Continuo a vedere solo livore e faziositā. Forse questo livore nasce proprio perchē i risultati che sta conseguendo il paese per crescita, occupazione, esportazioni, investimenti, consumi, sono di molto superiori a quelli previsti a inizio anno. E questo nonostante il basso apporto alla crescita dato dal credito bancario e dall'indebitamento pubblico (al contrario di quel che ad esempio accade in francia e spagna dove un grande apporto alla crescita viene dai crediti bancari e dall'indebitamento pubblico annuo).
Ti ripeto anche perchè sei scordarello e non vorrei che alla fine io passo per quello che nega in assoluto la crescita.
Caro forumista ci tengo a sottolinearti che io non nego affatto che in italia ci sia in corso una crescita,è che senza risolvere la totalità dei nodi strutturali che hanno generato la recessione, da noi,tale crescita,resta e resterà insufficente.
La crescita c'è in italia ovviamente perchè è impossibile non crescere nel momento in cui tutte le maggiori potenza occidentali crescono e l'altro fattore che determina la ns crescita è la perdita di valore dell'euro sul dollaro che ha migliorato il ns export extra ue.
Ma quanto sopra non basta perchè il grosso del ns positivo della bilancia comm.le è determinabile dall'export intra ue e non da quello extra ue,
export intra ue che resta imprigionato nell'euro a favore del surplus tedesco.
Altro fattore che non ci permette di crescere come dovuto ed è conseguenziale all'euro sono le politiche economiche di
austerity che ci impone bruxelles,che alla luce dei fatti tendono a peggiorare le cause stesse che le determinano risultando una vera e propria camicia di forza per la ns economia e tanto per intenderci non vengono imposte a tutti in ue nella stessa maniera e intensità persecutoria(v.la Spagna che puntualmente raddopia il deficit pur avendo un debito pubblico 100 % del pil e un debito estero assai peggio del nostro).
Ora fatte le premesse di cui sopra e nonostante esse la ns minicrescita resta comuque anche sotto il potenziale come è ampliamente dimostrato dai numeri in ue (siamo ultimi per cifre positive) anche per le politiche dei governi Renzi recenti che hanno messo in pista politiche fiscali sbagliate e anche molto costose (circa 15 mld),basate sui
bonus in alternativa agli investimenti pubblici,politiche del lavoro che ne accentuano la
precarietà e nessuna riforma seria e vera delle
pensioni(in questo caso solo prese in giro ai limiti della provocazione sociale),posizioni ribellistcihce puramente accademiche nei confronti di bruxelles che alla fine pure sull'
immigrazione ci hanno lasciati soli,nonchè poche convincenti posizioni sul
conflitto d'interesse,come dimostrato dalle vertenze sulle banche, quando invece da noi questo è un importante snodo per la qualità di una eventuale ripresa futura,e infine cosa dire di una proposta di
riforma istituzionale molto discutibile e troppo a proprio uso e consumo ?
CONSEGUENZA DI QUANTO SOPRA E A CONFERMA DELLE MIA POSIZIONE C'E' STATA LA BOCCIATURA, E NON A CASO, A MAGGIORANZA DA PARTE DEGLI ITALIANI AL REFERENDUM.