Sarà vero? Sarà falso? E' un mistero? Forse che sì forse che no! (2)

Appena salito al potere, Amato trasformò gli Enti statali in Società per Azioni, valendosi del decreto Legge 386/1991, in modo tale che l’élite finanziaria li potesse controllare, e in seguito rilevare.
L’inizio fu concertato dal Fondo Monetario Internazionale, che, come aveva fatto in altri paesi, voleva privatizzare selvaggiamente e svalutare la nostra moneta, per agevolare il dominio economico-finanziario dell’élite.

L’incarico di far crollare l’economia italiana venne dato a George Soros, un cittadino americano che tramite informazioni ricevute dai Rothschild, con la complicità di alcune autorità italiane, riuscì a far crollare la nostra moneta e le azioni di molte aziende italiane.
Soros ebbe l’incarico, da parte dei banchieri anglo-americani, di attuare una serie di speculazioni, efficaci grazie alle informazioni che egli riceveva dall’élite finanziaria. Egli fece attacchi speculativi degli hedge funds per far crollare la lira. A causa di questi attacchi, il 5 novembre del 1993 la lira perse il 30% del suo valore, e anche negli anni successivi subì svalutazioni.

Le reti della Banca Rothschild, attraverso il direttore Richard Katz, misero le mani sull’Eni, che venne svenduta. Il gruppo Rothschild ebbe un ruolo preminente anche sulle altre privatizzazioni, compresa quella della Banca d’Italia. C’erano stretti legami fra il Quantum Fund di George Soros e i Rothschild. Ma anche numerosi altri membri dell’élite finanziaria anglo-americana, come Alfred Hartmann e Georges C. Karlweis, furono coinvolti nei processi di privatizzazione delle aziende e della Banca d’Italia.
La Rothschild Italia Spa, filiale di Milano della Rothschild & Sons di Londra, venne creata nel 1989, sotto la direzione di Richard Katz. Quest’ultimo diventò direttore del Quantum Fund di Soros nel periodo delle speculazioni a danno della lira.
Soros era stato incaricato dai Rothschild di attuare una serie di speculazioni contro la sterlina, il marco e la lira, per destabilizzare il sistema Monetario Europeo. Sempre per conto degli stessi committenti, egli fece diverse speculazioni contro le monete di alcuni paesi asiatici, come l’Indonesia e la Malesia. Dopo la distruzione finanziaria dell’Europa e dell’Asia, Soros venne incaricato di creare una rete per la diffusione degli stupefacenti in Europa.

In seguito, i Rothschild, fedeli al loro modo di fare, cercarono di far cadere la responsabilità del crollo economico italiano su qualcun altro. Attraverso una serie di articoli pubblicati sul Financial Times, accusarono la Germania, sostenendo che la Bundesbank aveva attuato operazioni di aggiotaggio contro la lira. L’accusa non reggeva, perché i vantaggi del crollo della lira e della svendita delle imprese italiane andarono agli anglo-americani.
La privatizzazione è stata un saccheggio, che ancora continua. Spiega Paolo Raimondi, del Movimento Solidarietà:

Abbiamo avuto anni di privatizzazione, saccheggio dell’economia produttiva e l’esplosione della bolla della finanza derivata. Questa stessa strategia di destabilizzazione riparte oggi, quando l’Europa continentale viene nuovamente attratta, anche se non come promotrice e con prospettive ancora da definire, nel grande progetto di infrastrutture di base del Ponte di Sviluppo Eurasiatico.

Qualche anno dopo la magistratura italiana procederà contro Soros, ma senza alcun successo.
Nell’ottobre del 1995, il presidente del Movimento Internazionale per i Diritti Civili-Solidarietà, Paolo Raimondi, presentò un esposto alla magistratura per aprire un’inchiesta sulle attività speculative di Soros & Co, che avevano colpito la lira. L’attacco speculativo di Soros, gli aveva permesso di impossessarsi di 15.000 miliardi di lire. Per contrastare l’attacco, l’allora governatore della Banca d’Italia, Carlo Azeglio Ciampi, bruciò inutilmente 48 miliardi di dollari.
Su Soros indagarono le Procure della Repubblica di Roma e di Napoli, che fecero luce anche sulle attività della Banca d’Italia nel periodo del crollo della lira. Soros venne accusato di aggiotaggio e insider trading, avendo utilizzato informazioni riservate che gli permettevano di speculare con sicurezza e di anticipare movimenti su titoli, cambi e valori delle monete.
Spiegano il Presidente e il segretario generale del “Movimento Internazionale per i Diritti Civili – Solidarietà”, durante l’esposto contro Soros:

È stata… annotata nel 1992 l ‘esistenza… di un contatto molto stretto e particolare del sig. Soros con Gerald Carrigan, presidente della Federal Reserve Bank di New York, che fa parte dell’apparato della Banca centrale americana, luogo di massima circolazione di informazioni economiche riservate, il quale, stranamente, una volta dimessosi da questo posto, venne poi immediatamente assunto a tempo pieno dalla finanziaria “Goldman Sachs & co.” come presidente dei consiglieri internazionali. La Goldman Sachs è uno dei centri della grande speculazione sui derivati e sulle monete a livello mondiale. La Goldman Sachs è anche coinvolta in modo diretto nella politica delle privatizzazioni in Italia. In Italia inoltre, il sig. Soros conta sulla strettissima collaborazione del sig. Isidoro Albertini, ex presidente degli agenti di cambio della Borsa di Milano e attuale presidente della “Albertini e co. SIM” di Milano, una delle ditte guida nel settore speculativo dei derivati. Albertini è membro del consiglio di amministrazione del “Quantum Fund” di Soros.

III. L’attacco speculativo contro la lira del settembre 1992 era stato preceduto e preparato dal famoso incontro del 2 giugno 1992 sullo yacht “Britannia” della regina Elisabetta II d’Inghilterra, dove i massimi rappresentanti della finanza internazionale, soprattutto britannica, impegnati nella grande speculazione dei derivati, come la S. G.Warburg, la Barings e simili, si incontrarono con la controparte italiana guidata da Mario Draghi, direttore generale del ministero del Tesoro, e dal futuro ministro Beniamino Andreatta, per pianificare la privatizzazione dell’industria di stato italiana. A seguito dell’attacco speculativo contro la lira e della sua immediata svalutazione del 30%, codesta privatizzazione sarebbe stata fatta a prezzi stracciati, a beneficio della grande finanza internazionale e a discapito degli interessi dello stato italiano e dell’economia nazionale e dell’occupazione. Stranamente, gli stessi partecipanti all’incontro del Britannia avevano già ottenuto l’autorizzazione da parte di uomini di governo come Mario Draghi, di studiare e programmare le privatizzazioni stesse. Qui ci si riferisce per esempio alla Warburg, alla Morgan Stanley, solo per fare due tra gli esempi più noti. L’agenzia stampa EIR (Executive Intelligence Review) ha denunciato pubblicamente questa sordida operazione alla fine del 1992 provocando una serie di interpellanze parlamentari e di discussioni politiche che hanno avuto il merito di mettere in discussione l’intero procedimento, alquanto singolare, di privatizzazione.

I complici italiani furono il ministro del Tesoro Piero Barucci, l’allora Direttore di Bankitalia Lamberto Dini e l’allora governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi. Altre responsabilità vanno all’allora capo del governo Giuliano Amato e al Direttore Generale del Tesoro Mario Draghi.
Alcune autorità italiane (come Dini) fecero il doppio gioco: denunciavano i pericoli ma in segreto appoggiavano gli speculatori.
Amato aveva costretto i sindacati ad accettare un accordo salariale non conveniente ai lavoratori, per la “necessità di rimanere nel Sistema Monetario Europeo”, pur sapendo che l’Italia ne sarebbe uscita a causa delle imminenti speculazioni.
Gli attacchi all’economia italiana andarono avanti per tutti gli anni Novanta, fino a quando il sistema economico- finanziario italiano non cadde sotto il completo controllo dell’élite.
Nel gennaio del 1996, nel rapporto semestrale sulla politica informativa e della sicurezza, il Presidente del Consiglio Lamberto Dini disse:

I mercati valutari e le borse delle principali piazze mondiali continuano a registrare correnti speculative ai danni della nostra moneta, originate, specie in passaggi delicati della vita politico-istituzionale, dalla diffusione incontrollata di notizie infondate riguardanti la compagine governativa e da anticipazioni di dati oggetto delle periodiche comunicazioni sui prezzi al consumo… è possibile attendersi la reiterazione di manovre speculative fraudolente, considerato il persistere di una fase congiunturale interna e le scadenze dell’unificazione monetaria.

Il giorno dopo, il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, riferiva che l’Italia non poteva far nulla contro le correnti speculative sui mercati dei cambi, perché “se le banche di emissione tentano di far cambiare direzione o di fermare il vento (delle operazioni finanziarie) non ce la fanno per la dimensione delle masse in movimento sui mercati rispetto alla loro capacità di fuoco”.
Le nostre autorità denunciavano il potere dell’élite internazionale, ma gettavano la spugna, ritenendo inevitabili quegli eventi. Era in gioco il futuro economico-finanziario del paese, ma nessuna autorità italiana pensava di poter fare qualcosa contro gli attacchi destabilizzanti dell’élite anglo-americana.

Il Movimento Solidarietà fu l’unico a denunciare quello che stava effettivamente accadendo, additando i veri responsabili del crollo dell’economia italiana. Il 28 giugno 1993, il Movimento Solidarietà svolse una conferenza a Milano, in cui rese nota a tutti la riunione sul Britannia e quello che ne era derivato.
Il 6 novembre 1993, l ‘allora presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi scrisse una lettera al procuratore capo della Repubblica di Roma, Vittorio Mele, per avviare “le procedure relative al delitto previsto all’art. 501 del codice penale (“Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio”), considerato nell’ipotesi delle aggravanti in esso contenute”. Anche a Ciampi era evidente il reato di aggiotaggio da parte di Soros, che aveva operato contro la lira e i titoli quotati in Borsa delle nostre aziende.

Anche negli anni successivi avvennero altre privatizzazioni, senza regole precise e a prezzi di favore. Che stesse cambiando qualcosa, gli italiani lo capivano dal cambio di nome delle aziende, la Sip era diventata Telecom Italia e le Ferrovie dello Stato erano diventate Trenitalia.
Il decreto legislativo 79/99 avrebbe permesso la privatizzazione delle aziende energetiche. Nel settore del gas e dell’elettricità apparvero numerose aziende private, oggi circa 300.
Dal 24 febbraio del 1998, anche le Poste Italiane diventarono una S.p.a. In seguito alla privatizzazione delle Poste, i costi postali sono aumentati a dismisura e i lavoratori postali vengono assunti con contratti precari. Oltre 400 uffici postali sono stati chiusi, e quelli rimasti aperti appaiono come luoghi di vendita più che di servizio.

Le nostre autorità giustificavano la svendita delle privatizzazioni dicendo che si doveva “risanare il bilancio pubblico”, ma non specificavano che si trattava di pagare altro denaro alle banche, in cambio di banconote che valevano come la carta straccia.
A guadagnare sarebbero state soltanto le banche e i pochi imprenditori già ricchi (Benetton, Tronchetti Provera,Pirelli, Colaninno, Gnutti e pochi altri).
Si diceva che le privatizzazioni avrebbero migliorato la gestione delle aziende, ma in realtà, in tutti i casi, si sono verificati disastri di vario genere, e il rimedio è stato pagato dai cittadini italiani.

Le nostre aziende sono state svendute ad imprenditori che quasi sempre agivano per conto dell’élite finanziaria, da cui ricevevano le somme per l’acquisto. La privatizzazione della Telecom avvenne nell’ottobre del 1997. Fu venduta a 11,82 miliardi di euro, ma alla fine si incassarono soltanto 7,5 miliardi. La società fu rilevata da un gruppo di imprenditori e banche., e al Ministero del Tesoro rimase una quota del 3,5%.
Il piano per il controllo di Telecom aveva la regia nascosta della Merril Lynch, del Gruppo Bancario americano Donaldson Lufkin & Jenrette e della Chase Manhattan Bank.
Alla fine del 1998, il titolo aveva perso il 20% (4,33 euro). Le banche dell’élite, la Chase Manhattan e la Lehman Brothers, si fecero avanti per attuare un’opa. Attraverso Colaninno, che ricevette finanziamenti dalla Chase Manhattan, l’Olivetti diventò proprietaria di Telecom. L’Olivetti era controllata dalla Bell, una società con sede a Lussemburgo, a sua volta controllata dalla Hopa di Emilio Gnutti e Roberto Colaninno.

Il titolo, che durante l’opa era stato fatto salire a 20 euro, nel giro un anno si dimezzò. Dopo pochi anni finirà sotto i tre euro.
Nel 2001 la Telecom si trovava in gravi difficoltà, le azioni continuavano a scendere. La Bell di Gnutti e la Unipol di Consorte decisero di vendere a Tronchetti Provera buona parte loro quota azionaria in Olivetti. Il presidente di Pirelli, finanziato dalla J. P. Morgan, ottenne il controllo su Telecom, attraverso la finanziaria Olimpia, creata con la famiglia Benetton (sostenuta da Banca Intesa e Unicredit).

Dopo dieci anni dalla privatizzazione della Telecom, il bilancio è disastroso sotto tutti i punti di vista: oltre 20.000 persone sono state licenziate, i titoli azionari hanno fatto perdere molto denaro ai risparmiatori, i costi per gli utenti sono aumentati e la società è in perdita.
La privatizzazione, oltre che un saccheggio, veniva ad essere anche un modo per truffare i piccoli azionisti.
La Telecom , come molte altre società, ha posto la sua sede in paesi esteri, per non pagare le tasse allo Stato italiano. Oltre a perdere le aziende, gli italiani sono stati privati anche degli introiti fiscali di quelle aziende. La Bell, società che controllava la Telecom Italia, aveva sede in Lussemburgo, e aveva all’interno società con sede alle isole Cayman, che, com’è noto, sono un paradiso fiscale.

Gli speculatori finanziari basano la loro attività sull’esistenza di questi paradisi fiscali, dove non è possibile ottenere informazioni nemmeno alle autorità giudiziarie. I paradisi fiscali hanno permesso agli speculatori di distruggere le economie di interi paesi, eppure i media non parlano mai di questo gravissimo problema.
Mettere un’azienda importante come quella telefonica in mani private significa anche non tutelare la privacy dei cittadini, che infatti è stata più volte calpestata, com’è emerso negli ultimi anni.

Anche per le altre privatizzazioni, Autostrade, Poste Italiane, Trenitalia ecc., si sono verificate le medesime devastazioni: licenziamenti, truffe a danno dei risparmiatori, degrado del servizio, spreco di denaro pubblico, cattiva amministrazione e problemi di vario genere.
La famiglia Benetton è diventata azionista di maggioranza delle Autostrade. Il contratto di privatizzazione delle Autostrade dava vantaggi soltanto agli acquirenti, facendo rimanere l’onere della manutenzione sulle spalle dei contribuenti.
I Benetton hanno incassato un bel po’ di denaro grazie alla fusione di Autostrade con il gruppo spagnolo Abertis. La fusione è avvenuta con la complicità del governo Prodi, che in seguito ad un vertice con Zapatero, ha deciso di autorizzarla. Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture, si era opposto, ma ha alla fine si è piegato alle proteste dell’Unione Europea e alla politica del Presidente del Consiglio.

Nonostante i disastri delle privatizzazioni, le nostre autorità governative non hanno alcuna intenzione di rinazionalizzare le imprese allo sfacelo, anzi, sono disposte ad utilizzare denaro pubblico per riparare ai danni causati dai privati.

La società Trenitalia è stata portata sull’orlo del fallimento. In pochi anni il servizio è diventato sempre più scadente, i treni sono sempre più sporchi, il costo dei biglietti continua a salire e risultano numerosi disservizi. A causa dei tagli al personale (ad esempio, non c’è più il secondo conducente), si sono verificati diversi incidenti (anche mortali). Nel 2006, l’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, si è presentato ad una audizione alla commissione Lavori Pubblici del Senato, per battere cassa, confessando un buco di un miliardo e settecento milioni di euro, che avrebbe potuto portare la società al fallimento. Nell’ottobre del 2006, il Ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, approvò il piano di ricapitalizzazione proposto da Trenitalia. Altro denaro pubblico ad un’azienda privatizzata ridotta allo sfacelo.

Dietro tutto questo c’era l’élite economico finanziaria (Morgan, Schiff, Harriman, Kahn, Warburg, Rockfeller, Rothschild ecc.) che ha agito preparando un progetto di devastazione dell’economia italiana, e lo ha attuato valendosi di politici, di finanzieri e di imprenditori. Nascondersi è facile in un sistema in cui le banche o le società possono assumere il controllo di altre società o banche. Questo significa che è sempre difficile capire veramente chi controlla le società privatizzate. E’ simile al gioco delle scatole cinesi, come spiega Giuseppe Turani: “Colaninno & soci controllano al 51% la Hopa, che controlla il 56,6% della Bell, che controlla il 13,9% della Olivetti, che controlla il 70% della Tecnost, che controlla il 52% della Telecom”.
Numerose aziende di imprenditori italiani sono state distrutte dal sistema dei mercati finanziari, ad esempio la Cirio e la Parmalat. Queste aziende hanno truffato i risparmiatori vendendo obbligazioni societarie (“Bond”) con un alto margine di rischio. La Parmalat emise Bond per un valore di 7 miliardi di euro, e allo stesso tempo attuò operazioni finanziarie speculative, e si indebitò. Per non far scendere il valore delle azioni (e per venderne altre) truccava i bilanci.

Le banche nazionali e internazionali sostenevano la situazione perché per loro vantaggiosa, e l’agenzia di rating, Standard & Poor’s, si è decisa a declassare la Parmalat soltanto quando la truffa era ormai nota a tutti.
I risparmiatori truffati hanno avviato una procedura giudiziaria contro Calisto Tanzi, Fausto Tonna, Coloniale S.p.a. (società della famiglia Tanzi), Citigroup, Inc. (società finanziaria americana), Buconero LLC (società che faceva capo a Citigroup), Zini & Associates (una compagnia finanziaria americana), Deloitte Touche Tohmatsu (organizzazione che forniva consulenza e servizi professionali), Deloitte & Touche SpA (società di revisione contabile), Grant Thornton International (società di consulenza finanziaria) e Grant Thornton S.p.a. (società incaricata della revisione contabile del sottogruppo Parmalat S.p.a.).

La Cirio era gestita dalla Cragnotti & Partners. I “Partners” non erano altro che una serie di banche nazionali e internazionali. La Cirio emise Bond per circa 1.125 milioni di Euro. Molte di queste obbligazioni venivano utilizzate dalle banche per spillare denaro ai piccoli risparmiatori. Tutto questo avveniva in perfetta armonia col sistema finanziario, che non offre garanzie di onestà e di trasparenza.
Grazie alle privatizzazioni, un gruppo ristretto di ricchi italiani ha acquisito somme enormi, e ha permesso all’élite economico-finanziaria anglo-americana di esercitare un pesante controllo, sui cittadini, sulla politica e sul paese intero.
Agli italiani venne dato il contentino di “Mani Pulite”, che si risolse con numerose assoluzioni e qualche condanna a pochi anni di carcere.

A causa delle privatizzazioni e del controllo da parte della Banca Centrale Europea, il paese è più povero e deve pagare somme molto alte per il debito. Ogni anno viene varata la finanziaria, allo scopo di pagare le banche e di partecipare al finanziamento delle loro guerre. Mentre la povertà aumenta, come la disoccupazione, il lavoro precario, il degrado e il potere della mafia.

Il nostro paese è oggi controllato da un gruppo di persone, che impongono, attraverso istituti propagandati come “autorevoli” (Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea), di tagliare la spesa pubblica, di privatizzare quello che ancora rimane e di attuare politiche non convenienti alla popolazione italiana. I nostri governi operano nell’interesse di questa élite, e non in quello del paese.


https://laforzadellaverita.wordpress.com/2018/05/12/come-e-stata-svenduta-litalia/

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Misteri e segreti dei Windsor

La monarchia britannica è stata segnata da scandali di gravità inaudita, anche freschissimi – qualcuno ricorda Jeffrey Epstein, amicone del figlio Andrea, in posa nel capanno della Regina in Iscozia?

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La regina era una ispirata figura di leader cristiana... per diritto dinastico era considerata anche il capo della chiesa anglicana: sì, sopra l’arcivescovo di Canterbury ci stava lei. Però la regina è considerata anche il vertice della massoneria. Anzi no: è una leggenda metropolitana. Tuttavia, suo cugino il Duca di Kent…(è Gran Maestro della Gran Loggia Unita di Inghilterra (UGLE, United Grand Lodge of England), la più antica e prestigiosa obbedienza massonica del mondo).
Poche settimane fa, per il giubileo, si è fatta da vedere dal popolo in carrozza… via ologramma. Proprio così: hanno montato un’immagine sintetica, dove lei appare giovane e sorridente mentre fa ciao con la manina al volgo.



Delicata come lo era la mamma, detta Elisabetta la Regina Madre: secondo il libro The Queen Mother: The Untold Story, si sarebbe sottoposta ad una forma prototipale di inseminazione artificiale. La Regina Madre, si dice, non amava i rapporti sessuali. Elisabetta II, sarebbe nata così.
Una bella famigliola, a cui l’eugenetica probabilmente piaceva. Anche quella che veniva da altre terre che Albione aveva contagiato.

Bisogna sapere che Elisabetta non viene dalla nobiltà inglese inglese, ma tedesca: si chiamavano Wettin, ma nel 1917 il casato germanico cambiò nome, per volontà di Giorgio V che desiderava contenere i sentimenti antitedeschi che infuriavano nella Gran Bretagna durante la grande guerra. Un’operazione di rebranding: Da Sassonia-Coburgo-Gotha si optò per il ben più anglofono «Windsor», tirandosi dietro le ironie del Kaiser Guglielmo II, che fece la battuta scespiriana: «Le allegre comari di Sassonia-Coburgo-Gotha».
Sette anni fa, di colpo, emerse quello strano filmato di 17 secondi, dove Elisabetta, a 8 anni, fa il saluto nazista.




Ma come? Deve essere un errore, una coincidenza, un fake. Non si può poi metterlo poi in relazione a quando anni dopo il nipote Enrico si presenta ad una festa vestito da gerarca nazista, svastica al braccio. Ma dai, guardatelo: ha sposato pure una ragazza di colore, anche se più sulla carta che sulla pelle.

Non è l’unica stramba coincidenza tra gli Windsor e la croce uncinata. Gli storici ricordano i rapporti estremamente cordiali che aveva Edoardo VIII, il re che abdicò per stare con l’americana Wallis Simpson, con Adolf Hitler in persona, visto in Germania durante sereni incontri privati. In breve: conquistata l’isola, il Führer avrebbe piazzato Edoardo sul trono come un Quisling incoronato.
Meno noto è il fatto che tutte le sorelle del Principe Filippo, il longevo consorte di Elisabetta, sposarono aristocratici tedeschi poi membri del Partito Nazista o financo delle SS.

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Chiariamo chi era Elisabetta d’Inghilterra: era il capo di una famiglia della morte, una di quelle dinastie che si trasmettono l’odio per l’umanità geneticamente. L’altra, molto nota per la Necrocultura che passa di generazione in generazione, è la famiglia Rockefeller.

Ricorderete le immortali parole del consorte, deceduto l’anno scorso, il principe Filippo di Grecia e Danimarca.

«Nel caso in cui mi reincarnassi, mi piacerebbe tornare sotto forma di un virus mortale,
in modo da poter contribuire in qualche modo a risolvere il problema della sovrappopolazione».

Non erano parole a caso. Non era una delle tante gaffe. Stavano scritte nella prefazione del libro del 1986 If I were an animal.
Furono ripetute alle agenzie di stampa.


«Non puoi tenere un gregge che non riesci a nutrire. In altre parole la conservazione può esigere
la cernita e l’eliminazione per mantenere l’equilibrio tra il numero di ciascuna specie in rapporto ad
un dato habitat. Mi rendo conto che si tratta di un argomento scottante, ma resta il fatto che l’umanità
è parte del mondo vivente» dichiarò alla Deutsche Press Agentur nel 1998.


Come sappiamo, il massone Filippo si diede da fare alla grande con l’ambientalismo e l’animalismo: il WWF lo ha fondato lui assieme all’amico regale Bernardo d’Olanda, già fondatore del Gruppo Bilderberg con, nel 1933, una bella tessera dello NSDAP, il partito nazista.

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L’ambiente, il cambiamento climatico e tutto il resto, è stato tramandato al figlio Carlo, che partecipa ai vari COP sul clima e fa sentire la sua da decenni.
L‘ambientalismo è solo la facciata per il vero argomento di cui si vuole parlare: il controllo delle nascite, cioè la riduzione della popolazione umana sulla Terra.

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Da Carlo, il virus dell’antinatalismo passa al figlio Guglielmo, ,il quale ha avuto il coraggio di parlare pubblicamente di limitazione delle nascite dopo aver prodotto il terzo erede.

Non basta: ecco che poche settimane fa, per qualche motivo, all’ONU parla il fratello, il turbolento principe Enrico. In circa 40 secondi passa dall’idea di «una pandemia che continua a devastare» il mondo a «i cambiamenti climatici che devastano il nostro pianeta» e, infine, al «ritorno dei diritti costituzionali» negli Stati Uniti che costituisce «un assalto globale al democrazia». Per chi non lo ha capito: sta parlando della sentenza della Corte Suprema USA sull’aborto.
Il principe Enrico vuole l’aborto. Nonna Elisabetta non era da meno: fu la sovrana a dare nel 1967 l’«assenso reale» all’Abortion Act che lanciava, con cospicuo anticipo sul resto del mondo, il libero aborto in Inghilterra fino alla 28ª settimana di gestazione. Il Regno degli Windsor da allora ha sacrificato oltre 10 milioni di bimbi non nati. Sudditi della regina, squartati e buttati nella spazzatura: il ruolo dell’aristocrazia è quello di difendere il popolo, i deboli, giusto…?

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Siamo gli unici, forse, a ricordare in questo momento Alfie, Charlie, Archie. Stiamo parlando di casi in cui è lo stesso Regno britannico a uccidere bambini, per il loro «best interest». Non molti riescono a vedere la continuità dalla filosofia utilitarista, a Malthus, ai genocidi per fame in Irlanda e India, i campi di concentramento contro i boeri, le oscene guerre dell’oppio per sottomettere e drogare i cinesi (che ora, a distanza di tempo, si stanno vendicando sugli anglofoni con il fentanil).

E ricordiamo Diana, e il «soldato N» e quanti in questi anni hanno fatto rivelazioni di quello strano incidente che, se ci pensate, di fatto ha impedito che sul trono di Londra adesso ci fosse lei con il favore di cui godeva nel popolo, invece che il marito fedifrago (e forse qualcos’altro) e la concubina, universalmente detestata.

Vorremo dire al popolo di Britannia di gioire, ma un nuovo re della morte è già su di esso e sul mondo, su noi tutti. Lo abbiamo imparato a conoscere bene. Un mese fa è emerso che Carlo ha preso milioni cash, talvolta messo in borse della spesa, dalla famiglia Bin Laden, ovviamente per le sue fondazioni.
Da un documentario ora in onda negli USA apprendiamo che avrebbe preso cifre da capogiro da Armand Hammer,
petroliere americano e spia per il KGB, nonno dell’attore Armie Hammer ora accusato di stupri e fantasie cannibaliste. Hammer sr. ricoprì Carlo di soldi (tanti, tantissimi, esageratamente), e la cosa servì: quando nel 1988 la piattaforma Piper Alpha della Occidental Petroleum collassò nelle fiamme a 200 miglia da Aberdeen uccidendo 160 persone, il futuro re si precipitò a difendere Hammer, che se la cavò alla grande.

Questo è il nuovo re. Re Carlo III. Quello che, si dice, non solo il sentimento popolare ma pure una fazione interna (quella dietro a tutte le rivelazioni alla stampa degli ultimi anni…) voleva far abdicare subito a favore del figlio Guglielmo.
Ma cosa sarebbe cambiato? La Necrocultura scorre potente nelle vene della famiglia Windsor, pardon, Wittin Sassonia-Coburgo-Gotha. Nei secoli.

Purtroppo questa maledizione non si interrompe facilmente. Risale di secoli, risale a quando il trono di Londra decise di uscire dalla cristianità e dall’Europa, generando ondate di martiri e la possessione di un demone famelico che chiedeva l’impero, chiedeva oro e sangue.

Noi non disperiamo, abbiamo forte dentro di noi l’esempio di quello che i deputati chiamano «l’ultimo uomo entrato a Westminster con intenzioni oneste»: Guido Fawkes ( 1570 - 1606 militare e cospiratore inglese).
Guido, il cui supplizio per mano del Re viene fatto festeggiare nei secoli ai bambini inglesi, aveva capito tutto, aveva capito ciò che i conservatori che secoli dopo piangono Elisabetta II non oseranno mai dire o anche solo pensare: solo il ritorno della Gran Bretagna al cattolicesimo può fermare il demone sanguinario che abita presso l’élite angloide.

La Regina è morta. Ma la sua opera non è finita, neanche per sogno.



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La “fabbrica di zanzare” colombiana di Bill Gates alleva 30 milioni di zanzare infettate da batteri a settimana. L’obiettivo del progetto sembra essere quello di introdurre la Wolbachia nelle popolazioni di zanzare autoctone impiegando zanzare allevate in laboratorio, con conseguente infezione di tali popolazioni.
Come parte del suo World Mosquito Program (WMP), il fondatore di Microsoft e autodichiarato World Health Czar ha già investito 185 milioni di dollari nella creazione della fabbrica di zanzare.

Qual è lo scopo dichiarato del progetto?
Al fine di sradicare le popolazioni di zanzare autoctone ritenute responsabili della dengue, della zika e di altre malattie virali negli esseri umani, è necessario utilizzare zanzare infettate da un batterio che induce la sterilità. Gates fornisce un’ampia panoramica di come l’operazione WMP a Medelln, il luogo evidenziato nell’espediente di marketing, alleva apposta zanzare con il batterio Wolbachia prima di rilasciarle “in tutto il paese per riprodursi con zanzare selvatiche che possono essere portatrici della dengue e altri virus che minacciano di far ammalare e uccidere la popolazione”.
Secondo SensorReceptor , l’obiettivo del progetto sembra essere quello di introdurre Wolbachia nelle popolazioni di zanzare autoctone impiegando zanzare allevate in laboratorio, con conseguente infezione di tali popolazioni.

Il risultato finale di questo incrocio è una popolazione di zanzare completamente diversa, completa di infezioni da Wolbachia in ciascuno dei suoi membri. E, naturalmente, la completa eradicazione di tutti i maschi che non sono stati infettati dal batterio.


 
La Russia aveva precedentemente rivelato i documenti scoperti dai suoi soldati nei biolaboratori ucraini ritrovati durante l’operazione militare speciale. Ora, le fonti rivelano che gli Stati Uniti stanno spostando programmi di armi biologiche incompiuti dall’Ucraina all’Europa.

Il ministero della Difesa russo ha sottolineato che invece di concentrarsi sui patogeni che causano morbillo, rosolia, tubercolosi o AIDS, il Pentagono ha investito nella ricerca su colera, tularemia, peste e hantavirus.
L’esercito russo ritiene che gli Stati Uniti siano stati coinvolti in questo studio perché questi virus sono endemici della Russia e qualsiasi focolaio innescato dal dispiegamento di armi biologiche potrebbe essere scambiato per naturale.


https://www.databaseitalia.it/gli-s...-biologiche-incompiuti-dallucraina-alleuropa/

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Gazzetta Ufficiale: Decreto legge conferisce poteri speciali al Presidente del Consiglio
Il Capo dello Stato che firma tutto, ha firmato anche questo Decreto-Legge.


Nello stordimento continuo della aberrante politica sanitaria del governo, della guerra tra USA e Russia con la interposta persona del comico ucraino, l’Italia che di fatto e giuridicamente ha dichiarato guerra alla Russia (e la cosa fa più ridere che piangere) e le celebrazioni agiografiche della Signora Elisabetta Windsor (ma in realtà una appartenente alla dinastia tedesca degli Hannover)...è sfuggita l’apparizione in Gazzetta Ufficiale di un Decreto-legge che conferisce poteri speciali al Presidente del Consiglio dei Ministri sulla base di una legge del 2012 che li prevede in materia societaria per il comparto difesa e sicurezza e in materia di trasporti, comunicazioni e altro.

Il primo motivo di allarme è che contrariamente alla regola dell’entrata in vigore dei DL il giorno dopo della pubblicazione in GU, per questo DL si dispone la entrata in vigore per il giorno 24 settembre prossimo, fermo restando che il Decreto-Legge datato agosto 2022 deve essere convertito in legge nei primi giorni del mese di ottobre.

È inspiegabile la data di entrata in vigore il giorno prima delle votazioni politiche e ancor più è inspiegabile in che modo verranno esercitati i poteri speciali che non sono definiti in alcun modo.

La situazione è di gravissimo allarme politico ed è di una gravità assoluta.

In più i poteri speciali, riguardanti anche il settore energetico, vengono attribuiti in via di necessità e urgenza (come è richiesto per i DL) ad un Presidente del Consiglio dimissionario che, per obbligo costituzionale, dovrebbe occuparsi solo degli affari correnti; e tali indefiniti poteri speciali vengono conferiti in un momento in cui non vi è un Parlamento eletto ma un Parlamento disciolto e cioè nel pieno di un vuoto politico e istituzionale.

Può capitare di tutto. Si possono fare le più fosche previsioni ed ipotizzare le peggiori cose.
E questa sarebbe la democrazia e il rispetto della Costituzione. Nel frattempo, i vertici delle FFAA guardano le stelle.
Di quel che accadrà si renderà conto il Popolo italiano che, spero, vorrà uscire presto dal suo torpore e reagire con ogni mezzo possibile.

AUGUSTO SINAGRA – – Professore ordinario di diritto delle Comunità europee presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Avvocato patrocinante davanti alle Magistrature Superiori, in ITALIA ed alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, a STRASBURGO

Non andando a votare, ovvero votando PDLegaMeloni, ci ritroveremo il presidenzialismo in Costituzione con DRAGHI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA e per giunta legittimato dal voto popolare opportunamente tele-condizionato??????


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Liz Truss, primo ministro del Regno Unito:

"Se la situazione mi richiederà di premere il pulsante nucleare, lo farò immediatamente.
E non importa che moriranno milioni di cittadini, per me la cosa principale è la democrazia e i nostri ideali.


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In un post su Facebook del 2014, il portavoce per il Monkeypox di Biden, il dottor Demetre Daskalakis, ha affermato che “Ti ruberemo l’anima”.

Il 2 agosto il dottor Demetre Daskalakis è stato nominato vice coordinatore della Casa Bianca per la risposta al vaiolo delle scimmie è noto per il suo lavoro nell’area dell’HIV e di altre malattie che colpiscono la popolazione LGBTQ+. Ha affermato in un’intervista del 2014 con The Atlantic che
“Ho imparato le mie maniere al capezzale dalle drag queen dell’East Village”.
Si è laureato mentre studiava alla Columbia University. Il dottor Daskalakis, cresciuto da immigrati greco-ortodossi ad Arlington, in Virginia, ha una predilezione per i pentagrammi e altre simbologie sataniche.

Daskalakis ha un tatuaggio di un pentagramma sul suo corpo che dice: “Ho imparato che c’è luce anche nei luoghi più bui”.
Inoltre, ha dell’inchiostro sul suo corpo che raffigura il cadavere di un animale, un serpente, una testa con tre occhi e quella che potrebbe essere una rappresentazione di Gesù Cristo o di un santo.

La Satanic Temple TV è uno degli account Instagram che Daskalakis segue. La sua missione è la seguente:

"Sfideremo, delizieremo e disgusteremo. Esploreremo le radici artistiche, politiche e trasgressive del satanismo moderno. Daremo voce alle nostre diverse comunità come satanisti, atei e attivisti per la giustizia sociale in una società globale".


https://www.databaseitalia.it/ti-ru...cimmie-di-biden-il-dottor-demetre-daskalakis/

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In due ‘innocui’ cartoni per bambini: “Il cacciatore di giganti” e “Il grande gigante gentile – GGG” viene trasmessa l'idea che la Corona Inglese abbia il potere sul “mondo dei giganti” (il mondo tenebroso e terribile di coloro che “sfidarono il Cielo”, Gog e Magog, le cui statue non a caso sono poste all’ingresso della City di Londra…).

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Gog e Magog sono due figure della tradizione biblica e Islamica.
Citati in varie parti delle Sacre Scritture
, essi sono descritti talvolta come uomini vissuti in un lontano passato, sovrani, popolazioni o territori, spesso con un'accezione negativa, incarnando nemici del popolo di Dio.
Nell'Apocalisse compaiono come sostenitori di Satana in vista dell'Armageddon.
Questi temi si diffusero molto nelle tradizioni d'Europa e Medio Oriente nella Tarda Antichità e nell'Alto Medioevo, sicché Gog e Magog si rinvengono in svariate leggende e opere dell'epoca, come il Romanzo di Alessandro, assumendo identità sempre più varie, con fonti che li descrivono come giganti, mostri o altri esseri sovrannaturali.


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Un grande ciclo si chiude
 
E’ un fatto noto che il popolo non abbia buona memoria, né la cultura necessaria a ricordare che l’Inghilterra è ancora oggi una nostra nemica, che tenta ripetutamente di azzopparci assassinando imprenditori, politici ed intellettuali artefici di una via autonoma.

La linea strategica che guida questo lento massacro? Una frase del beneamato Churchill ce lo spiega:
“chi controlla l’Italia controlla il Mediterraneo”.

Non dimentichiamo che il ridetto Churchill chiese alla camera dei Comuni l’autorizzazione di prolungare i bombardamenti aerei in Italia, e per creare altri milioni di morti.

L’odio viscerale degli inglesi si è manifestato tempo dopo e con profondo livore contro i nostri connazionali, quando qualche decennio fa l’Italia vinceva contro la nazionale inglese. I giornali dell’epoca scrissero ignobilmente: “La vittoria di trecentomila camerieri”. Sempre gli inglesi sono stati gli unici a non accettare i recenti verdetti dei vertici sportivi intentando una causa legale. Si tratta di un popolo che è incapace di perdere, ma chiede che gli sconfitti accettino in silenzio la loro sottomissione.

Abbiamo ancora aperta una questione, e senza una risposta decente: perché fu usato il panfilo Britannia di esclusiva proprietà della corona? Perché i presenti sul naviglio non sono scesi a terra? Paura di attentati? Oppure lo scopo era quello di mettere sotto pressione psicologica gli italiani, rudemente convocati su un’area controllata dai banchieri anglosassoni? Perché utilizzare un mezzo navale della corona? Forse perché la corona regna sul serio e governa pure, direttamente e brutalmente. Il battello era quindi il segnale “qui comandiamo noi!” .
Pochi ne sono coscienti, ma tutto quello che facciamo, pensando di essere furbi, navigati, cinici, tosti, smaliziati, risponde a percorsi simbolici millenari.
La fotografia dove appare la regina ed il duca di Kent è un segnale di alta potenza, per coloro che sono in grado di capirlo. In forza del suo ruolo di capo assoluto della massoneria mondiale, il duca di Kent ha commissariato la Casata Windsor. Lo ha fatto capire senza dire nulla e stando in piedi sul balcone. Nulla può la ricchissima casata anglosassone contro il sinedrio massonico capeggiato dal ridetto duca. Deve solo obbedire. Se ne deduce che la casata è commissariata e sotto stretta osservazione. Perché? Forse è in corso un violentissimo scontro sotterraneo fra fazioni mondiali? Meglio parlare di calcio, di tv a pagamento e di un oceano di informazioni irrilevanti.

Il battello regale è un topos che afferma il predominio secolare degli inglesi sul mare: voi siete stati convocati in un luogo che noi controlliamo, manifestando il loro potere costruito sulla talassocrazia. Il battello poteva provenire da una flotta civile o, diversamente, essere un natante militare. Invece no. Il battello doveva essere quello posseduto dalla casata Windsor, come a dire che è l’Inghilterra, come un unicum sotto la monarchia, a decidere i destini dei Paesi occupati e da razziare metodicamente, anche con il ricorso alla forza: come poi è accaduto con la serie infame di attentati terroristici nella Penisola ai danni di tutti coloro che hanno tentato di dare all’Italia una propria via allo sviluppo economico e sociale.
La casata Windsor è stata rappresentata dalla passata regnante con mano dura e spietata, specialmente danneggiando il nostro martoriato Paese. Tutto questo non va dimenticato né occultato ipocritamente dalla prevedibile melassa ipnotica e pastorizzata che colpirà la popolazione italica, come al solito propensa alla lacrimuccia deamicisiana, e mai al recupero di dignità per costruire una propria via alla autodeterminazione.


https://www.lapekoranera.it/2022/09...trice-di-popoli-e-proprietaria-del-britannia/

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TUTTI SERVI DI RE CARLO E DEI SUOI DI DAVOS, LOGGIA DI LONDRA, INTELLIGENCE E BORSA

Non è certo un mistero, e nemmeno affermazione da complottisti, asserire che Carlo III d’Inghilterra sia eterodiretto da Klaus Schwab (direttore ideatore del Word Economic Forum di Davos).
Da una rapida ricerca su internet emerge che, il 3 giugno 2020, l’attuale sovrano d’Inghilterra (allora solo principe) era diventato sponsor del Great Reset ordito dal World Economic Forum: in rete c’è persino prova che ha twittato “#TheGreatReset” sul suo sito ufficiale. L’allora principe di Galles affermava “Oggi, attraverso la Sustainable Markets Initiative di HRH e il World Economic Forum, il Principe del Galles ha lanciato una nuova iniziativa globale, The Great Reset”.

L’operazione “London bridge is down” di fatto era già iniziata a Regina Elisabetta II ancora in vita: un anno prima della pandemia Klaus Schwab faceva fare un bel giretto dei vari conciliaboli svizzeri all’entusiasta ragazzotto settantenne, portando con se Carlo ad incontrare i potenti della “mafia di San Gallo” (tutti graditi ospiti del WEF), quelli che maneggiano occultamente gran parte della speculazione vaticana e che hanno partecipato a far bruciare l’obolo di san Pietro nel fondo speculativo londinese Harrods.

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Non è dato sapere fino a che punto il mago di Davos abbia plasmato l’animo del principino ora Re, ma in troppi malignano Klaus abbia suggerito a Carlo “da capo della religione anglicana potresti laicamente beneficare del tramonto della supremazia di Santa romana Chiesa, il Papa finirà presto in povertà e, bruciate tutte le riserve auree del Vaticano, l’unico capo di religione cristiana con vero potere economico rimarrà il regnante d’Inghilterra”.

Del resto Francesco è divenuto Papa all’indomani della tragica scoperta sulle riserve auree statunitensi (quelle costituite in era Paul Marcinkus) congelate da una corte federale Usa per risarcire eventuali danni da pedofilia nelle diocesi americane: ricordate la storia delle riserve che si sbloccavano con la rinuncia di Papa Benedetto e con l’arrivo di Francesco applaudito da Obama, Soros e famiglia Clinton?
Perché la finanza possa gestire una ricca chiesa che è anche regno terreno, necessita ci sia un Re che non muove passo senza il benestare dei suoi potenti consiglieri. Il momento è giunto, “London bridge is down” non sono state solo le parole in codice con cui il segretario della Regina (Edward Young) ha informato il primo ministro della morte di Elisabetta II, ma anche il segnale per i potenti della Terra che è giunta l’era del loro Re, il sovrano del “Great Reset”.

Ovviamente la forma è sostanza, e grazie a Re Carlo l’alto salotto della speculazione finanziaria intende riportare l’intero pianeta in epoca feudale: viene dagli addetti ai lavori appellata “operazione Unicorno”, e vede nell’unzione regale del nuovo Re di Gran Bretagna e Commonwealth il principio dell’egemonia planetaria dichiarata da parte dei notabili del “nuovo ordine mondiale”. Quindi basta con le teorie dei complotti: vengono allo scoperto e dettano le regole ai popoli, chi non obbedisse verrebbe eliminato. Carlo non è solo mal comando, perché ai potenti della finanza occidentale converrebbe che l’intero pianeta venga piegato all’obbedienza al Commonwealth.


https://www.lapekoranera.it/2022/09...-davos-loggia-di-londra-intelligence-e-borsa/


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Justin Tredeau di mestiere fa il primo ministro del Canada, di fatto è un accolito del gruppo di Diablos (pardon Davos).

Tredeau sarà presto tenuto al servile giuramento di fedeltà a Re Carlo II: la legge sui giuramenti parlamentari è del 1866, e prevede che entrambe le camere del Parlamento canadese prestino giuramento di fedeltà al nuovo sovrano di Gran Bretagna.

Quindi i parlamentari canadesi non giurano fedeltà al popolo od alla costituzione ma al Sovrano.
Un po’ come nel Paraguay di Stroessner, dove il giuramento di poliziotti e magistrati era di fedeltà al potere.
In gran parte del Pianeta, in terre lontane e domini vari del Commonwealth, la maggior parte dei popoli giura fedeltà al potere o al sovrano d’Inghilterra. A conti fatti Occidente, Europa e Usa e Russia comprese, sono la minoranza che vede i rappresentati giurare fedeltà alla propria Costituzione. Così anche tutti i vari membri del Commonwealth giureranno fedeltà al Re: è la regola del “Five Eyes”, che comprende Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e gli Stati Uniti solo per l’aspetto sicurezza. Negli Usa giureranno fedeltà al Re una cospicua parte di massoni: Carlo condivide con il Duca di Kent il vertice mondiale della massoneria.

Qualcuno obietterà che gran parte dell’intelligence Usa (se non tutta) è in massoneria e che lo sono anche i vertici della finanza: vorrà dire che Re Carlo sarà il loro capo. Il sovrano britannico necessita di tantissimo servilismo, fedeltà e collaborazione, perché ha partecipazioni in tutti i colossi del Pianeta, deve badare ad una riserva personale aurea e di preziosi senza pari, ed è il più grande proprietario di palazzi e terreni della Terr
a.
Re Carlo è proprietario di 26.709.359 chilometri quadrati tra terre e case in Australia, Nuova Zelanda, Irlanda del Nord, Canada, Gran Bretagna, Isole Falkland ed anche in paesi dove la Corona ha acquistato beni. Badate bene che la Corona incassa le tasse, che certo usa per manutenere i patrimoni che poi da in concessione in cambio di una lauto compenso. “The Crown Estate” è il più grande gruppo immobiliare del pianeta Terra ed è di proprietà di Re Carlo, che nel Commonwealth opera anche attraverso le consociate “Crown Lands” e “Crown Corporations. In una nota inchiesta del magazine tedesco Die Welt Business si legge: “Il Crown Estate possiede proprietà in tutto il Regno Unito, da castelli e cottage a terreni agricoli e foreste, oltre a parchi commerciali e centri commerciali. Possiede più della metà dell’intera costa del Regno Unito, il che le conferisce diritti d’asta di enorme valore per le attività commerciali offshore, come i parchi eolici.”

Chi possa pensare che, la Corona britannica controlli quasi l’intero fondale marino del Regno Unito, dovrebbe rivedere il calcolo per difetto: Re Carlo ha potere su tutte le coste del Commonwealth. Non è certo un caso che la Corona sia socia di tutte le società petrolifere, e non solo quelle con piattaforme nel Mare del Nord.

Se ieri tutti i petrolieri dovevano venire a patti con il Re di Londra, oggi le multinazionali che fanno affari con l’eolico devono trattare con le “Crown Corporations”: i mulini a vento offshore costruiti con pilastri sui fondali della Gran Bretagna (nell’ambito del Green New Deal) pagano l’affitto al “Crown Estate” di Re Carlo.

“Byline Times” è lapidario ed afferma “la Corona diventerà il più grande beneficiario dell’Agenda Verde del Regno Unito”. Proprio Re Carlo ha recentemente presentato il piano in “dieci punti su “rivoluzione verde e completa decarbonizzazione entro il 2050”. Così la Corona lucra sui prezzi alle stelle delle fonti energetiche tradizionali ed incamera fitti dalle innovative. Tra le tasse planetarie imposte dai paesi democratici c’è anche quella sui “mulini a vento ecologici” sovvenzionati dai contribuenti. Gli italiani non sembra siano lontani dal giurare anche loro fedeltà al Re, è emerso con i recenti sondaggi e su come hanno seguito (forse più degli inglesi) il lutto britannico per Elisabetta II.


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666 (Aphrodite's Child)

666 è il terzo e ultimo album in studio del gruppo musicale Aphrodite's Child, pubblicato nel settembre 1972, quando il gruppo si era già sciolto da circa tre mesi.


Il disco è un concept album ispirato all'Apocalisse di Giovanni: il fronte copertina ne cita integralmente il passo 13,18 che menziona il Numero della Bestia, cioè appunto 666.

Nei testi dei brani, scritti da Costas Ferris, frasi e personaggi mutuati dal testo neotestamentario si mescolano a temi d'attualità, come nel brano Altamont in cui citazioni tratte dall'Apocalisse alludono ai fatti dell'Altamont Free Concert, un festival svoltosi nel 1969 in California nel quale un membro degli Hells Angels addetti al servizio d'ordine uccise un diciottenne afroamericano durante l'esibizione dei Rolling Stones. Il testo del brano ∞ (Infinity) è recitato da Irene Papas e si ispira al passo I am the one who is, and who was, and who is to come («Io sono Colui che è, che era e che verrà» – Apocalisse 1,8) del quale l'attrice ripete incessantemente solo alcune parole, mescolandole in modo da divenire un chiaro riferimento sessuale (I was, I am, I am to come: «io ero, io sono, io sto per venire») e simulando in modo inequivocabile un orgasmo.



Le musiche dell'intero album sono composte dal solo Vangelis; gli altri componenti gli Aphrodite's Child partecipano solo come strumentisti e il frontman del gruppo, il bassista e cantante Demis Roussos, è voce solista in soli tre brani.

Dal punto di vista stilistico, il disco si distacca dalla forma canzone tipica del gruppo fino ad allora; i brani di ciascun lato sono tutti uniti fra loro e presentano vari frammenti parlati o passaggi strumentali, in uno stile che si avvicina al rock progressivo.
La quarta facciata in particolare è quasi interamente occupata dal brano All The Seats Were Occupied che consiste in una lunga improvvisazione al cui interno ricorrono frammenti di altri brani dell'album, aggiunti in dissolvenza mediante sovraincisione.

Tracce
Musiche di Vangelis, testi di Costas Ferris.

Lato A
The System – 0:23
Babylon – 2:51
Loud, Loud, Loud – 2:37
The Four Horsemen – 5:57
The Lamb – 4:34
The Seventh Seal – 1:30
Durata totale: 17:52

Lato B
Aegian Sea – 5:25
Seven Bowls – 1:25
The Wakening Beast – 1:07
Lament – 2:55
The Marching Beast – 2:00
The Battle of the Locusts – 0:56
Do It – 1:45
Tribulation – 0:32
The Beast – 2:23
Ofis – 0:17
Durata totale: 18:45

Lato C
Seven Trumpets – 0:30
Altamont – 4:45
The Wedding of the Lamb – 3:35
The Capture of the Beast – 2:15
∞ (Infinity) – 5:16
Hic et nunc – 3:00
Durata totale: 19:21

Lato D

All the Seats Were Occupied – 19:27
Break – 2:55




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“Gruppo di San Gallo"

Si allude a un piccolo gruppo di prelati attivi dal 1996, a cavallo tra secondo e terzo millennio, al quale, con innumerevoli sfumature e varianti, si addebitano, secondo uno schema di polarizzazione intraecclesiale, uno o più “complotti”: per condizionare la successione a Giovanni Paolo II, per impedire l'elezione di Benedetto XVI, per costringerlo successivamente a rinunciare al pontificato, per favorire l'elezione di Francesco in chiave di forte discontinuità con i predecessori.

In tale gruppo,vescovi e cardinali di sinistra, rientravano anche i cardinali italiani Carlo Maria Martini e Achille Silvestrini, che si incontravano a San Gallo, in Svizzera, per discutere la loro agenda di riforma della Chiesa.
Ciò che hanno discusso – dalla Comunione per i divorziati e “risposati”, all’intercomunione, alla collegialità e sinodalità, al decentramento della Chiesa, e così via fino al sacerdozio “sposato” – è stato anche nell’agenda di Papa Francesco.

Il cardinale Silvestrini, a capo del gruppo di San Gallo dopo che il cardinale Martini si era ammalato di Parkinson, dal 2003 in poi, “era stato vicino a Giovanni Paolo II per decenni”, e che, intorno a quel periodo del 2003, “forniva alla mafia informazioni di prima mano sul declino della salute del pontefice”.
Silvestrini fu anche una delle ultime persone a vedere il Papa prima che morisse.
Ci si chiede perché Giovanni Paolo II dovrebbe dare tanta attenzione e accesso a un uomo che lui stesso, nel 1993, ha rimosso dall’incarico di capo del progressista Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), a causa dei suoi tentativi di sovvertire l’autorità romana. Eppure, Giovanni Paolo II lo fece cardinale nel 2001.

Le linee di demarcazione tra i Papi “conservatori” e le loro controparti progressiste non sono così chiaramente tracciate.
Anche lo stesso Papa Benedetto aveva uno stretto legame con un leader del gruppo, Martini.
Durante il conclave del 2005 – per il quale Silvestrini invitò i suoi colleghi cardinali sangallesi a Villa Nazareth a Roma per complottare contro l’elezione di Ratzinger – ebbe luogo un infausto colloquio tra Martini e Benedetto durante il pranzo prima del quarto scrutinio.

Secondo il vaticanista Bernard Lecomte, più testimoni oculari hanno visto una misteriosa conversazione a pranzo tra Martini e Ratzinger”, aggiungendo che questa conversazione “ha lasciato almeno un testimone con l’impressione che Martini abbia spostato i suoi voti su Ratzinger, forse in cambio di una garanzia sugli orientamenti del nuovo pontificato”. Papa Benedetto, tuttavia, avrebbe poi negato l’esistenza di un tale accordo.
A quel punto, durante il Conclave, era diventato chiaro che “una lotta ‘drammatica’ tra il gruppo di Sankt Gallen e i sostenitori di Ratzinger ha preso forma”, con Ratzinger in testa e Bergoglio, il candidato del gruppo di San Gallo, dopo di lui.
È interessante notare che durante quella stessa pausa pranzo in cui Ratzinger incontrò Martini, Bergoglio avrebbe detto ai suoi sostenitori di votare per Ratzinger. “Aspettatevi sorprese”, furono le parole di Martini non molto tempo dopo l’elezione di Ratzinger.
Un memoriale anonimo di un cardinale, pubblicato nel 2007 e sospettato di essere stato scritto da Silvestrini, sosteneva la stessa linea: proponeva Jorge Bergoglio come futuro Papa, aggiungendo: “Questo punto è da ricordare per il futuro, nel caso in cui il pontificato di Benedetto XVI non dovesse durare a lungo”.

Martini e Ratzinger hanno fatto una sorta di accordo, con Martini che ha promesso i suoi voti e con Ratzinger che si sarebbe dimesso se la mafia sangallese lo avesse ritenuto opportuno?



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Il decreto aiuti bis è stato varato con gran cassa e conferenza stamma di corredo. I 14 Miliardi sono lievitati a 17.

Non è solo la constatazione dell’uso intensivo di una improbabile bacchetta magica, a mio modo di vedere questo è solo un sintomo che il drago e la sua agenda hanno voglia di crearsi anche un dopo 25 settembre in versione “salvatori della patria”.

Intanto, alle dichiarazioni di Draghi che “non esiste una agenda Draghi”, fa eco Calenda che questa stessa agenda, inesistente, la pone a base del suo programma ancora da scrivere.

(...) Fra tutte le incongruenze del nuovo decreto, quello che dà più da pensare è la proroga della riduzione delle accise. Per capirci questa riduzione scade il 21 Agosto e, nella precedente versione si ventilava la proroga al 30 Settembre.
Il 30 settembre non ci sarà neanche la nomina dei nuovi eletti, quindi è impossibile che ci sia un nuovo parlamento ed un nuovo Governo alla guida del Paese. Adesso il Decreto ha approvato la proroga della riduzione delle accise al 20 (venti) di settembre. Non può essere una svista, quindi mi chiedo quale sia il disegno che ci sta dietro.


Possono nascondere azioni che avranno effetto da Ottobre o dal prossimo Gennaio, ma l’annullamento della riduzione delle accise avrà effetto immediato sul prezzo alla pompa della benzina e del gasolio.

Cosa vogliono ottenere con l’aumento 5 (cinque) giorni prima del voto ?

Dovrebbe essere controproducente, cioè far arrabbiare i potenziali elettori e spingerli ad un voto di protesta a vantaggio del centrodestra. Non si capisce a cosa mirino con questa mossa e quando non capisco mi allarmo ancora di più anche rispetto alla valutazione di una norma deleteria, ma chiara.

Il centrodestra, almeno, non si è lasciato ingabbiare dalla scelta univoca della Meloni come futuro leader di Governo. Certo, se Fratelli d’Italia dovesse avere un exploit eccezionale, la Meloni non potrà evitare di assumersi in prima persona la guida del Governo prossimo venturo, pena l’accusa di volersi sottrarre ai propri obblighi. Ma in caso di mantenimento delle percetuali che arrivano dai sondaggi, anche con FdI primo partito della coalizione, la proposta di una figura terza non è da scartare. Anzi. Sarebbe una scelta di saggezza, visto i rapporti che dovranno essere instaurati con Bruxelles e con la NATO.

Intanto nel mondo qualcosa sta accadendo.
La Pelosi ha fatto una gita a Taiwan , Serbi e kosovari stanno per riprendere le loro discussioni interne, l’IRAN chiede di entrare nel BRICS e stringe accordi tecnologici con la Russia, la Cina fornisce armi alla Siria di Assad mentre in Ucraina sembra non accadere più nulla, se non il giubilo per la partenza delle navi cariche di cereali che sfameranno il mondo intero.

Dei Kurdi nessuno parlava prima e nessuna ne parla adesso, quindi possono continuare ad essere massacrati con tranquillità.


https://www.marcotosatti.com/2022/08/06/vincenzo-fedele-verso-le-elezioni-a-guida-draghi/


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La famiglia del leader dell’UE Ursula von der Leyen ha un passato nazista! Suo nonno aveva servito nelle SS come sergente e prese parte all’orribile massacro di ebrei vicino a Kiev noto come “Babi Yar”, e dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale fu pietrificato all’idea di essere portato davanti alla giustizia un giorno, e quindi non si mosse mai dal suo paesello fino alla morte!


https://www.marcotosatti.com/2022/0...nomalie-dei-mass-media-liberi-e-indipendenti/

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Un giornalista di Repubblica parla della pratica degli scudi umani tanto cara all’esercito di Kiev e viene subito attaccato non solo dai guerrieri da tastiera filo-NATO, ma anche dal Presidente del Comitato Atlantico Italiano Fabrizio W. Luciolli:

https://twitter.com/paologbrera/status/1555189258582999040

«Fallout nucleare del rapporto di Amnesty International sull’Ucraina. Il giornalista di Repubblica Paolo Brera ha un sussulto di coscienza e parla apertamente di scudi umani usati dai militari ucraini. Subito viene sguinzagliato il cane da difesa NATO Fabrizio Luciolli che lo accusa di bere troppo e gli consiglia di fare una scuola di giornalismo.

Per chi non lo conoscesse, Luciolli non è solo il presidente del Comitato Atlantico Italiano, ma anche membro della succursale italiana di Integrity Initiative, l’organizzazione clandestina dell’intelligence britannica creata allo scopo di difendere la narrativa NATO e piazzare persone di provata fede atlantista nei media con scopi di sorveglianza, raccolta di informazioni sui colleghi, disinformazione, dossieraggio e intimidazione.
La succursale italiana al momento della sua creazione comprendeva oltre a Fabrizio Luciolli, Vittor Franco Pisano, Jason Wiseman, Beppe Severgnini, Jacopo Iacoboni, Alvise Armellini» (Laura Ru).


Ucraina, la Guerra e le Strane Anomalie dei Mass Media “Liberi e Indipendenti”.

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Chi non Vota non Protesta, Conferma la Propria Sconfitta.

Perché votare? La storia insegna che chi rifiuta di votare non protesta, ma conferma la propria sconfitta.
Nessun governo è caduto a causa di una bassa affluenza alle urne.
A questo punto penso sia meglio turarsi il naso e votare quei partiti che si sono sempre opposti alla distruzione del nostro paese.

I certificati elettorali inviati agli italiani che vivono all’estero hanno tutti i simboli tranne quelli dei partiti “antisistema”.
Non hanno avuto, come dicono alcuni, il tempo necessario per stamparli? Allora perché sono presenti i nuovi partiti di Di Maio e Calenda?


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Si mormora che il principe del Galles (oggi Re Carlo III di Gran Bretagna e Commonwealth) abbia lavorato diplomaticamente all’elezione di Biden a presidente Usa.

Ma non è stato il solo a remare contro Trump, era in buona compagnia di tutto il “deep state” riunito a Davos.
Speculazione finanziaria e “deep state” hanno sempre la stessa faccia. Soprattutto gli stessi obiettivi, come diminuire le garanzie democratiche, saccheggiare i risparmi dei cittadini, concentrare le ricchezze nelle solite poche mani.
Se negli Usa tutto il potere ruota tra colossi di Wall Street, vertici del Pentagono, banche ed intelligenze, invece in Gran Bretagna l’unica fonte di benessere sono gli affari della Corona, che passano di mano in mano per ininterrotta discendenza. La continuità dell’impero è la prima preoccupazione dei vertici amministrativi britannici, il cui agire è concentrato sul mantenere le istituzioni immutabili nel tempo.

Oggi il potere occidentale è coeso nel diffidare del popolo e, soprattutto, nel difendersi da chi cercasse di scalare ruoli sociali. Per cementare le prerogative delle oligarchie mondiali, Davos ha da sempre messo in discussione i diritti inalienabili della gente comune, perché gli unici diritti inalienabili possano venire blindati unicamente per una élite di alto censo reddituale e sociale.
Per i sudditi (“gli inutili mangiatori” di cui parlava sir Huxley fondatore del Wwf) Davos ha aperto il dibattito sul periodico abbattimento della popolazione terrena, per facilitare la gestione della sudditanza e debellare le povertà.

Negare o concedere diritti torna prerogativa delle stirpi regali. Il re d’Inghilterra vorrebbe salvare il pianeta riportando l’orologio della storia ai tempi degli assolutismi, a quando un tribunale poteva togliere la vita in nome del Re. Quest’ultimo aspetto piace a molti cittadini britannici, nutriti per generazioni con la propaganda reale.

Ora la scommessa guarda al rincaro dei prezzi energetici, perché è noto Carlo III sia schierato con i colossi finanziari che stanno speculando su gas e bolletta elettrica. Al tavolo degli speculatori siede anche il sovrano britannico: carestia e case fredde potrebbero far cambiare idea agli immarcescibili monarchici del Commonwealth? E chi mai potrebbe rispondere a questa domanda.
Carlo ha al tal punto dimostrato entusiasmo per la decarbonizzazione del pianeta che, in più occasioni, ha detto che “innalzare i costi energetici serve a diminuire l’inquinamento fatto dalla gente comune”.
Eppure anidride carbonica e civiltà industriale erano il binomio della Londra Vittoriana, dove la povera gente moriva di stenti per le viuzze del quartiere Whitechapel o finiva arresta e deportata per povertà. Di quella Londra cosa dice il Re di Londra?

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Di certo sappiamo solo che, pochi mesi dopo l’insediamento di Biden a Washinton, Carlo III pare abbia partecipato ad una riunione strategica dei grandi speculatori planetari. Nel conciliabolo avrebbero affrontato il tema della scommessa nelle borse contro i titoli russi e cinesi, nonché di come far pagare eventuali guerre ai popoli. I signori della borsa avrebbero subito offerto l’opportunità ai vari colossi energetici occidentali di avviare una nuova speculazione basata sui derivati, ovviamente da giocare tutta tra Paesi Bassi e Wall Street. La trovata ha entusiasmato i potenti della terra, che ora stanno presentando il conto al popolo.
Ovviamente ci vogliono buone scuse per svuotare i risparmi della gente, e necessita anche qualcuno si prenda le colpe. Ecco che entra in gioco quell’entità astratta appellata come mercato. Quest’ultimo ha lavorato per più di dieci anni per togliere ogni protezione statale ai cittadini titolari di contratto della luce (a Londra come a Roma e New York) ed ora grazie alle regole del “mercato libero” è possibile che le multinazionali energetiche (di cui sono soci Carlo III e compari) ci possano presentare bollette decuplicate.

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E saremo costretti a pagarle od a farci tagliare la luce: nessun governo occidentale sarà mai in grado di difendere i cittadini, poiché la politica è soccombente a cospetto dei potenti della Terra, soprattutto da quando il “deep state” obietta che la stangata serve per il bene ecologico del Pianeta e per pagare la guerra alla Russia.

La razzia viene mascherata soprattutto come perdite in borsa delle multinazionali, che hanno organizzato la mascherata dei “derivati” per fingere d’aver ricevuto la chiamata da Wall Street: in gergo borsistico si chiama “margin call”, “richiamo di margine”, è il termine che descrive la notifica che i “trader” ricevono quando il saldo del conto titoli scende al di sotto del “requisito di margine” richiesto per mantenere aperta una posizione. Insomma, è un teatrino simile al quello del 2008, la grande bolla del mattone. Oggi la recita è più sottile e meno sgamabile, ma la fanno sempre con i soliti derivati. L’Inghilterra è maestra in queste scommesse.

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Tra qualche mese Carlo III ed i suoi amici deterranno ancor più ricchezze, certi d’aver piegato i popoli con l’antica arma della povertà: questa volta addolcita e fatta ingurgitare alla gente con la trovata buonista ed ecologista della “povertà sostenibile” per tutti noi.


https://www.lapekoranera.it/2022/09...zione-socio-delle-multinazionali-energetiche/

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Segreto del Pentagono
Gli Anunnaki potrebbero tornare sulla Terra, secondo una recente intervista di un uomo con fonti insider del Pentagono
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Legami Anunnaki con le comete ISON ed Encke
Con due oggetti celesti ben noti all’orizzonte, ci si deve chiedere perché alle comete ISON ed Encke siano stati dati quei nomi particolari.
La parola “on” è associata alla parola An (pronunciata “on”), come in Anunnaki, e a uno dei loro capi, Anu (ON-nu). Il prefisso di ISON sarebbe IS, come Iside, che nel folklore è lo stesso personaggio di Inanna e della dea sumera Ishtar.
Quindi, se si separa la parola ISON in IS + ON, si ottiene Ishtar, degli Anunnaki.

La cometa Encke è molto più evidente per coloro che hanno studiato gli Anunnaki.
Enki (come la cometa Encke) era un dio sumero che in seguito fu chiamato Ea (come il motivo per cui il nostro pianeta è chiamato EArth). Enki era la divinità dell’artigianato, della malizia, dell’acqua, dell’acqua di mare, dell’acqua dei laghi, dell’intelligenza e della creazione.

UFO del cielo occidentale = Anunnaki?

Molte persone guardano verso il cielo occidentale a un’anomalia che possiamo solo definire un UFO, dato che non ci sono stelle o pianeti importanti in questa particolare area del cielo, secondo l’applicazione per cellulari SkEye o Stellarium. Alcuni ritengono che questo UFO possa essere una nave pleiadiana o arturiana, ma è anche possibile che si tratti del ritorno degli Anunnaki.

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Come risulta da molti rapporti e video provenienti da tutto il mondo, questo UFO cambia colore e dimensione. Da questo UFO possono essere rilevate varie forme di geometria sacra e i colori cambiano a intermittenza.

Se questo UFO è l’Anunnaki, aspettatevi che tutti i governi si assicurino che una nuova stella venga inserita nelle applicazioni SkEye e Stellarium per coprire il fatto che non siamo soli in questa galassia o universo.

Per alcuni questo sarà troppo da digerire. Altri negheranno ciò che sta accadendo, ma per coloro che hanno la capacità di guardare fuori dagli schemi, tutte le possibilità esistono senza paura o apprensione.

Sistemi di controllo

I governi raramente ci dicono la verità e coprono le loro tracce con la scusa che le informazioni sono “riservate” o un “rischio per la sicurezza”, quindi è molto probabile che la maggior parte dei governi sia a conoscenza del ritorno degli Anunnaki, ma teme di dirlo alla gente perché farebbe crollare i loro sistemi economici schiavisti e le religioni mondiali così come le conosciamo.

Un pensiero su cui riflettere viene dalla Bibbia cristiana, King James Version.
In Genesi 1:26 si legge: “E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza…””.

Ci si deve chiedere perché si dice “facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”. Se ci fosse un solo Dio, allora si dovrebbe leggere: “E Dio disse: “Facciamo l’uomo a mia immagine e somiglianza””.

È possibile che la Bibbia sia stata scritta dagli Anunnaki e progettata per controllare l’uomo attraverso la paura? Dopo tutto, religione = sottomissione, controllo e conformità, che è lo stesso modello di OGNI governo.

Per la cronaca, la versione di Re Giacomo della Bibbia è stata redatta da Sir Francis Bacon, che era un massone di 33° grado. A questo livello della massoneria, esiste il motto “ordo ab chao”, che significa “ordine dal caos”.

La Bibbia termina nel caos con il capitolo chiamato Apocalisse.

Schiavi d’oro

Nel racconto dei Sumeri, Enki disobbedì al padre Anu e amò le creazioni umane. Da questo tradimento Enki e Anu sono in guerra.
Anu era uno degli “dei creatori” che manipolò il nostro DNA per renderci lavoratori schiavi che avrebbero estratto l’oro del pianeta per gli Anunnaki.
Questo è molto probabilmente il motivo per cui la Chiesa cattolica romana è in possesso di così tanto oro. Secondo una fonte, si stima che la Chiesa Cattolica Romana possieda 60.350 tonnellate d’oro.

Se osservate la piramide sul retro del dollaro USA, vedrete un “occhio che vede tutto”. È possibile che l’entità (o le entità) in cima alla piramide siano gli Anunnaki e ci abbiano tenuti come schiavi economici per migliaia di anni?

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Il risveglio
Indipendentemente da come andrà a finire, le persone si stanno risvegliando alla tirannia e all’oppressione di tutti i governi e si stanno rendendo conto che i nostri attuali modi di vivere sono insostenibili attraverso la moneta fiat e il nostro attuale sistema economico schiavista.

In totale, potrebbero esserci diverse migliaia di leader mondiali che ci tengono tutti in schiavitù economica mentre inquinano consapevolmente le nostre scorte di acqua, aria e cibo. I media main stream continuano a giocare la carta della paura e a sfornare quanta più propaganda possibile sponsorizzata dallo Stato.


https://toba60.com/segreto-del-pentagono-gli-anunnaki-stanno-tornando/

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Il futuro governo sarà «fasciocomunista»?
Draghi e la vostra sottomissione. Draghi Lord protettore della Meloni

«L’orizzonte di Giorgia Meloni si aprirebbe a un governo di emergenza nazionale di un anno con il PD di Letta,
sostenuto dai partiti che ci stanno, guidato da Mario Draghi».


In sostanza l’idea è questa: il governo lo faranno la Meloni e Letta. Cioè PD e FdI, partiti che risulteranno maggioritari alle elezioni.
Un governo d’emergenza, per uscire dalla crisi economica ed energetica e chissà cos’altro ancora.

Soprattutto, non è previsto Salvini. La Meloni ha la possibilità di disintegrare il suo vero nemico elettorale, installato nel Nord Italia – e non solo – in modo longevo ed ostinato.
La Lega in Lombardia e Veneto (le regioni produttivamente più importanti, anche se non si sa ancora per quanto) gode di un favore che proviene da decenni di buona amministrazione dei piccoli comuni: qualcosa che Fratelli d’Italia, partito giovane e non radicato, non ha, né avrà mai.

Questa è l’occasione per buttare fuori strada il Carroccio, rimpiazzarlo e far riconcentrare i voti in un partito romano – qualcosa per cui ringrazierebbero anche tutti gli altri partiti, o quasi.
Il matrimonio, quindi, s’ha da fare. E se dietro a FdI spingono gli USA, come dicono in tanti, bisogna dire che mica si schifano di vederli al governo con un partito, il PD, che la fedeltà atlantista l’ha provata già 23 anni fa con una guerra ad un Paese limitrofo, la Serbia.

Sarebbe il capolavoro (involontario, accidentale, fortunoso vabbè) di Letta, che per l’ennesima volta in anni riuscirebbe a portare al governo l’ex PCI senza che questo abbia davvero vinto le elezioni.

Il vero vincitore del governo fasciocomunista tuttavia, sarebbe un altro: Mario Draghi... non se ne andrà, non verrà cacciato mai!
Draghi sarebbe il garante sotto il cielo del grande sistema internazionale, Banche Centrali e quant’altro che hanno dichiarato alla Russia la prima vera guerra economica della storia, rubando a Mosca 300 miliardi di dollari – e non si era visto neanche coi soldi di Hitler alla Banca di Londra.
Draghi, con il discorso fatto al Meeting di CL, si è già offerto alla Meloni come «lord protettore»

«Il lord protettore è chi usa la legge perché egli stesso è la legge, dispone della forza perché egli è la forza, manipola le istituzioni perché è egli stesso le istituzioni, gode della fiducia del potere esteri perché è punto di riferimenti del potere sovranazionale».
In queste ore Draghi e Mattarella hanno appena firmato la carica del nuovo Giudice Costituzionale Marco D’Alberti, il quale era suo sembra che in carriera sia passato anche per il feudo draghiano, la Banca d’Italia.

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Il garante mondiale, l’uomo del Britannia, è quello che, come si è visto, ci chiede la speculazione internazionale, anche con toni minacciosi.
E allora perché no?

Vi sarebbero solo due argomenti per il voto: uno è l’introduzione di ulteriori norme di totalismo biosecuritario che seguono il green pass , l’altro più pressante, è la «realtà»: cioè la Russia. Cioè guerra ed energia – due cose leggermente fondamentali nell’esistenza di Stati e Civiltà.

La Meloni non è in una posizione lontana da quella da Letta: armi a Kiev e vai con le sanzioni, pazienza per il gas russo, che non dobbiamo più comprare, perché Putin è cattivo – e ricorderete che era uscita, a inizio conflitto, la notizia che i rappresentanti di FdI beccati a fare il tifo per Mosca sui social sarebbero stati puniti.
È la posizione di Letta, di Londra, di Bruxelles, di Francoforte, di Washington, di Langley – di chiunque. E lo sarà ancora di più ora che, se è vero quel che si dice, l’operazione militare speciale del Cremlino sta per diventare guerra dichiarata, cioè guerra vera e propria.

Rifiutando l’appeasement con il principale fornitore energetico gasiero, l’esecutivo accelererà il processo di decomposizione: è il fatto è che lo sanno.
Sanno che, come si preparano a fare in Germania e in Gran Bretagna e ovunque, forse dovranno reprimere con durezza mai vista.

Il secondo vero tema elettorale, dove FdI e PD possono trovarsi d’accordo: l’implementazione progressiva dello Stato biototalitario che abbiamo visto accendersi con il green pass, e mai più spengersi.
Razionamenti, blackout, carenza di cibo: ecco i circuiti premiali dello Stato divenuto piattaforma per i cittadini virtuosi, che avranno qualche pezzo di pane in cambio all’obbedienza, mentre chi non si sottometterà al marchio tecnoide… beh, abbiamo visto con i vaccini genici che oggi mettere ai margini della società la dissidenza è cosa buona e giusta.

Repressione e biosorveglianza – per una mutazione definitiva della società italiana.

Draghi sarà il garante non solo presso le superpotenze finanziarie e gli Stati profondi transatlantici: egli sarà l’elegante maggiordomo che scodellerà l’euro digitale, la moneta elettronica assegnata secondo il sistema del green pass – cioè lo strumento della vostra schiavizzazione definitiva.

Pensateci: c’è un momento migliore di questo per far accadere l’«inevitabile» euro digitale?

Con la massa di disoccupati che si creerà, le code fuori dalle mense dei poveri che si allungheranno ancora più che nel 2020, con la quantità di persone oramai addestrate a far dipendere la propria libertà da una app sul telefonino, quale altra tempistica potrebbe essere più propizia?
Vi diranno: eccovi del danaro, pronto per il vostro wallet digitale, prendetelo, la prima dose è gratis, come fanno quelli bravi.
In Ucraina hanno fatto così: 30 dollari nella app di ID digitale se ti vaccinavi.
Nel momento in cui accetterete, sarete per sempre proiettati in una piattaforma che non solo sostituisce lo Stato, ma ne amplia i poter in modo pressoché illimitato: deciderà la piattaforma come potete spendere i soldi, dove, quando, perché. Preleverà automaticamente le tasse, preleverà automaticamente le multe, le contestazioni verranno dopo, perché lo Stato di diritto va verso l’inversione definitiva: prima ti puniamo, poi forse ti puoi difendere (pensate ai ban sui social: sono l’avanguardia della società post-costituzionale che stiamo vedendo nascere sotto ai nostri occhi).

Il soldo elettronico ti renderà sempre tracciabili, controllabile. Di più: il «danaro programmabile» ti renderà bloccabile a piacimento – ti tolgo la possibilità di comprare e vendere, ti cancello, ti annullo, ti resetto, ti spengo.
In pratica, la piattaforma e il danaro elettronico faranno di voi, più che degli uomini, dei terminali. Uomini-terminali. Macchine biologiche: come abbiamo detto altre volte, ecco perché parlano di Reset. Puoi resettare le macchine, non gli esseri viventi.

La vita sul pianeta, tuttavia, è esattamente ciò che essi sognano di controllare, e dalla notte dei tempi.

Crediamo però sia chiaro a tutti però che i prossimi governi, in Italia come ovunque (in Francia, in Canada, in Sri Lanka, in Ucraina), esisteranno solo se permetteranno i passaggi di cui vi abbiamo parlato. Nell’era in cui l’FBI fa raid a casa dell’ex presidente americano (che ricordiamolo, è protetto a vita, in teoria, dal Servizio Segreto) e contro dozzine di suoi associati, è chiaro che ogni forza politica vagamente contraria al piano sarà schiacciata. Il monopartito si sta caricando in tutto l’Occidente: più chiaro del discorso di Biden, con la scenografia naziste da fumetto, non c’è nulla.

Quindi, governo fasciocomunista dragone sia... uscirà con piena, fresca legittimazione elettorale.

Il suo fine è la nostra sottomissione definitiva – con magari anche una puntina di repressione contro gli ultimi fuochi accesi a difendere l’umanità.


https://www.renovatio21.com/il-futuro-governo-fasciocomunista-draghi-e-la-vostra-sottomissione/

Banca d’Italia: nei primi 17 mesi del governo Draghi 127 miliardi in più di debito pubblico. In totale 2770mld, 860mld più di quando l’ultimo governo di centro destra fu costretto alle dimissioni, “per il troppo debito”!
 

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