Sei nel mio portafoglio e qui ci resti per sempre(o quasi)

  • Ecco la 68° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    La settimana è stata all’insegna degli acquisti per i principali listini internazionali. Gli indici americani S&P 500, Nasdaq e Dow Jones hanno aggiornato i massimi storici dopo i dati americani sui prezzi al consumo di mercoledì, che hanno evidenziato una discesa in linea con le aspettative, con l’inflazione headline al 3,4% e l’indice al 3,6% annuo, allentando i timori per un’inflazione persistente. Anche le vendite al dettaglio Usa sono rimaste invariate su base mensile, suggerendo un raffreddamento dei consumi che hanno fin qui sostenuto i prezzi. Questi dati, dunque, rafforzano complessivamente le possibilità di un taglio dei tassi a settembre da parte della Fed (le scommesse del mercato sono ora per due tagli nel 2024). Per continuare a leggere visita il link

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Anima Holding ha divulgato il consensus degli analisti per l'esercizio in corso aggiornato al 24 agosto 2020. Secondo le indicazioni di 13 delle principali banche d'affari che seguono l'azienda, i ricavi medi stimati dovrebbero attestarsi a 339 milioni con un intervallo compreso tra un minimo di 304 milioni di euro ed un massimo di 358,3 milioni di euro. L'utile netto medio previsto dovrebbe essere pari a 126,3 milioni di euro con una forchetta tra i 107 milioni di euro e 142 milioni di euro. ...
 
ci vorrebbe qualche notizia per riportare i volumi
 
mi chiedo perchè questo titolo sia così depresso
 
non ci sono piu' i giornalisti di una volta:D
 
L’azionariato di Anima Holding vede Banco BPM con il 19,5% e Poste con il 10%, oltre a fondi azionisti come Wellington Management Group (4,87%), Norges Bank (3,62%), CI Investments (2,95%) e Aviva Global Investor Service (2,73%).
Anima ha un accordo di partnership con Banco fino a fine 2037. Equita stima che Banco BPM rappresenti il 26% degli AUM di Anima (o il 48% ex AUM di Poste)
L’azionariato frammentato rende Anima una possibile preda ambita e a questo si aggiunge la valutazione abbastanza bassa della Sgr. Anima holding ha in pancia 176,5 miliardi di masse e Mediobanca Securities indica come Anima sia uno dei due titoli del comparto asset gatherers su cui ha rating outperform (con target price a 4,5 euro) grazie ai suoi multipli depressi. Gli analisti della banca d’affari di piazzetta Cuccia ritengono che le basse valutazioni attuali siano non giustificate considerando l’andamento dei flussi e il flusso di cassa che l’azienda continua a generare.
 
Il risiko delle Sgr, potrebbe allargarsi ad altri player con Arca, Azimut e Kairos che sono gli altri nomi molto chiacchierati e insieme ad Anima sommano AuM per circa 250 miliardi.
Nel recente passato Anima era vista anche come possibile ‘predatore’ con nel mirino Arca SGR. Alessandro Melzi d’Eril, nuovo amministratore delegato di Anima Holding, lo scorso mese ha rimarcato che la crisi in atto per l’emergenza Covid-19 potrebbe accelerare il processo di aggregazione già in atto nel risparmio.
Tra le ipotesi del passato, che potrebbero essere rispolverate, c’è quella di un campione nazionale con il duo Anima-Arca con l’ausilio di un importante ruolo giocato da Poste.
“Riteniamo che il settore del risparmio gestito potrà essere ulteriormente oggetto di consolidamento in futuro, spinto dall’esigenza di far leva sulle economie di scala e ingresso in nuovi segmenti, e Anima può rappresentare un polo aggregante”, argomentano gli esperti di Equita SIM che rimarcano come il titolo Anima anche dopo il balzo di ieri tratti ancora a valutazioni molto compresse (PE 2020E 7,4x o 8,3x ex-performance fees), non scontando scenari speculativi.
 
Anche Arca e Azimut avrebbero esaminato in passato il dossier Anima e potrebbero rimetterci mano considerando la necessità di fare massa e sinergie. E anche Banca Generali potrebbe farci un pensierino.
 
e va be
attendiamo i dati della raccolta di agosto
se la smuovono
 
Berenberg: Anima non apprezzata. Al via la copertura con buy
Berenberg avvia la copertura di Anima con un giudizio buy e un prezzo obiettivo di 4,5 euro (+1,59% a 3,832 euro al momento l'azione in borsa). " Anima offre agli investitori un modo di accedere alla crescita del mercato del risparmio gestito italiano, che ha alte barriere all'ingresso, grazie ai suoi accordi di distribuzione in esclusiva e al suo strutturale vantaggio nei costi", afferma il broker.

Secondo Berenberg le attese degli investitori non colgono in modo adeguato il posizionamento unico di Anima nell'industria italiana del risparmio dove entrare non è facile. "Come risultato le nostre previsioni sui ricavi per il 2020 e 2021 sono sopra il consenso, rispettivamente, del 5 e del 6%. Anima offre un valore attraente".

Le stime di Berenberg, definite conservative, ipotizzano che gli utili di Anima possano crescere solo del 5% circa il prossimo anno, ma "il mercato sembra prezzare questa dinamica ancora meno perché con un rapporto prezzo/utili di 8,1 volte, il titolo scambia con uno sconto del 40% circa rispetto ai concorrenti", spiega Berenberg che tra i punti di forza del gruppo cita anche "la solida generazione di cassa che permette di offrire un dividend yield del 5,1% mentre restano le prospettive di ulteriori buy back", dopo quello concluso lo scorso aprile.

Anima è il maggior asset manager puro in Italia con masse per 181 miliardi di euro sia retail (54,5 miliardi di asset) sia istituzionali (126 miliardi). Ha raggiunto una quota di mercato dell'8% nel mercato retail (fondi comuni) e si piazza al quarto posto della classifica complessiva con un patrimonio nei fondi comuni quasi doppio rispetto a quanto detengono i suoi più stretti concorrenti, ovvero Banca Mediolanum, quota del 5%, e Anima, circa il 3%.

Quanto alla rete di distribuzione retail, il gruppo guidato dall'ad Marco Carreri si basa su intese molte banche sul territorio, tra cui Mps, Banco Bpm e Creval. Berenberg sottolinea che in Italia la maggior parte dei fondi comuni è collocato tramite gli sportelli bancari e Anima ha siglato collaborazioni di lungo termine con due delle maggiori.

"La nostra analisi di base indica che il mercato dei fondi comuni avrà una crescita media annua composta del 5% tra il 2020 e il 2022, ma questo potrebbe essere conservativo nel momento in cui i bassi tassi di interesse spingeranno le banche a concentrarsi sul collocamento dei prodotti, redditizi nel confronto con i concorrenti, di Anima", aggiunge Berenberg.

Senza dimenticare i mandati di gestione istituzionali con i suoi partner bancari e soprattutto con Poste. Il 67% delle masse di clienti istituzionali è relativo a Poste per le quali la società di gestione ha in delega i portafogli delle polizze di ramo I, oltre che alcuni fondi comuni.

Quanto ai profili di efficienza, "le dimensioni e il modello distributivo di Anima le permettono di avere una base di costi molto bassa. Infatti i suoi prodotti hanno un prezzo di break-even di 5 punti base, molto più basso di quello di Amundi (10 punti base) o di Schroders (32 punti base), ad esempio. Questo, unito alla forte capacità distributiva del gruppo, ci rende fiduciosi del fatto che possa mantenere un margine di ebitda superiore al 70%. Dall'ipo del 2014 il gruppo lo ha avuto sempre ben oltre questo valore".

Su fronte dei ricavi, Berenberg calcola che Anima produce quasi il 90% del suo fatturato grazie a commissioni di gestione fisse, mentre quelle variabili sono circa l'8%, rispetto al 14% medio dei suoi concorrenti quotati. "Questo fornisce agli investitori un elevato grado di visibilità rispetto ad altri gruppi che invece sono più dipendenti dalle commissioni variabili, quelle di performance", rileva il broker, "inoltre la natura di generatore di liquidità dà al management la flessibilità necessaria per accelerare la restituzione dei debiti, per fare ulteriori buy-back, oltre all'attuale rendimento da dividendo".

Tra il 2020 e il 2022 Berenberg prevede che le masse retail mettano a segno una crescita composta media annua del 7% all'anno, le masse di circa il 4%, le commissioni di gestione nette del 5%, l'ebitda del 5% e l'utile per azione sempre del 5%. Tutto questo va letto anche alla luce dello scenario italiano. "Ci aspettiamo che il miglioramento del quadro politico ed economico dell'Italia possa sostenere un modesto recupero dei flussi sui fondi comuni. Ma tassi di interesse bassi e rendimenti delle obbligazioni ai minimi dovrebbero sostenere la domanda di fondi comuni e quindi gli utili di Anima", osserva Berenberg.

Oggi, i conti correnti e i conti di deposito rappresentano il 33% dei risparmio delle famiglie italiane. "La prospettiva di un trasferimento dai depositi verso investimenti più rischiosi è molto positiva per Anima. Attualmente il peso dei fondi comuni nel portafoglio dei risparmiatori italiani è del 14% , al di sotto rispetto alla sua media storica a 20 anni e con i rendimenti dei bond a livelli così bassi riteniamo che gli investitori possano passare a soluzioni di risparmio gestito in cerca di rendimenti più elevati".

In sostanza, la nostra ipotesi di base prevede che le azioni Anima semplicemente tornino alla valutazione media degli ultimi due anni, quindi a un rapporto prezzo/utili di 9,9 volte. Ciò implica un target price a 12 mesi di 4,5 euro. Con un potenziale di rialzo del 19% rispetto ai prezzi attuali, iniziamo la copertura del titolo con un giudizio buy", conclude Berenberg. (riproduzione riservata)
 
Miglior utile della storia per Anima, ma l'ad Carreri ha deciso di lasciare
Corre a Piazza Affari il titolo Anima (+3,30% a 4,89 euro) dopo che il gruppo ha messo a segno nel 2019 il miglior utile netto della storia grazie al buon andamento dei mercati. Intanto l'ad, Marco Carreri, ha detto che non si ricandiderà per il prossimo mandato triennale del consiglio di amministrazione.

L'utile ante imposte ha raggiunto i 204,9 milioni di euro (in aumento di circa il 18% rispetto ai 173,6 milioni di euro del 2018), mentre l’utile netto si è attestato alla quota record di 145,8 milioni di euro (+19% sui 122,1 milioni di euro del 2018). L'utile netto normalizzato (che non tiene conto di costi o ricavi straordinari) è stato pari a 185,1 milioni (+13% rispetto ai 163,2 milioni del 2018).

Per quanto riguarda le altre grandezze economiche, le commissioni nette di gestione hanno raggiunto i 284 milioni (+1%). Le commissioni di incentivo sono state pari a 48,2 milioni (in forte incremento rispetto ai 20,3 milioni del 2018). Considerando queste ultime e gli altri proventi, i ricavi totali si sono attestati a 358,3 milioni (+11% sui 323,9 milioni del 2018).

I costi operativi ordinari sono stati pari a 80,6 milioni, in calo del 3% rispetto agli 83,4 milioni del 2018. Il rapporto fra costi e ricavi netti complessivi (escludendo dai ricavi netti le commissioni di incentivo) si è attestato al 26%. La raccolta netta nel 2019 è stata positiva per circa 300 milioni (al netto delle deleghe di Ramo I); il totale delle masse gestite a fine dicembre 2019 è pari a 185,7 miliardi anche grazie ad una performance ponderata netta dei fondi comuni di oltre l’8,5% nel 2019.

Il cda proporrà all'assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,205 euro per ogni azione ordinaria di Anima Holding, e sarà pagabile a partire dal 20 maggio 2020 (con stacco cedola il 18 maggio 2020). Nel corso dell'assemblea si terrà inoltre una sessione straordinaria che prenderà in esame la proposta della società di cancellare il 3% di azioni proprie in portafoglio.

La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2019 risulta negativa per 223,3 milioni di euro (era negativa per 311,6 milioni alla fine dell'esercizio 2018). La capogruppo Anima Holding ha registrato un utile netto pari a 148,8 milioni (126,7 milioni nel 2018).

"I dati del bilancio 2019 consegnano il miglior risultato di utile netto della nostra storia in un anno che si era presentato come particolarmente sfidante; riteniamo che tali risultati possano essere visti con soddisfazione dai nostri azionisti che ci hanno riconfermato la loro fiducia anche durante momenti di forte volatilità e che continuano a beneficiare di elevati ritorni, ad iniziare da un ottimo dividendo", ha commentato Carreri che ha deciso di non rendersi disponibile alla candidatura in occasione del rinnovo del consiglio stesso per il prossimo triennio, da deliberarsi da parte dell'assemblea prevista per il 31 marzo 2020.

"Guidare Anima è stato per me un grandissimo privilegio che ho vissuto con passione, impegno e grande senso di responsabilità nei confronti di tutti gli stakeholders. A 58 anni sento il bisogno di ridisegnare almeno in parte le priorità della mia vita, guardando con curiosità a nuove sfide che la vita, non necessariamente quella professionale, vorrà regalarmi. Anima è oggi un gruppo solido e in salute, come i risultati gestionali evidenziano, caratterizzato da una forte componente valoriale, fra cui un management team di assoluta qualità, coeso e determinato che sono convinto saprà portare avanti la storia di successo che insieme abbiamo scritto", ha aggiunto Carreri. (riproduzione riservata)
 
Anima Holding ha evidenziato ad agosto una raccolta netta di risparmio gestito (escluse le deleghe assicurative di Ramo I) positiva per circa 288 milioni di euro, per un totale da inizio anno positivo per circa 1,1 miliardi di euro. A fine agosto le masse gestite complessive ammontano a oltre 186 miliardi di euro, in leggero incremento rispetto al valore di fine 2019. “Il mese di agosto prosegue il trend positivo della raccolta nonostante una ridotta attività commerciale come di consueto per il periodo – ha commentato Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima Holding – Le prospettive per i prossimi mesi rimangono senz’altro positive in un ambito di relativa stabilità di contesto e dei mercati”.
 
Anima, in agosto raccolti 288 mln. Un miliardo da inizio anno
La raccolta netta di risparmio gestito (escluse le deleghe assicurative di ramo I) del gruppo Anima nel mese di agosto 2020 è stata positiva per circa 288 milioni di euro, per un totale da inizio anno di circa 1,1 miliardi. In particolare il saldo dei fondi aperti è stato di 113 milioni e quello delle gestioni individuali di 175 milioni. Mentre negli otto mesi i flussi totali degli aperti sono ancora negativi per 440 milioni e quelli delle gestioni ammontano a +1,51 miliardi. I dati risultano comunque in miglioramento rispetto allo stesso periodo 2019 quanto il totale era in rosso per 359 milioni, di cui -985 milioni nei fondi e -672 milioni nelle gestioni. Il gruppo poi aveva chiuso il 2019 con 340 milioni di raccolta netta positiva.

A fine agosto le masse gestite complessive ammontano a oltre 186,4 miliardi, recuperando il calo dovuto al crollo dei listini della prima parte dell'anno e riportandosi sopra il valore di fine 2019 (185,6 miliardi), di cui 70,7 miliardi nei fondi aperti e 23,7 miliardi nelle gestioni e 91,8 miliardi nei portafogli legati alle polizze di ramo I.

"Il mese di agosto prosegue il trend positivo della raccolta nonostante una ridotta attività commerciale come di consueto per il periodo; le prospettive per i prossimi mesi rimangono senz'altro positive in un ambito di relativa stabilità di contesto e dei mercati”, ha commentato Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima Holding. A Piazza Affari dopo la diffusione dei dati di raccolta il titolo Anima segna un rialzo del 3,34% a 3,77 euro. (riproduzione riservata)
 
SEMPRE ALLO STESSO PUNTO:wall::wall:
CHE BARBA .....CHE NOIA
 
Bella giornata con volumi in aumento
:)
 
Uno dei titoli più sottovalutati di tutto L indice ...
 
ma nessuno se ne accorge a quanto pare:angry:
 
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