Leggo oggi sul Corriere che quel macigno finanziario del 110%, ormai definito il "Flagello di Dio", sta seriamente mettendo a rischio i conti 2024 dello Stato. Stante questo pericolo, definito "serissimo" dalla Ragioneria dello Stato, non sarebbe eventualmente possibile decretare d'imperio l'annullamento dei crediti d'imposta ancora da elargire?
Ricordo che questa munifica elargizione del 110% è stata fatta a fronte delle realizzazione di opere edili di cui beneficiano privati cittadini: a che titolo lo Stato deve pagare opere il cui beneficio è goduto integralmente da un privato, il quale spessissimo non ha avuto alcuna cura nel negoziare i prezzi proposti dalle imprese, "tanto pagava Pantalone"?
Comprendo che la sospensione dei crediti cadrebbe sulle spalle delle Banche che li hanno acquistati, e metterebbe i loro conti in pericolo. Potrebbe allora essere concepita una specifica "una tantum" a carico di chi ha fatto le opere, a ripagare almeno parzialmente quanto ricevuto: ad esempio il 50% del valore del 110%, garantito "ope legis" da ipoteca sull'immobile ristrutturato, con la quale accendere un mutuo a tasso di favore per ridare allo Stato un carico economico non più sostenibile dall'Erario.
Facendolo così pesare sulle spalle di chi ha fruito di quell'esagerato beneficio, piuttosto che sulle spalle della collettività.
Ricordo che questa munifica elargizione del 110% è stata fatta a fronte delle realizzazione di opere edili di cui beneficiano privati cittadini: a che titolo lo Stato deve pagare opere il cui beneficio è goduto integralmente da un privato, il quale spessissimo non ha avuto alcuna cura nel negoziare i prezzi proposti dalle imprese, "tanto pagava Pantalone"?
Comprendo che la sospensione dei crediti cadrebbe sulle spalle delle Banche che li hanno acquistati, e metterebbe i loro conti in pericolo. Potrebbe allora essere concepita una specifica "una tantum" a carico di chi ha fatto le opere, a ripagare almeno parzialmente quanto ricevuto: ad esempio il 50% del valore del 110%, garantito "ope legis" da ipoteca sull'immobile ristrutturato, con la quale accendere un mutuo a tasso di favore per ridare allo Stato un carico economico non più sostenibile dall'Erario.
Facendolo così pesare sulle spalle di chi ha fruito di quell'esagerato beneficio, piuttosto che sulle spalle della collettività.