La verità, caro Chagans, è che tanti qui dentro, chi più chi meno, si sono (ci siamo) fidati di BDI.
Il fatto di partecipare alla vita assembleare e non solo, andare di persona a Jolanda, avere qualche colloquio, diciamolo pure confidenziale nei limiti del consentito (...) con qualche persona di primissimo livello, ha dato tanta, ma tanta sicurezza. Parlare di bufale non rende giustizia a tutta la storia della vicenda che prende le mosse comunque da un "premio" atteso dalla vendita. O per la rarità, o per la caratura del venditore , o per la gestione, insomma un valore oltre a 50-60 poteva avere un suo perchè.
Io stesso stento a credere che qualcuno possa aver offerto 34-35, senza concorrenza. Un risultato che un anno fa avrei dato per quasi impossibile, ma che dopo il 30 giugno davo sempre molto raro e da febbraio comunque remoto.
Si fa presto adesso a sentenziare, ma in tutta onestà era molto difficile pensare che la massima autorità d'Italia in tema credito, uno degli ultimi baluardi di serietà, potesse scivolare come una comunissima srl per un'operazione tutto sommato non stravolgente.
A tanti servirà del tempo per metabolizzare questa storia. Comunque credo nella buona fede del 99% delle persone da me conosciute nel corso della vicenda.
Quanto all'operatività ognuno ha la propria, secondo la propria visione, il proprio storico, la propensione al rischio e il grado di fiducia riposto in BDI. Vincitori penso che non ce ne sono (anche chi ha un carico sotto 20 dal 2002 è in sostanziale pareggio "reale") e se la prima puntata vede una vendita nel 2014 a 35-37, pochissimi potranno dire: ho guadagnato!