ciao
@turbinello
ti rispondo velocemente in generale
magari lo stato avesse fatto una privatizzazione tipo Eni o Enel mantenendo una quota di controllo , non saremmo in questa situazione.
la politica ha avallato scelte 'impossibili' fatte dagli azionisti di riferimento dai capitani coraggiosi in poi, non c'e' stato un azionista industriale che volesse fare di telecom un azienda di successo.
ogni azienda Italiana lavora con le regole esistenti, sul numero dei lavoratori e' inutile citare gli americani o in misura gli inglesi, altre regole brutte o cattive che siano , bisogna fare i conti con la realta'.
chiudo con una domanda tu cosa avresti fatto per ridurre il debito tra le cose possibili?
Ciao
@benemanonbenissimo
sono d'accordo la critica e' sempre ben accetta rimane difficile capirne la view, e quale e' il punto, se rimani azionista Telecom e' perche' consideri ......il futuro meglio del oggi (mi scuso l'ho gia scritto) e se scrivi che Labriola e' un incompetente e il cda peggio ed se escludi di licenziare 17500 dip, aumentare le tariffe del 20% e' difficile capire perche' rimani investito.
personalmente non so se Labriola sia il miglior manager possibile certamente ha un grande vantaggio rispetto ai suoi predecessori conosce perfettamente Telecom e la sua struttura e questo gli ha permesso di governare il fronte interno, tema che ha fatto saltare la quasi totalita' dei precedenti ad.
se non ci fosse stato la vendita sarebbe saltata non perche' si sia seduto o meno al tavolo delle trattative , ma sarebbe stato impossibile preparare un piano operativo che scrivesse cosa c'e' dentro al perimetro della vendita e cosa no.
perche' se non hai il pieno controllo della macchina ...interna non ce la fai ..
esempio di quanto scrivo; 2021 kkr si propone per una possibile opa probabilmente non osteggiata da Gubitosi, la sua prima linea fiutando l'aria (vivendi e cdp fortemente contrari) si mette di traverso e gubitosi in 20 giorni salta pur tentando una debole resistenza.
Labriola attaccato pubblicamente sui giornali dal principale azionista resta al suo posto e le associazioni dei manager lo sostengono con comunicati in ogni decisione difficile.