S&P alza il rating dell’Italia a «BBB»: altro che default!

"S&P mentì sui conti e sul rating" Per il pm Michele Ruggiero nel 2011 ci fu il golpe

La procura di Trani chiede la condanna dei vertici dell’agenzia Usa:
diedero dati falsi, così salì lo spread


grazie S&P
 
Il mondo sta crescendo !! La Cina continua a crescere ed anche il Sudamerica e l'Africa di cui sappiamo poco o nulla. L'Italia viene "trascinata" da questa crescita. Quanto può durare ? Decenni e decenni. La Cina e l'India da sole hanno oltre un miliardo di persone a cui garantire una vita dignitosa. Un altro miliardo sta in Africa. Hai voglia crescita economica. La crescita non si è mai interrotta, neanche durante crisi subprime. C'è stato uno shock causato dall'impreparazione di tutti.
Governi, banche, economisti, imprenditori. Superato lo shock la crescita potrà continuare per decenni, a patto che le banche centrali controllino che le banche private non facciano altre capzate.
 
Il mondo sta crescendo !! La Cina continua a crescere ed anche il Sudamerica e l'Africa di cui sappiamo poco o nulla. L'Italia viene "trascinata" da questa crescita. Quanto può durare ? Decenni e decenni. La Cina e l'India da sole hanno oltre un miliardo di persone a cui garantire una vita dignitosa. Un altro miliardo sta in Africa. Hai voglia crescita economica. La crescita non si è mai interrotta, neanche durante crisi subprime. C'è stato uno shock causato dall'impreparazione di tutti.
Governi, banche, economisti, imprenditori. Superato lo shock la crescita potrà continuare per decenni, a patto che le banche centrali controllino che le banche private non facciano altre capzate.

E tutti vissero felici e contenti....
ma ci faccia il piacere direbbe Totò
 
Il mondo sta crescendo !! La Cina continua a crescere ed anche il Sudamerica e l'Africa di cui sappiamo poco o nulla. L'Italia viene "trascinata" da questa crescita. Quanto può durare ? Decenni e decenni. La Cina e l'India da sole hanno oltre un miliardo di persone a cui garantire una vita dignitosa. Un altro miliardo sta in Africa. Hai voglia crescita economica. La crescita non si è mai interrotta, neanche durante crisi subprime. C'è stato uno shock causato dall'impreparazione di tutti.
Governi, banche, economisti, imprenditori. Superato lo shock la crescita potrà continuare per decenni, a patto che le banche centrali controllino che le banche private non facciano altre capzate.

anche i debiti hanno continuato a crescere
 
L'Italia se vuole restare nell'euro deve tagliare i costi nel pubblico, cioè gli stipendi..è stato fatto nel privato,,dove gli stipendi sono stati pesantemente tagliati, ma non nel pubblico...forse il 10% nemmeno basterebbe....ma almeno sarebbe un inizio....oppure ci conviene davvero uscire....tagliare le spese e non aumentare le tasse è prioritario, ma i servizi ai cittadini non si possono ridurre, per cui bisogna tagliare gli stipendi...ma qualcuno lo farà???
Certo che le banche che hanno spinto di più per entrare, ora pagano mld di aumenti di capitale, una vera nemesi....:D
 
L'Italia se vuole restare nell'euro deve tagliare i costi nel pubblico, cioè gli stipendi..è stato fatto nel privato,,dove gli stipendi sono stati pesantemente tagliati, ma non nel pubblico...forse il 10% nemmeno basterebbe....ma almeno sarebbe un inizio....oppure ci conviene davvero uscire....tagliare le spese e non aumentare le tasse è prioritario, ma i servizi ai cittadini non si possono ridurre, per cui bisogna tagliare gli stipendi...ma qualcuno lo farà???
Certo che le banche che hanno spinto di più per entrare, ora pagano mld di aumenti di capitale, una vera nemesi....:D

Gli stipendi reali nel pubblico sono già stati tagliati del 10% negli ultimi 10 anni circa e non mi sembra che ci siano stati tutti questi grandi risultati ... certo un piccolo aiuto a tenere in sesto il bilancio dello stato lo danno ... ma gli stipendi costituiscono il 25 % per cento delle spese dello stato, se tagli quelli e lasci correre le altre voci non risolvi nulla ... ma ovviamente piace molto a chi vuole continuare la politica di deflazione salariale nel pubblico ma specialmente nel privato.
 
Gli stipendi reali nel pubblico sono già stati tagliati del 10% negli ultimi 10 anni circa e non mi sembra che ci siano stati tutti questi grandi risultati ... certo un piccolo aiuto a tenere in sesto il bilancio dello stato lo danno ... ma gli stipendi costituiscono il 25 % per cento delle spese dello stato, se tagli quelli e lasci correre le altre voci non risolvi nulla ... ma ovviamente piace molto a chi vuole continuare la politica di deflazione salariale nel pubblico ma specialmente nel privato.

Sagge considerazioni le tue il discorso però merita approfondimenti.

Nel calcolo del pil,come sai,entra anche la spesa pubblica ma solo quella per l'acquisto di beni e servizi e quindi anche gli stipendi pubblici e questo direttamente, e poi una seconda volta(indirettamente)sotto forma di consumi.
Per non parlare che poi non è detto che così(i tagli lineari) si colpiscono sempre erogazioni di stipendi pubblici inutili,ma si rischia anche di colpire chi lavora bene,inducendolo peraltro a un maggior lassismo generale nelle P.A.aumentando lo sperpero pubblico.

Quindi riduzioni di stipendi pubblici sotto forma di tagli lineari = riduzioni di pil = aumento della spesa pubblica stessa = aumento del rapporto deficit/pil e debito /pil.

Morale.
Ridurre gli stipendi pubblici va bene ma solo in casi conclamati di inefficenza diversamente si rischia di creare più debito e sperpero pubblico.
 
L'Italia se vuole restare nell'euro deve tagliare i costi nel pubblico, cioè gli stipendi..è stato fatto nel privato,,dove gli stipendi sono stati pesantemente tagliati, ma non nel pubblico...forse il 10% nemmeno basterebbe....ma almeno sarebbe un inizio....oppure ci conviene davvero uscire....tagliare le spese e non aumentare le tasse è prioritario, ma i servizi ai cittadini non si possono ridurre, per cui bisogna tagliare gli stipendi...ma qualcuno lo farà???
Certo che le banche che hanno spinto di più per entrare, ora pagano mld di aumenti di capitale, una vera nemesi....:D


finalmente un ragionamento macroeconomico da parte tua

segnalo solo quanto indietro siamo nell'informatizzazione del servizio pubblico rispetto agli altri paesi occidentali

potremmo quindi avere servizi migliori con meno personale, tra l'altro è una soluzione evidente ormai

i.e. negli altri paesi non esite casellario giudiziario e fedina penale ottenibili con richiesta scritta con apposizione di valori bollati, paghi online con carta di credito e ti arriva a casa previo invio sempre via email di copia del documento, è solo un esempio ma è tutto così

non servono a nulla tyutti questi sportelli ecc.

vanno concesse licenze varie per riassorbire il personale in eccesso ma non si può mandare a picco un paese per una piccola percentuale di persone

il caso emblematico è l'Alitalia, ricordo uno studio che calcolava la somma degli aiuti ricevuti, in sintesi con quei soldi l'Italia si sarebbe potuta comprare tutte le maggiori compagnie areee del mondo (arabe escluse visto che al tempo dello studio non esistevano)

ditemi che senso ha?

oppure che senso ha il concetto di "spesa pubblica produttiva" ?
 
L'Italia se vuole restare nell'euro deve tagliare i costi nel pubblico, cioè gli stipendi..è stato fatto nel privato,,dove gli stipendi sono stati pesantemente tagliati, ma non nel pubblico...forse il 10% nemmeno basterebbe....ma almeno sarebbe un inizio....oppure ci conviene davvero uscire....tagliare le spese e non aumentare le tasse è prioritario, ma i servizi ai cittadini non si possono ridurre, per cui bisogna tagliare gli stipendi...ma qualcuno lo farà???
Certo che le banche che hanno spinto di più per entrare, ora pagano mld di aumenti di capitale, una vera nemesi....:D

deltamarco credo di esser stato chiaro ma forse mi hai letto in ritardo.
Tagliare gli stipendi pubblici a prescindere non serve a nulla serve un piano generale di revisione della spesa pubblica che la renda più produttiva.Gli stipendi sono solo un aspetto e non è affatto detto che con stipendi più bassi avremo una spesa pubblica più efficente.Anzi ho la netta sensazione del contrario,non è un caso che le economie capitalistiche che praticano sistematicamente salari bassi sono poi quelle emergenti e meno efficenti.

Tentare di restare nell'euro con recuperi di competitività sul piano della deflazione salariale interna,in alternativa al cambio flessibile non più possibile,è invece altro paio di maniche,e peraltro è stato dimostrato che è una scelta fallimentare perchè oltre a creare insostenibili crisi di consenso sociale si determinano anche pericolose riduzioni di domanda interna con cali vertiginosi della crescita e quindi più deficit e debito per lo stato.
Restare nell'euro è macroeconomicamente impossibile ed è solo una questione di tempo la sua durata;è sconveniente per le economie deboli della ue,tra cui noi,rispetto a germania e forse francia,finchè anche queste due verranno coinvolte nella crisi generale della moneta unica
 
Bisogna tagliare la spesa pubblica improduttiva.. i salari nel pubblico sono troppo alti, direi quasi vergognosamente alti...uno stenografo del senato guadagna più del presidente Usa, la produttività dei dipendenti pubblici è fra le più basse al mondo, bisogna accorpare i piccoli comuni, creare macro regioni, digitalizzare il più possibile ecc. queste riforme non sono più derogabili..o quando finirà il qe sarà la fine del benessere italiano. Queste cose le dico adesso, novembre 2017. Ci sono segnali molto chiari in tal senso. Da una parte c’è il privato che a costo di grandi sacrifici rimane competitivo, si quota persino in borsa, produce ricchezza, dall’altra c’è il pubblico che oramai è una zavorra insostenibile Se non si faranno queste cose , ripeto, tanto vale uscire, che ci stiamo a fare?? A farci ridere dietro???
 
Bisogna tagliare la spesa pubblica improduttiva.. i salari nel pubblico sono troppo alti, direi quasi vergognosamente alti...uno stenografo del senato guadagna più del presidente Usa, la produttività dei dipendenti pubblici è fra le più basse al mondo, bisogna accorpare i piccoli comuni, creare macro regioni, digitalizzare il più possibile ecc. queste riforme non sono più derogabili..o quando finirà il qe sarà la fine del benessere italiano. Queste cose le dico adesso, novembre 2017. Ci sono segnali molto chiari in tal senso. Da una parte c’è il privato che a costo di grandi sacrifici rimane competitivo, si quota persino in borsa, produce ricchezza, dall’altra c’è il pubblico che oramai è una zavorra insostenibile Se non si faranno queste cose , ripeto, tanto vale uscire, che ci stiamo a fare?? A farci ridere dietro???

:clap:

(un solo appunto se esci non risolvi nulla anzi peggiori di molto la situazione globale del paese)
 
Alla fine siamo tutti d'accordo. :o
 
alla fine anche Deltamarco invoca la tanto vituperata austerità :D
 
Bisogna tagliare la spesa pubblica improduttiva.. i salari nel pubblico sono troppo alti, direi quasi vergognosamente alti...uno stenografo del senato guadagna più del presidente Usa, la produttività dei dipendenti pubblici è fra le più basse al mondo, bisogna accorpare i piccoli comuni, creare macro regioni, digitalizzare il più possibile ecc. queste riforme non sono più derogabili..o quando finirà il qe sarà la fine del benessere italiano. Queste cose le dico adesso, novembre 2017. Ci sono segnali molto chiari in tal senso. Da una parte c’è il privato che a costo di grandi sacrifici rimane competitivo, si quota persino in borsa, produce ricchezza, dall’altra c’è il pubblico che oramai è una zavorra insostenibile Se non si faranno queste cose , ripeto, tanto vale uscire, che ci stiamo a fare?? A farci ridere dietro???

deltamarco

tu dici
Bisogna tagliare la spesa pubblica improduttiva
bene direi anzi benissimo,purchè si reinvesta subito la stessa somma in spesa pubblica produttiva se no in periodo recessivo ciò
si trasforma in un pericoloso ribasso del pil di tipo progressivo seguendo la logica del moltiplicatore dei redditi,che
come sai funziona anche a ritroso,eccome !!! seppur Bruxelles spesso sembra misconoscere questa elementare regola di macroeconomia.

poi dici come conseguenza di questo sopra e lasciando intendere che bisogna tagliare proprio i salari pubblici per ridare più produttività alla spesa pubblica
i salari nel pubblico sono troppo alti
Questa è la solita emerita battuta qualunquista.I salari pubblici ahimè non si possono ridurre unilaterlamente da parte solo del governo in quanto dipendono
dalla negoziazione con i sindacati al pari di quelli privati,vatti a rileggere meglio la ns costituzione(e non solo la nostra)e poi ne riparliamo.
Al massimo il governo può non chiudere i contratti nazionali,e nemmeno tanto,perchè poi la corte costituzionale ti obbliga a farlo.

Per il resto caro Deltamarco vale anche per te una massima.
La produttività in qualsiasi contesto sia pubblico che privato non va mai ricercata con i bassi salari che in genere tendono a demotivare i percettori stessi di tali bassi redditi
e rendono ancora di più di bassa lega il contesto strumentale e cioè l'organizzazione dei fattori produttivi e il livello tecnologico degli strumenti adoperati che sono la vera chiave per il
miglioramento della produttività.
Non è un caso che poi quando ti riaffiora la coscienza e provi a fare un'analisi seria su come migiorare la produttività in P.A. dici quanto segue:
"bisogna accorpare i piccoli comuni, creare macro regioni, digitalizzare il più possibile ecc "
Ti ricordo che tutti paesi che godono di livelli alti di produttività,competitività e ricchezza non hanno bassi salari casomai il problema è come distribuire la quota salari globale seguendo migliori e più efficenti criteri di merito.
 
Ultima modifica:
Bisogna tagliare la spesa pubblica improduttiva.. i salari nel pubblico sono troppo alti, direi quasi vergognosamente alti...uno stenografo del senato guadagna più del presidente Usa, la produttività dei dipendenti pubblici è fra le più basse al mondo, bisogna accorpare i piccoli comuni, creare macro regioni, digitalizzare il più possibile ecc. queste riforme non sono più derogabili..o quando finirà il qe sarà la fine del benessere italiano. Queste cose le dico adesso, novembre 2017. Ci sono segnali molto chiari in tal senso. Da una parte c’è il privato che a costo di grandi sacrifici rimane competitivo, si quota persino in borsa, produce ricchezza, dall’altra c’è il pubblico che oramai è una zavorra insostenibile Se non si faranno queste cose , ripeto, tanto vale uscire, che ci stiamo a fare?? A farci ridere dietro???
Secondo me se a oggi non avete capito, e non parlo dei poracci che giorno e notte scrivono idiozie assolute, non avete speranza o avete vantaggi.
Se lo stenografo prende troppo tagli tutti gli stipendi?
Tagli quello dello stenografo....o no?
Se stai sempre a fare il bilancino della spesa, se hai le banche che possono solo fare aumenti di capitale, se vivono bene solo quelli che vivono e producono fuori, se devi alzare età pensionabile oltre la morte, se devi tagliare le pensioni, se devi schiavizzare gli operai per consentire alla azienda di fare profitto e pure poco ti verrà un dubbio che è il sistema europa e monetario errato?
Anche il fatto che decine di paesi devono vivere attaccati alla mammella di una banca centrale privata che presta i soldi a strozzo e che senza di essi la banca cosa sarebbe?
Nulla.
Ho perso tempo chiaramente.....non si spiega roba cosi semplice....
 
alla fine anche Deltamarco invoca la tanto vituperata austerità :D

Se vogliamo rimanere nell'euro la strada è quella...ridurre la spesa pubblica, è un problema macroeconomico....voi siete favorevoli alla riduzione tout court, io dico che non si possono tagliare i servizi sociali ai cittadini, per cui bisogna toccare la burocrazia....
Se non si farà, ripeto, meglio uscire subito, perché dal 2018 in poi, quando finirà il QE di draghi, ci sono segnali molto sinistri verso il ns paese...ma essere realisti non significa essere austeriani....
 
Ultima modifica:
deltamarco

tu dici
Bisogna tagliare la spesa pubblica improduttiva
bene direi anzi benissimo,purchè si reinvesta subito la stessa somma in spesa pubblica produttiva se no in periodo recessivo ciò
si trasforma in un pericoloso ribasso del pil di tipo progressivo seguendo la logica del moltiplicatore dei redditi,che
come sai funziona anche a ritroso,eccome !!! seppur Bruxelles spesso sembra misconoscere questa elementare regola di macroeconomia.

poi dici come conseguenza di questo sopra e lasciando intendere che bisogna tagliare proprio i salari pubblici per ridare più produttività alla spesa pubblica
i salari nel pubblico sono troppo alti
Questa è la solita emerita battuta qualunquista.I salari pubblici ahimè non si possono ridurre unilaterlamente da parte solo del governo in quanto dipendono
dalla negoziazione con i sindacati al pari di quelli privati,vatti a rileggere meglio la ns costituzione(e non solo la nostra)e poi ne riparliamo.
Al massimo il governo può non chiudere i contratti nazionali,e nemmeno tanto,perchè poi la corte costituzionale ti obbliga a farlo.

Per il resto caro Deltamarco vale anche per te una massima.
La produttività in qualsiasi contesto sia pubblico che privato non va mai ricercata con i bassi salari che in genere tendono a demotivare i percettori stessi di tali bassi redditi
e rendono ancora di più di bassa lega il contesto strumentale e cioè l'organizzazione dei fattori produttivi e il livello tecnologico degli strumenti adoperati che sono la vera chiave per il
miglioramento della produttività.
Non è un caso che poi quando ti riaffiora la coscienza e provi a fare un'analisi seria su come migiorare la produttività in P.A. dici quanto segue:
"bisogna accorpare i piccoli comuni, creare macro regioni, digitalizzare il più possibile ecc "
Ti ricordo che tutti paesi che godono di livelli alti di produttività,competitività e ricchezza non hanno bassi salari casomai il problema è come distribuire la quota salari globale seguendo migliori e più efficenti criteri di merito.

Luciano, in altri paesi europei è stato fatto ..la Germania dimostra come sia possibile aumentare il pil e ridurre il debito/pil...sono d'accordo con te che si tratta di ricette folli e direi da maniaci, ma ripeto, abbiamo un problema..stare nell'euro senza fare default, e senza avere la,sovranità...ora nel privato si è pesantemente deflazionato, rimane da toccare il totem assoluto, e cioè il,pubblico..tu dici che la corte costituzionale ti boccerebbe i tagli, e tu ricorri alla corte europea...se il governo fosse assolutamente d'accordo e determinato, lo si potrebbe fare...non si possono aumentare le tasse, rimane da tagliare gli stipendi e gli sprechi...l'alternativa è l'uscita dall'euro..il problema è che abbiamo una classe dirigente così mediocre che non farà ne l'una ne l'altra cosa...
 
Se vogliamo rimanere nell'euro la strada è quella...ridurre la spesa pubblica, è un problema macroeconomico....voi siete favorevoli alla riduzione tout court, io dico che non si possono tagliare i servizi sociali ai cittadini, per cui bisogna toccare la burocrazia....
Se non si farà, ripeto, meglio uscire subito, perché dal 2018 in poi, quando finirà il QE di draghi, ci sono segnali molto sinistri verso il ns paese...ma essere realisti non significa essere austeriani....

si ma non abbiamo ancora capito se la tua proposta è ridurre la spesa pubblica o migliorare i servizi della pubblica amministrazione ai cittadini e di conseguenza aumentare il PIL perchè per digitalizzare e ri-organizzare la PA ci vogliono risorse e se continui a tagliare indiscriminatamente quelle risorse non ci saranno mai. E dobbiamo anche considerare che l'età media dei dipendenti pubblici è molto alta per cui sarà difficile fare innovazione se non verranno assunte persone con le giuste competenze (e queste persone richiedono salari competitivi). Certo una riforma oculata porterebbe nel lungo termine dei risparmi non solo in termini di spesa ma anche di tempo che spendono i cittadini per interagirecon la PA ma se l'obiettivo è ridurre drasticamente la spesa entro il 2018 (anche se direi che gli effetti del QE in termini di spesa per interessi sul PIL si faranno sentire almeno fino alla fine del 2019) la conseguenza sarà inevitabilmente quella di diminuire il valore dei servizi pubblici.
 
Luciano, in altri paesi europei è stato fatto ..la Germania dimostra come sia possibile aumentare il pil e ridurre il debito/pil...sono d'accordo con te che si tratta di ricette folli e direi da maniaci, ma ripeto, abbiamo un problema..stare nell'euro senza fare default, e senza avere la,sovranità...ora nel privato si è pesantemente deflazionato, rimane da toccare il totem assoluto, e cioè il,pubblico..tu dici che la corte costituzionale ti boccerebbe i tagli, e tu ricorri alla corte europea...se il governo fosse assolutamente d'accordo e determinato, lo si potrebbe fare...non si possono aumentare le tasse, rimane da tagliare gli stipendi e gli sprechi...l'alternativa è l'uscita dall'euro..il problema è che abbiamo una classe dirigente così mediocre che non farà ne l'una ne l'altra cosa...
Ancora.....
La germagna magna sulla domanda altrui.
Ora lo facciamo tutti....come la germagna che è furba....investe nulla, affama i suoi e con euro debole vende a gli altri....la domanda è di altri....
Ora metti che gli altri vanno in crisi e la domanda interna te la sei giocata al gioco del mercantilismo vendi a chi? Stoasso
 
Se vogliamo rimanere nell'euro la strada è quella...ridurre la spesa pubblica, è un problema macroeconomico....voi siete favorevoli alla riduzione tout court, io dico che non si possono tagliare i servizi sociali ai cittadini, per cui bisogna toccare la burocrazia....
Se non si farà, ripeto, meglio uscire subito, perché dal 2018 in poi, quando finirà il QE di draghi, ci sono segnali molto sinistri verso il ns paese...ma essere realisti non significa essere austeriani....

tu dici
bisogna toccare la burocrazia

e certo purchè sia toccata non tagliando a capocchia gli stipendi e "a chi tocca nun se ingrugna". Questo non farebbe altro che spingere anche quelli che oggi lavorano bene in P.a a lavorare male
e la produttività della P.A. viene a cadere.
Peraltro come già detto i salari pubblici sono oggetto di negoziazione con i sindacati e quindi non possono essere toccati unilateralmente da parte del governo.

infine dici
ridurre la spesa pubblica, è un problema macroeconomico

No.
Se si vuole fare macroeconomia e non qualunquismo da 4 soldi bisogna sostituire gli sprechi con spesa pubblica produttiva se no deficit e debito riaumentano compreso il rapporto deficit /pil e debito/pil.
Lo stesso Monti,tagliatore di professione, non parlò mai di taglio alla spesa pubblica ma di spending review.
 
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