Telecom: l'insostenibile leggerezza di averla in portafoglio

Probabilmente dipende dalle zone caro rinogast..
Da me va da schifo , brescia e provincia ...
L ho avuta 3 mesi quanto mai ...
Hai mai provato a chiamare servizio assistenza ??
Prova per curiosità..
Poi ONESTAMENTE informaci che servizio hai ricevuto Grazie
Io ho chiamato e mi sono trovato benissimo. Una volta sola trovai un maldeucato, fecii una recensione negativa e mi richiamarono dopo 10 minuti per chiedermi cosa fosse successo.
 
OT: devo dire che mi trovo d'accordo con la proposta di Lula sulla tassazione dei grandi patrimoni....ormai il mondo affonda nel debito pubblico mentre pochissimi individui accumulano l'80% della ricchezza....il sistema fiscale dei singoli paesi nulla puo' sulla circolazione libera dei grandissimi capitali che va dove gli conviene....o ci si accorda tutti per tassare questi patrimoni...o il sistema imploderà consegnandoci mani e piedi ai sistemi totalitari.....visto che la gente di fronte al taglio della spesa pubblica e sociale vota la rabbia e il dittatore di turno.....cosa ne pensate ? (tanto la TIM è in fase salgo piano fino ai 0,24/0,25) ....
 
Vorrei proporre uno spunto di riflessione:
potete dare un'occhiata all'andamento del titolo Unipol per capire cosa vuol dire fusione con sinergie.
Potrebbe essere il futuro di Tim ?
Credo che una soluzione simile potrebbe dare soddisfazioni

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Oggi sul Sole si parla di Open F.
Perdita netta cresciuta da 162 a 296 mil (pesano gli investimenti in infrastruttura), ebitda in crescita del 31%, ricavi + 24%.
Pareggio di bilancio non prima del 2033.
Gli italiani collegati in fibra sono circa 3 mil
 
con ci vedi queste sinergie con Telecom ?.....ILIAD ?.....quindi pensi che Telecom si compri Iliad ....
 
Open Fiber, ricavi a 582 milioni e margine Ebitda al 40% nel 2033

Il consiglio di amministrazione di Open Fiber ha approvato il bilancio 2023 che sottoporrà il 28 giugno ai soci, Cdp equity che detiene una quota del 60% e il fondo infrastrutturale australiano che ha il restante 40%. Il rinnovo degli organi sociali potrebbe invece slittare rispetto all’assemblea di bilancio che nel caso dovrebbe essere aggiornata.
Il 2023, dunque, si è chiuso per la società della rete in fibra ottica con ricavi per 582 milioni, in aumento del 24% rispetto ai 470 milioni del 2022, con una marginalità salita dal 38% al 40% dato che l’Ebitda è cresciuto proporzionalmente di più - l’incremento è del 31% - dai 179 milioni dell’esercizio precedente a 234 milioni. La perdita netta è però aumentata dai 162 milioni precedenti a 296 milioni, in quanto il debito per sostenere lo sviluppo dell’infrastruttura è cresciuto e con esso gli oneri finanziari. A fine anno la posizione finanziaria netta era negativa per 5,5 miliardi.
Nell’arco del piano industriale, che arriva al 2032, la società smetterà di bruciare cassa, ma non raggiungerà ancora il pareggio di bilancio. Pochi giorni fa Open Fiber ha concluso un accordo con le banche per sbloccare il finanziamento in essere, ottenendo 875 milioni dalle banche e 375 milioni in conto capitale dai soci, fondi che permetteranno, sul fronte della liquidità, di arrivare senza affanno fino ai primi mesi dell’anno prossimo. In parallelo ha concordato con il pool di istituti di credito che sostengono il progetto le condizioni per immettere, insieme al contributo degli azionisti (che sale dal 30% al 45% del totale), altri due miliardi di risorse con orizzonte al 2029.
Open Fiber ha investito lo scorso anno 1,6 miliardi per la costruzione della rete, portando a circa 8 miliardi gli investimenti effettuati dal 2016 a oggi. La società comunica che a fine 2023 le unità immobiliari connesse in fibra ottica con la formula dell’Ftth (Fiber to the home) ammontavano a 14,6 milioni. Al 31 dicembre la commercializzazione dei servizi era attiva in 239 città nelle aree nere (concorrenziali) e in 4700 Comuni delle aree bianche (a fallimento di mercato, dove la rete in costruzione è in concessione statale), saliti ad oggi a circa 5mila. In queste zone Open Fiber, che nelle aree bianche ha vinto tutti i bandi, denuncia di aver raggiunto a fine 2023 una copertura del’83% del piano Banda ultralarga. Nelle aree grigie (a parziale fallimento di mercato), dove si è aggiudicata otto lotti su 15, è invece in corso un processo di revisione dei civici da coprire.
Le linee attive, che a fine 2023 erano 2,7 milioni (58,3% del totale degli accessi in Ftth in Italia), sono salite a circa 3 milioni.
 

Tlc, la nuova Commissione Ue imprimerà la svolta su consolidamento e fair share?​



Vestager e Breton non hanno portato molti risultati a casa: sulla proposta di un contributo a carico delle big tech pesa in particolare la scarsa competenza dei politici nazionali e sul fronte dei merger continuano le resistenze. Strand Consult traccia lo scenario. Mediobanca, Nagel: “Politica antitrust va radicalmente cambiata”. Il punto a Telco per l’Italia il 26 giugno
Pubblicato il 18 giu 2024


Domenico Aliperto



“La nuova composizione del Parlamento europeo non cambierà la velocità e la direzione in cui l’Unione europea si sta muovendo in relazione al settore delle telecomunicazioni”. A sostenerlo sono gli analisti di Strand Consult, che hanno delineato lo scenario che si prospetta per il settore all’indomani delle elezioni d’inizio giugno.
“Ci sono due questioni importanti che determinano se il futuro sarà luminoso o buio per gli investimenti nelle telecomunicazioni, per l’industria delle telecomunicazioni e, in ultima analisi, per i clienti. Si tratta di chi sostituirà Margrethe Vestager come commissario per la concorrenza e se Thierry Breton rimarrà nel suo ruolo di commissario per il mercato interno”, si legge in un documento intitolato “What is the impact of the Eu elections on the telecom industry?”, che rimarca come le tlc siano considerate una priorità minore tra le sfide e le crisi principali dell’Ue. Le elezioni in sé hanno un impatto minimo sul settore, “e si prevede che il Parlamento si concentri piuttosto sulla protezione dei giovani dalle Big Tech e dall’AI”.

Cosa significano le elezioni europee per le telecomunicazioni​

Ciononostante la Commissione europea può fornire una leadership per definire la politica delle telecomunicazioni. Secondo i rapporti della stessa Unione, c’è un divario di 200 miliardi di euro per raggiungere gli obiettivi in materia di infrastrutture di connettività.

Margrethe Vestager non continuerà a ricoprire la carica di vicepresidente della Commissione europea per la concorrenza. Strand Consult ricorda come la commissaria abbia bloccato i settori di ferrovie e per l’appunto telecomunicazioni lungo il loro percorso di consolidamento. “È durante il decennio della Vestager che il divario degli investimenti nelle telecomunicazioni è raddoppiato, passando da 100 a 200 miliardi di euro”.
D’altra parte non è certo che Thierry Breton continuerà a operare. Ex amministratore delegato della francese Orange, comprende le esigenze dell’industry e ha adottato politiche significative in materia di cybersicurezza. “Tuttavia, non ha risolto le sfide strutturali del settore delle telecomunicazioni”.
Questo fallimento, secondo gli analisti, non è imputabile solo a Breton, ma piuttosto alle associazioni di categoria come Etno e Gsma, che non sono state in grado di definire e realizzare un’agenda a favore della crescita per gli investimenti, il consolidamento, lo spettro e la modernizzazione delle politiche. “Qualunque cosa faccia l’Ue in materia di telecomunicazioni (buona o cattiva che sia), queste associazioni di categoria rispondono che sono felici e che non vedono l’ora di lavorare con l’Ue”.
Breton ha messo la palla in posizione di fair share, ma nessuno è riuscito a calciare in porta. “I responsabili politici a livello nazionale non conoscevano molto la questione e raramente hanno ascoltato le controargomentazioni”, rimarca Strand Consult.
La scelta del nuovo commissario europeo per la concorrenza sarà cruciale, anche se sembrerebbe che qualsiasi proposta costituisca un miglioramento rispetto alla scelta di impedire il consolidamento all’interno dell’area. “Breton è in grado di fornire risultati, ma sarebbe saggio trovargli un partner alla Commissione che comprenda le sfide moderne delle telecomunicazioni e il modo in cui la tecnologia guida la concorrenza”, sottolinea Strand Consult, ricordando che il futuro di Breton dipenderà probabilmente dalle elezioni legislative francesi del 30 giugno e del 7 luglio.

Nagel, Mediobanca: “La scala è un elemento chiave”​

L’analisi di Strand Consult è condivisa anche dall’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel. “La scala è un elemento chiave per supportare il potere degli investimenti nelle telecomunicazioni e la mancanza di scala ha storicamente rappresentato uno svantaggio competitivo per gli operatori europei”, ha detto Nagel nel suo discorso di apertura della decima edizione dell’Italian Ceo Conference di Piazzetta Cuccia. “In effetti, il settore europeo è largamente frammentato, con 27 diversi mercati singoli e circa 50 gruppi di reti mobili, spesso operanti solo a livello nazionale”, ha aggiunto. “Al contrario, gli Stati Uniti hanno solo tre grandi gruppi e la Cina ne ha quattro. In questo ma anche in altri settori la politica Antitrust seguita dalla Commissione europea non ha aiutato e dovrebbe essere radicalmente cambiata”.

Cambierà qualcosa per Huawei e Zte?​

C’è poi il dibattito, che travalica i confini dell’Unione europea, sull’uso delle infrastrutture cinesi, su cui pesano diversi ban del mondo occidentale. Il nuovo Parlamento europeo e la nuova Commissione cambieranno l’approccio nei confronti delle tecnologie cinesi?
“La risposta immediata è no, non succederà, così come Joe Biden non ha cambiato la politica di Trump in questo settore”, sostiene Strand Consult, secondo cui il punto di partenza per la valutazione della sicurezza dell’Ue è stata la valutazione del rischio coordinata a livello europeo del 2019, che ha incluso i contributi della Commissione europea, dell’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza informatica (Enisa) e dell’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (Berec).
Sulla base di una serie di rischi identificati e per salvaguardare la sicurezza e la resilienza, l’Ue ha sviluppato un approccio fondamentale e unico a livello mondiale alla sicurezza delle reti di ultima generazione con l’Eu 5G Toolbox, sviluppato e approvato con misure di mitigazione strategiche (non tecniche) e tecniche. In sintesi, la Commissione europea e gli Stati membri dell’Ue attuano misure chiave in due aree: misure di sicurezza strategiche (non tecniche) e tecniche; entrambe le valutazioni e le misure di mitigazione devono essere soddisfatte per considerare i fornitori di apparecchiature 5G sicuri e affidabili.
A giugno 2023, 24 Stati membri hanno adottato il toolbox o erano in procinto di farlo, ad esempio preparando misure legislative che conferiscono alle autorità locali il potere di effettuare valutazioni di sicurezza. A giugno 2023, 11 Stati membri avevano adottato misure per implementare restrizioni ai fornitori ad alto rischio.
 
Un piacere leggere Tamagnini... ps: su Milano finanza si parla spesso di un tal Maurizio Tamagnini, sei per caso tu? Un cordiale saluto
ciao @Marcoago grazie per i complimenti, no non ho nessuna correlazione con Maurizio Tamagnini che è l ad di inviitalia.
ps oggi è uscito sul el pais un articolo su cosa il fondo offre ai dipendenti ex vodafone per uscire.
ps tenete conto che la normativa spagnola è rispetto agli esuberi aziendali è molto più lasca rispetto a quella italiana
 
ciao @Marcoago grazie per i complimenti, no non ho nessuna correlazione con Maurizio Tamagnini che è l ad di inviitalia.
ps oggi è uscito sul el pais un articolo su cosa il fondo offre ai dipendenti ex vodafone per uscire.
ps tenete conto che la normativa spagnola è rispetto agli esuberi aziendali è molto più lasca rispetto a quella italiana
Azz....e io che pensavo di chiederti conto dei miei contributi .......sono 7 mesi che attendo il famoso Bonus ....velocizziamo ste procedure di Invitalia... :D
 
No
Penso a una fusione per ridurre la frammentazione del mercato
Infatti ecco qua.
Neanche in tempo a scrivere

Nagel, Mediobanca: “La scala è un elemento chiave”​

L’analisi di Strand Consult è condivisa anche dall’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel. “La scala è un elemento chiave per supportare il potere degli investimenti nelle telecomunicazioni e la mancanza di scala ha storicamente rappresentato uno svantaggio competitivo per gli operatori europei”, ha detto Nagel nel suo discorso di apertura della decima edizione dell’Italian Ceo Conference di Piazzetta Cuccia. “In effetti, il settore europeo è largamente frammentato, con 27 diversi mercati singoli e circa 50 gruppi di reti mobili, spesso operanti solo a livello nazionale”, ha aggiunto. “Al contrario, gli Stati Uniti hanno solo tre grandi gruppi e la Cina ne ha quattro. In questo ma anche in altri settori la politica Antitrust seguita dalla Commissione europea non ha aiutato e dovrebbe essere radicalmente cambiata”.
 
Infatti ecco qua.
Neanche in tempo a scrivere

Nagel, Mediobanca: “La scala è un elemento chiave”​

L’analisi di Strand Consult è condivisa anche dall’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel. “La scala è un elemento chiave per supportare il potere degli investimenti nelle telecomunicazioni e la mancanza di scala ha storicamente rappresentato uno svantaggio competitivo per gli operatori europei”, ha detto Nagel nel suo discorso di apertura della decima edizione dell’Italian Ceo Conference di Piazzetta Cuccia. “In effetti, il settore europeo è largamente frammentato, con 27 diversi mercati singoli e circa 50 gruppi di reti mobili, spesso operanti solo a livello nazionale”, ha aggiunto. “Al contrario, gli Stati Uniti hanno solo tre grandi gruppi e la Cina ne ha quattro. In questo ma anche in altri settori la politica Antitrust seguita dalla Commissione europea non ha aiutato e dovrebbe essere radicalmente cambiata”.
E' un discorso che lascia il tempo che trova...è cosi' in altre decine di industrie in Europa...non credo possano fare eccezioni solo per le telecom...stava ai manager delle TLC trovare un modo per non farsi una guerra fratricida...oggi hai milioni di modi per collaborare....se si vuole....guardare ad altri settori....che so pneumatici....carta..cavi elettrici....ecc...si prende una multa ogni 10 anni da Antitrust e si ripaga con gli utili di un paio di anni a rotazione tra imprese....a buon intenditor Mr Labriola......
 
OpenFiber
investimenti finora di 8 mld e ricavi adesso di neanche 600mln all'anno... se non investissero un euro da qui in avanti e tutti i ricavi futuri fossero utili occorrerebbero piu' di 13 anni SOLO per ripagare gli investimenti...

solo Facebook Italia credo fatturi piu' di 1mld all'anno, senza pagare 1 cent per gli investimenti che hanno fatto OF e TIM sulla rete

... e poi si dice perche' non dovevamo uscire a gambe levate dalla rete
 
Ma stai zitto c'è l'abbiamo tutti in famiglia da quando è nata è non ha mai aumentato la tariffa, io pago 5,99€ e funziona bene, mentre tutti gli altri operatori al massimo un anno è ti fanno l'aumento oppure cambia
Hai centrato il punto migliore di Iliad: quello è il prezzo e così rimane.
Io mai avuto problemi di telefonare o collegarmi
 
OpenFiber
investimenti finora di 8 mld e ricavi adesso di neanche 600mln all'anno... se non investissero un euro da qui in avanti e tutti i ricavi futuri fossero utili occorrerebbero piu' di 13 anni SOLO per ripagare gli investimenti...

solo Facebook Italia credo fatturi piu' di 1mld all'anno, senza pagare 1 cent per gli investimenti che hanno fatto OF e TIM sulla rete

... e poi si dice perche' non dovevamo uscire a gambe levate dalla rete
IMHO il problema in Europa sono tutti questi investimenti e bisogni che cadono dell'alto per decisione di qualche genio....magari tra 10 anni nessuno avrà una connessione fissa e si avranno solo telefonini con cui fare hotspot ......quanta rete sarebbe servita veramente ??
 
Ma del del miliardozzo che lo stato deve alla TIM non se ne parla più?
 
OT: devo dire che mi trovo d'accordo con la proposta di Lula sulla tassazione dei grandi patrimoni....ormai il mondo affonda nel debito pubblico mentre pochissimi individui accumulano l'80% della ricchezza....il sistema fiscale dei singoli paesi nulla puo' sulla circolazione libera dei grandissimi capitali che va dove gli conviene....o ci si accorda tutti per tassare questi patrimoni...o il sistema imploderà consegnandoci mani e piedi ai sistemi totalitari.....visto che la gente di fronte al taglio della spesa pubblica e sociale vota la rabbia e il dittatore di turno.....cosa ne pensate ? (tanto la TIM è in fase salgo piano fino ai 0,24/0,25) ....
sono d'accordo. non è risolutivo, ma un po' aiuta.
 
Telecom Italia - Telecom Italia Risparmio - Open Fiber approva i risultati 2023. Gruppo ancora lontano dall’equilibrio di cassa.
Oggi 11:46 - EQ
Ieri Open Fiber ha approvato i risultati del bilancio 2023. I numeri evidenziano trend molto simili a quanto da noi atteso a livello operativo, con ricavi a € 582mn (+24% vs. +26% exp.), ed EBITDA a € 234mn (€ 235mn atteso), con un margine al 40%. La perdita netta è stata invece di € -296mn (€ -260mn attesa, probabilmente per maggiori oneri finanziari, ma non abbiamo attualmente questo dettaglio). I CAPEX sono stati pari a € 1.6bn, in linea con il livello del 2022 (ci saremmo aspettati un’accelerazione, visti gli impegni di copertura su aree bianche e nuovi impegni per le aree grigie), mentre il debito netto si è chiuso a € 5.5bn (in linea con le attese). Le unità immobiliari connesse a fine 2023 erano pari a 14.6mn, mentre le linee attive erano 3mn, in crescita di 300k nell’anno. Il sole24ore riporta che il nuovo piano industriale punta a un break-even di cassa durante l’arco piano (2032), pur rimanendo in perdita per l’intera durata del piano,

I risultati 2023, la complessità per OF di soddisfare gli impegnativi target di copertura e il limitato take-up dei clienti (+300k in un anno, rispetto a nostre ipotesi iniziali che vedevano una perdita di clienti per TIM wholesale nel 2023 decisamente più significativa, come ancora incorporato nelle nostre stime di TIM/NetCo per il 2024 a -486k e 2025 a -760k), evidenziano a nostro avviso la necessità di trovare una soluzione più strutturale per OF. BUY con Target Price 0.34


La lista di tutti i conflitti di interesse, la distribuzione delle raccomandazioni e altri disclaimer legali sono disponibile sul www.equita.eu nella sezione “avvertenze legali”.
 
Ma del del miliardozzo che lo stato deve alla TIM non se ne parla più?
Il mercato ,conoscendo tempi della giustizia Italiana ..
Probabilmente ,seppur la causa è vinta
Dopo 25 anni ..
Si aspetta che ricorso duri altri 25 anni ..
Vediamo se nel cda del 20 ne parlano e comunicano qualcosa ..
 
Certo con questi volumi se entrasse qualcuno in acquisto farebbe il 100% in piu in poco tempo e sarebbe anche giusto per chi è incastrato sopra certe cifre...ma sembra che i compari del 7 marzo abbiano tutto sotto controllo...:mmmm::specchio:
 
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