Condivido il mio caso, che reputo interessante, per il quale
il riscatto della laurea può incredibilmente comportare un ritardo nella data di pensionamento.
Sospetto che tutti coloro che hanno il periodo di laurea "a cavallo" della data chiave della riforma Dini (1/1/1996: in presenza di un contributo prima di tale data si ricade nel "sistema misto", in assenza si è "puramente contributivi") abbiano la stessa situazione.
- Nascita: marzo 1975
- Anno di iscrizione all'università: 1994
- Durata del corso di laurea: 5 anni
- Primo contributo: dicembre 2000
- Anni di contribuzione attuali: 22
Usando il simulatore "
la mia pensione futura" dell'INPS si ottengono questi risultatati:
Senza riscatto (e ricadendo per intero nel sistema contributivo), la pensione anticipata inizia a settembre 2040:
Riscattando 5 anni (e rientrando per un anno e 2 mesi nel sistema misto) andrei in pensione anticipata...
quasi un anno dopo!
Limitandosi a riscattare il periodo dal 1/1/1996 (3 anni e 10 mesi, lasciando fuori 1 anno e 2 mesi che mi porterebbero nel misto)
...ottengo, dal punto di vista del momento di pensionamento, lo stesso risultato che avrei
non riscattando
Quindi, a legislazione invariata (e supponendo non ci siano errori nel simulatore), nel mio caso il riscatto della laurea potrebbe avere al più un impatto sull'importo della pensione.
Tuttavia, essendo il sistema contributivo, dal punto di vista attuariale mettere o non mettere contributi nel calderone INPS dovrebbe essere equivalente. Quindi direi che - in una situazione come questa - non ha senso farlo.