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SISTEMA GAS, PROXIGAS: “SERVE UNA NUOVA STRATEGIA”
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GEN
27 gennaio 2023 - 08:30 CEST
TAGS Gas, Proxigas, Ccus, biometano, idrogeno, pipeline, rigassificatori
Position paper dell’associazione: sfruttare produzione nazionale, sviluppare pipeline e rigassificatori, potenziare linee interne, promuovere Ccus, biometano e idrogeno
E’ necessaria “una nuova strategia energetica” a partire dall’aggiornamento del nuovo Pniec, che “dovrà essere rivisto in relazione ai pacchetti Ue Fit For 55 e REPowerEU, ma anche rispetto al contesto e all’esperienza vissuta in questi mesi”. Lo sostiene Proxigas in un position paper presentato il 25 gennaio in occasione della prima assemblea annuale dell’associazione del settore del gas appartenente a Confindustria.
Il position paper propone cinque linee di intervento, a cominciare dallo sviluppo della produzione nazionale di gas, le cui potenzialità ammontano a oltre 200 miliardi di mc secondo le stime Mase.
La seconda linea è il rafforzamento della capacità di importazione, sia attraverso ulteriori rigassificatori che nuovi gasdotti che con il potenziamento delle condotte esistenti.
Il sistema di approvvigionamento, prosegue Proxigas, va inoltre rafforzato con contratti di lungo termine.
Bisognerà poi sviluppare le infrastrutture sul territorio italiano, a cominciare dall’asse Sud-Nord, tenendo conto che “le interconnessioni a Nord (Austria e Svizzera) potranno essere valorizzate come rotte di approvvigionamento dall’Italia verso il centro Europa con una nuova configurazione dei flussi che diventerà stabilmente orientata da Sud verso Nord”.
Per quanto riguarda la rete di distribuzione gas, “va promosso e sostenuto il processo di digitalizzazione in atto”, minimizzando le emissioni fuggitive.
Più in generale, l’associazione chiede di diversificare e integrare i vettori: quelli “capaci di una decarbonizzazione immediata possono soddisfare il fabbisogno, in attesa di una piena maturità di quelli in fase di sviluppo”. In quest’ottica occorre sfruttare il potenziale del biometano “arrivando a disporre di circa 6 miliardi di mc al 2030, pari a circa l’8% dell’attuale domanda gas nazionale”.
Necessari infine i processi tecnologici di cattura, trasporto, stoccaggio e utilizzo della CO2 (Ccus) per gli impianti di generazione elettrica e quelli industriali più energivori, i cosiddetti “hard to abate”.
Infine il position paper si sofferma sull’idrogeno, il cui sviluppo dovrà avvenire “in maniera sinergica ed integrata con il mercato e l’infrastruttura elettrica nazionale, prevedendo sia impianti di produzione direttamente collegati ai centri di consumo, sia valorizzando le aree con maggior potenziale produttivo rinnovabile e prevedendo il trasporto e la distribuzione via gasdotto, fino alle aree di maggior consumo”.
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