questo è sempre tra i piedi
e cui deleghe per Sparkle e per la sicurezza aziendale passano a Franco Bernabe'
non lo sopporto, al pari di profumo...scarsi scarsi entrambi
è il primo sostanziale "risultato" dell'ingresso del fondo americano , ossia l'aver riportato in auge il Franco Bernabè, colui che anni fa se ne andò da Telecom sostenendo che era opportuno fare un adc
(ma si spera abbia cambiato view nel frattempo !?)
il secondo risultato è che torna nel cassetto l'idea di scorporo sostanziale della rete fissa , ma quello io lo vedo come un aspetto positivo per gli azionisti long term e all'uopo posto un art. interessante di ieri :
ROMA (MF-DJ)--Amos Genish, l'a.d. di Telecom che nei giorni scorsi ha
incontrato tutti gli investitori, tra cui anche i rappresentanti di
Elliott, resta convinto che le critiche del fondo siano costruttive.
Lo scrive Repubblica, spiegando che Genish ha detto ai suoi che non si
sente "offeso" dalle dichiarazioni di Elliott ne' si sta "difendendo"
dagli attacchi, perche' come a.d. il suo compito e' realizzare un piano
credibile, mentre quello di Elliott non lo e', o non in tempi brevi. Per
quanto riguarda la rete, scrive il quotidiano, Genish e' determinato a
portare avanti una societarizzazione della rete e appena l'Agcom sara' in
grado di formulare il nuovo quadro regolatorio, cosa che non si
verifichera' prima dell'autunno, valutera' la possibilita' di procedere
per gradi: prima vuole collocare in Borsa una quota di minoranza e poi non
esclude nemmeno un'eventuale funzione della rete Telecom con Open Fiber.
Ma solo dopo l'arrivo in Borsa di quota di minoranza, e' il suo pensiero,
la rete avrebbe valori certi sulla base dei quali negoziare un eventuale
matrimonio con l'altro operatore di rete.
Genish ha spiegato agli investitori che il modo migliore per creare
valore per tutti gli azionisti e' procedere con la rete come fatto con le
torri di Inwit, mentre lo scorporo puro come quello proposto da Elliott
non sarebbe ottimale ne' realizzabile in tempi brevi.
Sarebbero dello
stesso avviso anche Goldman Sachs e Credit Suisse, advisor di Telecom per
la valorizzazione della rete, secondo cui quotare l'infrastruttura
perdendone il controllo esporrebbe i soci Telecom al rischio di avere due
azioni che insieme valgono meno di quella di partenza.
Sul tema dei dividendi esulla conversione delle risparmio in ordinarie,
Genish resta convinto che siano entrambe interessanti solo a certe
condizioni, che al momento non si sono ancora verificate. Telecom deve
prima recuperare la pagella delle agenzie di rating e fino a quando cio'
non accadra' il gruppo non potra' pagare la cedola. Per Genish, le
condizioni per una conversione non sarebbero comuunqe mature e la
priorita' del gruppo resta ridurre il debito.
Per tutti questi motivi l'a.d., che pure avrebbe fatto tesoro dei
suggerimenti di Elliott, e' fiducioso che gli investitori incontrati tra
Londra, New York e Boston siano pronti a sostenere il suo piano
industriale.
rov
(fine)
MF-DJ NEWS