Tinexta

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
cmq effettivamente prima o poi si dovrebbe degnare di recuperare il maltolto...
Vedi l'allegato 2981755

mi sbagliero' ma il giorno prima della trimestrale o in quei giorni o il giorno dopo il titolo ti piazza un +10% in 1 giorno, che facciano quello che vogliono , i risultati sono troppo importanti per non premiare il titolo , peccato che il mercato non inizi a premiarla adesso e ne avrebbe tutti i motivi del caso, indici sui massimi, risultati positivi del bilancio 2023 , nuove acquisizioni , 1 anno fa 23 euro oggi 19 euro , chi si capisce e' bravo , ma oramai qui con i titoli e' diventato una roulette , qua i fondamentali, risultati , acquisizioni, fare cassa, report con target buy a 28/31 euro , sono diventati un optional-

 
Ultima modifica:
e anche i 31,.400 di fib sono li prossimi ..vediamo TINEXTA.:unsure:
 
Allarme rosso per i clienti bancari incauti: sul dark web sono disponibili, in vendita per chiunque volesse comprarli (un po’ sul modello di Amazon, ma con finalità criminali), ben 48.565 conti correnti italiani. A svelare questo preoccupante numero è un’analisi di Swascan (società di cybersicuerezza del gruppo Tinexta) realizzata attraverso la piattaforma proprietaria di Cyber Threat Intelligence. «Abbiamo rilevato un incremento del 45,2% delle credenziali di conti correnti bancari italiani in vendita: dalle 19.806 del 2022 si è passati alle 28.759 del 2023», spiega a MF-Milano Finanza Pierguido Iezzi, amministratore delegato della società.
 
Con 4 ordini al meglio scattano anche ricoperture e acquisti , il supporto quello importante ha tenuto .vediamo anche perché L indice è sempre molto forte .
 
recuperati i 19.....in vista della trimestrale dovra' pur muoversi, gli indici sono forti , vediamo se si muove.(y)


nb: anche il Dax sembra andare a romper ei max di gennaio ( al momento l'unico che non l'ha ancora fatto ).
 
aspettavano il Dax che rompesse i max pensa te ......:ubriachi:
 
Visto come e' messa l'Italia e gli emendamenti fatti dal governo lo spazio per crescere nel settore cyber ce'.:cool:


Pmi troppo esposte ai rischi cyber, il supporto deve arrivare dalle università


Pmi troppo esposte ai rischi cyber, il supporto deve arrivare dalle università​

Gli atenei giocano un ruolo decisivo essendo le uniche in grado di far entrare in azienda la cultura della cybersicurezza, oltre che le relative competenze​

di di Roberto Setola*


6 febbraio 2024


(greenbutterfly - stock.adobe.com)


In Italia, le piccole e medie imprese rappresentano la quasi totalità delle aziende. Secondo il Report Swascan di Tinexta l'80% delle aziende italiane colpite da attacchi informatici sono piccole o medie. Nei primi 6 mesi del 2023 il numero degli attacchi andati a buon fine è cresciuto di oltre il 40% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un tasso di incremento che in Italia è stato quattro volte superiore a quello globale. L'Italia è diventato così un obiettivo importante nel panorama degli attacchi informatici, collezionando da sola il 9,6% del totale mondiale di attacchi andati a buon fine.

Il tema della protezione informatica​

In questo contesto si inserisce il tema della protezione informatica delle aziende italiane e la cultura di cybersicurezza, che inizia a muovere i primi timidi passi tra gli imprenditori italiani, diventa assolutamente centrale. Se la cybersicurezza è alla base stessa di tutti i processi di digitalizzazione non conforta scoprire che, secondo la ricerca Ipsos per Certego 2023, l'83% delle aziende interpellate ritiene di essere immune dagli attacchi informatici. Dati simili emergono da una ricerca di Grenke Italia condotta da Cerved Group con Clio Security: il 72% degli intervistati non ha mai svolto attività di formazione rispetto a rischi che derivano da attacchi informatici ma il dato più allarmante è che il 43% non ha identificato un responsabile della sicurezza informatica


Rischi sempre maggiori​

Questi imprenditori si espongono, in verità, a rischi sempre maggiori di perdere i loro dati fino a quello estremo di chiudere l'attività per la perdita di informazioni vitali, come abbiamo assistito in più di un caso nella nostra attività di consulenza. Secondo una ricerca del U.S. National Cyber Security Alliance il 60% delle piccole aziende colpite da un attacco cyber sono costrette a chiudere nell'arco dei successivi sei mesi. Se il cammino della cultura di cybersicurezza è ancora lungo, la protezione dagli attacchi cyber non sembra più rinviabile per le imprese che desiderino continuare a stare sul mercato anche nei prossimi anni. Non si tratta solo di avere gli strumenti per difendersi dal singolo attacco, ma anche di possedere quei requisiti che le mettano in condizione di rispettare le normative che danno accesso al mercato. Se i piccoli imprenditori non sapranno cogliere da soli il senso del momento storico, sarà la catena dell'approvvigionamento, a partire dalle grandi aziende, a ridisegnare lo scenario dei rapporti con le piccole e medie imprese chiamate ad adeguarsi, anche per la cybersicurezza aziendale, alle richieste dei loro clienti.

Le grandi imprese​

Già oggi le grandi imprese inseriscono nei capitolati di gara stringenti regole in tema di cybersecurity. E le normative Ue come la Direttiva NIS2 (che dovrà essere recepita dai Paesi membri entro il prossimo ottobre) obbligheranno le grandi imprese a imporre stringenti requisiti di cybersecurity ai loro subfornitori. Un tema vitale per le PMI al quale dovranno gioco-forza adeguarsi, essendo generalmente parte di complesse filiere produttive e non potendo prescindere dal rapporto con partner commerciali di grandi dimensioni. Nel nostro Paese il tema riguarda potenzialmente tutte le imprese che hanno al loro interno processi digitali, con particolare attualità per quelle che operano nel settore informatico e quelle che stanno effettuando la transizione digitale.

Momento di grande attenzione da parte delle istituzioni​

Di fronte a questo scenario gli imprenditori che percepiscono l'importanza di adeguarsi e proteggersi dai rischi cyber possono contare su un momento di grande attenzione da parte delle istituzioni, grazie ai fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a soggetti dedicati come il Centro di competenze “Cyber 4.0” e alle significative facilitazioni offerte alle imprese. È però fondamentale che anche le università specializzate, come centri di ricerca in cui i temi della cybersicurezza si studiano e si progettano, si aprano all'esterno nelle loro azioni di terza missione per dare supporto concreto al tessuto produttivo nazionale in questo percorso di innovazione. A loro le piccole e medie imprese italiane devono potersi riferire sul territorio per scegliere programmi e corsi di formazione, ma anche per trovare competenze abilitanti nel settore della cybersicurezza.


Il ruolo delle università​

Le università, infatti, giocano un ruolo decisivo essendo le uniche in grado di far entrare in azienda la cultura della cybersicurezza, oltre che le relative competenze. Ma solo tramite una cultura della cyber security si può comprendere (anche a livello strategico) verso quali problematiche va incontro un prodotto o un servizio di cui l'azienda si occupa o utilizza. L'Università Campus Bio-Medio di Roma ha da tempo attuato questa apertura che ha consentito di creare un eco-sistema win-win fra Ateneo e piccole e grandi aziende che cooperano in un ecosistema di open-innovation che in ambito di cyber security si trasforma anche in network di cooperazione e di hub per l'infp-sharing su minacce, esperienze e best-practice.
*Ordinario di Automatica, Università Campus Bio-Medico di Roma
 
50.000 conti correnti italiani a rischio attacco hacker. In vendita le credenziali sul dark web


50.000 conti correnti italiani a rischio attacco hacker. In vendita le credenziali sul dark web​

Violetta Silvestri
6 Febbraio 2024 - 12:55
https://www.money.it/50000-conti-co...ta-le-credenziali-sul-dark-web#comment-148195
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Conti correnti bancari in vendita sul dark web: c’è allarme in Italia per l’aumento di attività hacker che mettono a rischio la sicurezza informatica e finanziaria degli utenti online.​

Sarebbero quasi 50.000 i conti correnti italiani a rischio furto e vendita illegale online: un’analisi di esperti di cybersicurezza ha lanciato l’allarme sulle credenziali bancarie acquistate sul dark web.
Nello specifico, un report di Swascan - società focalizzata sulla sicurezza informatica del gruppo Tinexta - ha acceso i suoi riflettori su Russian Market, una piattaforma considerata un “vero e proprio eCommerce del Criminal Hacking”. Qui avvengono illegali compravendite di dati sensibili anche italiani, tra i quali spiccano i conti correnti bancari.

Tecniche e strumenti hacker sempre più sofisticati consentono quindi di rubare dati sensibili e di metterli in vendita a disposizione di altri criminali che possono così impossessarsi di credenziali e accessi di utenti ignari, che si ritrovano magari con prelievi non autorizzati dalle proprie carte di credito e dai conti bancari.
Perché è scattato l’allarme su circa 50.000 credenziali bancarie in Italia e come funziona il furto e la vendita di dati sul dark web? L’analisi Swacan ha offerto alcune risposte.

ALLARME COMPRAVENDITA CONTI CORRENTI SUL DARK WEB IN ITALIA​

L’analisi di Swacam ha rilevato innanzitutto che la vendita di credenziali personali e aziendali sul deep e darkweb è sempre più pervasiva, diffusa e allarmante in Italia.

Si tratta di un fenomeno che va oltre l’attacco informatico a siti aziendali, istituzionali e a caselle di posta di singoli utenti. Il furto illegale di informazioni personali, come password, carte di identità, passaporti, credenziali di accesso a conti correnti bancari è solo il primo passo dell’illecito. I dati sensibili acquisiti dagli hacker, infatti, sono poi messi in vendita in apposite piattaforme sul dark web.
In una intervista rilasciata su MilanoFinanza l’ad della società Swacam Pierguido Iezzi ha allertato su un aumento del 45% solo nel 2023 delle vendite di conti correnti italiani su forum illegali. Il numero di utenti a rischio è quindi altissimo: si parla di oltre 48.000 conti bancari a disposizione di questo mercati illecito e pericoloso.

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COME FUNZIONA LA VENDITA DI CREDENZIALI SUL DARK WEB?​

La facilità con la quale chiunque riesce ad acquistare credenziali rubate onlinesta facendo scattare l’allarme come non mai, anche in Italia.

Occorre sottolineare, infatti, che il furto di conti correnti bancari non avviene per responsabilità dei singoli istituti di credito e della loro insicurezza informatica, ma piuttosto dalla sempre più aggressiva ed efficace attività criminale degli hacker.
Phishing e diffusione di malware sono i veicoli preferiti dai ladri sul dark web. Nel dettaglio, i malware (ovvero software creati per infettare i dispositivi) riescono a infettare il pc nel quale l’utente incauto, inserendo password e dati sensibili, rimane così intrappolato e diventa vittima. Con una caratteristica: le credenziali così rubate vengono poi vendute su apposite piattaforme.

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Come evidenziato dal report si tratta soprattutto di forum che fungono da store digitali di credenziali e accessi remoti nei quali i compratori possono entrare per acquistare, semplicemente con una richiesta di accesso alla piattaforma agli amministratori.

COME DIFENDERSI DA ATTACCHI HACKER SU CONTI CORRENTE?​

Poiché solitamente questi furti non avvengono mentre si accede ai siti bancari o simili, la prudenza nelle attività online deve essere massima secondo gli esperti.
Il report Swacam ricorda che:
è importante adottare misure di sicurezza informatica adeguate, come l’utilizzo di password complesse, l’utilizzo di autenticazione a due fattori, evitare di condividere informazioni personali su siti web non sicuri. Inoltre, è consigliabile monitorare regolarmente i propri dispositivi tramite l’utilizzo di sistemi A/V o EDR in grado di poter bloccare prontamente minacce note e non
L’uso di applicazioni anche non bancarie deve quindi essere molto sicuro. L’alfabetizzazione digitale diventa sempre più necessaria in un contesto, come quello attuale, dove gli hacker sono sofisticati e molto pericolosi.
 
Appunto...ti leggono per fare il contrario :D. E poi con le tue previsioni vuoi passare per veggente :clap:
Stai a vedere che davvero si scrive Tinexta ma si legge Geox :asd:.
scusa e' piu' forte di me , oggi proprio non riesco a stare zitto , PALANTIR mi fa' +31% a 22 euro dai 7 euro che l'ho presa, vedi un po' dei tuoi discorsi che me ne puo' fregare :cool::bye:
 
scusa e' piu' forte di me , oggi proprio non riesco a stare zitto , PALANTIR mi fa' +31% a 22 euro dai 7 euro che l'ho presa, vedi un po' dei tuoi discorsi che me ne puo' fregare :cool::bye:
anche oggi +8% PALANTIR , solo in questa fogna italiana i titoli tecnologici non vengono presi in considerazione , qua solo 4 bancari stellantis e Ferrari , il resto non conta un ca,zzo-. cyber security , intelligenza artificiale volano negli altri mercati, i titoli raddoppiano , triplicano , sto mercato delle pulci italiano anche oggi ha dato il meglio di se americani a +1% noi grande indice italiano ? -0,45% poveretti! vediamo sta farsa fino a quando continua!
 
Ultima modifica:
Al di la dei cicli e sottocicicli chd si formano durante il giorno , anche se siamo nella parte alta del ciclo fortemente rialzista , partito a novembre a mio avviso non è ancora terminato . Ce ancora febbraio da cavalcare .poi marzo vedremo.
La figura deve essere ancora completata e 1500 punti nel trinestre dopo la rottura dei 30,850 te li puo fare.
Tinexta quindi ha un buon mese per approfittarne non vorrei che prendessero anche il bilancio come scusa per andare a fare i massimi 20,70/21 come sarebbe nelle corde .
 
per me merita fiducia... :)
vediamo di romprere 19,50 intanto... ;)


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Trakti e InfoCert: la Partnership tutta italiana per la gestione, firma e automazione dei contratti - Trakti


Trakti Smart "Legal" Contracts Blog​

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Trakti e InfoCert: la Partnership tutta italiana per la gestione, firma e automazione dei contratti​



on Febbraio 8, 2024



Immagina un mondo in cui la gestione digitale dei contratti diventa un processo fluido, sicuro ed efficiente per aziende di tutte le dimensioni. Questo sogno sta diventando realtà grazie a Trakti e ad una partnership innovativa con InfoCert – Tinexta Group leader europeo dei servizi di digital trust.
Scegliere tra negoziazione e automazione dei contratti o tra l’utilizzo della firma qualificata con chiavetta e SPID adesso non è più necessario! Con questa partnership si può avere tutto e subito.
Trakti, piattaforma unificata per la negoziazione, gestione ed automazione contrattuale di contratti tradizionali e smart legal contract, e InfoCert, leader nel settore del Digital Trust e parte del rinomato gruppo Tinexta, hanno unito le forze in una partnership strategica. L’obiettivo è fornire un’esperienza contrattuale unificata, combinando l’efficienza di Trakti con la firma qualificata GoSign di InfoCert.
👨‍🚀 Con questa partnership offriamo un supporto completo per l’automazione e i requisiti legali, con la firma qualificata del principale provider italiano.
Luigi Telesca, Trakti CEO (Vedi post)
Grazie a questa collaborazione, chiunque può adottare una soluzione integrata che permetta la gestione dei team interni e delle controparti in modo certificato e sicuro.
Si può effettuare l’onboarding di clienti e fornitori (anche con identificazione), negoziare i contratti e sottoscrivere con firma qualificata in un flusso sicuro ma flessibile, supportando tutti gli scenari di utilizzo necessari alle aziende.
La sicurezza è garantita attraverso l’automazione offerta dalla piattaforma Trakti, che combina smart legal contracts e blockchain, insieme alla firma qualificata di InfoCert.
Inoltre, la controparte può firmare utilizzando la firma one-shot SPID di InfoCert o un sistema di token di firma certificata, offrendo una migliore esperienza utente durante la fase di chiusura dei contratti.
Questa partnership assume un significato ancora più rilevante considerando l’attuale scenario normativo che impone l’obbligo di digitalizzazione degli appalti entro la fine 2024. Questa nuova direttiva, volta a modernizzare e semplificare le procedure, richiede un approccio innovativo e affidabile, e la partnership tra InfoCert e Trakti si pone come risposta concreta a questa esigenza.
L’obiettivo del 2024 è quello di accelerare la digitalizzazione, portando benefici tangibili in termini di efficienza, trasparenza e riduzione della burocrazia. Trakti e InfoCert offrono una soluzione completa a questi problemi, garantendo la massima conformità legale e l’adeguamento alla normativa europea attraverso l’integrazione della firma digitale qualificata GoSign.

Scegliere Trakti e GoSign significa optare per sicurezza, trasparenza e autenticità, innovando la gestione contrattuale e superando gli ostacoli attuali.
Siamo entusiasti di unire le forze con Trakti per portare sul mercato una soluzione rivoluzionaria. Questa partnership rafforza il nostro impegno a fornire alle aziende gli strumenti di cui hanno bisogno per prosperare nell’era digitale.
Esther Bevere, Responsabile General Business di InfoCert
L’offerta congiunta di Trakti e InfoCert – Tinexta Group accelera la produttività delle aziende e offre maggiori opportunità di business attraverso flussi di lavoro semplificati, sicurezza avanzata e massima conformità normativa.
 
anticipare il rialzo seguendo indice e i risultati del 7 marzo chiedo troppo?:cool:
 
per me merita fiducia... :)
vediamo di romprere 19,50 intanto... ;)


Vedi l'allegato 2983004
il tentativo dei 19,50 e' stato fatto venerdì :cool: abbiamo un mese di tempo per salire, dalla ns parte e' che abbiamo i dati del 7 marzo da scontare ,( ottimi ), che lo faccia ne sono convinto, mi sarei aspettato che le ns mid cap e small caps seguissero l 'indice, spero lo facciano quanto prima.
 

Altri possibili M&A nel 2024

E la porta resta aperta: «continuiamo ad avere una generazione di cassa rilevante (53,5 milioni al 30 settembre 2023, ndr) e quindi mezzi freschi per espanderci anche nel 2024», ha detto Chevallard, osservando che «in Spagna Tinexta ha una presenza ancora modesta, per cui cercheremo di rafforzarci nel Paese. Anche in Germania ci sono importanti potenzialità di crescita». Non escluse eventuali partnership, «anche se non sono semplici da realizzare». Il tutto senza sacrificare il dividendo, atteso in crescita dall’ufficio studi di Intesa Sanpaolo a 0,52 euro per azione a valere sul bilancio 2023 (yield del 3,1%). «Un aumento del dividendo è possibile», conferma il ceo, ricordando che il 30-35% dell’utile netto è sempre stato destinato alla remunerazione degli azionisti.
 
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