"Tourbillon" - Cogito... Ergo Sum! 😜

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link


X Agosto (Giovanni Pascoli)

San Lorenzo, Io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto / nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto: / l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto: / la cena dei suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende / quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende, / che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido: / l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido / portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita, / lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita / le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi / sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi / quest’atomo opaco del Male!


San Lorenzo, io so il motivo per cui così tante stelle brillano e cadono nell’aria tranquilla, il motivo per cui nel cielo concavo risplende un pianto così grande. Una rondine stava ritornando al tetto, quando la uccisero e cadde tra le spine dei rovi. Nel becco aveva un insetto, che era la cena dei suoi rondinini. Ora è lì come in croce, che porge quel verme al cielo lontano e i suoi piccoli sono nell’ombra, che la aspettano e pigolano sempre più piano. Anche un uomo stava tornando al suo nido, quando lo uccisero. Prima di morire disse: «Perdono». Negli occhi aperti restò un grido. Portava in dono due bambole. Ora là, nella casa solitaria, la sua famiglia lo aspetta inutilmente. Egli immobile e stupito mostra le bambole a Dio. E tu, Cielo infinito e immortale, dall’alto dei mondi sereni, inondi di un pianto di stelle questo atomo opaco del Male!

Il tema principale della poesia X Agosto è il male presente nel mondo e il dolore che causa in ogni essere vivente… è la cruda realtà universale: il male e l'ingiustizia dominano l'esistenza.

Il dolore è quindi personale e universale allo stesso tempo: tutti possiamo soffrire… il poeta, con le sue sfortunate vicende personali, ma anche il mondo che lo circonda. Però…

Il mondo, con le sue vittime… tra il cielo e la terra… la terra, il luogo del male, “atomo opaco del male”, sul quale il cielo, con cordoglio e sdegno, piange… perché il mondo ospita sia le vittime che i carnefici, coloro che subiscono il male e coloro che lo fanno. Tuttavia l’ umanità della rondine e dell’uomo e la pietà per queste morti ingiuste ci lasciano un non so che di tenerezza e solidarietà, nel quale il poeta forse ci vuole indicare, senza dirlo esplicitamente, una via d’uscita dalla sua visione pessimista del mondo… (vedi anche Leopardi: “La Ginestra”).

X Agosto (2023)

Se una mattina ti trovi al mare, sulla spiaggia (rigorosamente libera), a contare quante persone stanno facendo il bagno in mare, potresti arrivare a credere che davvero nella tua vita non hai altro di meglio da fare? Sulla sabbia, come incastonati, a creare un singolare mosaico di rifiuti, ci sono scontrini, biglietti di pullman, pacchetti vuoti di sigarette… sono un po’ come le orme… ti raccontano della storia, di chi in quelle spiagge (bianche di Vada) c’è stato prima di te. Un biglietto del pullman per Livorno… chissà di chi è! Una fidanzata che voleva raggiungere il suo ragazzo, un adolescente con pochi soldi in tasca per andare ai Bagni Pancaldi di Livorno, un anziano o solo un nostalgico che a avevano voglia di rivedere il mare con tutti i suoi ricordi… anche la mattina presto, deserto… o come in inverno, per deprimersi o tirarsi su il morale. A seconda dell’umore.

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Ferragosto

«Filastrocca vola e va
dal bambino rimasto in città.
Chi va al mare ha vita serena
e fa i castelli con la rena,
chi va ai monti fa le scalate
e prende la doccia alle cascate…
E chi quattrini non ne ha?
Solo, solo resta in città:
si sdrai al sole sul marciapiede,
se non c’è un vigile che lo vede,
e i suoi battelli sottomarini
fanno vela nei tombini.
Quando divento Presidente
faccio un decreto a tutta la gente;
“Ordinanza numero uno:
in città non resta nessuno;
ordinanza che viene poi,
tutti al mare, paghiamo noi,
inoltre le Alpi e gli Appennini
sono donati a tutti i bambini.
Chi non rispetta il decretato
va in prigione difilato».

La filastrocca ha per titolo Ferragosto ed è un pensiero per quei bambini che rimangono in città, non avendo i soldini per andare al mare o in montagna. Una situazione quanto mai attuale.

Però Gianni Rodari ha una soluzione per risolvere il problema e la propone per decreto (e in questo è uguale ai politici…): sarà lo Stato a pagare le ferie per tutti e chi non andrà in vacanza (gratis), non concederà una tregua, una pausa per quella dannazione dell’anima che spesso la vita ci riserva… per un buon ristoro delle proprie facoltà psico-fisiche, andrà in… prigione! Bello, non trovate? Purtroppo è solo una poesia e la situazione reale è diversa. Ma a Ferragosto (che è una sorta di Natale pagano) è bello sognare… E, come dico sempre io; sognare è sì bello ma, soprattutto… non costa un cazz…. OK!

Spiaggia Nera dell'Asino a Vulcano (almeno una volta nella vita…) :flower:

A Vulcano, nell'arcipelago delle Eolie, scopriamo delle spiagge che assumono un aspetto maestoso e scuro. Un’atmosfera quasi “dark”... perchè la sabbia e i ciottoli derivano dalla lava vulcanica e il colore è di un nero brillante che sembra sfidare la bellezza di un mare blu intenso.
Circondata e nascosta dalle rocce, immersa in un’area verde tra ginestre e fichi d’india… offre ai suoi visitatori un mare cristallino ed incontaminato.
Suggestive e ineguagliabili, le spiagge nere di Vulcano, sono tra le più strane e particolari d'Italia ma… che dico?
Del mondo! :)

Agosto 2023 (2)

Una quarantenne mi passa davanti: sigaretta tra dita ossute, capelli spettinati, nero pece, costume intero, con fiori vistosi, di dubbio gusto… ciabatte infradito e passo svelto di chi è abituato a macinare km, a fagocitare la sabbia, a camminare sempre e comunque per lasciarsi dietro alle spalle i dubbi, i dolori, i piccoli problemi di ogni giorno. I sogni troppo grandi e troppo belli di quando aveva vent’anni e una vita tutta ancora da vivere … Ora invece la sua vita forse è già tutta scritta… spero per lei, con poche cancellature e senza troppe correzioni…



Così parlò Liò! (Zarathustra) :)

Chi è Zarathustra? È colui che deve annunciare una nuova dimensione del mondo e quindi "Così parlò Zarathustra" sta a significare che egli ha il compito di parlare.
E LIò canta, parla e insegna! Maestra per eccellenza per i giovani (e non solo) che sono, come lavagne vergini (si fa per dire), dove tutto può essere ancora scritto.

Studia Francesca, studia… :P 💋 ❤️ 💋 «He toi, dis-moi que tu m'aimes, même si c'est un mensonge»

 

Certe volte guardo il mare/ Questo eterno movimento/
Ma due occhi sono pochi per questo immenso/ E capisco di esser solo
E passeggio dentro il mondo/ Ma mi accorgo che due gambe non bastano
Per girarlo e rigirarlo

E se è vero che ci sei/ Batti un colpo amore mio
Ho bisogno di dividere/ Tutto questo insieme a te

Certe volte guardo il cielo/ I suoi misteri e le sue stelle
Ma sono troppe le mie notti passate senza te/ Per cercare di contarle

E se è vero che ci sei/ Vado in cerca dei tuoi occhi io
Che non ho mai cercato niente/ E forse niente ho avuto mai

È un messaggio per te/ Sto chiamandoti/ Sto cercandoti/ Sono solo e lo sai
È un messaggio per te/ Sto inventandoti/ Prima che cambi luna/ E che sia primavera

E se è vero che ci sei/ Con i tuoi i occhi e le tue gambe
Io riuscirei a girare il mondo/ E a guardare quell'immenso
Ma se è vero che ci sei/ A cacciar via la solitudine di quest' uomo
Che ha capito il suo limite nel mondo

È un messaggio per te/ Sto chiamandoti/ Sto cercandoti/ Sono solo e lo sai
È un messaggio per te/ Sto inventandoti/ Prima che cambi luna/ E che sia primavera

Certe volte guardo il mare/ Questo eterno movimento
Ma due occhi sono pochi per questo immenso/
E capisco di esser solo…

Non è facile scrivere versi ma tutti ne scrivono. Sentire è comune, quindi universale; esprimere è raro, particolare. Da qui nasce l’equivoco. Parole e musica ci entrano dentro e le facciamo nostre. Anche così si spiega l’affermazione dei cantanti e la grande partecipazione ai concerti! Le folle le muovono la musica e la preghiera. Ma è difficile scrivere di tutto il dolore della solitudine e del bisogno d'amore… del suo desiderio sempre sospeso tra illusione e realtà, magari con parole come quelle di Biagio Antonacci in “Se è vero che ci sei”...
Non è Biagio, siamo tutti noi nelle parole di un poeta. :)

Agosto 2023 (3)

E tu "bimbominkia" che magari stai leggendo, ti chiedi mai come sarai tra vent’anni? Il tuo passo sarà svelto o avrai ancora tempo e voglia di fermarti a guardare il mare? Non sai cosa diventerai. A volte forse non sai neanche cosa sei ora. La gente ti passa accanto e non sa niente di te e tu non so niente di loro. A me piaceva guardare i passanti. Le linee del viso dicevano tante cose… lo sguardo, il modo di muoversi, i loro gesti… quante vite diverse ci sono al mondo! Cammini in mezzo a tante persone ma forse ti senti solo. Sei solo. Che sia giusto o sbagliato, spesso è così. Solo con te stesso, se poi “te stesso” esista veramente da qualche parte. E qui si apre un mondo!
Quando conosci te stesso hai potere. Quando ti accetti sei invincibile. Non preoccuparti "bimbominkia" se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati solo se tu non apprezzi te stesso. OK!
(continua)


N.B. E tu Francesca, è vero che hai capito? E’ vero che (un pochino) ci sei?
Ma forse preferisci una “banana split” :eek:Mmm!:)

 
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Edonismo, bellezza, felicità e la mazurka della combriccola dei desideri inappagati…

Oggi è così: dobbiamo essere tutti belli, felici, vincenti, possibilmente anche ricchi e tutti sempre alla ricerca sfrenata ed edonistica (non nel senso che gli davano gli “epicurei” o Platone, purtroppo…) del piacere… grossolano!


Ma cerchiamo di visualizzare due immagini nella nostra mente. La prima è quella di un bambino africano, denutrito e con prospettive di vita durissime, ma che ti guarda e sorride.
La seconda è quella di un manager. Auto ultimo modello, migliaia di euro di stipendio al mese, due o tre case di proprietà e una famiglia tutto lussi, agi e comodità. Eppure ricorre agli psicofarmaci per combattere l’ansia!

Sono due casi estremi: povertà assoluta e totale benessere economico, mantra della società capitalista. Il bambino non ha acqua potabile, mentre il manager può lasciare il rubinetto del bagno sempre aperto!
Pensateci: il sorriso del bambino, e le “benzodiazepine” del manager. Nei panni di chi preferireste trovarvi?

In quelli del manager, giusto? Senza neanche pensarci due volte. Certo, intanto avremmo il benessere, che è meglio della povertà. “Se avessi io tutti quei soldi, sarei felice”. Frasi trite e ritrite, e dimostrate in gran parte false.
Molti vincitori delle lotterie, per esempio, si ritrovano ad essere infelici, o in bancarotta. Finiscono i loro soldi, divorziano o addirittura arrivano al suicidio.
“Forse hanno vinto effettivamente troppi soldi. A me ne basterebbero di meno per stare bene”. Forse.

Ricchi, poveri, belli, brutti, stupidi e intelligenti… quanti siamo al mondo… tutti diversi e quasi tutti su di un “tapis roulant edonico".
L’edonismo come una sola e stupida ricerca del piacere ma, quando sei su un tapis roulant, devi sudare come un matto e non avanzi neanche di un metro.

Capito?
Cerchiamo di avanzare nella vita, di avere più denaro, macchine più belle, bei vestiti, magari anche una casa al mare, eppure siamo sempre lì nello stesso punto di prima. Cerchiamo sempre di ridere, cantare e ballare per non pensare! Ma, quanto siamo felici veramente?
Forse la felicità è relativa. Forse chi ha un livello medio di felicità più alto, ha anche un livello di felicità più stabile…
Una felicità “zen”? Forse gli eventi esterni hanno un impatto sulla nostra felicità solo nel breve termine… la felicità duratura è una felicità interiore.

Oppure che avesse ragione Stendhal quando sosteneva che “la bellezza fosse una promessa di felicità”?
Mah!? Secondo me…

E se la “piratassimo” la felicità? :D (continua…)

Cala Violina, in provincia di Grosseto (anche più di una volta nella vita) :)

Non solo per noi toscani, la Maremma (tra Follonica e Punta Ala) può regalare uno scenario e una vista straordinari! Ci sono diversi sentieri, tutti contornati da una splendida macchia mediterranea, che portano al mare: un po' faticosi, ma ne vale davvero la pena.

Minuscoli granelli di quarzo fanno brillare questa sabbia, che risulta essere chiara e quasi di granito!

Il nome singolare deriva dal suono che emette la sabbia quando ci si cammina sopra, che ricorda appunto quello del violino!

Le sue acque sono limpidissime e trasparenti, impossibile non scorgere i tanti pesciolini che vi nuotano. OK!

Cala Violina - Prenotazione Online

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E se la “piratassimo” la felicità? :D (continua…)

Dovremmo quindi usare alcuni trucchi.

1) Innanzitutto: concentrare la nostra attenzione su carriera, benessere economico e status sociale non ci renderà più felici.

2) E’ dimostrato che atti di altruismo costanti alzano il livello di felicità, e aiutano anche a limitare le azioni sconsiderate ed egoistiche compiute per preoccuparsi solo di se stessi e del proprio benessere…

3) E’ importante essere resilienti, per mantenere stabili i livelli di felicità durante momenti negativi e avversità. Possiamo riuscirci coltivando relazioni sincere, attraverso il pensiero positivo, aiutando gli altri, condividendo, donando.

4) Le droghe e i medicinali (soprattutto fai da te) non ci fanno bene, perché instaurano un meccanismo di dipendenza, in cui tornare al livello di felicità iniziale diventa impossibile senza le sostanze.

5) Il segreto è capire che la vita non è un gioco a somma zero… in cui quello che otteniamo noi viene sempre sottratto a qualcun altro. Possiamo dare e ricevere nello stesso momento, e spesso le due cose si alimentano a vicenda. C’è abbastanza felicità per tutti, se la sappiamo vedere.

6) Meglio cercare di usare una specie di "baricentro" della responsabilità del nostro successo o insuccesso, della nostra soddisfazione e della nostra felicità. Se è esterno, daremo sempre la colpa a qualcun altro o a qualche situazione estranea alla nostra volontà, e magari finiremo, per esempio, con il dare ad una nuova macchina la capacità di renderci felici. Spostando il baricentro internamente prenderemo invece coscienza del potere che abbiamo nel donare ricchezza e felicità a noi stessi e agli altri.

7) Ultima, ma non per importanza: la meditazione. E’ un’ottima pratica da coltivare quotidianamente, e che ci renderà più felici e ricchi, in modo consapevole. Questo perché la felicità è uno stato d’animo interiore, che non deriva solo da una condizione materiale. E’ un benessere spirituale legato alla consapevolezza. Un benessere che, una volta raggiunto, porta ad una ricchezza "totale". :)

“L'estate sta finendo e un anno se ne va
Sto diventando grande lo sai che non mi va
In spiaggia di ombrelloni non ce ne sono più
È il solito rituale, ma ora manchi tu” - Righeira

Ma il prossimo anno, se andate in Sicilia, non dimenticate di visitare la…

Spiaggia Scala dei Turchi

Scala dei Turchi è uno dei paesaggi più singolari d'Italia: si tratta di una scogliera calcarea dalle tonalità bianche avorio che si tuffa nello splendido mare tra Realmonte e Porto Empedocle, in provincia di Agrigento.

Non distante dalla Valle dei Templi, si innalza un’ affascinante scogliera bianca. Per accedervi bisogna scendere a piedi lungo un sentiero, a metà del quale si trova un ristorante, che conduce alla spiaggia, da cui si può ammirare il lungo arenile di sabbia fine e dorata!

Alla fine della spiaggia c’è la scogliera bianca e liscia, caratterizzata da gradoni e da un costone in discesa, non molto ripido, su cui è possibile sdraiarsi a prendere il sole… prima di tuffarsi in un bellissimo mare azzurro! OK!

https://www.lavalledeitempli.it/wp-content/uploads/video-scala-dei-turchi.mp4

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Vi ricordate quando da ragazzi schiacciavamo “Play” sul registratore a cassette o sul giradischi e, sdraiati sul letto o sul divano, mentre la mamma preparava il cibo giornaliero, ci lasciavamo sommergere dalla musica? Anche lei un nutrimento necessario al vivere…

L’8 marzo del 1978, il giorno del compleanno di Antonello, (una settimana prima del rapimento di Aldo Moro), usciva Sotto il segno dei pesci, un album che fu un vero e proprio manifesto politico e sociale e Il disco raggiunse il primo posto nelle classifiche sia dei 33 che dei 45 giri e, pur uscendo negli anni di piombo, raccolse l’eredità culturale del ‘68.

I pesci, l’ultimo dei segni zodiacali, diventano simbolo di una rinascita sociale e generazionale: sono un segno fantasioso, geniale, sognatore, naturalmente portato all’amore; hanno una forte sensibilità che li porta a vivere in maniera intensa e a essere messi profondamente alla prova dalle circostanze negative della vita. Chi nasce sotto questa costellazione si dice abbia una personalità molto empatica, che gli permette di comprendere gli altri e di entrare in contatto con i loro stati d’animo, con spirito di sacrificio e abnegazione nei confronti delle giuste cause. È una società con queste caratteristiche che si e ci augurava Venditti. Ma…

“Viviamo in una società grigia; riuscire, ecco l'insegnamento instillato dalla corruzione dominante. Sia detto alla sfuggita, il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col merito inganna gli uomini. Per la folla, la riuscita ha quasi lo stesso profilo della supremazia. Il successo, sosia della capacità, sa ingannare per bene la storia.” - Victor Hugo

La stupida meritocrazia, che tanto va di moda, non ha nulla a che fare con l’affetto o con l’amore, anche se siamo in una società di mer-da, dove se non eccelli non sei accettato e che ricompensa più spesso le apparenze del merito che il merito stesso.

Cosa resta quindi della stupenda canzone di Venditti?...
Che… nonostante tutto… “tutto quello che cerchiamo e vogliamo, è solamente amore!”
Che… l ’unica cosa che conta sono i sentimenti, l’affetto, la relazione profonda con gli altri.

L’unico strumento possibile di catarsi dell’individuo, in una società che tende ad escludere il “diverso”, marcia, bacata, fondata sull’utile, che attacca, critica, che esclude l’anima… è appunto… l' amore… e perché no? Anche quello gratuito! ;)

  1. Ciao, tu non sei nata sotto il segno dei pesci ma riesci a farmi stare bene uguale!
    Malgrado… malgrado? Malgrado. :)
    E se giocassimo un po’ ad abbraccio di ferro? :D:)



    Ciao, non ho ancora capito se sei reale o un’illusione ottica. ⁉️ :)
    Ti sto studiando e forse tu stai studiando me ma tra “Firenze” e “Perugia” ci sono solo 2 ore!!
    Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi… :D:)

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…”un libro in francese che poi non lo so neanche, neanche bene io”... :D:)

La musica ci aiuta a dire quello che non riusciamo a dire con le nostre parole, ci aiuta a liberare la mente dai pensieri pesanti, a sognare.
Ci sono così tante canzoni che possiamo anche dedicare, perché dedicare una canzone ad una persona è un po’ come mettersi a nudo. Un po’ come dire “Tieni, ascolta tutto ciò che ho dentro e che non riesce mai ad uscire perché è più grande di me”

“Non ci siamo mai detti le parole giuste, neanche per sbaglio, neanche per sbaglio in silenzio”

La vita è fatta di frasi a metà, di sospiri, di messaggi tra le righe e, a volte, anche di parole sbagliate nel momento sbagliato. Che poi, è difficile capire quali siano le cose giuste o sbagliate da dire o da scrivere quando si parla di sentimenti…

“Voglio essere solo me stesso”, “voglio essere libero”. L’individualismo, come un triste valore aggiunto di una persona.

Che caz-zo sono le relazioni “in assoluta libertà” o basate solo sul sesso! Relazioni vissute a metà! Una relazione è autentica quando l’altro è sacro. L’amore è consacrazione. Consacrazione fatta di gesti importanti…

Spesso non conosciamo neanche i gusti dell’altro. C’è poco dialogo. Amare il partner significa consacrare l’altro, non sé stessi!

Vivere una relazione significa parlare, conoscersi, litigare, perdersi e di nuovo parlare, conoscersi, litigare, perdersi, in un ciclo interminabile di gocce di pioggia da bere e da assaporare. Vivere una relazione significa far pensare l’altro a voce alta e ascoltarlo.
Solo così ci salveremo dal deserto… dove devi “affogare per respirare”, in cerca di una finta libertà.

Altrimenti finiremo con il sentirci solo come “un mucchio di spese impilate, un libro in francese che poi non lo so neanche bene io”, qualcosa di scomodo e di totalmente inadeguato.

Ma non saremo più spese impilate e potremmo anche permetterci di essere un libro in francese se una persona il francese lo sa. :)

Ma senza te chi sono io?… ;):D:)

 
E poi le disse… :)

Lei aveva gli occhi ancora pieni di sogni e la bocca da bambina fatta apposta per regalare sorrisi. Aveva imparato a non arrendersi e, anche se la vita qualche volta l'aveva fatta un po' soffrire, non le aveva tolto l'amore che meritava come quello delle giovani figlie. Forse era un po’ testarda ma non era impulsiva e se inciampava in qualche piccolo sbaglio, sapeva rialzarsi sempre. Era un po’ come Alice nel Paese delle Meraviglie ma, a differenza di lei, sapeva darsi degli ottimi consigli e riusciva anche a seguirli… nonostante il cuore cercasse di fregarla sempre. Forse ce ne metteva un po’ troppo di cuore in ogni cosa che faceva, troppo amore, troppi sogni. Lei aveva paura, aveva imparato che poteva farsi male a lasciarsi troppo andare, a lasciare scoperta la sua anima. Era un po' vulnerabile ed anche un po' fragile, perché non sapeva mentire. Aveva provato a costruire dei muri per difendersi e si circondava di spine, come fanno le rose. Eppure sorrideva, sorrideva sempre con una dolcezza infinita. Dovevi conquistarti la sua fiducia, piano, con delicatezza. Aveva sempre uno sguardo un po’ smarrito ma che esprimeva amore, e con una vena di malinconia, di chi riesce sempre a strapparti una carezza, di chi cerca sempre il voler bene. Occhi profondi di chi sa lottare con la vita, occhi pieni di sogni, occhi dove ci potevi anche affogare! Non era così colorata come i coriandoli ma riusciva a danzare in punta di piedi sotto le stelle… e ascoltare la luna in silenzio. Non accettava compromessi. Era piccola e delicata, da abbracciare con cura. Viveva di emozioni ma calma come il mare quando è quieto e luminosa come il cielo di primavera. Io dico che quando amava non si risparmiava, lei sapeva regalarti l'arcobaleno. Non era assolutamente una ragazza facile, ma quelle come lei valgono sempre la pena. Una come lei la devi tenere stretta per tutta la vita! :)

…pieni di malinconia.
E il mare gli sembrò accecante,
Le mise al dito un anello
Ed al cuore un brillante.
E poi le disse: " Ti amo "... :)

Buon fine settimana! :D

 
A tu per tu con il Bianconiglio e… la sua tana! (1)

Vediamo quanto è profonda la tana del Bianconiglio. Il Bianco Coniglio è lo strano animaletto immaginario del romanzo di Lewis Carroll, dal titolo “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”. Una favola che ha sempre coinvolto, e tanto, il mondo del teatro e del cinema.

Quanti di noi, sin da bambini, siamo rimasti affascinati dalla curiosa storia di Alice nel Paese della Meraviglie, che scopre l’esistenza di un mondo parallelo grazie al Bianconiglio! Un coniglio bianco che la protagonista, curiosa, insegue e che la porta ad entrare nella sua profonda tana e a cadere poi nel vuoto. Quella particolare tana, che fa da ingresso appunto, a un nuovo mondo, fantastico… l’entrata nell’inconscio. Un tragitto che la cambierà dentro e anche nelle sue scelte… più giuste e costruttive.

Mentre cade, Alice guarda con attenzione quelle cose che cadono insieme a lei nel vuoto… fino a toccare il fondo, simbolo dell'inconscio… inteso come desideri, pensieri, emozioni, istinti repressi, allontanati dalla coscienza. Un concetto che comparve inizialmente negli studi di Cartesio e poi in quelli del famoso neurologo e psicoanalista S. Freud.

Da Freud a Mercurio: Teoria dell’Inconscio Esistenziale
Il Prof. A. Mercurio, introdusse la teoria dell’inconscio esistenziale, sottolineando che:
“Oltre e al di là dell’esistenza innegabile dei condizionamenti e determinismi inconsci sia individuali che collettivi, esiste la libertà individuale e di scelta dell’essere umano. L’inconscio esistenziale comprende la globalità della Persona nelle sue diverse dimensioni, psichica, corporea, sociale, spirituale, sin dal concepimento”.
Come parla il nostro inconscio? Ad esempio, attraverso i sogni, disagi psichici, distrazioni, lapsus oppure ancora attraverso il corpo. Quindi, contrariamente a quanto si possa immaginare, è sempre attivo e vigile.

La Tana del Bianconiglio, un nuovo mondo?

Tuttavia, simbolicamente, sprofondare in uno strapiombo è aprirsi ad un nuovo mondo, ad un nuovo modo di agire, di vedere le cose. Con una nuova prospettiva impariamo a vedere ciò che, se restiamo sempre nella stessa posizione, non riusciamo ad intuire. Insomma, cambiare posizione, gradualmente, è fondamentale se si desidera un cambiamento. Per raggiungere quel luogo incantato che rappresenta la bellezza, la gioia e la serenità. Bellezza a cui è possibile arrivare, se lungo il cammino della nostra esistenza, impariamo a conoscere noi stessi, l’altro, a stringerci in una sana e costruttiva coralità. Per ritrovare quelle verità, dar voce al nostro mondo interiore e risvegliare pian piano il nostro inconscio. Più consapevoli, più abili, per creare una nuova realtà. (continua)


Si ritiene che le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, rappresentino in realtà la lotta contro il tempo, dove razionalità e immaginazione si scontrano sempre in quello che è il cammino verso il diventare grandi e l’età adulta. :(:D:(

Per chi non conoscesse la storia, un breve riassunto…


Si inizia con Alice, una bambina come tutte le altre, nel giardino di casa sua, intenta a leggere un libro, che le risulta un po’ noioso, e la cui attenzione improvvisamente viene rapita dalla visione di un coniglio bianco che corre e parlotta tra sé (“È tardi, è tardi!”) guardando un orologio da taschino.

Alice decide così di seguirlo: il coniglio la porterà verso una tana che fa da ingresso a un mondo fantastico. Infatti non appena entrerà nella tana, che in realtà è uno strapiombo che arriva fino al centro della Terra, Alice inizierà a cadere nel vuoto molto lentamente, in maniera da poter osservare tutti i dettagli di quello che vede…alla fine arriverà in una stanza piena di porte di varie dimensioni ma tutte chiuse. Mentre il coniglio continua a correre via, Alice trova dei messaggi che la faranno rimpicciolire (la bottiglia con scritto bevimi) e poi ingrandire di nuovo (il biscotto con scritto mangiami), fino a che la situazione diventerà così frustrante che Alice inizierà a piangere. Fortunatamente, troverà un ventaglio e dei guanti che il bianconiglio si è dimenticato nella stanza e, utilizzandoli, riuscirà a tornare delle dimensioni corrette per poter uscire dalla stanza.

Una volta fuori, e dopo aver incontrato altri personaggi che realizzavano una strana maratona, ritrova il bianconiglio che, scambiandola per la sua cameriera, le chiederà di andare a casa sua a per poi scappar via di nuovo.
Alice, trovandosi così sola, corre verso il bosco. Qui incontra il Brucaliffo, un bruco che sta fumando un narghilè seduto sopra un fungo…

Poi incontra lo Stregatto, che le indicherà la strada verso il Cappellaio Matto, confidandole che nel Paese delle meraviglie sono tutti matti. Alice si dirigerà così verso la casa della Lepre Marzolina che sta prendendo il tè con il Cappellaio Matto…

Dopo un po’ Alice decide di andarsene e finirà alla corte della Regina di Cuori, dove troverà di nuovo molti dei personaggi che ha incontrato nel racconto, a cui la regina, con la sua rabbia sempre latente, vorrà tagliare la testa. (ma poi Alice scopre in realtà che poi la testa non viene tagliata a nessuno.) La storia finisce con Alice che, improvvisamente si sveglia (come se avesse sognato tutto) e si ritrova nel giardino di casa accanto alla sorella a cui racconta la sua storia... :) (continua)

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Ma vediamo quanto era profonda la tana del Bianconiglio: dobbiamo riconoscere i nostri mostri interiori e sconfiggerli, proprio come fa Alice con il Ciciarampa… o quelle distruttive, come ad esempio la furiosa Regina di Cuori sempre pronta a tagliar teste. Quante volte nella vita ci è capitato di far fuori e di farci fuori a causa delle nostre incapacità comunicative!
Occorre sempre un costante lavoro interiore, per apprendere che non siamo solo buoni o solo cattivi. Siamo l’uno e l’altro… non dobbiamo avvelenarci la vita, nel vedere solo il nostro odio!

Alice intraprende il proprio viaggio nel Paese delle Meraviglie per seguire il Bianconiglio, un insolito coniglio, per l’appunto bianco, che indossa un panciotto dal quale spunta un grande orologio da tasca. Corre e parlotta tra sé e sé, dicendo: “E’ tardi, è tardi”.
Un elemento simbolico che si presenta in più occasioni e che si delinea come una figura guida, verso quel mondo sconosciuto. Quel “E’ tardi, è tardi” che, seppur con prudenza, ci invita a muoverci.

Muoverci per crescere ed evolversi! Quindi, coraggio, vediamo quanto è profonda la tana del Bianconiglio!


L’Universo si evolve, la vita diviene, pertanto l’uomo, se intende crescere e sopravvivere è costretto ad evolversi… Possiamo rilevarlo nella trasformazione del buffo Brucaliffo, appunto da bruco che fuma narghilè seduto su un fungo, a meravigliosa farfalla che alla fine vediamo volare libera. Siamo persone in divenire, e il cambiamento fa parte delle nostre vite.

Scegliere la propria vita quindi, inseguire i propri sogni.

Renderci disponibili alla rinascita, lasciando andare, lasciando morire, tutte quelle parti di noi che non ci appartengono più. Seguire il Bianconiglio, come fa Alice, e seguire la voce della nostra saggezza interiore che ci spinge a vedere. Cosa? Cosa possiamo trovare, cosa lasciar andare, fin dove possiamo arrivare. Arrivare ad esempio, verso la realizzazione dei nostri progetti, verso la Bellezza… perché non è mai troppo tardi per crescere… non è mai troppo tardi per tornare bambini per poi diventare adulti… per aprirci alla vita e liberarci da quei condizionamenti che ci rendono immobili.

Con un pizzico di follia, come quella del Cappellaio Matto, per la nostra vita e per la vita delle persone che sono attorno a noi… possiamo anche pensare a cose impossibili da realizzare e… per quanto folle possa sembrare, possiamo anche festeggiare il nostro “non compleanno” 364 giorni all’anno!

Se ci facciamo guidare dall’amore e dalla nostra saggezza, se usiamo la nostra immaginazione, l’arte e la creatività, scopriremo un mondo pieno di innumerevoli meraviglie. :)


“– Alice: Per quanto tempo è per sempre?

– Bianconiglio: A volte, solo un secondo.”

Una delle frasi tipiche del Bianconiglio è nel finale del libro dove Alice e il Coniglio bianco non sembrano più così antitetici:

“Scappiamo Alice qui sono tutti normali”

Forse siamo tutti un po’ matti! Ogni lato che ci caratterizza è speciale, e ognuno ha le sue stranezze e debolezze che rendono ogni essere umano unico! :)

Buon “tragitto interiore” quindi, a risentirci… con “Matrix”!
OK!

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Matrix, il capolavoro rivoluzionario dei fratelli Wachowski... :)

Il personaggio principale è Thomas Anderson, interpretato da Keanu Reeves, che conduce una doppia vita. Per la maggior parte delle persone, è un programmatore di computer che lavora duramente per una grande società di software. Ma nella privacy della sua casa, è un hacker di nome Neo, colpevole praticamente di ogni crimine informatico per cui esista una legge.

Neo, da qualche tempo, vive assillato da interrogativi a cui non riesce a dare risposte. Non è per niente soddisfatto della sua esistenza e, mentre sta cercando a stenti di darle un senso, viene contattato da una misteriosa presenza al computer, nota come Morpheus, un famigerato ‘pirata virtuale’ ricercato dalle autorità.

“Svegliati Neo” recita una scritta sullo schermo del suo monitor. “Matrix ha te. Segui il coniglio bianco”. E così inizia un’odissea straordinaria sia per Neo che per noi spettatori. Si scopre che Morpheus, interpretato da Laurence Fishburne, è il capitano di una nave spaziale e recluta Neo credendo che sia “l’Eletto”, una sorta di messia, un uomo al di fuori del normale, destinato a salvare l’intera umanità.

N.B. Grazie Maria Rosaria! :bow:

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Morpheus: “Immagino che in questo momento ti sentirai un po' come Alice che ruzzola nella tana del Bianconiglio”

Neo: “L'esempio calza.”

Morpheus: “Lo leggo nei tuoi occhi: hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino, Neo?”

Neo: “No.”

Morpheus: “Perché no?”

Neo: “Perché non piace l'idea di non poter gestire la mia vita.”

Morpheus: “Capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra nel mondo. Non sai bene di che si tratta, ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello, da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando..”

Neo: “Di Matrix”

Morpheus: “Ti interessa sapere di che si tratta, che cos'è? Matrix è ovunque, è intorno a noi, anche adesso nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo dinanzi agli occhi, per nasconderti la verità.”

Neo: “Quale verità?“

Morpheus: “Che tu sei uno schiavo. Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado purtroppo di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. È la tua ultima occasione: se rinunci, non ne avrai altre. Pillola azzurra: fine della storia. Domani ti sveglierai in camera tua e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa: resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio. Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. “

2 pillole quindi: rossa per rivelargli la verità… blu per riportarlo alla sua vita precedente.

Neo è dubbioso ma alla fine ingoia la pillola… (continua…)

N.B. = Morpheus: “Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da una sogno così non ti potessi più svegliare, come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?” :eek:

Buon fine settimana! :D


 
Ma l'anima vola? :)

Non è mai facile, non è mai semplice parlare dell'anima, dei suoi sentimenti e delle sue debolezze.... ma senza anima non c'è emozione o un vero “batticuore”, nelle nostre vite…

E brava Elisa! Sei riuscita a cantare l’eterno movimento di un’anima che brucia senza mai spegnersi! :flower:

Un’anima quindi in eterno movimento: tra ascese e cadute, voli e crolli, smarrimenti e ricongiunzioni, doni e necessità. Un’anima che sa combattere anche il peso della solitudine e delle paure di una vita spesso infetta.

Un’anima, inoltre, in stretta connessione con l’amore, carburante che ne nobilita e giustifica la parte migliore, che non ama mostrarsi se non attraverso piccoli gesti, gli unici in grado di fare grande un sentimento che non necessità di materialità per assumere contorni reali e veritieri. “Non comprarmi niente, non portarmi niente”... ad uno spirito puro basta poco per conquistare la felicità ma bisogna andare in profondità: fino al cuore. Deve sentirsi sempre cercata, essere al centro dei pensieri anche quando intorno a lei ci sono tante persone magari un po' stupide…

Quando in gioco c’è un’intesa, un’unione, una relazione, “l’anima osa”, combatte per la difesa della sua passione, del suo affetto, sempre in attesa di quel “bacio come il vento che quando soffia piano però muove tutto quanto”.

Bacio, che quando arriva, deve essere dolce, delicato… e, anche se leggero, riuscirà a smuovere e risvegliare tante cose…
Se l'anima cerca una persona, lo fa perché non ha timore di osare o di desiderare. Lo fa in modo “pulito”! Lo fa e basta.

E anche se la delusione dovesse deviarla o frenarla nel suo percorso di ascesa, poco importa…
perché l’anima vola… mica si spegne. :)


E poi… c’è sempre un’ altra opportunità! OK!
È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto,
abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato,
rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito.
È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito,
non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele,
buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto.
Ci sarà sempre un’altra opportunità,
un’altra amicizia,
un altro amore,
una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio… – Antoine de Saint-Exupéry

Buon fine settimana! :D Oh!! Dico proprio a te! ;):)

 
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I cassetti dell’anima

“Mi piace pensare che ognuno di noi ha, nelle stanze dell’anima, due cassetti speciali: il cassetto dei sogni e quello dei rimpianti.
Nella giovinezza apriamo spesso il cassetto dei sogni: ci piace sfogliarli, assaporarli, proiettarli mille volte nella mente.
Con il passare degli anni, il gesto di aprire quel cassetto diventa meno familiare, come se una ruggine sottile bloccasse i nostri gesti.
I sogni mai guardati impallidiscono, diventano trasparenti fino a essere invisibili.
Il cassetto dei sogni si svuota piano piano.
E pian piano, spesso senza che noi ce ne rendiamo conto, si riempie il cassetto dei rimpianti.
Capita poi che un giorno, per un colpo di vento, un incontro, un sorriso, il cassetto dei sogni si riapra d’improvviso, riportando con violenza dolorosa l’eco dei sogni non vissuti, delle carezze non date, delle parole perdute. […] In questi momenti di verità con se stessi, è importante fermarsi per darsi il tempo di guardare quel cassetto dei sogni e quel cassetto dei rimpianti. […] E’ importante riconoscere che c’è fame di emozioni, di tornare a sognare un po’, di riaprire quei margini di sorpresa che forse erano scomparsi dalla nostra vita troppo quieta.
Passerà? Tutto passa.
Ma il punto è come si vive quello che poi passa.”
(IL CASSETTO DEI SOGNI di Alice, dal web)

“Non cerco di ballare meglio di chiunque altro. Cerco solo di ballare meglio di me stesso”

- Mikhail Baryshnikov

Mi è capitato spesso di pensare a questa frase, in passato. Non perché avessi ambizioni ballerine ma la ritenevo davvero molto bella ed evocativa... adesso penso che sia più bello quando si balla insieme!

Chi mi conosce bene sa che non sono mai soddisfatto di ciò che realizzo, che metto un “ma” su tutto, ma questo fa parte del mio carattere e di una mia continua ricerca nell’apprendere. Credo ci sia sempre tempo per imparare qualsiasi cosa nuova che siano suggestioni, idee, emozioni.

Forse sono tutte queste consapevolezze struggenti che avevo rimosso e che incontrandola mi ha fatto ritrovare, insieme al coraggio di riaprire il cassetto dei sogni.

Anche solo per un suo sorriso o una sua carezza.

Non so se ciò puo' bastare… Forse a lei no.

Ma per me sarebbero sempre dei momenti di meravigliosa intensita', con cui riuscire a sorprendermi di nuovo.
:)

Buon fine settimana! :D Oh!! Dico sempre a te! ;):)

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X Agosto (2023)

Se una mattina ti trovi al mare, sulla spiaggia (rigorosamente libera), a contare quante persone stanno facendo il bagno in mare, potresti arrivare a credere che davvero nella tua vita non hai altro di meglio da fare? Sulla sabbia, come incastonati, a creare un singolare mosaico di rifiuti, ci sono scontrini, biglietti di pullman, pacchetti vuoti di sigarette… sono un po’ come le orme… ti raccontano della storia, di chi in quelle spiagge (bianche di Vada) c’è stato prima di te. Un biglietto del pullman per Livorno… chissà di chi è! Una fidanzata che voleva raggiungere il suo ragazzo, un adolescente con pochi soldi in tasca per andare ai Bagni Pancaldi di Livorno, un anziano o solo un nostalgico che a avevano voglia di rivedere il mare con tutti i suoi ricordi… anche la mattina presto, deserto… o come in inverno, per deprimersi o tirarsi su il morale. A seconda dell’umore.

Agosto 2023 (2)

Una quarantenne mi passa davanti: sigaretta tra dita ossute, capelli spettinati, nero pece, costume intero, con fiori vistosi, di dubbio gusto… ciabatte infradito e passo svelto di chi è abituato a macinare km, a fagocitare la sabbia, a camminare sempre e comunque per lasciarsi dietro alle spalle i dubbi, i dolori, i piccoli problemi di ogni giorno. I sogni troppo grandi e troppo belli di quando aveva vent’anni e una vita tutta ancora da vivere … Ora invece la sua vita forse è già tutta scritta… spero per lei, con poche cancellature e senza troppe correzioni…

Agosto 2023 (3)

E tu "bimbominkia" che magari stai leggendo, ti chiedi mai come sarai tra vent’anni? Il tuo passo sarà svelto o avrai ancora tempo e voglia di fermarti a guardare il mare? Non sai cosa diventerai. A volte forse non sai neanche cosa sei ora. La gente ti passa accanto e non sa niente di te e tu non so niente di loro. A me piaceva guardare i passanti. Le linee del viso dicevano tante cose… lo sguardo, il modo di muoversi, i loro gesti… quante vite diverse ci sono al mondo! Cammini in mezzo a tante persone ma forse ti senti solo. Sei solo. Che sia giusto o sbagliato, spesso è così. Solo con te stesso, se poi “te stesso” esista veramente da qualche parte. E qui si apre un mondo!
Quando conosci te stesso hai potere. Quando ti accetti sei invincibile. Non preoccuparti "bimbominkia" se gli altri non ti apprezzano. Preoccupati solo se tu non apprezzi te stesso.
OK!

(continua)


Postilla, ”post illa” «dopo quelle (parole)...

“Chi è causa del suo male pianga sé stesso"!

Ma l’uomo è veramente artefice del proprio destino? :confused:


La frase è una rivisitazione di un verso di Dante Alighieri, XXIX Canto, Inferno, che recita "... credo ch’un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa....".

Il significato vuole ammonire colui che, attraverso un comportamento sbagliato, si è procurato un danno e che può incolpare dell’accaduto soltanto se stesso. È totalmente inutile provare a scaricare le proprie colpe su altre persone invece che comprendere le proprie responsabilità imparando una lezione per il futuro.

Anche “San Bernardo” scriveva: “Qui se sibi magistrum constituit, stulto se discipulum tradit” (Chi si fa maestro di se stesso, si consegna per discepolo ad uno stolto, cioè ad uno che è ingannato dall'amor proprio).

Ma, secondo me, chi ha combinato qualche pasticcio avrebbe bisogno di tutto, fuorché di qualcuno che gli dica...
“è tutta colpa tua” o… “te l’avevo detto”... :(

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Novembre 2023 (4)

C’è sempre qualcosa che ti sfuggirà "bimbominkia", una sfumatura che chi ti circonda non noterà mai, perché non la capisci neanche tu. E allora entri in un ruolo ma sei un attore senza palco. Non sempre arrivano gli applausi ma continui a camminare e… verso dove? Non lo sai. Basta andare. L’importante è non fermarsi. Corri per raggiungere un obiettivo o corri perché è bello correre, perché si deve fare così; te lo hanno insegnato i “grandi” perché chi si ferma è perduto. Allora prendi per buono quello che ti dicono, magari anche belle parole ma… è facile parlare. La vita vissuta è un’altra cosa. Quel non saper che fare, o che dire. O cosa sognare. In quei momenti, dove sono quelli che dovrebbero insegnarti a vivere? Sempre ammesso che esistano… Magari ti domandi dov’è Dio e, forse, dubiti persino che ne esista uno! Non c’è nessuno. Non c’è niente. Resti lì con la mente vuota o piena di troppi pensieri; troppi, per pensare poi davvero qualcosa… alla fine.
Machiavelli sosteneva che l’uomo è il solo artefice del proprio destino. Falso.


Sconfitta​

(un "non mio personale" elogio alla... )

"Penso che sia necessario educare le nuove generazioni al valore della sconfitta.
Alla sua gestione.
All’umanità che ne scaturisce.
A costruire un’identità capace di avvertire una comunanza di destino, dove si può fallire e ricominciare senza che il valore e la dignità ne siano intaccati.
A non divenire uno sgomitatore sociale, a non passare sul corpo degli altri per arrivare primo.
In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell’apparire, del diventare.
A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde.
E’ un esercizio che mi riesce bene.
E mi riconcilia con il mio sacro poco."

– Pier Paolo Pasolini (ma avrei voluto proprio scriverla io... )

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"
 
Sabato Pomeriggio...

Questa secondo me (ma non solo secondo me!) è una delle canzoni più belle (e più tristi) della musica italiana.

E’ sabato pomeriggio, il giorno in cui lui vedrà il suo amore ma, questa volta, lei non verrà… esplode quindi tutto il dolore che solo l’amore può provocare soprattutto nell’abbandono…

Quanto è difficile lasciare andare un amore perduto! Ma anche solo sognato… Che senso avrà la vita senza di lei? E’ la storia un po’ di tutti noi… un tuffo dentro il sole al tramonto di un Sabato Pomeriggio in cui «senza te morirei»…

Claudio Baglioni, il maggior poeta d’amore del cantar "leggero"?

Secondo lui: «Le canzoni d’amore sono in fondo serenate che sussurro da sempre sotto dei balconi ideali. Lo faccio per suscitare emozioni e creare delle suggestioni, specie a chi non si è ancora arreso e continua a credere a questa folle pazzia che è l’amore».

Emozioni, sogni, persone, luoghi, profumi… e Il passo avanti?

«Un mondo senza aridità di abbracci, senza ipocrisia, di gesti senza falsità, senza più volgarità né pazzia... Senza più disparità. (...) Un mondo nuovo, quindi ideale, non è un’utopia. (...) forse una ricetta può essere quella di curarsi dal personalismo, dal narcisismo disperato e provare a tornare a fare dei sogni, che era un po’ quel «dolce sentire» comune, a cui ci invitava ottocento anni fa “l’eretico” San Francesco». :)

Porgete l’orecchio quindi e… chissà… :)


 
Il buon sesso conta molto nella vita dei ragazzi ma, specialmente per le ragazze, è ancora difficile scoprirlo… Oggi tutto sembra libero, disponibile e amichevole verso tutto e tutti, ma quando la libertà e il piacere sono parte visibile dello stile di vita diventano causa di un'etichetta che è anche un giudizio morale. C'è una tensione ossessiva ad affascinare, attrarre, sedurre. Il godimento, però, pare rimanere tutto chiuso lì, nella fase che precede l'incontro dei corpi, il mescolamento di odori, sapori, umori, i fallimenti, le conquiste, le scoperte, il divertimento, la verità e la rilassatezza della reale imperfezione. Accade anche a me, adesso, così! Siamo circondati da nudità e sessualità, ma il piacere femminile autentico purtroppo è ancora un tabù.
Senza mai assolutamente limitare l’importanza dell’erotismo, forse va invertita la rotta…

E tu? Hai invertito la rotta? :D
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La goliardia... questa sconosciuta... :(

“I giovani iperconnessi vivono nell'ansia per il futuro e non hanno più tempo per godersi il tempo sacro della burla. Se il '68 ha ammazzato la goliardia, la società attuale ha mistificato ciò che ne restava.

C’era una volta la spensieratezza, questa sconosciuta. Il periodo della giovinezza era un momento di crescita e di tempeste ormonali. I ragazzotti sviluppavano il proprio corpo e intelletto con calma, prendendosi il tempo dell’incoscienza, del convivio e del cameratismo da colonia estiva; ma anche degli scherzi e delle angherie. E proprio lo scherzo, la petulanza, erano la spada dalla punta di gomma del discolo dispettoso. La giovinezza era, idealmente, una bella storia di ragazzini solari e “combina guai“ vissuta nella provincia eterna di Fellini.

Ma balziamo in avanti nel postmoderno: eccoci qua a osservare il presente e a chiederci qual è la differenza tra i ragazzi di oggi e quelli di ieri. Non c’è dubbio che il divario si apre sul fronte della spensieratezza. Inutile provare a descrivere l’infinita montagna di delizia psicologica che grava sulle spalle degli adolescenti perennemente connessi: il controllo sociale a fuoco incrociato e la ricerca costante di consenso-amore-amicizia-accanimento emotivo mediato dai social media; la sudditanza psicologica nei confronti di quelle entità, eteree quanto spesso subdole, che prendono il nome di influencer; la mancanza di riferimenti culturali a causa del nulla culturale, o culturalmente sedizioso, dopo l’avvento della televisione privata nel nostro Paese. Ma soprattutto l’ansia per il futuro, il bigio compagno che incalza le nostre giornate. La crisi, la disoccupazione giovanile, la sfiducia nei confronti del sistema scolastico: la vita di un giovane adolescente che affronta gli anni del Liceo o dell’Università è poco o per nulla spensierata. Al massimo dissoluta. Ma molto più comunemente, mediocre; nel senso che tende ad un appiattimento emotivo livellato dalla necessità di sentirsi accettati dai propri simili, o di rubare almeno un like dalla tipa abbordata il giorno prima al bar dell’Università. Non abbiamo mai fatto il minimo accenno al tentativo di disertare la folla solitaria, dopotutto.

Se il ’68 ha ammazzato la goliardia, quel poco che ne resta, lo spirito titanico e sovversivo, ha perso l’aureola. È caduta nel fango, come quella di Baudelaire, saltellando “tra quel caos dove la morte giunge al galoppo da tutte le parti tutt’in una volta”. Il caos del postmoderno, che prende gli dei e li mette ben in vista sulle bottiglie di detersivo!

La goliardia non esiste più perché è stata mistificata e inflazionata. Come scrisse Adriano Sofri su Panorama: «confermo la mia opinione che ritorni di goliardia non possano che essere sciocchezze, ormai: dunque possono avvenire, perché le sciocchezze vanno forte, ma solo come parodie farsesche e mai più innocenti. Si dirà che tv domenicali e stadi di calcio sono la prova rumorosa del contrario, e che la goliardia, estinta nelle università, se ne è vendicata conquistando il mondo intero».

Conquistando il mondo intero però è venuta a mancare la base culturale, poiché la goliardia è ontologicamente elitaria.

Ci sono rimaste solo le parodie farsesche insomma. Ma ci annoiano anche quelle ormai, viste e riviste in video a bassa risoluzione sul micro schermo di uno smartphone.” KO!


https://www.linkiesta.it/2018/02/giovani-cupi-e-innocui-abbiamo-ucciso-la-goliardia/



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Io alle mani e alla lingua, continuo a preferire una bella banana! :o

A me le banane fanno impazzire! :D


Hai capito? 😂

 
Il demansionamento, ovvero fare svolgere attività di livello inferiore a quanto stabilito nel contratto ad un dipendente, è illegittimo. Può determinare danni di tipo patrimoniale inerenti alla carriere professionale ma anche psicologici.

Ma, dato che siamo in tema e non possiamo scendere ad un livello più basso di così…
se c’è Renzo Montagnani, non può mancare il mitico… Pippi!! :D:)

N.B. Montagnani, (la sua famiglia era di origini Toscane :)(si è anche laureato in “farmacia” a Firenze) era uno dei re della “commedia sexy all’italiana” ma sottovalutato, come attore ha sacrificato il suo talento, che era grande, accettando qualsiasi cosa. Una vita disgraziatissima, la sua, con un figlio gravemente malato. :(

 
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