affarone
peace and love
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Sperem....gli oscillatori che dicono?finito l'ipercomprato?
Telecom un gioiello da recuperare
- Creatore Discussione jack65
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Callable Equity Protection 100 di Societe Generale – capitale protetto a scadenza e premio lordo di richiamo dell’1% mensile (12% su base annua)
Da Société Générale un tris di Callable Equity Protection 100 con premio di richiamo dell’1% mensile e protezione del 100% a scadenza. Per questa emissione SG ha deciso di puntare su un meccanismo detto “Callable”, innovativo per il mondo dei certificati, che prevede che il possibile richiamo anticipato non sia legato ad una determinata barriera, ma possa avvenire in un qualsiasi mese a discrezione dell’emittente. I possibili sottostanti sono Enel (ISIN certificato XS2395029114), ENI (ISIN certificato XS2395029205) e Intesa Sanpaolo (ISIN certificato XS2395029387)
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Sperem....gli oscillatori che dicono?finito l'ipercomprato?
Robotik
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Corrado58
Corrado58
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Lo Stato vorrebbe poter disporre di numerose CDP per mettere lo zampino ovunque.
Purtroppo (per la politica) ce n'è una sola, e viene coinvolta - vedasi vicenda Autostrade - anche per sistemare questioni spinose.
mister 32
In attesa di comunicato
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secondo me Labriola non ha invitato a lanciare OPa
semplicemente vuol dire basta chicchiere su opa
inoltre la strada per lui è la vendita della rete (ricordate il "non è troppo tardi"?)
immagino parziale e non totale (gli piacerebbe che la rete si chimasse telecom italia)
Si sente molto sicuro della sua posizione. Questo ci leggo. Temesse seriamente un Opa che comporterebbe dì conseguenza la perdita della sua poltrona, farebbe meno lo sborone .
In effetti è questo che traspare.......settimane fa non l'avrebbe fatto è cambiato qualcosa
abile64
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Probabilmente ha capito di aver a che fare, con degli sconclusionati
...Con attendibilità vicina allo zero ..
..Oppure azienda ha un offerta per ora nascosta interessante o per rete oppure per enterprise Co??
Oppure anche lui è un Babbeo e allora andiamo bene
Probabilmente ha capito di aver a che fare, con degli sconclusionati
Con attendibilità vicina allo zero ..
Oppure azienda ha un offerta per ora nascosta interessante o per rete oppure per enterprise Co??
Oppure anche lui è un Babbeo e allora andiamo bene
Si è riletto le clausole "paracadute d'oro" qualora venga cacciato prima del tempo...e ha visto che ci compra una collezione di biciclette che bastano per le prox 10 generazioni....è eccitato ......prima lo cacciano prima si pensiona a vita...
OT: ma la Lega spinge per il federalismo quando tra qualche anno l'energia dell'Italia e buona parte di Europa tranisterà dal SUD ITALIA ??...ma dategli il tapiro d'oro va....mi vedo già i pugliesi rentiers con i diritti di transito gas o i campani con le royalties del petrolio........per non parlare del solare...
delios
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OT: ma la Lega spinge per il federalismo quando tra qualche anno l'energia dell'Italia e buona parte di Europa tranisterà dal SUD ITALIA ??...ma dategli il tapiro d'oro va....mi vedo già i pugliesi rentiers con i diritti di transito gas o i campani con le royalties del petrolio........per non parlare del solare...
Personalmente ed egoisticamente con l'autonomia delle regioni preferirei trovarmi, io e la mia famiglia, in Emilia o in Lombardia. Se penso che potranno fare questo con i voti della gente del sud, non mi capacito.
gasman
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OT: ma la Lega spinge per il federalismo quando tra qualche anno l'energia dell'Italia e buona parte di Europa tranisterà dal SUD ITALIA ??...ma dategli il tapiro d'oro va....mi vedo già i pugliesi rentiers con i diritti di transito gas o i campani con le royalties del petrolio........per non parlare del solare...
Vorrà dire che con quei soldi si pagheranno i pasti in ospedale a 50 €, contro i 6 € del Veneto!
Tim e Ericsson, alleanza sul 5G per la rete di ultima generazione
Telecom sceglie gli svedesi per realizzare la parte «core» del suo network
Verso un cda straordinario il prossimo 30 novembre Il nodo della governance
Tim sceglie Ericsson per la parte core della sua nuova rete 5G “standalone”, quella completamente di nuova generazione. A quanto Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare, le due società hanno deciso di unire le forze, con Tim che ha deciso di fare affidamento sulla multinazionale svedese delle infrastrutture per le Tlc per realizzare la parte “core” del suo network 5G. «Questa nuova partnership con Tim – spiega al Sole 24 Ore Andrea Missori, amministratore delegato di Ericsson in Italia – permetterà di trarre il massimo vantaggio dal 5G, a beneficio sia dei consumatori sia delle imprese, e contribuirà ad accelerare la trasformazione digitale del Paese». È infatti con il 5G standalone, aggiunge Missori, «che si potranno attivare una serie di servizi di nuova generazione che necessitano di alte prestazioni, bassa latenza e massima sicurezza».
A quanto ricostruito, Ericsson ha prevalso su Nokia, Cisco, Mavenir e Affirmed Networks. Tutto questo in un quadro in cui fra Tim e Huawei, grande competitor di Ericsson sul 5G, il rapporto si è andato sfilacciando nel corso del tempo. Del resto le richieste ai vendor extracomunitari, con tutta la disciplina del Golden Power e del perimetro cibernetico, di per sé rappresentano un aggravio non da poco per gli operatori. Il dover ovviare a obblighi documentali aggiuntivi in questa fase hanno sicuramente impattato sulla volontà di Tim.
Quanto alla rete 5G “standalone”, un numero crescente di operatori, in diversi mercati, sta implementando reti di questo tipo. Secondo il Mobility Report di Ericsson, oggi più di 35 sono gli operatori che hanno già lanciato reti 5G native su un totale di oltre 224 reti 5G (di ogni tipo) commerciali operative in tutto il mondo. Si parla di T-Mobile negli Usa; Vodafone in Germania; China Mobile, China Telecom, KT, Singtel in Asia. La Cina e il Nord America sono stati i primi mercati in cui è stato lanciato il 5G standalone, seguiti da lanci commerciali in altri mercati tra cui Australia, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Thailandia, Germania e Finlandia. Ericsson ne ha il 60%.
Fatto l’accordo fra Tim ed Ericsson ora occorrerà capire i tempi d’implementazione. Ma intanto l’ex monopolista ha chiuso questa intesa in un momento che vede la società al centro di tutta una serie di questioni da risolvere. A quanto risulta, un intervento della Consob ha portato al chiarimento di ieri sulle dimissioni del consigliere Frank Cadoret che, scrive la nota Tim, «ha comunicato che le sue dimissioni sono motivate da ragioni personali». I consiglieri da rimpiazzare sono ora due dopo l’uscita a settembre di Luca de Meo. E il Comitato nomine sarà chiamato evidentemente a sciogliere il nodo prima del Cda straordinario che, nei piani, dovrebbe tenersi il 30 novembre. Ai nomi che si sono fatti in queste settimane si è ora aggiunto come rumor quello di Stefano Siragusa, ex top manager uscito da Tim ad agosto.
Al di là dei nomi il nodo governance è da tempo all’attenzione con gli scontri neanche più tanto sotterranei fra Vivendi (di cui Cadoret era espressione sebbene eletto nella lista del management) e il presidente Tim Salvatore Rossi. Tutto questo mentre si fa sempre più cogente il conto alla rovescia per la presentazione dell’offerta da parte di Cdp sulla “Netco”. «Il piano che abbiamo presentato ha un determinato percorso che stiamo portando avanti: se poi ci sono soluzioni al di fuori di quello che può essere fatto dal management non sono io che devo decidere», ha spiegato l’ad Tim Pietro Labriola. Insomma: chi volesse fare un’Opa dovrà «dichiararlo formalmente».
Intanto ieri Elisabetta Romano, chief network operations & wholesale officer di Tim, ha lasciato la guida di Sparkle a Enrico Maria Bagnasco, cooptato in cda in cui Elisabertta Romano continuerà a esserci
Telecom sceglie gli svedesi per realizzare la parte «core» del suo network
Verso un cda straordinario il prossimo 30 novembre Il nodo della governance
Tim sceglie Ericsson per la parte core della sua nuova rete 5G “standalone”, quella completamente di nuova generazione. A quanto Il Sole 24 Ore è in grado di anticipare, le due società hanno deciso di unire le forze, con Tim che ha deciso di fare affidamento sulla multinazionale svedese delle infrastrutture per le Tlc per realizzare la parte “core” del suo network 5G. «Questa nuova partnership con Tim – spiega al Sole 24 Ore Andrea Missori, amministratore delegato di Ericsson in Italia – permetterà di trarre il massimo vantaggio dal 5G, a beneficio sia dei consumatori sia delle imprese, e contribuirà ad accelerare la trasformazione digitale del Paese». È infatti con il 5G standalone, aggiunge Missori, «che si potranno attivare una serie di servizi di nuova generazione che necessitano di alte prestazioni, bassa latenza e massima sicurezza».
A quanto ricostruito, Ericsson ha prevalso su Nokia, Cisco, Mavenir e Affirmed Networks. Tutto questo in un quadro in cui fra Tim e Huawei, grande competitor di Ericsson sul 5G, il rapporto si è andato sfilacciando nel corso del tempo. Del resto le richieste ai vendor extracomunitari, con tutta la disciplina del Golden Power e del perimetro cibernetico, di per sé rappresentano un aggravio non da poco per gli operatori. Il dover ovviare a obblighi documentali aggiuntivi in questa fase hanno sicuramente impattato sulla volontà di Tim.
Quanto alla rete 5G “standalone”, un numero crescente di operatori, in diversi mercati, sta implementando reti di questo tipo. Secondo il Mobility Report di Ericsson, oggi più di 35 sono gli operatori che hanno già lanciato reti 5G native su un totale di oltre 224 reti 5G (di ogni tipo) commerciali operative in tutto il mondo. Si parla di T-Mobile negli Usa; Vodafone in Germania; China Mobile, China Telecom, KT, Singtel in Asia. La Cina e il Nord America sono stati i primi mercati in cui è stato lanciato il 5G standalone, seguiti da lanci commerciali in altri mercati tra cui Australia, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Thailandia, Germania e Finlandia. Ericsson ne ha il 60%.
Fatto l’accordo fra Tim ed Ericsson ora occorrerà capire i tempi d’implementazione. Ma intanto l’ex monopolista ha chiuso questa intesa in un momento che vede la società al centro di tutta una serie di questioni da risolvere. A quanto risulta, un intervento della Consob ha portato al chiarimento di ieri sulle dimissioni del consigliere Frank Cadoret che, scrive la nota Tim, «ha comunicato che le sue dimissioni sono motivate da ragioni personali». I consiglieri da rimpiazzare sono ora due dopo l’uscita a settembre di Luca de Meo. E il Comitato nomine sarà chiamato evidentemente a sciogliere il nodo prima del Cda straordinario che, nei piani, dovrebbe tenersi il 30 novembre. Ai nomi che si sono fatti in queste settimane si è ora aggiunto come rumor quello di Stefano Siragusa, ex top manager uscito da Tim ad agosto.
Al di là dei nomi il nodo governance è da tempo all’attenzione con gli scontri neanche più tanto sotterranei fra Vivendi (di cui Cadoret era espressione sebbene eletto nella lista del management) e il presidente Tim Salvatore Rossi. Tutto questo mentre si fa sempre più cogente il conto alla rovescia per la presentazione dell’offerta da parte di Cdp sulla “Netco”. «Il piano che abbiamo presentato ha un determinato percorso che stiamo portando avanti: se poi ci sono soluzioni al di fuori di quello che può essere fatto dal management non sono io che devo decidere», ha spiegato l’ad Tim Pietro Labriola. Insomma: chi volesse fare un’Opa dovrà «dichiararlo formalmente».
Intanto ieri Elisabetta Romano, chief network operations & wholesale officer di Tim, ha lasciato la guida di Sparkle a Enrico Maria Bagnasco, cooptato in cda in cui Elisabertta Romano continuerà a esserci
OT poi smetto...Non credo Europa dopo aver stanziato miliardi col PNRR per riequilibrare Italia sia disposta a farla scindere....ci mancherebbe...è come se uno divorzia perchè la moglie spende troppo...ci sono altri sistemi credo per convivere e poi conosco aziende del Sud che fanno invidia alla produttività Nordica....
Penso che come qualcuno ha scritto in cdp ci sono incompetenti e nullafacenti ha perfettamente ragione.
Ho conosciuto diversi anni fa un paio di dirigenti che avevano ricevuto il BlackBerry e manco lo sapevano utilizzare.
L'errore di TIM secondo me è stato quello di cedere parte della rete agli americani e di cdp agli australiani.
In una finanza creativa l'unico modo per uscire e che CDP compri il 58% di fiber Coop, esborso di due tre miliardi.
Passo successivo coppa di Ipercoop su Tim per ipotetici 14 miliardi, finanziamento garantito da pegno su Tim Brasile e retail. Una volta vendute queste due e incassando ipoteticamente 14 miliardi si avrebbe fibercop che ha Enterprise e rete e procede alla fusione con Open fiber.
CDP tra uscita di 2-3 miliardi è entrata dell'opa avrebbe un esborso irrisorio, i due fondi terrebbero la rete con quote di minoranza in attesa di ipo.
Il debito Poi non sarebbe più un problema perché se girebbe sui 15 miliardi.
Ma molto probabilmente tutto questo non verrà fatto perché ci sono grossi interessi e grossi privilegi che non lo permettono.
Ho conosciuto diversi anni fa un paio di dirigenti che avevano ricevuto il BlackBerry e manco lo sapevano utilizzare.
L'errore di TIM secondo me è stato quello di cedere parte della rete agli americani e di cdp agli australiani.
In una finanza creativa l'unico modo per uscire e che CDP compri il 58% di fiber Coop, esborso di due tre miliardi.
Passo successivo coppa di Ipercoop su Tim per ipotetici 14 miliardi, finanziamento garantito da pegno su Tim Brasile e retail. Una volta vendute queste due e incassando ipoteticamente 14 miliardi si avrebbe fibercop che ha Enterprise e rete e procede alla fusione con Open fiber.
CDP tra uscita di 2-3 miliardi è entrata dell'opa avrebbe un esborso irrisorio, i due fondi terrebbero la rete con quote di minoranza in attesa di ipo.
Il debito Poi non sarebbe più un problema perché se girebbe sui 15 miliardi.
Ma molto probabilmente tutto questo non verrà fatto perché ci sono grossi interessi e grossi privilegi che non lo permettono.
affarone
peace and love
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Ciao se non erro oggi giornata di scadenze...
Vorrà dire che con quei soldi si pagheranno i pasti in ospedale a 50 €, contro i 6 € del Veneto!
Polenton sarai sempre tu a lavorar per noi.Camomillati
Ma vai già ora in Sicilia o in Trentino che così hai già risolto senza aspettare oltre.
berrettovacanza
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Improprio paragonare TIT ad ITA (Alitalia ) Mentre posso scegliere tra diverse compagnie di volo, senza Telecom il digitale resta cosi' com 'e'
Telecom va vista in un contesto 30nnale di storia e vicende . Gli americani ci sono sempre stati perche ' nessun imprenditore la voleva come le TV del resto ....
Mentre per queste ultime si e' realizzata la storia di Berlusconi , la Telecom e' stata acquisita e finanziata a debito con il leverage finito malissimo , il costo
per evitare l' Escussione del pacchetto di controllo Telecom stesso in una delle tante scatole cambiate del periodo Colaninno
Telecom va vista in un contesto 30nnale di storia e vicende . Gli americani ci sono sempre stati perche ' nessun imprenditore la voleva come le TV del resto ....
Mentre per queste ultime si e' realizzata la storia di Berlusconi , la Telecom e' stata acquisita e finanziata a debito con il leverage finito malissimo , il costo
per evitare l' Escussione del pacchetto di controllo Telecom stesso in una delle tante scatole cambiate del periodo Colaninno
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