Iia Avellino, De Vizia: «La cessione non includa anche i terreni»
L'invito del presidente di Confindustria: «Passaggio fondamentale per il futuro»
Venerdì 31 Maggio 2024, 11:19
«La riappropriazione dei terreni attorno alla Iia di Flumeri da parte dell'Asi è un passaggio fondamentale nell'ottica di uno sviluppo futuro della Valle Ufita e dell'Intera Irpinia. Chi non ha pagato per averne la disponibilità e neanche li utilizza è giusto che li restituisca a vantaggio di altri investitori intenzionati ad aprire aziende sul territorio».
Sulla questione dei suoli da trasformare in lotti industriali che sorgono nell'area dell'ex Irisbus, un tempo Iveco, la posizione del presidente di Confindustria Avellino, Emilio De Vizia, è netta. Anzi, la procedura tecnico-amministrativa di “retrocessione”, come è chiamata in gergo, secondo il numero uno di via Palatucci avrebbe dovuto essere avviata prima.
«Evitando di andare a confluire spiega - nella vicenda di Industria Italiana Autobus, il cui passaggio di mani della maggioranza delle quote sociali non deve, in nessun modo, essere confuso con un'acquisizione complessiva dello stabilimento e tutti i terreni adiacenti. Comunque, come si dice in questi casi, meglio tardi che mai». E aggiunge: «Stiamo parlando di oltre 600mila metri quadri di suoli al di fuori di quelli ricadenti all'interno del perimetro della Iia, tra stabilimento e piste di prova, di cui circa 110mila sono già attrezzati e coperti da capannoni. Il valore stimato dell'intero complesso immobiliare si aggira intorno ai 90 milioni di euro. Una somma che non si può regalare a nessuno, visto che gli altri imprenditori hanno pagato il corrispettivo necessario all'installazione dei propri insediamenti produttivi».
Per De Vizia, inoltre, la situazione doveva essere cristallizzata prima, risolvendo l'equivoco che quell'area industriale si porta dietro da anni. «Ho posto il problema all'inizio del mio mandato afferma quindi ben 4 anni fa, quando ancora non c'era la crisi della Iia e il sentore di un disimpegno da parte delle partecipate del Governo, Invitalia e Leonardo. Nel tempo questi terreni che costituiscono spazi per potenziali insediamenti industriali non sono stati utilizzati eppure non sono stati neanche restituiti.
Ciò non può essere tollerato. Valeva all'inizio per Iveco poi Irisbus, per Stefano Del Rosso e ora per la Industria Italiana Autobus e quindi per Invitalia e Leonardo. Non possono essere regalati a chi subentra per far ripartire la produzione dei bus. Al contrario, devono rientrare ed essere messi sul mercato a disposizione di imprenditori seri che hanno necessità di avere grandi spazi, che altrove in Irpinia di queste dimensioni non ci sono, la vicinanza ad un casello autostradale e all'alta velocità».
Per invogliare nuovi acquirenti secondo il presidente De Vizia non bisogna metterli a prezzi eccessivi: «Credo che per conferire un'attrattiva ancora maggiore ai suoli, bisogna cederli a condizioni favorevoli ma con l'impegno che chi li acquisisce deve restare con la propria attività sul territorio per almeno 15 anni. La mia posizione è sempre la stessa e non cambia a seconda dell'interlocutore: che si chiami Civitillo, Gruppioni o Del Rosso». Ma non è tutto. Per il vertice di Confindustria, non dovrà esserci nessun margine per trasformare questa operazione in una speculazione immobiliare. Una considerazione che vale per tutti.
«Vigileremo affinché nessuno possa speculare su questa partita dice De Vizia né mettendo prezzi troppo alti, né effettuando una compra-vendita a scopo di lucro. Ente pubblico e imprenditori privati devono stare alle regole. Chi ha necessità, per il tipo di attività che svolge, di collocarsi in quell'area e avere, come si spera, anche la possibilità di usufruire di uno scalo merci non lontano da una stazione passeggeri, deve anche mostrare di avere un piano industriale concreto e strutturato. Al momento questi terreni sono stati fittati per depositare i conci utilizzati per l'alta velocità. Non può funzionare così: visto che quei terreni non li ha pagati nessuno devono essere messi a disposizione di chi vuole realmente fare impresa. E non c'è dubbio che quest'area, anche baricentrica tra diverse province e regioni, che sta per conseguire un'infrastrutturazione straordinaria, sia molto appetibile».
E conclude: «A giorni aspettiamo la proposta della cordata Gruppioni-Stirpe-Marchesini, di cui ho avuto conferma mercoledì al Mimit, e poi tireremo le somme».