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  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

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Boni ripone molte aspettative in Marcello Lo Giudice, tra gli artisti "giovani" (si fa per dire).
Personalmente non credo che siano tutte mal riposte, visto il background non proprio da artista sconosciuto che già ha.
Però lo sappiamo che Boni usa molto le iperboli...
Ciao.
In Italia gli artisti sono sempre tutti eternamente 'giovani'. Lo Giudice è un classe ’57, della stessa generazione (anno più o anno meno) di Pizzi Cannella, Nunzio, Asdrubali, ecc.
A differenza di questi (e altri), però, non lo trovo in nessuno dei tanti libri di storia dell’arte che ho. Sapresti indicarmene uno che ne parli? Grazie.
 
Ciao.
In Italia gli artisti sono sempre tutti eternamente 'giovani'. Lo Giudice è un classe ’57, della stessa generazione (anno più o anno meno) di Pizzi Cannella, Nunzio, Asdrubali, ecc.
A differenza di questi (e altri), però, non lo trovo in nessuno dei tanti libri di storia dell’arte che ho. Sapresti indicarmene uno che ne parli? Grazie.
Per curiosità sono andato a sfogliami un testo come "10 cose da sapere sull'arte contemporanea" di Alessandra Redaelli (Newton Compton Editori, 2018) che non è certo un testo fondamentale di storia dell'arte ma un'antologia dove, da Duchamp in poi, in 350 pagine vengono nominati centinaia di artisti, raggruppati nelle varie scuole o tendenze. Nel libro sono indicati artisti italiani a decine, parecchi dei quali a me (colpevolmente, posso ammettere) sconosciuti: da Marzio Tamer a Emanuele Descanio, da Gianluca Corona a Vania Comoretti a Nicola Nannini, per dire. Ebbene ho scoperto che Lo Giudice non è nominato neppure lì.
Comunque, per la cronaca, ieri pomeriggio un materasso analogo a quello proposto da Boni è passato in asta alla Meeting (lotto 88) con una stima di 18/20k e base 10. Per il momento è ancora invenduto, vedremo se lo sarà ancora alla fine dell'asta. Nell'occasione, Laurini ha detto che l'archivio dell'artista gli ha comunicato che di quei lavori (Totem, si chiamano) Lo Giudice ne ha prodotti solo dieci.
 
Ma no figurati...
Hai citato un'asta una. Non credo che tutti gli artisti facciano record price in ogni asta a prescindere dalla qualità dell'opera.
Se io citassi un'asta a Sotheby's in cui un'opera di Lo Giudice ha fatto 90.000 euro farei di lui l'artista del millennio? Non credo.
In ogni caso la mia iniziale voleva essere solo la possibile motivazione delle iperboli di Boni, non ho da difendere né Lo Giudice né altri, per cui, dopo aver appreso che è un bluff totale, torno a guardarmi i quadri di Campigli che mi piacciono di più...
 
Ciao.
In Italia gli artisti sono sempre tutti eternamente 'giovani'. Lo Giudice è un classe ’57, della stessa generazione (anno più o anno meno) di Pizzi Cannella, Nunzio, Asdrubali, ecc.
A differenza di questi (e altri), però, non lo trovo in nessuno dei tanti libri di storia dell’arte che ho. Sapresti indicarmene uno che ne parli? Grazie.
La discussione è andata avanti con toni poco urbani e ho visto che è stato eliminato qualche post. Vorrei riprendere da qui, per chiarire, spero senza polemica, il senso della domanda e fare delle considerazioni più generali.

I nomi fatti come premessa alla domanda erano fatti solo per sgombrare il campo dal fatto che Lo Giudice non fosse presente sui libri di storia dell’arte perché troppo giovane. Dopodiché, a differenza di quanto veniva dedotto in maniera sbagliata da Yerle, io non penso che un artista non presente sui libri di storia valga zero. Non sono testi scritti nella pietra ed esistono continue revisioni da parte della critica sul valore degli artisti.

Nel mio caso specifico di espatriato, con limitato accesso a mostre e televisioni italiane, i libri sono ancora il mezzo più accessibile per raccogliere informazioni credibili sugli artisti.

Nel caso di Lo Giudice, anche qui non per polemica, ma per un dato di fatto, su amazon trovo solo una monografia del 2017 di 61 pagine (probabilmente con molte foto) a 32 euro. Nella presentazione del libro si dice che “Pierre Restany, che aveva la capacità di catturare in poche parole lo spirito di un artista, ha detto di lui che era un ‘pittore tellurico’ e che la sua arte era ‘fusione con l'energia cosmica’, definizioni che ancora oggi risuonano corrette e spiegano le opere piene di colore di Lo Giudice.” Due definizioni prive di significato associate ad un critico famoso che non mi invogliano a comprare il libro.

Vengo alle considerazioni più generali, uscendo dal caso specifico, che non conosco bene. È positivo quando delle gallerie investono su un artista. È il loro mestiere. Non importa se siano artisti giovani o meno giovani, già presenti nella storia dell’arte oppure no (fatto che potrebbe avere mille ragioni possibili). Ho però l’impressione che in certi casi, quasi per trovare una scorciatoia, anziché investire per valorizzare il buono che ci vedono e spiegarlo bene a chi non li conosce, ci sia la pretesa da parte di alcune organizzazioni di farli già passare per artisti di importanza conclamata e storicizzata.
 
Scusate questa invasione di campo, sempre veloce e episodica, e leggendo ancora per l'ennesima volta la parola Storicizzato oltre che farmi venire l'orticaria occorre precisare bene due cose. Chiaramente per come la vedo io, non voglio convincere nessuno.
1- c'è una storicizzazione di tipo critico, conoscitivo e al limite del voyeristico. Questa va benissimo per chi vuol conoscere chi ha fatto tutto quello che serve per entrare nel mondo della storicizzazione così come richiesto dal mercato dell'arte, quello che conta per gli investimenti "quasi" certi o del "si sa quel che si compra". In questa gli artisti "storicizzati" hanno un livello di suggestionabilità molto alto posto che sono nel girone paradisiaco di chi "è arrivato" .Ovviamente non è un mio commento negativo, anzi, tanto di cappello. Arrivare ad essere inseriti nei libri di storia dell'arte o nominati moltissime volte dalla "gente che ne capisce" è una bella cosa perchè mica è facile arrivare sino a li. Tantissimi ci provano ma pochi, veramente pochi riescono.
2-c'è un'altra storicizzazione avulsa da libri di storia dell'arte e dalla notorietà.E' quella del vissuto dell'artista.Ovviamente occorre che la vita di codeste persone sia artisticamente rilevante anche se non rilevata da nessuno, o da pochi. Certe vite di artisti non storicizzati come quelli di cui al punto 1 sono talmente artistiche che la loro arte è meno interessante della loro vita ma non perchè facciano pessima arte ma perchè la loro vita è più artistica della loro arte. In alcuni la loro vita filtra nei loro lavori ma siccome hanno vite talmente fuori da ogni logica comune che difficilmente la loro arte viene apprezzata perchè appunto è fuori da ogni logica "normale".Il più delle volte è come una mazzata nella mente di chi osserva, un senso di fastidio arriva subito perchè è insopportabile dalla gente comune, va oltre ...oltre in tutto.
Tutto qui. La seconda storicizzazione è a mio avviso molto più interessante della prima ma deve riuscire a filtrare dai loro lavori e il difficile è farsela scorrere internamente perchè è come un uragano quando riesce, e di primo acchito è impossibile farsela piacere a livello estetico e ancor più a quello mentale.
 
Mi sa che si è sparsa la voce che Lo Giudice non è nei libri di storia dell'arte, invenduto da Martini :D:D (è solo una battuta eh...)
 
Marcello lo Giudice, grande mercante di se stesso.
Quando non ci sarà più lui, morirà anche il suo mercato.
 
Vettor Pisani un domani costerà una fucilata
(Pablo Carrara, adesso)
 
Vettor Pisani un domani costerà una fucilata
(Pablo Carrara, adesso)
molto probabilmente non costerà una fucilata (penso sia stato un modo di dire per evidenziare che è artista pregevole) , ma tutto è possibile vedendo le performance di Accardi e Salvo ed un tempo di Dadamaino.
Certamente è un Artista che ha una storia alle spalle di grande rispetto. Esponeva alla pari con Pistoletto , De Dominicis ed altri importanti negli anni 70 e questo basta ed avanza.
A mio parere è Meritevole pienamente di ampia riscoperta con possibilità di crescita delle quotazioni se qualcuno decidesse finalmente di far conoscere il suo lavoro.
 
Io ho comprato gli stivaletti di Ontani per investimento

Montesano tra gli artisti di serie A è il più sottovalutato di tutti, come margine di crescita

(Carlo Vanoni, adesso)
 
Ultima modifica:
Concettualmente, Giuseppe Biasio non è secondo nemmeno a Rauschenberg.
(Francesco Boni ieri sera)
 
Concettualmente, Giuseppe Biasio non è secondo nemmeno a Rauschenberg.
(Francesco Boni ieri sera)
Nel video di una televisione locale tedesca che ho citato nella discussione su Piero Dorazio, il Maestro ad un certo punto, facendo un po’ di polemica, dice più o meno (vado a memoria) che a New York i rappresentanti del New-Dada (tra cui, appunto, Rauschenberg) hanno approfittato del fatto che gli americani non conoscessero le opere del Dada originale. Qui forse, in maniera analoga, si fa affidamento sul fatto che gli italiani non abbiano ben presente le opere di Rauschenberg…
 
Io ho comprato gli stivaletti di Ontani per investimento

Montesano tra gli artisti di serie A è il più sottovalutato di tutti, come margine di crescita

(Carlo Vanoni, adesso)
Dice sempre le stesse cose che Montesano......già mi è antipatico che alle aste non sono visibili le opere previa richiesta.
 
in una televendita al momento di presentare un'opera della Fioroni, ho sentito la seguente affermazione, dopo il numero uno Schifano c'è la Fioroni, gli altri stanno dietro (Festa, Angeli, Lombardo, ect...).
Dico che la Fioroni sarà considerata per quello che vale come giustamente sarà, ma fare questa affermazione mi sembra un pò troppo aldilà di ciò che scriveva la critica degli anni sessanta (vedremo quella dei nostri giorni), a me sembra azzardato definire la Fioroni nel gruppo degli artisti della Roma sessanta seconda solo dopo Schifano... vedremo..
 
In ogni caso il momento trash dell'anno è appena andato in onda su Orler.tv
 
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