3 pf in 3 diverse banche (sempre che sia vero e non frutto della tua fantasia come la storia dell´autocertificazione) e tutti in regime amministrativo é un´ulteriore dimostrazione che tu non sai non solo di cosa stai parlando ma neppure cosa stai facendo

mai detto di essere in regime amministrativo

conosco bene la regola GENERALE della residenza fiscale, ma è molto importante leggersi anche il trattato contro le doppie imposizioni relativo al paese in cui si vuole andare. La regola dei 183 gg non vale per tutti i paesi (ad es. Svizzera e Germania), in alcuni paesi la residenza fiscale cambia al momento della variazione della residenza effettiva. Probabilmente tu non hai letto quello della Germania, paese dove mi sembra tu abbia anche risieduto.

adesso capisco perché cavaliereoscuro, le cui risposte sono solitamente competenti, non posta quasi più in questo thread

Per tutti
Il cambio di residenza fiscale è un processo molto complicato e consiglio di verificare bene in anticipo i vari aspetti sia sul lato Italia che quello del paese in cui si intende andare a vivere. Vi invito a chiedere per iscritto ai vostri interlocutori (banche, SIP, ecc.) in entrambi i paesi le informazioni che spesso saranno pure difformi. Spesso gli stessi fiscalisti internazionali danno informazioni inesatte o incomplete in quanto conoscono poco la tematica dell'altro paese o comunque della gestione e fiscalità delle varie tipologie di investimenti di capitale da parte di privati. Non sottovalutate la gestione della fiscalità e problemi/costi vari (es. sanità) nel nuovo paese. Personalmente non trasferirei mai la residenza per motivi esclusivamente fiscali, chiaramente può essere la ciliegina sulla torta.
Inoltre se avete famigliari tenete presente che al momento l'Italia a livello di imposte di successione è quasi un paradiso fiscale e che uno sguardo nel nuovo paese va buttato anche su questo aspetto.
 
buongiorno.

cercando informazione su internet , mi siete capitati voi.

ringrazio per l'aiuto, sto cercando di non sbagliare.

sono appena stato assunto a Lugano ,
ho il permesso L (sono due anni che abito qui dove sto prendendo la specializzazione).


In settimana dovrei incontrarmi con un fiscalista del posto , per prendere info su cosa fare in Svizzera, son carente d'info su cosa fare in ITalia.


in piu vi chiedo anche un parere, con la situazione attuale è ancora utile , cercare di prendere la residenza in Svizzera.

ho un conto cointestato con mia madre piu un conto a nome mio, (con qualche fondo/bond/ETF).

ho visto che se prenderò la residneza in Sv. dovrò chiuderli e riaprirli come non residente.


che consiglio potete darmi.



1) conviene sempre mantenere una banca Italia (spese di commissioni sono notevolmente inferiori).


2)inscrizione AIRE, ho un termine quest'anno?

cerco consigli


grazie mille.
 
non ho sostenuto che il 26% venga applicato per qualsiasi tipologia di rendita finanziaria, ma per i dividendi da società italiane (vedi sopra) e comunque una ritenuta potrebbe essere applicata anche per dividendi di società estere (es. per le azioni società olandese CNH su deposito titoli in Italia mi viene trattenuta una ritenuta del 15%)





so che quello che hai pubblicato è un estratto del decreto (credo del 1986), ma mi riferivo al post originario 1742 in cui avevi postato il mail di Fineco
io non sono un esperto a livello mondiale e soprattutto non di paesi esotici
l'autocertificazione è prevista da AgE
Agenzia delle Entrate - Documentazione - Note in Italiano
se vuoi ti giro anche il modulo




mai detto di essere in regime amministrativo

conosco bene la regola GENERALE della residenza fiscale, ma è molto importante leggersi anche il trattato contro le doppie imposizioni relativo al paese in cui si vuole andare. La regola dei 183 gg non vale per tutti i paesi (ad es. Svizzera e Germania), in alcuni paesi la residenza fiscale cambia al momento della variazione della residenza effettiva. Probabilmente tu non hai letto quello della Germania, paese dove mi sembra tu abbia anche risieduto.

adesso capisco perché cavaliereoscuro, le cui risposte sono solitamente competenti, non posta quasi più in questo thread

Per tutti
Il cambio di residenza fiscale è un processo molto complicato e consiglio di verificare bene in anticipo i vari aspetti sia sul lato Italia che quello del paese in cui si intende andare a vivere. Vi invito a chiedere per iscritto ai vostri interlocutori (banche, SIP, ecc.) in entrambi i paesi le informazioni che spesso saranno pure difformi. Spesso gli stessi fiscalisti internazionali danno informazioni inesatte o incomplete in quanto conoscono poco la tematica dell'altro paese o comunque della gestione e fiscalità delle varie tipologie di investimenti di capitale da parte di privati. Non sottovalutate la gestione della fiscalità e problemi/costi vari (es. sanità) nel nuovo paese. Personalmente non trasferirei mai la residenza per motivi esclusivamente fiscali, chiaramente può essere la ciliegina sulla torta.



hai perfettamente riassunto il problema,
sono molte le varianti e punti di vista , spesso non riesco a capire quale sia la decisione giusta, il mio commerciliasta in Italia, mi ha gia detto, informati meglio tu, per evitare errori.


per questo chiedevo quali potessero essere i vantaggi o meno di richiedere una residenza in Svizzera.... non vorrei trovarmi in situazione che per risparmiare su CG, poi pago il doppio.


SE mantengo la residenza in Italia

1) parlando dello stipendio, cosa dovrò portare in dichiarazione in Italia, una volta pagata le tasse in svizzera!

il resto rimane uguale alla mia situaiozne attuale.


ma se voglio far entrare lo stipendio in ITalia?

.........................

nel caso invece di resindenza in Svizzera.

mi hai fatto sorgere ancora piu dubbi. GRAZIE.


Inoltre se avete famigliari tenete presente che al momento l'Italia a livello di imposte di successione è quasi un paradiso fiscale e che uno sguardo nel nuovo paese va buttato anche su questo aspetto.

sucessioni /donazione.

se la casa o il conto di mia mamma sarà donata/sucessione dopo aver preso la residenza in Svizzera sarò tassato secondo il loro regime!?
(a questo nn ci avevo pensato) sai per caso darmi qualche link sui costi.



ma il dubbio piu grande.......
se dopo aver preso la residenza in Svizzera, tra x anni , tornassi in Italia???????! cosa dovrò pagare per rientrare i soldi stipendio e il capiale del conto conto ?

lo so che vista come domanda troppo futuristica di anni, non posso avere certezze per il futuro, ma ipotizando dopo la residenza in Svizzera , per x motivo importante dovessi rirtornare come residnete in ITalia, dovrei pagare su stipendio e conto (conto che oggi + gia italiano che sto portanto ora come residente svizzero).
 
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