Vorrei sottolineare una cosa importante, per cominciare, occhio a non giudicare in modo errato questo rialzo dei rendimenti soprattutto sui nostri BTP. Da alcune parti si parla di un incremento del rischio paese. Nossignore, non è affatto vero, l’aumento del rendimento dei BTP è dovuto soprattutto ad un’impennata della curva dei rendimenti e ad un generalizzato aumento dei rendimenti. La logica è chiara: non è il possibile rialzo dei tassi il problema. Come ho documentato anche in altre sedi, è l’interruzione dell’acquisto di titoli e la futura mancanza dei rinnovi in scadenza (quantitative tightening) l’elemento realmente destabilizzante. E non solo nel mondo FED ma anche BCE: un possibile taglio di 20 miliardi di acquisti già nel secondo trimestre, e poi un’interruzione totale degli stessi per il 30 giugno. E se quindi sarà veramente così, ecco che avremo poi un importante “buyer” che verrà meno. E le conseguenze potrebbero essere importanti anche dal punto di vista psicologico. Cosa certa, il premio al rischio dovrebbe adeguarsi alla normalità, ovvero con un o spread che rispecchia il vero rischio paese.